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Autore: cristiana75    26/12/2018    4 recensioni
La storia è ambientata a Parigi il giorno di Natale del 1788.
Oscar è una donna che, con decisione, affronta la sua vita e compie una scelta definitiva dettata dall'amore vero!! In questo si contrappone a Maria Antonietta, che delusa e amareggiata dalla vita, abbandona e tradisce il suo tesoro più grande, il suo popolo essendo lei la regina di Francia.
Oscar al contrario lotta per ritrovare il suo tesoro e combatte per i valori in cui ha sempre creduto: l’uguaglianza, la libertà di essere e di scegliere, la fraternità tra gli uomini.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il tesoro di Natale - 25 dicembre 1788

Erano stati anni difficili per la Francia, una nazione dalla storia e dalle tradizioni forti, che a causa di governi inadeguati stava attraversando momenti di grande sofferenza. Gli sperperi di un numero sempre più ridotto di nobili, a scapito di un popolo sempre più numeroso ed affamato, facevano presagire tempi bui…
Questi erano i pensieri che si affollavano nella mente di Oscar, ogni giorno quando usciva con i suoi soldati della guardia metropolitana per le strade di Parigi.
Alain glielo aveva detto esplicitamente molte volte, come era tipico del suo stile: diretto, un po' scanzonato ma sincero, onesto, del tutto affidabile.
Oscar ricordava la prima volta in cui aveva assistito ad una riunione segreta, in cui le persone del popolo si radunavano nelle chiese o in luoghi improvvisati, per parlare del sogno di una Francia libera, dove tutti potessero avere gli stessi diritti: libertà, uguaglianza e fraternità.
Era successo prima che lei, per sentirsi nuovamente forte, dopo la debolezza del sentimento d’amore provato per Fersen, decidesse di buttarsi a capofitto nell’avventura della cattura del cavaliere nero, prima che Andrè per seguirla, proteggerla e liberarla perdesse l’uso dell’occhio sinistro, prima della volontà di allontanarsi dai soldati della guardia reale, per ritrovare una sua individualità maschile, inattaccabile .., 
Oscar si sentiva combattuta profondamente. Nel suo cuore amava la sua regina, ma tante volte Maria Antonietta aveva capitolato dal proprio ruolo, assumendo le veci di una donna fragile, che nascondeva il proprio volto, piangendo, per l’impossibilità di incontrare il conte di Fersen, a causa degli impegni regali che il suo status di regina le imponeva.
Oscar da sempre proteggeva la sua regina, le voleva bene, riconosceva in lei un carattere leale, nobile, amante della bellezza e dell’allegria, aspetti che lei raramente poteva concedersi di coltivare. Maria Antonietta, tuttavia, mostrava ingenuamente e sempre con troppa fragilità le proprie preferenze a tanti nobili, che negli anni si erano sempre approfittati della sua sensibilità ed innocente gentilezza.
Tuttavia Oscar, ora non sapeva più come conciliare queste due anime che si erano divise in lei, una nazione, un tesoro da coltivare abbandonato a sé stesso e dilaniato da rivolte, fame, violenza,,, e una regina, una donna splendida ormai distrutta dalla vita di corte e dalla morte prematura del piccolo principe ereditario, che trascurava il proprio tesoro, il proprio popolo e lo affamava sempre più.

