Erano circa due settimane che questo cucciolo era entrato nella mia vita e ancora non me ne capacitavo, non avevo mai avuto un cane prima d’ora ed era tutto così nuovo. 

Essendo un po dubbiosa su come dovevo comportarmi decisi di partire dalle cose basilari; andai al negozio a comprare cibo per cuccioli, guinzaglio, collare con medaglietta e un grande cuscino. 

Inoltre presi alcune ciotole, sapone per il bagno e una pallina.

La convivenza con lui andava piuttosto bene al momento, era abbastanza obbediente per essere un cucciolo un po’ iperattivo che correva dappertutto.

Si era dimostrato anche molto affettuoso nei miei confronti; mi stava sempre vicino e se ero triste veniva a leccarmi e accucciarsi accanto a me.

Avrei preferito che dormisse nella sua cuccia ma era praticamente impossibile farlo schiodare dal letto quando veniva la sera, infatti al momento di dormire mi aspettava seduto sul materasso e dormiva solo quando mi sdraiavo anche io. 

Ciò provocò su di me un effetto inaspettato riducendo drasticamente gli incubi

Non avrei mai pensato di poterlo dire ma stavo iniziando ad apprezzare l’idea di occuparmi di lui. 

Oggi dovevo andare allo Shield a svolgere alcuni incarichi per Fury e per quanto volessi non potevo portarmi dietro la creatura a quattro zampe, non sapevo come avrebbe reagito il direttore ma conoscendolo non sarei stata sorpresa se mi avesse chiesto di portarlo via. 

Stavo per uscire quando lo sentì guaire alle mie spalle, mi voltai ritrovandomi i suoi occhioni tristi che mi fissavano per farmi sentire in colpa. 

“Scusa bello ma non puoi venire con me”

Guaì nuovamente avvicinandosi un po’

“Dai non guardarmi così ti prometto che torno presto e ti porto a giocare fuori” dissi accarezzandolo. 

Dopo alcuni minuti sembrò calmarsi e decisi di uscire prima di cambiare idea e dare buca a Fury.

Il lavoro allo Shield stava procedendo bene, fortunatamente era tutta ordinaria amministrazione quindi niente di troppo impegnativo. 

Mi ritenevo fortunata, almeno avrei finito in fretta così da tornare presto a casa da Adler che sicuramente sarà già impaziente di vedermi. 

Mi chiedevo cosa stesse facendo da solo a casa, sperando che non gli sia venuto in mente di combinare qualche pasticcio. 

A un certo punto sentì dei passi vidi che si trattava di Steve. 

“Hey ciao Steve” 

“Ciao Nat, anche tu impegnata oggi?” 

“Si ma per fortuna è una cosa veloce, ho quasi finito.”

“Bene mi fa piacere, a proposito come va col nuovo cucciolo?” 

“Direi alla grande, mi devo ancora abituare ma devo dire che mi piace molto”

“Sono contento di sentirtelo dire, significa che ho fatto bene a regalartelo”

“Oh si eccome” Dissi con un sorrisetto. 

“Se ti va posso venire da te sta sera così stiamo un po insieme e giochiamo con Adler” 

“Si buona idea, a sta sera allora” 

“A sta sera” 

Una volta salutato Steve feci su le mie cose e andai nell’ufficio del direttore per consegnagli il lavoro svolto prima. 

Prese i documenti e li sfogliò in silenzio. 

“Ottimo lavoro Agente Romanoff, può andare adesso” 

“Grazie direttore, ora sarà meglio che vada il mio cane mi sta aspettando”

Mi guardò perplesso “Quale cane?” 

“Oh niente solo un regalo che mi ha fatto Rogers” dissi uscendo. 

Appena entrata a casa sembrava che in salotto fosse avvenuto uno scontro. 

Il divano era tutto masticato così come alcuni paia di scarpe, un cuscino era stato letteralmente strappato e le piume erano sparse per tutto il pavimento. 

E tanto per completare il tutto il rotolo di carta igienica era stato srotolato dappertutto e ciò che ne rimaneva era tra le fauci di quella peste che mi fissava quasi come se si stesse chiedendo se avesse fatto o meno un buon lavoro. 

Non so con quale forza ma riuscì miracolosamente a trattenere l’istinto omicida che mi stava salendo dentro.

