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Autore: Horians    02/01/2019    1 recensioni
Akashi Seijuro, lo studente più promettente dell'Accademia, la scuola per Esper ed alchemisti del Nuovo Impero. All'età di 17 anni finalmente riceve la possibilità di formare un contratto con un Supporter essendo un'eccellenza anche nell'arte alchemica ed è qui che comincerà la sua lunga strada verso la convivenza, l'incompresione e l'accettazione del suo partner, portando alla rivalutazione dei suo valori e della sua testardaggine. Ma Kuroko nasconde un segreto e non sembra avere nessuna intenzione di rivelarlo...
AKAKURO
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Seijuro Akashi, Tetsuya Kuroko
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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ANNO XXXX /XX/ XX

 

 

Durante la Grande Guerra Mondiale l’umanità si macchiò un’altra volta dello stesso orrore ed efferatezza che anni di storia avevano cercato inutilmente di evitare.

Gli stolti popoli in perenne competizione tra loro, riuscirono a sganciare per prima la nuova arma termonucleare sul continente che un tempo veniva chiamato America. Dopo appena 110 secondi dal tocco dell’arma sul terreno, una mostruosità di fumo, calore e radiazioni aveva già decimato un numero insostenibile di vite. L’energia termica rilasciata provocò la fusione delle centrali nucleari vicine, aggravando ancor di più la situazione e portando l’iniziò di quello che verrà definito Apocalisse.

I danni furono indelebili. Le particelle radioattive finirebbero per contaminare aria, suolo e falde acquifere di tutto il pianeta. Le persone vennero inesorabilmente schiacciati da nuovi tumori, dalla fame e dalle violenze come formiche in un campo da calcio.

Successivamente arrivò l’inverno nucleare. A causa dei gas e polveri deposti dal gigantesco fungo atomico nell’intera atmosfera del pianeta, i raggi solari non riuscirono più a raggiungere il suolo. La temperatura precipitò, le piante non riuscirono più ad operare la fotosintesi, l’aria diminuì, calò l’oscurità e la vita di molti organismi vegetali e animali vennero compromessi irrimediabilmente.

 A seguito le precipitazioni acide diedero man forte all’impietoso selezione naturale lasciando in vita quei pochi organismi viventi sopravvissuti grazie alle mutazioni evolutive.

 

 

Decine di secoli dopo, la vegetazione cresceva rigogliosa, una nuova popolazione dominante aveva colonizzato il grande continente rimasto al centro degli oceani. La vita aveva ripreso a insediarsi anche nei mari e finalmente le opprimenti nubi scure avevano lasciato spazio al cielo limpido non più violaceo.

La nuova umanità avanzava. Raccogliendo il passato e costruendo un nuovo futuro, dove le conoscenze accumulate potevano essere amalgamate con le nuove abilità acquisite.

Iniziò così l’era dei mutanti, chiamati anche come Esper.

 

 

 

 

 

 

 

ANNO 241 N.I.(Nuovo Impero)

 

Una donna dai lunghi capelli azzurro ghiaccio raccolti in una coda morbida, si fermò sull’uscio della porta che mostrava verso il grande giardino ben curato, dove un piccolo pargoletto era accovacciato di spalle strascicando per terra la sua tunica bianca.

-Tetsuya?- 

Il bambino non rispose continuando a dare di spalle intento ad osservare chissà quale oggetto avesse catturato la sua attenzione.

-Tesoro cosa stai facendo?- chiese la madre alzando un po’ la voce. Finalmente vide una reazione da parte del bimbo, che girò di scatto la testa nervosamente con gli occhi leggermente sgranati.

-Madre.-

-E’ successo qualcosa?- la donna si inginocchiò preoccupata sul tappeto all’entrata facendo segno al figlio di avvicinarsi.

-Nulla madre. Non è successo nulla.- rispose apatico il bambino, come suo solito, e obbedendo docilmente alla donna andò a rifugiarsi tra le sue braccia.

La madre lo osservò per bene e quando capì che il figlio non avrebbe detto altro, lo accarezzò pazientemente i capelli così simili ai suoi -Va bene, se succede qualcosa ricordati che puoi raccontarmi tutto in qualunque momento ok?- aspettò finché il bambino dopo un attimo di esitazione annuì -Ora, il mio piccolo omino ha fame? Perché potrei aver preparato qualcosa di assolutamente delizioso e cremoso che farebbe impazzire il golosone qui presente.- scherzò ben sapendo l’effetto che avrebbe ottenuto annunciando cosa stava nascondendo in cucina. Infatti, come da manuale, gli occhi chiari del bambino si illuminarono all’istante e un raro sorriso comparve sul suo pallido volto.

-Andiamo a mangiare allora.- ridacchiò la donna prendendolo in braccio, ma prima di avviarsi lanciò un ultima occhiata al giardino, notando così una macchiolina rossa lì dove Tetsuya era rannicchiato prima -Oh! ma quello non è il fazzolettino al collo di Nigou? Dov’è finito? Non lo vedo scodinzolare per casa da questa mattina presto, non ci stavi giocando insieme?-

-Non lo so madre.- rispose atono il bambino portando le minute braccia al collo della donna.

Quando la madre non insistette oltre e si diresse verso la cucina, Kuroko lanciò un ultimo sguardo furtivo nel giardino, corrugando la fronte colpevole.

 

   
 
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