Stiles posò i fiori davanti alla lastra di marmo fredda, accanto a quelli che molto probabilmente avevano portato il resto del branco. Un signore che passava lì vicino lo salutò,ormai Stiles era andato in quel luogo pieno di tristezza così tante volte che conosceva tutti quelli che come lui andavano a trovare una persona cara. Accarezzò la scritta incisa, quella che un anno prima aveva commissionato alle pompe funebri, mentre una lacrima gli solcava il volto. Osservò in silenzio anche la lastra perfettamente unita a quella che portava scritto il nome di sua madre, unite come erano state in vita le due persone che ora giacevano lì. Era passato un anno da quando John Stilinski era venuto a mancare, sottratto alla vita troppo presto e troppo crudelmente. Stiles lo ricordava come se fosse accaduto solo un attimo prima: la telefonata mentre era a casa sua, la corsa in ospedale e la lunga attesa prima che un dottore uscisse dalla sala operatoria e gli dicesse che ormai anche l'ultima persona della sua famiglia lo aveva abbandonato. Mentre le lacrime scendevano calde sul viso al ricordo di quegli attimi strazianti, Stiles non poté fare a meno di incolpare se stesso ancora una volta per la morte di suo padre. Era lui che a ventiquattro anni aveva deciso di lasciare il genitore per sposarsi, anche se sapeva che quello si sarebbe tenuto occupato con il lavoro per non sentirsi solo, e sarebbe finito con una pallottola nel cuore, quel cuore che aveva tanto amato e che era stato amato a sua volta. Sentiva che tutto quello che avrebbe fatto, tutti i sacrifici che stava compiendo per rendere fiero suo padre e per scusarsi con lui, non sarebbero mai serviti a nulla. Era colpa sua. Mentre percepiva l'attacco di panico montare nella sua gabbia toracica, sentì una mano familiare posarsi sulla sua spalla e spingerlo a voltarsi. Girandosi incontrò gli occhi verdi di suo marito, che lo scrutavano preoccupati. Il semplice tocco di Derek riuscì a calmare Stiles, spegnendo le fiamme che divampavano nel suo corpo. L'altro era riuscito a sentire il battito del compagno aumentare sin dalla macchina, dove si trovava per lasciargli spazio e farlo parlare con il padre. -Riesco a sentire i tuoi pensieri. Smettila di incolparti, tuo padre non l'avrebbe voluto, sai che non l'avrebbe voluto. Il suo più grande desiderio era di vederti felice, e sarebbe molto deluso di scoprire che in realtà sei tutt'altro- disse l'uomo mantenendo il contatto con il marito per non vederlo crollare a terra. Ma Stiles sapeva che delle volte devi lasciarti andare, sfogare quella rabbia e la tristezza che ti opprimono dall'interno, che non ti lasciano respirare, come se avessi una roccia piantata sulla gabbia toracica. Sapeva anche che Derek aveva ragione, che quella era l'ultima cosa che suo padre avrebbe voluto, ma a volte bisogna essere egoisti e dedicarsi del tempo per guarire le ferite. Come i lupi Stiles aveva bisogno del suo compagno per riuscire a farlo, perciò mentre il sole scendeva all'orizzonte, abbracciò suo marito e si lasciò cullare dal vento che gli soffiava tra i capelli.