“Adler cosa diavolo hai combinato?!” Dissi alquanto arrabbiata. 

Lui mi fissò dispiaciuto con i suoi occhioni e guaì.

“Adesso non metterti a fare la vittima, non posso lasciarti solo per un paio d’ore che tu mi distruggi la casa?” Ribattei incrociando le braccia. 

In tutta risposta lui si accucciò a terra facendosi piccolo piccolo in cerca di perdono.

Cercai di restare seria ma stava diventando quasi impossibile.

“Dai così non vale però” detto ciò mi avvicinai a lui per accarezzarlo e mi attaccò di baci.

“Non riesco a essere arrabbiata con te ma vedi di non farlo mai più; domami ti vado a comprare dei giocattoli, per lo meno distruggi quelli e non la casa.”

Egli mi guardò scodinzolando allegramente.

“Adesso sarà meglio ripulire questo disastro eh?”

Dopo la nostra “discussione” decisi che sarebbe stato meglio iniziare subito a dare una ripulita in giro così da rendere la casa presentabile per quando sarebbe arrivato Steve. 

Anche se purtroppo non potevo fare niente per quel povero divano mangiato, avrei dovuto cambiarlo così come le scarpe rovinate. 

Radunai tutto in alcuni sacchi della spazzatura e buttai via tutto, non pensavo che avere un cucciolo sarebbe stato tanto faticoso ma in fondo ne valeva la pena.

Una volta finito mi misi sul divano a riposarmi in attesa che arrivasse Steve e lui naturalmente arrivò subito a farmi compagnia. 

“Sei davvero una peste” dissi accarezzandolo. 

Verso sera arrivò Steve come avevamo programmato e subito Adler gli corse incontro.

“Hey ciao Adler” disse lui mentre gli correva incontro abbaiando e stando su con le zampe. 

Dopo un po lo prese in braccio e mi raggiunse “Ciao Nat” 

“Ciao Steve” 

“Che diavolo è successo al divano?” Chiesi perplesso vedendo che era tutto rotto

“È stato Adler, oggi l’ho lasciato a casa da solo e ha distrutto il divano, un cuscino, le mie scarpe e un rotolo di carta igienica” dissi sospirando con fare scocciato. 

Steve mi guardò facendo fatica a trattenere una risata 

“Tipico dei cuccioli, dovresti dagli qualcosa da fare mentre lo lasci a casa da solo se no morde tutto” 

“Già domani gli andrò a comprare dei giocattoli”

D’ un tratto calò un profondo silenzio, Steve mi guardava e io guardavo lui. Sembravamo due ragazzini innamorati, cosa in un certo senso ridicola ma anche dolce. 

Il tutto però fu bruscamente interrotto da Adler che si mise ad abbaiare come per volerci risvegliare dalla nostra trance. 

“Credo voglia andare a giocare fuori” suggerì Steve

“Si lo credo anche io” dissi sorridendo divertita

Gli mettemmo il guinzaglio e lo portammo al parco dove si mise a rincorrere gli uccelli, giocare con la palla e cercare di prendere i fiocchi di neve con la lingua. 

Era una visione semplicemente adorabile, ricordava un po’ un bambino che vede la neve per la prima volta. 

Questa atmosfera era una cosa mai provata prima ed era una sensazione bellissima, io e Steve sembravamo una coppia di fidanzati con il loro cucciolo. 

Era davvero fantastico condividere tutto questo con lui; e non ostante il Natale fosse passato era quasi come rivivere quel giorno, grazie a tutti e due.

Non potevo essere più grata per tutto questo, per una volta mi sentivo normale e libera da ogni maschera o ombra del mio passato. 

Ora eravamo solo noi. 

“Sai una cosa Nat?”

“Cosa Steve?”

“Adoro stare con te”

“Anche io tanto”

Ci guardammo per qualche istante poi le nostre labbra si unirono in un dolce bacio 

“Ti amo”

“Anche io Steve”

Angolo me

Salve popolo di EFP, per la seconda volta pubblico una storia sul nuovo cucciolo di Natasha.

Mi sono immaginata una scena piuttosto comune e spero possiate apprezzarla :)

P.S Se vi va di esprimere un parere sul nuovo trailer (dove c’è Romanogers in abbondanza) fate pure ;)

Buon Natale a tutti!

Eclisse