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Autore: tre 88    04/01/2019    0 recensioni
Una breve ONE-SHOT tratta dalla storia "Hyou":
Era passato quasi un mese da quando i “Mugiwara” erano giunti finalmente nel Nuovo Mondo, quella mattina erano giunti su una piccola isola disabitata dal clima primaverile dove regnava il silenzio, la “Thousand Sunny” aveva gettato l’ancora vicino alla spiaggia...
...Rufy abbassò la testa e dai suoi occhi scese una lacrima, rialzò la testa e sorrise, Ace non lo avrebbe mai abbandonato...
Non centra nulla con la storia. ^^
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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To Move On 


Era passato quasi un mese da quando i “Mugiwara” erano giunti finalmente nel Nuovo Mondo, quella mattina erano giunti su una piccola isola disabitata dal clima primaverile dove regnava il silenzio, la “Thousand Sunny” aveva gettato l’ancora vicino alla spiaggia:

-Rufy, è questa l’isola che ci ha indicato Jimbei.-

il capitano fissò Nami per poi tornare a fissare l’isola…
 

***


…prima di lasciare l’isola degli uomini pesce, Jimbei aveva riferito a Rufy che un anno fa aveva incontrato Marco, l’ex comandante della prima flotta di Barbabianca gli aveva riferito dove si trova il luogo in cui erano sepolti Ace e il vecchio imperatore.

A quelle parole Cappello di Paglia non ci pensò un attimo a chiedergli dove si trovava quel posto e Jimbei gli diede le coordinate dell’isola anche se poi aveva dovuto ripeterlo a Nami dato che Rufy non aveva capito nulla; dopo aver ricevuto le coordinate il giovane pirata lo ringraziò e salì insieme ai suoi amici a bordo della loro nave e salparono…

 

***


-Bene, io scendo.-

gli altri non dissero nulla e non lo seguirono quando scese a terra, speravano che andando alla tomba del fratello lo avrebbe aiutato, lo avevano notato nel suo sguardo che aveva qualcosa in sospeso da risolvere.
 

*


Rufy seguì l’istruzioni di Jimbei e stranamente riuscì a raggiungere il promontorio senza perdersi.

Giunto in cima vide due tombe, una grande dove sopra la lapide era appoggiato un cappotto bianco e accanto c’era un’alabarda, di fianco ce ne era una più piccola e sopra alla lapide vi era un buffo cappello arancione e una tazza rossa che lasciò senza parole il giovane pirata:

-“Che strana coincidenza.”-

quella tazza era identica a quella che lui e i suoi fratelli avevano usato per sancire il loro legame che li aveva uniti come fratelli, solo lui e i suoi fratelloni conoscevano il significato di quella tazza ma era consapevole che per tutti gli altri era una comune tazza e pensò subito che l’aveva dimenticata lì qualcuno che conosceva Ace:

-“Se Sabo fosse ancora vivo, avrei pensato che l’avesse lasciata lui quella tazza. Ma anche lui non c’è più.“-

si avvicinò alla tomba del fratello e si sedette:

-Ciao, fratellone. Hai visto? Finalmente eccomi qua, nel Nuovo Mondo.-

sapeva che era inutile parlare ad alta voce ma non gli importava, per lui Ace come Sabo, era lì insieme a lui e gli veniva naturale parlargli come se fosse ancora vivo:

-Ci tenevo a venire qui prima di continuare il mio viaggio. Non posso continuare a viaggiare fino a quando non avrò concluso ciò che ho lasciato in sospeso.-

forse era una sciocchezza ma per lui era importante:

-Volevo chiederti scusa. Forse se non fossi venuto a Marineford a quest’ora saresti ancora vivo.-

in quei due anni si era chiesto più volte cosa sarebbe successo se lui non avesse partecipato a quella guerra:

-Scommetto che ora, se fossi qui, mi avresti urlato di non dire sciocchezze.-

sorrise, conosceva molto bene il fratello:

-Ma ti voglio anche dire, che non mi pento di essere venuto. Dopo due anni mi sono ficcato in testa che è stata una tua scelta quella di proteggermi, io avrei fatto lo stesso per te e anche Sabo, quindi forse il vero motivo per cui sono qui è solo per salutarti.-

si fece serio:

-Sai dopo la guerra aveva rinunciato a tutto. Mi sentivo debole e incapace, non ero riuscito a proteggere i miei amici e non sono riuscito a salvarti.-

a ripensare a quei brutti momenti si chiese come facesse a ridere di nuovo:

-Vederti morire è stato un duro colpo. Eri tutto per me, il mio fratellone e il mio punto di riferimento.-

nel momento in cui Ace era stato colpito, tutte le convinzioni e le speranze di Rufy erano crollate come era crollato il fratello tra le sue braccia, in quel momento aveva pensato che non aveva più senso andare avanti, neppure la promessa fatta a Shanks era importante ora che suo fratello non c’era più.

