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Autore: Phigadelphia    14/12/2018    3 recensioni
Sana vive la sua quotidianità: scuola, amici, lavoro e Akito. Ma ad un certo punto qualcosa cambia, un contratto la metterà davanti a scelte difficili e situazioni complesse. Ma tra vecchi e nuovi personaggi i nostri due testoni preferiti riusciranno finalmente ad aprirsi l'uno con l'altra?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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N.B. So bene che esiste un manga che ha un finale totalmente diverso, ma in questo caso ho preferito basarmi sui fatti dell'anime "Rossana" mantenendo però, per comodità di tutti noi, i nomi utilizzati nel manga "Kodocha".
Buona lettura a tutti!

Prologo: 

Un nuovo ingaggio!


-Se riuscirai a prendere la cintura nera… anche io vorrei parlarti- 

E la prese, diamine se la prese. Ma loro erano così e neanche il tempo non riuscì a cambiarli: la paura di lui nell’esternare i suoi sentimenti gli vietarono di esporsi e rischiare e l’indecisione infantile di lei evitò di farla tornare sull’argomento. E così il tempo passò: il diploma delle medie, i primi giorni da liceali, gli amici nuovi, quelli vecchi, loro non cambiavano mai però. Tsu canzonava Akito affermando che lui e Sana erano destinati, erano sempre stati legati dal filo rosso perché il fato li voleva insieme. Akito, di tutta risposta, lo guardava male dandogli del pazzo ma, nel suo cuore, lo sapeva anche lui. In fondo non gli dispiaceva il pensiero di essere legato definitivamente a Kurata, anzi, non avrebbe potuto chiedere di meglio. Forse, però, avrebbe dovuto prendere una decisone: quella situazione di instabilità lo turbava, quei baci rubati di tanto in tanto forse, adesso, non gli bastavano più. Erano a metà del loro ultimo anno e lui voleva approfittarne, temeva che avrebbe potuto perderla. 

-Hayama vieni a pranzo con noi dopo?- La voce della ragazza interruppe il suo flusso di pensieri.

-Ok…- 

-Sei sempre di molte parole vedo! Che c’è? Ti sei alzato con il piede sbagliato anche oggi?- 

La classe, approfittando del cambio dell’ora, si riunì attorno ai due. Ormai tutti erano abituati a quelle discussioni, erano anni che li guardavano ridacchiando. 

-Kurata perché hai questa voce così squillante oggi? Sembri una cornacchia- Doveva ammetterlo: mandarla ai matti lo faceva divertire da morire. 

Prima che la ragazza potesse controbattere, però, intervenne Tsu, come da manuale. Solo lui era in grado di placare gli animi di quei due. 

-Akito non è questo il modo di rivolgersi alle persone- Lo rimproverò, con fare paterno. -Sana perdonalo, lo sai che dopo inglese è intrattabile- 

-Lui è sempre intrattabile-Asserì lei, facendo una linguaccia al diretto interessato.

-Racchia- Disse lui, fingendosi distratto. Sapeva che odiava quando la chiamava così.

-Hayama ripetilo se hai il coraggio!- Era diventata rossa in viso per il nervosismo e aveva puntato un dito contro di lui con fare minaccioso. 

-Sana vai ad avvisare Aya e Fuka del pranzo, ti va?- Tsu sarebbe impazzito con quei due un giorno o l’altro, ne era certo. 

La ragazza cercò di scrollarsi di dosso la rabbia e si diresse nella sezione vicina per avvertire le sue amiche e allontanarsi da quel maleducato di Hayama. 

Akito, invece, rimase posizionato al suo banco, seguendo con gli occhi la sagoma di Sana che si allontanava. Altro che racchia, doveva ammetterlo. Sana con il tempo diventava sempre più bella. I lunghi capelli avevano assunto una sfumatura castana, aveva preso qualche centimetro e le curve erano davvero perfette, tutte al posto giusto.Il viso aveva abbandonato i lineamenti infantili quasi del tutto, ma i suoi occhi erano sempre gli stessi, profondi, allegri, quelli della bambina delle elementari che gli aveva tenuto testa e lo aveva cambiato. La sua Sana era uno spettacolo. 
 

