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Autore: Symphonia    27/12/2018    2 recensioni
Avere una relazione a distanza è frustrante. Specie se questa relazione è indefinita e l’unica cosa che si desidera è fare un regalo di Natale.
| Genere: Romantico, Fluff | Parole: 978 | Personaggi: Kojiro Hyuga, Maki Akamine | 26° giorno per il calendario dell'avvento di fanwriter.it | (seconda stesura)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kojiro Hyuga/Mark, Maki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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merry christmas

        ★ Calendario dell’Avvento 2018 by Fanwriter.it!
        ★ Data: 26 Dicembre 

        ★ Parole: 978






Regalo di Natale




    “Sto continuando a ripeterti di non prendermi niente per Natale. - sospira esasperato. - Smettila di chiedermi cosa voglio!”
    Cammina con passo veloce, facendo lo slalom tra la folla. «Oh, scusami se voglio farti un regalo!»
    Cerca di non scoppiare a ridere. Adorava quel tono permaloso. E poteva perfettamente immaginare la sua faccia corrucciata, col naso arricciato, mentre si gira con fare altezzoso d’altra parte — È come se ce l’avesse davanti.
    “Ti ho detto che non serve.” - si sforza a ripeterlo con tono più gentile - «Tu usi i maglioni di lana?» - Alza gli occhi al cielo - “Ne sono pieno.” - Fruga nelle tasche. Si ferma. Le dita lo accarezzano dolcemente - e se lo gira e rigira. «Allora, ti è venuto qualcosa in mente?» - La tortura, la sua miniatura di stoffa. La strozza. - “Ti ripeto per l’ennesima volta che non voglio niente!”
    Tira la mano fuori dalla tasca. Guarda per un attimo: è uno degli amuleti che lei gli aveva regalato. Se lo porta dietro come un piccolo tesoro. - «Insisto.» - È una sensazione amara, frustrante, dover parlare come se si dovessero rivedere appena fuori dalla porta. - «Hyuga, ci sei?» - Sbuffa; e il suo sbuffare si traduce presto in una nuvoletta di condensa. - « Una sciarpa 

    “Oh, per l’amor del — «Andiamo! Ci sarà qualcosa che vorrai... no?!»
    Frena. Si blocca bruscamente, in mezzo al traffico di persone.
    “Te.” mormora. “Vorrei solo rivederti.” pensa, mentre si tappa l’orecchio libero.

 
    Uno stridio.

 

    «Cosa??» Il cuore gli si ferma in gola. Non l’ha detto ad alta voce, vero? - «C’è un sacco di rumore, non ho capito niente
    Si allontana dal cellulare, chiedendosi cosa lo stava assordendo di più. “Ah! No, niente! Sono alla stazione, c’è un sacco di gente.”
    «Sei in viaggio??»
    “Sono appena sceso a Milano.”
    «Milano?? Che ci sei andato a fare a Milano?»
    “Vado a cena fuori.” - risponde come se fosse un’ovvietà, mentre si chiude meglio il cappotto - «Oh...» — un silenzio lungo. Ci vuole un po’ prima che lui carpisca quella sfumatura nella voce di lei. Delusione. Si passa una mano tra i capelli. - “Con Aoi e Akai, intendo.”
    «Oh!» - le scappa un risolino - «Carino! Cena di Natale?»
    “Qualcosa del genere. E non sarà carino, giacché loro sanno perfettamente l’italiano e io avrò bisogno di...” - rallenta, la vede. - «Un dizionario!» - finisce Akamine, mentre lui osserva una donna attraverso le finestre della stazione. Uchiumi. - “un...” - frena la sua lingua, ma l’ha pensato: — una traduttrice.”
    Tra i nuvoloni grigi trova, una risposta migliore da darle. - “No. Cioè, un dizionario è sempre utile, ma...” - svicola verso un’altra uscita per recuperare un po’ di tempo - rispetto a loro sono ancora un principiante.” 
    «Mmm...» - sta probabilmente controllando qualcosa - «Prendilo come un allenamento!» - sente un ringraziamento sussurato. Sta parlando con un’altra persona. - «L’italiano non è una lingua facile.» - E ora, il rumore di un sacchetto - «Ma sono sicura che la imparerai.»
    “Certo.” - sorride. Il brusio, che sente dall’altra parte, gli suona più famigliare. - “Anche tu sembri in un posto affollato.” 
    Gli manca sentire gente che parla giapponese
.
   
«Sono... uhm... - balbetta una delle sue imprecazioni incomprensibili - al mercato! A Okinawa. Le bancarelle che puzzano di pesce. Il solito.» - un’altra risatina nervosa, a cui non dà molto peso.
    “Almeno da voi non fa freddo.”
    «Lì nevica?»
    “Solo un po’.” - un leggero strillo, uno sbuffo - «Come ti invidio!»
    “Ti piace la neve?”
    «Non lo so. Non l’ho mai vista.»
    “Mai??”
    «Mai mai.» Ha un tono giocoso. Sembra di parlare con una bambina.
    Si appoggia al muro, neanche fosse un agente segreto in fuga. Ride. Sommessamente, ma ride.

 

 

Un regalo.

 

 

    «Hyuga?»


    “— Vieni a cena.”
    «Fino a Milano?! Adesso??»
    “No!” silenzio.  “Certo che no... - sorride per un attimo alla sua stessa irruenza - Ho delle settimane di pausa. Sai, per Capodanno... Vieni a cena o a pranzo da me...” - chiude gli occhi - “Con me, idiota! - sospira - “Va bene uguale.” — un altro silenzio. — “Hai forse delle partite in programma?”
    «No...» - un respiro profondo - «No, sono libera, vengo volentieri.»
    “Grande!”
    Sbircia oltre la colonna. E Uchiumi è ancora lì ad aspettarlo. E resterà lì ancora per un po’, almeno finché lui, da bravo agente segreto, non uscirà fuori dal suo nascondiglio. Dietro una colonna.
    “Portati dei guanti. E una sciarpa — insomma, vestiti pesante.”
    «Perché?» - le sorride. - “A Saitama in gennaio nevica. Di solito, almeno.”
    «D’accordo.» - un’altra risatina - «Allora ci rivediamo quando torni.»
    “Certo.” - sente un rumore di plastica. Dondola. - «Così ti do il tuo regalo.»
    “Ti ho detto che— «Non vuoi niente!» - ha finito quel ritornello con lo stesso tono scocciato di lui. Insolente. - «Lo so, lo so... ma è una cosa utile, promesso. Buon Natale, Hyuga.»
    “Kojiro va bene.” - sente il bisogno di puntualizzarlo. Solo perché anche lui la vuole chiamare per nome.   
    «D’accordo. - la sua voce s’addolcisce - Buon Natale, Kojiro.»
    “Buon Natale anche a te, Maki.”

 


   
 
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