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Autore: DreamFyre    25/12/2018    0 recensioni
Arrivato a quel punto Varmoth sperava solo che lo avrebbero giustiziato a breve. Il morso di metallo gli causava ferite terribili alla bocca se tentava di aprire le mascelle per sputare fuoco, e l'uncino bloccato al suolo da due catene gli impediva di infilzare chiunque tentasse di avvicinarsi a lui. L'aria puzzava di zolfo, cenere e ferro, e senza più speranze la viverna sospirò profondamente appiattendosi sul liscio pavimento di roccia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da lontano sentiva le urla di draghi e altre viverne come lui che venivano torturati per farsi rivelare posizioni strategiche, far confessare crimini o espiare colpe. Ma nessuno sarebbe venuto a torturare lui perché non ce n'era motivo; il suo caso era più chiaro e semplice di un ruscello d'acqua limpida. Un'enorme viverna nera dalle ali munite di uncini si era avventata su un gruppo di draghi più robusti di lei ma anche più piccoli; due ne aveva ammazzati a fiammate e colpi d'uncino, un terzo l'aveva mandato a sbattere contro una parete rocciosa fracassandogli un'ala. Poi i draghi si erano fatti in tanti ed era stata presa. Perché l'avesse fatto non era importante, di certo non gliel'avrebbero chiesto; era molto più probabile che lo ammazzassero il prima possibile e nulla più. Con un artiglio grattò la superficie di roccia liscia sopra cui giaceva in catene. Avrebbe dovuto inciderla? Lasciarci il suo nome? Questo era il suo retaggio, la sua eredità, il proprio nome scarabocchiato in una cella umida? I suoi sensi ebbero un guizzo, quando udì un suono di passi in avvicinamento. Quattro zampe e nessun grattare d'uncini, quindi doveva essere un drago. Ci fu un saettare di lingua bluastra, e poi un muso color cenere emerse dall'oscurità. Occhi azzurro cielo fissarono quelli scarlatti della viverna in catene. Varmoth rimase in silenzio, aspettando che gli venisse comunicato la sua imminente condanna a morte. "Ho steso le guardie. Ma non abbiamo comunque molto tempo." "Cosa?" Si chiese mentalmente la viverna che non poteva parlare a causa del morso di ferro in bocca. Il drago emerse completamente dall'oscurità, e dal scintillare freddo sul suo collo vide che aveva le chiavi della sua cella e delle sue catene. Prima aprì la cella molto lentamente, assicurandosi che non cigolasse troppo, poi iniziò ad armeggiare con le catene che trattenevano Varmoth. La viverna si sentì più leggera, quando le catene gli scivolarono di dosso. "Perché mi aiuti?" La bocca gli faceva male, ma doveva sapere il perché di quel salvataggio e chiedere era un obbligo. "So perché hai attaccato quei draghi" rispose il drago leccandosi il muso tozzo e ruvido "e non è giusto che tu sia condannato a morte per questo. Stavi solo ottenendo la tua vendetta." Varmoth tacque, stringendo gli occhi e affondando gli artigli nel terreno dalla rabbia. Pensieroso, era tornato con la memoria a quell'orribile momento, a quando aveva fatto la macabra scoperta. "Non è ora di pensare a quello" il drago interruppe il filo dei suoi pensieri con una pacca sulla sua spalla. "Adesso pensa a lasciare quest'isola e di fretta anche, per fortuna è notte e non ti vedranno, almeno lo spero." "Be', non so cosa dire... grazie." Varmoth lo guardò ancora un pò dubbioso, poi uscì dalla cella e spalancò le ali uncinate. Sentì le ossa scricchiolare piacevolmente, ed emise un sospiro deliziato. Senza chiedersi più niente iniziò a prendere quota, ruotando il corpo in posizione verticale per uscire da una delle strette fessure della torre prigione. Gli dispiaceva per le altre viverne prigioniere, ma da solo non poteva far niente. Si sarebbe solo fatto riacciuffare se avesse tentato di liberarle. L'aria fresca della notte lo investì, e il cielo trapuntato di stelle lo fece sentire euforico. Non avrebbe mai pensato che le avrebbe riviste di nuovo. Mentre volava via, sentì nella sua testa la voce del drago che lo aveva salvato. "La tirannia della dama finirà a breve."
   
 
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