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Autore: nattini1    27/12/2018    7 recensioni
Ispirata alla 7x02; Sam è tormentato dalle allucinazioni e Dean fa di tutto per fargli capire che lui è reale. Lucifero rimane atterrito dalla bellezza dell'amore tra Sam e Dean. Scritta per la #12DaysAfterChristmasChallenge, Task2: ''Hey, non guardare, okay? Guarda me. Voltati verso di me, lascia perdere tutto il resto", del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
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NdA

 

ATTENZIONE: le frasi in corsivo sono quelle pronunciate da Lucifero. Ci sono moltissime citazioni da Il Paradiso perduto di Milton, compresa quella famosissima finale. Nonostante il pochissimo tempo a disposizione, spero di essere riuscita a scrivere qualcosa di apprezzabile! Vi lascio il link del gruppo: https://www.facebook.com/groups/534054389951425/

Ogni commento è gradito!

 

 

 

 

 

Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

 

 

 

 

Una volta Sam Winchester aveva trovato piacevole la lettura de Il Paradiso perduto di Milton, in cui era rappresentata l'eterna lotta tra fede e conoscenza; era persino rimasto affascinato dal personaggio di Lucifero, l'angelo amato più di tutti, che era stato allontanato dal Padre ed era rimasto lacerato in se stesso, con solo il gusto amaro della dannazione volontaria, il desiderio indomabile di vendetta, l'odio immortale e il coraggio di non sottomettersi mai. Ma ora la figura mitica dell'eroe maledetto si era frammentata e ricomposta nella sua mente martoriata nei tratti angelici resi deformi e caricaturali da un ghigno beffardo, da una lingua biforcuta e da freddi occhi azzurri.

"Sveglia raggio di sole!".

Sam scattò a sedere come se a interrompere il suo sonno non fosse stata la carezza falsamente dolce della voce che bisbigliava al suo orecchio, ma il morso di un serpente velenoso.

Dean era lì acanto a lui, con lo sguardo preoccupato e le mani tese, bisognose di contatto e, allo stesso tempo, preoccupate di poter mandare in frantumi il fratello con un semplice tocco. Gli porse una bottiglia d'acqua e una barretta energetica con il suo fare burbero: "Colazione a letto, non abituartici!". Sam accettò con un accenno di sorriso, che si spense subito quando Lucifero commentò: "Che pensiero gentile, è proprio un fratello premuroso!".

"Fammi vedere la mano" disse Dean sedendosi accanto a lui.

"Oh che tenero, vuole tenerti la manina!" ridacchiò Lucifero, avvicinandosi a Sam.

Dean si concentrò sul rimuovere la garza e controllare i punti, ma non poté non accorgersi dello sguardo di puro terrore che suo fratello rivolgeva a un punto della stanza alla sua destra, apparentemente vuoto. Cercando di ignorare la cosa, prese una bottiglia di whisky e la versò sulla mano del fratello. Sam, istintivamente, sentendo dolore cercò di ritrarla, ma Dean la trattenne tra le sue, tamponando con un asciugamano il liquido che colava. I suoi gesti sicuri e secchi facevano trasparire la rabbia, ma la voce si era addolcita: "Lo so che fa male, ma sta fermo".

Lucifero sbuffò: "Che femminuccia! Io e te ci siamo intrattenuti con tutt'altro livello di dolore!".

Sam deglutì, disgustato dal ricordo che quelle parole evocavano, e Dean, che stavolta non poté far finta di nulla, lo fissò con una muta domanda.

"Pensavo di farcela da solo, non volevo dirti nulla, tu hai già abbastanza problemi, ma ho ancora difficoltà a capire cosa è reale" ammise Sam ricambiando per un solo istante lo sguardo di Dean, le ciglia che si abbassavano con vergogna sugli occhi colpevoli di vedere quello che non c'era.

"Hai ancora le allucinazioni! Lo vedi anche in questo momento?" domandò Dean.

Gli occhi di Sam guizzarono versò il punto dove la sua attuale allucinazione collocava il diavolo, che gli fece l'occhiolino, e accennò di sì.

"Lo sai che non è reale?" sputò fuori Dean, pieno di rabbia.

"Lui dice la stessa cosa di te" rispose Sam, incapace di spostare lo guardo.

Dean prese il viso di Sam tra le mani, in un gesto possessivo e lo girò verso di sé: "Hey, non guardare lui, okay? Guarda me. Voltati verso di me, lascia perdere tutto il resto".

Lucifero sembrava compiaciuto: "Sai, credo che tuo fratello sia geloso di tutte queste attenzioni che mi riservi!".

Sam inspirò profondamente, cercando di concentrarsi sul movimento ritmico del proprio petto. La mente era il luogo dove una persona avrebbe dovuto trovare rifugio e poteva trasformare l’inferno che viveva in un paradiso, ma, nel suo caso, la sua mente era diventata il suo personale inferno e Lucifero non la smetteva un attimo di tormentarlo in modi sempre più perversi e fantasiosi.

Dean gli scostò i lunghi capelli dal viso con quella che era una ruvida carezza: "Sam, tutto questo è reale! Sono stato all'Inferno anch'io e ne so abbastanza per sapere che le sensazioni che provoca sono diverse da quelle che dà questa stupida esistenza! Io sono reale, credi in me!".

Sam faticava a trattenere le emozioni; sentiva che, se avesse distolto lo sguardo da quello del fratello per tornare a rivolgersi a Lucifero, si sarebbe spezzato definitivamente; Dean, con le sue mani attorno al suo viso, con gli occhi nei suoi e la voce che lo guidava, era l'unica cosa che riusciva a tenere insieme i pezzi dalla sua anima martoriata.

"Non pensi che avrebbe potuto continuare a torturati nella gabbia?" domandò Dean appellandosi alle capacità logiche di Sam.

"Non puoi torturare qualcuno a cui non hai niente da portare via" rispose automaticamente Sam, citando la frase che tante volte Lucifero glia aveva ripetuto.

"Se così fosse, davvero la realtà paradisiaca per te sarebbe questo casino post apocalittico?" continuò Dean.

"Digli che altrimenti non avresti creduto che fosse la tua vita" suggerì Lucifero, irritato da quella che considerava una grave mancanza di considerazione per la sua presenza.

"Sarebbe qualsiasi posto in cui ci sei tu" rispose invece Sam.

Dean lo prese tra le braccia e non lo lasciò andare più.

Se Sam si fosse girato a guardare, avrebbe colto l'espressione esterrefatta che si dipinse sul volto di Lucifero subito prima che svanisse: sbalordito il diavolo rimase, quando comprese quanto osceno fosse il bene e vide la virtù nello splendore delle sue forme sinuose.


 

 

 

 

 

   
 
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