**
 

-Ci siamo lasciati.- Fuka, con il tempo, aveva quasi perso il suo accento marcato di Osaka, ma non il suo fare teatrale. Era dal secondo anno che lei e Ikkimura facevano questo tira e molla ma ogni volta diventavano sempre più melodrammatici. 

-Di nuovo? E questa volta quanto…- Aya venne prontamente interrotta dalla mora.

-Millenni, passeranno millenni prima che io decida di rivolgergli nuovamente la parola- Sapevano tutti che non era vero e che nel giro di qualche giorno sarebbe tornato tutto come prima. 

La risata squillante di Sana attirò l’attenzione del gruppo.

-Che succede?- Chiese Tsu, dando voce alla curiosità di Akito. 

-Oh niente! E’ Nao che continua a mandarmi foto buffe da New York!- Rise mostrando il telefono. 

Akito ebbe un brivido lungo la schiena. Con il tempo sembrava quasi che Naozumi avesse dimenticato Sana, buttandosi a capofitto sul lavoro. Era diventato un attore di fama internazionale ed era, per la gioia di Akito, partito alla volta di New York da qualche mese ormai, per affermarsi anche lì. Sana era convinta che ormai a legarli ci fosse solo una profonda amicizia ma Hayama no, lui lo sapeva. Quando una ragazza del genere entra nella tua vita poi tu non te la dimentichi, mai. 

-Certo che Naozumi è diventato proprio un bel ragazzo, non c’è che dire- Aya osservava distrattamente le varie immagini online che lo ritraevano in giro, fuori dai locali, in compagnia di amici. 

-Quasi, quasi mi metto con lui, sicuramente dimenticherei subito Ikkimura.- Rise Fuka e tutti con lei. 

-Ragazzi devo andare, ho un appuntamento agli studi televisivi- sorrise Sana, salutando tutti prima di salire in macchina con Rei, lasciando non poca curiosità dietro di se.
 

**
 

Il sole era alto e Akito si beò, momentaneamente di quel calore inusuale per quel periodo dell’anno. 

-Chissà di che appuntamento parlava…- Chiese Tsu, fingendo disinteresse. Sapeva bene che anche il biondo era curioso visto che Sana, nell’ultimo periodo, aveva cercato di evitare progetti impegnativi per riuscire a godersi l’ultimo anno con i suoi amici e adesso, tutto insieme, ecco sbucare un misterioso appuntamento di cui nessuno sapeva nulla. 

-Mah, qualche altra pubblicità probabilmente.- 

-E se avesse in ballo qualcosa di grosso? Non ci ha accennato nulla, sarebbe plausibile-Voleva farlo parlare a tutti i costi. Da un po di tempo a quella parte ormai l’unico obiettivo di Tsu era che il suo amico si dichiarasse. 

-Beh potrebbe essere, buon per lei allora- 

-Hai mai pensato al fatto che potresti perderla?- Gli si era messo davanti, immobile. Aveva una strana sensazione in quel periodo e non voleva che il suo amico rischiasse la cosa migliore che gli fosse mai capitata solo per timidezza o per paura. 

-Tsu smettila, stai di nuovo esagerando- Non aveva voglia di tornare su quel discorso di nuovo.

-Akito ragiona: Sana è bella, talentuosa, una delle persone migliori in assoluto. Non ci vorrà molto tempo prima che qualcuno la noti e ce la porti via per lavoro o anche per… beh per altro- Il biondo stentava a ricordare l’ultima volta in cui lo aveva visto così serio. 

-Lei non ti aspetterà per sempre, sappilo. E se dovesse invaghirsi di un attore? Uno sportivo o di Naoz…- Il colpo secco e ben assestato sul muro da Akito lo fece balzare all’indietro, tanto era inaspettata quella reazione. 

Hayama, dal canto suo, sapeva che le parole di Tsu erano vere.Sapeva bene, più di chiunque altro, quanto quella ragazza potesse rendere la vita meravigliosa. Sapeva che rischiava costantemente di perderla ma non lo avrebbe permesso. Non avrebbe potuto lasciarla a nessuno, soprattutto a quello spocchioso di Kamura.

-Vado a casa Tsu, ho un discorso da preparare- E si avviò, non prima di aver regalato al suo amico uno dei suoi splendidi, e rarissimi, sorrisi.
 

