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Autore: Sarah_lilith    14/12/2018    1 recensioni
Che cos'è l'amore? Derek non lo sa.
Sa che fa male, perché le cose belle sono sempre dolorose, ma sa anche che non riesce ad impedirsi di amare.
Perché se Stiles dice che c’è speranza, che ce la possono ancora fare, Derek riesce a credere che il loro branco, la loro famiglia, spezzato e terribilmente strano è diverso dagli altri, ma non per questo meno prezioso.
[Sterek]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È proprio quando fai attenzione a non perdere i la testa che, probabilmente, l’hai già persa 
(A. De Pascalis)

 

Quando hanno chiesto per la prima volta a Derek cosa ne pensasse dell’amore, lui aveva nove anni e un peluche di pezza a forma di volpe stretto al petto.

Era stata la sua cuginetta Tiffany a porgli il quesito, rigirandosi tra le dita i codini biondi che sapevano di cannella e puntandogli addosso gli occhioni castani così sinceri e curiosi.

-È stupido!- aveva risposto lui, imbronciandosi e corrugando le sopracciglia nel cipiglio irritato che lo avrebbe caratterizzato da grande.

-Perché?- Tiffany è - era - una femmina, e il suo papà gli aveva sempre detto che le donne fanno troppe domande.

Derek le odia, così come odia l’amore.

-È una baggianata da femminucce- si era alzato in piedi e aveva gonfiato il petto battendoci il pugno chiuso, proprio come facevano gli uomini grandi e forti nei film. Con l’altra mano non aveva lasciato il peluche, ma l’aveva spostato dietro la schiena, fuori dalla visuale della bambina.

Voleva crescere, ma non troppo in fretta.

-Io non mi innamorerò mai!- aveva promesso, e Tiffany aveva riso spalancando la bocca sdentata, stringendo il vestitino bianco di soffice cotone tra le mani. 

Forse aveva già capito tutto.


 

Erano passati anni e - davvero - Derek non si ricordava neppure di quell’insensata promessa fatta per gioco. Innamorarsi non era più proibito o pericoloso.

Aveva conosciuto Kate. Era bella, sicura di se e diceva di amarlo tanto da andare contro i voleri della sua famiglia per lui. E lui l’amava. Forse di un’amore infantile e azzardato, ma pur sempre vero.

-Non mi piace quella donna- Tiffany era preoccupata - non cattiva - ma lui era troppo cieco per vedere la cose come stavano. Avrebbe potuto rendersene conto prima, ma l’amore lo aveva reso stupido, proprio come aveva promesso di non essere. 

La morte era vicina, ma lui continuava a voler ignorare il respiro della vecchia incappucciata che avvertiva sul collo.


 

Una volta sua madre gli aveva detto una cosa strana, sguardo ai rimpianti. 

La frase era spuntata fuori dopo un litigio stupido - come tutti quelli delle famiglie normali - per qualcosa che sinceramente neanche ricordava.

-Non lasciarti mai ingannare dalla nostalgia di “quello che poteva essere”. Non poteva essere nient’altro, altrimenti lo sarebbe stato- e se n’era andata, lasciandolo solo nella sua stanza.

Ci aveva messo anni a capire cosa volesse dire sua madre con quelle parole e, quando l’aveva compreso, il rimpianto era ormai una costante nella sua vita che lui si obbligava a mandar giù, nonostante fosse un boccone amaro.

Si era riempito gli occhi e la mente di immagini sul “come sarebbe stato”.

Come sarebbe stato se non si fosse lasciato ingannare.

Come sarebbe stato se avesse avvertito prima il pericolo.

Come sarebbe stato se non si fosse innamorato.

Ma ormai era stato, e il passato - il suo errore - non sarebbe più potuto cambiare.


 

E ora Scott gli fa la stessa domanda, ancora sommerso dal dolore per la morte di Allison, mentre affoga nel suo abisso personale.

-Cosa ne pensi dell’amore?- la voce del giovane Alpha si perde tra i rumori bianchi del mondo fuori dal loft, ma è perfettamente udibile per qualcuno come lui.

Non sa perché - e forse non la capirà mai - ma a Derek viene alla mente l’immagine di una bambina bionda vestita di bianco che, prima di bruciare rinchiusa in un sotterraneo insieme alla sua famiglia, aveva addosso l’odore dell’innocenza e della cannella. 

Gli viene da piangere e deve aspettare un paio di secondi prima di aprire bocca.

-Penso che sia come un pugno nello stomaco- lo sguardo stupito di Scott è quasi confortante, ma Derek sa che lui lo comprende. 

