Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: Lucciola 67    02/01/2019    12 recensioni
André è a casa in licenza, senza Oscar. Ripensa a tutte le loro vicissitudini. Ripensa al loro strano destino.
Dedicato a Canto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi sono girato e rigirato nel letto. Praticamente non ho dormito. Non sono più abituato al mio letto confortevole.
Ho un giorno di licenza, me lo hai concesso dopo svariati giorni di indagini e di appostamenti, grazie ai quali noi, gli squallidi Soldati della Guardia, siamo riusciti a far chiudere una stamperia clandestina. Tutti i labelli dissacratori e osceni su Maria Antonietta e Fersen sono stati distrutti. Eri molto soddisfatta del lavoro della nostra squadra. Così hai dato un giorno libero a tutti.
Tiro via le coperte, mi sento in colpa. Non sono con te oggi. Tu sola, in caserma, in mezzo a uomini che come minimo vorrebbero cacciarti, alcuni di loro, i più estremisti, vorrebbero darti una lezione sul reale posto che dovrebbe avere una donna nel mondo. Rabbrividisco al pensiero.
Io in un breve istante della mia vita ho fatto quello che loro anelano. Ti ho sottomessa. Ti ho sbattuto in faccia la tua femminilità.
Ma non volevo, non potevo farti del male. Mai, mai.
Ma tu mi avevi appena congedato, non solo dal servizio ma dalla tua vita. E io mi sono sentito come defraudato. Vent'anni di dedizione totale spazzati via in un soffio, per un uomo che non si era neppure accorto della donna, della splendida donna che sei. Ho odiato Fersen. Ma l'amore non ha padroni, non si può obbligare nessuno ad innamorarsi, né il contrario. Ma tu eri così fredda con me. Tutti gli anni passati insieme come cancellati dalla tua memoria.
Noi bambini, entrambi dispersi nella loro personale solitudine. Io perché orfano, tu perché colpevole di essere nata del genere sbagliato, poi adolescenti gravati di responsabilità enormi, senza possibilità di fallire. Il fallimento non è mai stato contemplato dal generale. Tu hai dovuto essere sempre al di sopra della perfezione, e perdere un po' della tua anima.
Ma io dietro di te, tua ombra fedele, raccoglievo ogni piccolo frammento della tua anima, e lo conservavo gelosamente insieme alla mia.
Poi ho sacrificato un occhio. Per te.
Ti avrei donato la vita. Lo farei anche adesso.
Qualunque cosa purché tu possa vederti attraverso i miei occhi. Che tu ti possa ascoltare attraverso le mie orecchie. Sentire il tuo profumo attraverso il mio olfatto.
Tutto l'insieme mi destabilizza.
Ogni volta che ti incrocio, e ti guardo, mi rendo conto che ascoltarti, sentire il tuo profumo, mi dà la consapevolezza del vero motivo per cui sono nato, essere tuo. Io ti amo disperatamente, ma se tu non vorrai mai amarmi non importa, io ti resterò accanto comunque. Non riesco a concepire la mia vita senza di te.
Sono tuo.
Mi alzo, mi rinfresco e mi faccio la barba. Ho preso una decisione importante, la più importante di sempre.
Scendo in cucina per la colazione, la nonna mi abbraccia, era da tempo che non mi aveva tutto per sé. Mi mette la cioccolata calda e una sontuosa fetta di torta sotto al naso, conosce i miei punti deboli questo diavolo di nonnina. Mangio avidamente.
Poi, proprio mentre mi sta elencando tutti i lavori che ha preventivato per me oggi, io le sorrido e mi congedo.
-" Devo andare in caserma, devo parlare a Oscar, nonna. Ho aspettato anche troppo..."-
L' espressione interlocutoria della nonna mi fa sorridere.
-" Ma André, non puoi rimandare?Avrai altre occasioni..."-
-" Forse, ma non voglio, anzi non posso più rimandare. Scusa, nonna. Ti voglio bene."-
Esco velocemente, prima che raggiunga il mestolo, e mi dirigo in caserma. Da te.
Sprono Alexander, arrivo in fretta. Anche troppo, forse. Il cuore in tumulto. Non devo perdere il coraggio, io sono tuo. Anche se non mi vuoi, anche se non mi ami. Non importa, Oscar. Non importa. Mi vuoi lontano da te? Allora me ne andrò, ma sono l'unico che può rimettere a posto le briciole della tua anima e restituirti la vera Oscar, quella che io amo. Quella che si è perduta in tutti questi anni.
Mi dirigo deciso verso il tuo ufficio, tutti quelli che incontro mi guardano stupiti, so che si chiedono cosa ci faccia io qui, pur avendo una licenza. Ma non mi interessano i loro pensieri. Ho solo te in mente.
Finalmente arrivo a destinazione, sono davanti alla tua porta. Sento le gambe farsi gelatina, il cuore mi è salito in gola. È il momento.
Busso. Due tocchi leggeri.
-" Avanti"-, il tuo tono è neutro.
Entro piano, l'ufficio non è molto luminoso, non è un luogo accogliente, è spartano. Come vorresti essere tu. Freddo, maschile, senza fronzoli. Tu invece per me sei donna in ogni caso. Splendida.
Mi schiarisco la gola, alzi gli occhi infastidita dall' interruzione, -"André, ma... non eri in licenza? Che ci fai qui? Ci sono dei problemi a casa?"-
-" No Oscar, sono io che dovevo parlarti..."- mi fai un cenno, come per darmi il permesso di parlare -" Oscar, lo so che ho avuto un comportamento inqualificabile, che non avrei dovuto seguirti fino a qui, avrei dovuto lasciarti vivere la tua vita come volevi. Ma come ti dissi appena arruolato, solo io ti posso proteggere. Lo sai, ti amo. Il mio amore non verrà mai meno. Non puoi, non vuoi amarmi? Non importa Oscar. Io sento di essere nato per starti accanto. Permettimi solo questo. Solo questo, Oscar"-.
Ho parlato fissando un punto indefinito del pavimento, poco lontano dalla punta dei miei stivali. Quando alzo gli occhi tu sei di fronte a me. Molto, troppo vicina.
Sospiri, e lentamente appoggi una mano sottile sulla mia guancia.
-" Tu non sai, André Grandier, quanto mi sei mancato oggi. Devo imparare molte cose sull'amore. Non sono un tipo facile, ma tu mi conosci meglio di me stessa. Aiutami a ritrovare l'Oscar che non aveva paura delle cose nuove e sconosciute. Lo puoi fare, lo farai per me?"-
Ti sorrido, cosi bella e insicura comandante, avvicino la fronte alla tua, -" Non lo farò per te, Oscar"-
Spalanchi i tuoi occhi di cielo, tremi, stai per allontanarti da me, ma ti trattengo alla nuca, e sussurro -" Lo farò con te, Oscar. Con te. Noi insieme. Come vuole il destino"-.

* Publo Virgilio Marone
   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Lucciola 67