**
 

-Mi raccomando, mantieni la calma- Rei era serio e professionale come mai era stato prima di allora. Quella era un’opportunità più unica che rara e anche Sana lo sapeva. Probabilmente i prossimi minuti avrebbero stabilito cosa ne sarebbe stato del suo futuro. 

Fece un respiro profondo, per poi voltarsi verso la porta mogano che si aprì mostrando l’uomo celato dietro di essa: era occidentale e la bandierina americana a mo di spilla sulla giacca ne rivelava il forte patriottismo. Sorrise a Sana in un modo che le parve quasi timido. 

-Buongiorno- Disse sedendosi sulla poltrona. 

-Salve, sono Sana Kurata- Cercava di mantenersi tranquilla, ma era tutta un fremito.

-Lo si bene chi è signorina. Io sono Edward Sinclair.- Rei gli versò una tazza di the prima di lasciarlo continuare. 

-Vengo subito al dunque: ho una parte che sembra essere fatta apposta per lei. Come ben saprà sono molto bravo a far scoprire giovani e talentuosi attori e spero proprio che il prossimo talento che lavorerà con me sia lei.- 

-Ne sarei davvero onorata- Sorrise Sana cercando di mantenere un’aria composta, non proprio da lei. Rei era orgoglioso della sua bambina. 

-Ottimo allora, questo è il copione. La vorremmo per interpretare il ruolo principale. Lo legga e mi faccia sapere cosa ne pensa- Le porse una lunga pila di fogli che Sana prontamente afferrò, quella era la sua occasione! 

-Inoltre…- Continuò Mr. Sinclair -Questo è il contratto, leggetelo bene perché è piuttosto ricco- Disse guardando Rei. 

-Lì c’è il mio numero, se deciderete di accettare fatemelo sapere entro domani, vi aspetto.-

Si congedò sperando che accettassero le clausole e sperando di poter lavorare con quella ragazza, aveva del potenziale, ne era certo. 
 

**
 

Rei era chiuso nella sua stanza da più di un’ora ad analizzare il contratto. Non ci aveva mai messo tutto quel tempo ma in questo caso si trattava di un contratto importante e Rei era sempre stato molto scrupoloso. 

Sana aveva finito di leggere il copione e ne era rimasta stregata: la storia era avvincente, il suo personaggio così particolare, chiuso, le ricordava un po Akito, in realtà. Decise di scrivergli, in cerca di conforto:

-Non capirò mai la matematica- Ammise sconfitta, più a se stessa che a lui, premendo “Invio”. La risposta non si fece attendere.

-Certo, sei una gallina- 

-Ha parlato il vincitore del Nobel- 

L’aveva fatta nuovamente innervosire, possibile che fosse davvero il suo passatempo preferito? 

-Domani devo parlarti di una cosa…- 

Ma Sana non fece in tempo neanche a leggere quel messaggio perché Rei si precipitò in camera sua, chiedendole di raggiungere sua madre nello studio: avevano una decisione fondamentale da prendere. 

-…E inoltre ti concedono un tempo dignitoso per la preparazione degli esami di fine anno, così come anche dei giorni liberi durante la settimana…- Erano circa dieci minuti che Rei continuava ad elencare tutte le note positive del contratto: ottima paga, giorni liberi, spostamenti a spese della produzione, sembrava un affare davvero ottimo! Eppure il manager era strano, aveva qualcosa che lo agitava, era ben evidente. 

-Direi che è tutto ottimo, non credi anche tu?- Chiese Misako, anche lei sorpresa del contrasto tra l’ottima proposta e il nervosismo apparentemente immotivato dell’agente. 

-Si ecco, il problema è l’ultima clausola.- Asserì piano, attirando l’attenzione delle due. 

-Richiedono un certo tipo di tour promozionale, molto particolare…- 

-Dai Rei parla!- Disse Sana balzando in piedi, ormai esasperata da quell’attesa. 

-Vogliono che tu finga di frequentarti con il tuo co-protagonista maschile-


Siamo giunti alla fine del primo capitolo! Cosa ve ne pare? Sto cercando di mantenere il più fedele possibile il carattere dei personaggi a quello del manga. Spero vi sia piaciuto e a presto! 
   
 
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