Accanto a queste preoccupazioni, alla vita quotidiana, agli impegni sempre più pressanti della vita nell’esercito, Oscar aveva sentito nascere dentro di lei un sentimento nuovo, o meglio aveva riscoperto un fortissimo sentimento verso Andrè.
Dopo l’episodio di S. Antoine, Oscar aveva percepito per la prima volta la possibilità di perderlo, di non sentirlo più accanto in ogni momento…
Un uomo meraviglioso che aveva donato la sua intera esistenza a lei.
Era intelligente, colto, avrebbe potuto lasciare il ruolo di attendente e costruirsi una sua vita, avrebbe potuto essere un ottimo insegnante e un bravissimo giornalista.
Era curioso, aveva un intuito vivace e una sensibilità straordinaria che gli consentiva di cogliere le sfumature, le particolarità di ogni situazione.
Andrè l’aveva aggredita tempo prima per gridarle il suo amore, spinto dal rifiuto di lei. Dopo anni in cui erano cresciuti insieme e lui le era stato accanto in ogni situazione, lei l’aveva licenziato dicendogli “Dal momento in cui entrerò a far parte delle guardia metropolitana non avrò più bisogno di te”.
Oscar aveva compreso che l’azione di Andrè era dettata dalla rabbia, dall’essersi sentito alla stregua di un servo, di un oggetto. 
Andrè disperato aveva visto il suo mondo crollare, la ragione della sua vita scivolare tra le sue dita….Chi era: un uomo che tra poco avrebbe perso totalmente la vista, un uomo che non avrebbe più potuto avere accanto la ragione della sua vita. Avrebbe sofferto per sempre, pur di saperla felice e di poterle stare accanto, proteggerla
Andrè non riusciva a perdonarsi il gesto di aggressione che aveva compiuto verso Oscar e lei lo sapeva.
Oscar dal giorno dell’aggressione a S. Antoine aveva compreso l’importanza che Andre’ aveva nella sua vita.
Aveva capito l’essenza dell’amore: esserci, senza chiedere, senza pretendere, donare, far ridere la donna che ami, anche quando dentro soffri incredibilmente pur di veder nascere un sorriso sul volto di lei, non rinunciare alla speranza di continuare ad amare, pur sapendo di non poter essere mai ricambiati perché la sola consapevolezza di amare ti fa sentire vivo ed è il senso della vita. Aveva compreso così ancora più profondamente l’amore e la cura che Andrè aveva sempre messo in ogni gesto. 
Andre’ l’aveva salvata tante tante volte, ricordava le lacrime di dolore che laceravano il suo volto il giorno in cui aveva scoperto che il generale era intenzionato a farla sposare.
Oggi era il giorno di Natale e lei voleva trovare il coraggio di dichiarare ad Andre’ il suo amore, nella speranza che, nonostante tutto, lui l’amasse ancora.
All'improvviso si ricordo’ del posto in cui aveva sepolto il suo tesoro da piccola: una trottola e un coltello dal manico rosso, come le aveva ricordato Andre’ la notte precedente il duello con il duca di Germain. 
Era sepolto sotto l’albero dove da piccoli solevano giocare, lo disseppellì e aggiunse una lettera. 
Aveva impiegato tanto a scriverla e non era soddisfatta del risultato, tuttavia scelse di inserirla dentro un libro di sonetti di Shakespeare, che avrebbe regalato a Natale ad Andre’.
La sera di Natale arrivò, il palazzo era pieno di voci e di allegria.
Oscar e Andre’ la notte di Natale avevano da sempre un loro rituale. Dopo mezzanotte andavano sempre in giardino e guardavano le stelle, salutavano i genitori di Andre’ in cielo, e in onore del compleanno di Oscar bevevano insieme una deliziosa cioccolata densa e avvolgente.
Questo rituale aveva avuto inizio la sera del primo Natale che Andrè aveva trascorso a palazzo.
Era triste quella sera, i suoi genitori gli mancavano immensamente. Era uscito in giardino per poter parlare con loro guardando il cielo e piangere senza essere visto dalla nonna. Non voleva farla preoccupare.
Oscar tuttavia l’aveva preceduto e avendo colto la tristezza nello sguardo del suo amico lo aspettava nel luogo che era per loro un caro rifugio e gli aveva portato della cioccolata calda, aveva steso una calda coperta sul prato e in silenzio aveva preso la mano di Andrè. I loro cuori avevano parlato e Andrè si senti libero di poter versare una lacrima, guardando verso il cielo e, una guardando il blu degli occhi, che scaldavano il suo cuore dal primo giorno in cui li aveva incrociati a palazzo, in segno di gratitudine, di complicità, di dono assoluto e totale.
Oscar quella sera avrebbe voluto ritrovare quell’atmosfera e allontanare il dolore che aveva riempito i loro cuori negli ultimi tempi.
Sempre più sentiva il desiderio di essere accanto ad Andrè in qualsiasi occasione, sentiva le guance avvampare quando incrociava lo sguardo dolcissimo dell’uomo che ormai era certa di amare perdutamente.
Verso la mezzanotte Oscar si avvicinò ad Andrè e gli propose di seguirla in giardino, aveva già tra le mani una coperta e due tazze fumanti di cioccolata.
Andrè la ringraziò, tuttavia quella sera non se la sentiva di starle vicino senza poterla abbracciare. Era consapevole che l’anno successivo non avrebbe più potuto vedere il cielo stellato e non avrebbe più potuto vedere lei e sentiva troppo dolore. Non voleva compiere un gesto sbagliato nuovamente. Non era ancora riuscito a perdonarsi quello che le aveva fatto mesi prima…
Oscar lo guardò negli occhi, appoggiò la coperta e le tazze di cioccolata, prese la mano di Andrè tra le sue e disse “Ti prego Andrè, stasera ho bisogno di te”..Andrè l’amava da morire e in una frazione di secondo, guardandola dolcemente negli occhi la seguì in giardino.  Per il suo cuore Oscar veniva prima di tutto.
Una volta giunti nel loro rifugio, Andrè adagiò la coperta sul prato, prese la mano di Oscar, le rivolse i più teneri auguri di Buon Compleanno e di Buon Natale, poi guardò il cielo e disse “grazie per avermi donato tutto”.
Oscar si commosse profondamente sentendo la voce dolce di Andrè.
Dopo aver bevuto la cioccolata, Oscar ricordò ad Andrè l’episodio del duca di Germain e il particolare del tesoro che aveva deciso di donare a lui nel caso avesse perso il duello.
Chiese ad Andrè se avesse voglia di recuperare il “tesoro”. 
Andrè rise e iniziò a scavare nel punto in cui ricordava di averlo visto sotterrare da Oscar anni prima.
Sentì il terreno morbido sotto le sue mani e in breve sentì una scatola di tolla. 
All’interno c’erano una trottola, un coltellino dal manico rosso e un libro con i sonetti di Shakespeare. 
Andrè rimase colpito da quel meraviglioso regalo, ringraziò Oscar con tutto il cuore, tuttavia non l’abbracciò, non avrebbe più fatto nulla che avrebbe potuto fare del male alla donna che amava e Oscar lo sapeva.
Oscar chiese ad Andrè di leggere alcuni sonetti per lei..
Andrè faceva molta fatica a leggere perché anche l’occhio destro metteva difficilmente a fuoco lettere e immagini, ormai da molto tempo.
Tuttavia tentò,.
Nell’aprire il libro vide una lettera .... Oscar non se ne accorse, pensava che Andrè non l’avesse ancora vista.
La guardò senza fare rumore, sulla busta era scritto il suo nome e allora l’apri…
La lettera era breve, concisa, ... diceva
“Andrè, so che avrei potuto scegliere un altro modo, un altro momento, l’avrei dovuto fare tanti anni fa, tuttavia ho scoperto solo adesso l’immensità dell’amore che sento per te…. Io ti amo con tutto il cuore. So di averti fatto soffrire e so che tu potresti non amarmi più e non volermi vicino, tuttavia io non posso non condividere il mio amore con te, non per egoismo, solo per ringraziarti di tutto quello che mi hai donato, per ringraziarti di avermi fatto capire cosa significa amare davvero.
Se tu mi dirai che il tuo sentimento è cambiato io l’accetterò, continuerò ad esserti amica e non farò mai nulla per metterti in imbarazzo o in difficoltà.
Se tu mi dirai “Ti amo ancora” io lascerò tutto per seguire te, per seguire l’uomo che amo più di me stessa e che mi fa sentire VIVA”.