Tutti quelli che perdono qualcuno a cui vogliono bene capiscono.

-Perché?- la disperazione nello sguardo dell’Alpha si tramuta in consapevolezza alla risposta del nato lupo.

-Perché toglie il fiato- e Derek pensa ai perché della sua vita…


 

Perché, dopo aver incontrato Stiles, i sogni di Derek hanno iniziato a sapere di shampoo alla menta e caramelle gommose.

Perché il cibo spazzatura gli fa schifo - davvero schifo - ma la sua macchina sa di hamburger e olio di frittura scadente e a lui non importa, non più.

Perché ogni volta che litiga con Stiles si sente la testa scoppiare e il cuore che gli palpita in gola, ma preferisce ingoiare il suo stesso battito cardiaco piuttosto che permettere che il ragazzo si faccia male partecipando ad una delle loro missioni suicide.

Perché erano passati anni dall’ultima volta che si era guardato allo specchio prima di incontrare qualcuno, e, quando un a mattina si rende conto di aver passato troppo tempo - ben dieci minuti - a sistemarsi i vestiti e i capelli, decide che la ragione del suo nervosismo sono le riunioni con il branco, non la presenza di un certo ragazzino.

Perché nel suo gruppo di studio al liceo è sempre stato l’intellettuale, quello puntiglioso al limite del fastidio, ma da quando Stiles è entrato nella sua vita ha imparato mille parole - e mille tic nervosi - in più.

Perché il rosso è un colore che gli ricorda cose brutte come sangue, fuoco e tramonti - sangue denso sulla pelle, fuoco ardente nei suoi occhi e tramonti strazianti nel suo cuore - eppure la felpa di Stiles è adorabile perché il ragazzino gioca con i cordini sfilacciati e si mette il cappuccio che gli casca alla prima folata di vento, mentre le sue guance prendono lo stesso colore della stoffa.

Perché se Stiles dice che c’è speranza, che ce la possono ancora fare, Derek riesce a credere che il loro branco - la loro famiglia - spezzato e terribilmente strano è diverso dagli altri, ma non per questo meno prezioso.

Perché lui è crollato sotto la massa delle sue colpe e delle sue delusioni, non riuscendo a sopportare il peso del mondo nemmeno con la sua forza inumana. Invece Stiles, pur avendo subito disgrazie paragonabili a veri e propri cataclismi, non ha mai smesso di lottare e gli dimostra costantemente che le stelle danno il loro meglio anche quando cadono.

Perché Derek potrebbe fare un mucchio di cose - tipo farsi una vita - nei pomeriggio in cui non allena il branco, e invece sceglie di farsi trascinare da Stiles ad una fiera del fumetto e restarci fino a sera, oppure ad andare a fare la spesa per cucinare la cena a tutto il branco al posto di ordinare cinese come al solito.

Perché la mattina lui è più scorbutico che mai e non vuole interagire con nessuno, ma non più proprio dire di no a Stiles che, come se nulla fosse, gli si presenta alla porta urlandogli di alzarsi perché “Ti ho portato il cacao per fare la cioccolata, so che la bevi anche tu!” o con altre scuse improponibili.

Perché non aveva mai dovuto trattenere così tanto le risate come quando Stiles gli aveva detto di aver trovato un merlo ferito davanti a casa e di aver deciso di adottarlo, chiamandolo Merlin e spiegandogli il motivo con la frase “Merlo-Merlin, capisci Der?”. E Dio gli fosse testimone, ma sì - purtroppo - aveva capito.

Perché potrebbe fare di tutto - compreso morire - ma mai riuscirebbe a dimenticare l’estasi dell’emozione-che-non-poteva-nominare che gli era scoppiata nel petto quando aveva visto Stiles in piedi, sulla soglia di casa sua che gli diceva di amarlo.


 

-Si, toglie proprio il fiato- ripete, incrociando per un attimo gli occhi di Scott.

E a quel punto anche l’ingenuo Alpha arriva alla conclusione che sì, Derek è stato un lupo solitario così a lungo da non ricordarsi come interagire civilmente con le persone o come non ucciderle, ma il suo cuore di certo non si è scordato come si fa ad amare.

 

 

NOTE D’AUTRICE

Beh, niente da dire: salve gente, mi siete mancati.
Questa volta vi propongo una storia scritta in poco più di mezz’ora e a cui sinceramente sto ancora cercando di dare un senso. Con le mille fanfiction che ho in sospeso, mi devo impelagare in una nuova avventura?
Ne sento il bisogno fisico e spirituale, scusate.

Baci a tutti, Sarah_lilith

   
 
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