Ricordava molto bene le parole che Jimbei gli aveva detto quel giorno di due anni fa…
 

***


…“Sei diventato totalmente cieco?
La sicurezza con cui superavi qualsiasi ostacolo, la forza che possiedi e di cui non hai mai dubitato, la miriade di nemici che senza alcuna pietà ha schiacciato sia la tua sicurezza che la fiducia che riponevi nella tua forza, lasciandoti impotente e poi tuo fratello, che ammiravi e ritenevi un esempio da seguire in questo oceano!
Si, è vero, hai perso molto.
I tuoi occhi sono stati coperti da quell’immenso muro che è il nostro mondo ma in questo mondo, non puoi guardare avanti, stai sprofondando nell’oscurità, carico dei tuoi sensi di colpa.
Sarà molto difficile per te adesso, Rufy ma per ora dovrai reprimere quei sensi di colpa.
Non pensare solo a ciò che hai perso, quello che è perso è perso, è il momento di rialzarsi.
Non hai ancora perso tutto quello che hai.
”…
 

***


…quelle parole lo avevano aiutato, aveva perso un altro fratello ma aveva ancora tutti i suoi amici:

-Sai, grazie alla ramanzina di Jimbei ho capito che ho ancora qualcuno di importante e che non sono solo.-

rise, fino a quando ci sarebbero stati i suoi amici avrebbe continuato a lottare, perché il suo sogno per quanto era importane non era nulla in confronto ai legami che aveva creato con le persone a cui voleva bene:

-E poi se mi fossi arreso, tu ti saresti arrabbiato.-

gli tornarono alla mente tutti i momenti passati insieme e di come si erano aiutati a vicenda per superare il dolore della perdita di Sabo, quando lui era scomparso Rufy poteva contare su Ace per andare avanti ma ora che anche lui non c’era più, erano rimasti i suoi amici:

-Tu ci sei sempre stato per me e so che ci sarai sempre. Tu e Sabo siete sempre con me e ti posso assicurare che niente e nessuno mi potrà far dimenticare il nostro legame.-

Rufy era sempre stato molto legato ai suoi fratelli ma non poteva negare che il legame con Ace era più forte, con lui aveva passato più tempo e lui era il suo obbiettivo, fin da bambino voleva essere forte come lui, però nonostante il poco tempo passato con lui, voleva molto bene anche a Sabo, loro dopo tutto erano fratelli:

-Alla fine, io che ero il più piccolo sono riuscito ad andare avanti mentre voi non ci siete più. Andrò avanti anche per voi, te lo prometto.-

sorrise al solo pensiero di come Ace poteva reagire dopo le parole che stava per dire:

-Mi sono allenato con il vecchio Rayleigh, durante le pause mi raccontava le avventure che aveva vissuto insieme ai suoi compagni e  mi ha parlato molto anche di Roger.-

sapeva molto bene come Ace odiava il suo vero padre ma era certo che se lo avesse conosciuto non lo avrebbe odiato:

-Se avessi parlato con Rayleigh, avresti saputo che persona straordinaria era il tuo vero padre. Certo, conoscendoti non lo avresti mai accettato come padre…-

Rufy era consapevole di quanto Barbabianca era importante per il fratello e sapeva che mai Ace avrebbe chiamato “padre” qualcuno che non fosse il vecchio imperatore, nemmeno Roger:

-…però non lo avresti odiato.-  

Soffiò il vento che fece volare i petali dei fiori che erano appoggiati alle tombe, il vento portò con se il suono delle onde e Rufy sorrise e si voltò verso la tomba di Barbabianca:

-Grazie, per tutto quello che hai fatto per il mio fratellone.-

ci teneva ringraziare l’uomo che per Ace era stato come un padre.

Rufy si alzò e appoggiò sulla lapide accanto alla tazza, un’altra tazza rossa che aveva sempre portato con se da quando aveva lasciato Foosha, quella tazza che simboleggiava la loro fratellanza ora non aveva più motivo di tenerla con se, perché il suo legame con i fratelli era racchiuso nel suo cuore:

-La prossima volta che verrò qui da te Ace, sarò diventato il Re dei pirati.-

Si voltò e in quel momento gli sembrò che qualcuno gli aveva dato una leggera spinta, si girò di scattò e per un attimo vide il fratello che gli sorrideva.

Rufy abbassò la testa e dai suoi occhi scese una lacrima, rialzò la testa e sorrise, Ace non lo avrebbe mai abbandonato.

Si voltò un’altra volta e fece ritorno alla “Thousand Sunny” che salpò verso nuove avventure.

 
FINE
 

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Ciao,
questa ONE-SHOT è tratta dalla storia “Hyou”, ho tolto alcune cose e aggiunte delle altre rispetto al capitolo della storia, spero che vi sia piaciuta.

La frase detta da Jimbei l’ho presa dal manga.

Mi farebbe piacere avere una vostra opinione, se avete tempo e voglia, fatemi sapere con una recensione il vostro parere, grazie.

A presto.
  
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