Rosso. Rosso. Rosso. Ovunque. Solo rosso. Sasuke non capiva. Sconvolto, avanzava verso un corpo inanimato. Un corpo che conosceva fin troppo bene, ma al quale non era riuscito a legarsi. Non abbastanza per salvarlo. Non abbastanza per crescerlo. Non abbastanza per chiedere scusa. Urlò quando finalmente la sua mente riprese a ragionare anche se ancora inorridita... Li giaceva sua figlia, la figlia sua e della sua amata sakura, la loro piccola creatura, massacrata in volto da un arduo combattimento. Ancora con gli occhi aperti sembrava fissare il padre il quale si chinò difianco a lei e tirò un altro straziante urlo. Nessuno lo sentí. Lui, abbandonato dal fratello dopo la perdita del suo clan. Lui, che aveva dato tutto per una vendetta insensata. E sempre lui, che dopo aver ripreso la giusta via aveva di nuovo rovinato tutto. In quel momento provò a ripensare a tutti i momenti felici che aveva passato con sua figlia... E non gli venne in mente nulla. Era stato tutto inutile, lui stesso si sentí inutile. Davanti a quel corpo giurò che la morte di quella bellissima ragazza non sarebbe stata inutile, insensata o addirittura sprecata... Si alzò di scatto e in preda all'ira corse verso il nemico, un nemico troppo forte anche per lui, un nemico dal quale Sarada per proteggere il padre dall'attacco si era messa in mezzo, il nemico responsabile della sua morte. Quel giorno nessuno seppe come andò realmente, ma fu l'inizio della distruzione di tutti ciò in cui l'intero mondo ninja credeva. Tutto, a causa di uno stupido errore di un padre che voleva troppo bene a sua figlia.