Gli occhi di Andrè si “illuminarono di immenso”, cercò la poesia di Shakespeare, che esprimeva perfettamente i suoi sentimenti, il sonetto 116:
 “Non sia mai ch’io ponga impedimenti all’unione di anime fedeli;
AMORE NON E’AMORE SE MUTA QUANDO SCOPRE UN MUTAMENTO
O tende a svanire quando l’altro s’allontana. Oh No! L’Amore 
è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella –guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto,
benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo,
pur se rosee labbra e gote dovran cadere
sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo è errore 
e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato”

Oscar si voltò e lo ringraziò dal profondo del cuore, poi vide che Andrè con uno sguardo illuminato piangeva e teneva tra le mani la lettera che lei aveva scritto, allora il suo cuore tremò e in quell’istante Andrè disse “Ti amo da sempre, ho amato solo te e amerò sempre solo te: sei la mia vita, la ragione per cui mi alzo ogni mattina, il colore dei tuoi occhi è il cielo della speranza per me.. Sposami amore mio..”
Oscar pianse e lo abbracciò con tutto il cuore, le loro labbra si unirono in un bacio eterno di amore, di unione, di condivisione, di complicità.
Oscar accettò e Andrè la sollevò la fece ballare al suono di una meravigliosa melodia di Mozart che Oscar amava suonare e che riempiva i loro cuori in quel momento.
In quella magica notte di Natale tutto il mondo di Oscar e di Andrè si era unito, tutta la vita trascorsa insieme … 
Quella notte di Natale aveva acceso la speranza di trovare un nuovo tesoro in una vita condivisa nell’amore matrimoniale.
Quella notte Oscar e Andrè si sposarono. 
Andrè prese l’anello che era stato di sua madre e lo donò al Oscar. 
Era semplice, ed era impreziosito da una meravigliosa apatite dal colore verde smeraldo con tocchi di azzurro cielo, sembrava la perfetta unione del colore dei loro occhi.
Il resto della notte di Natale fu la scoperta dell’amore assoluto per entrambi. La gioia dei loro cuori era immensa e la via lattea sembrava risplendere di una luce bianca e meravigliosa…
Buon Natale a tutti di cuore 
   
 
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