11/01/2019
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네까짓 게 뭘 알아 행복은 됐어
Le lacrime scendevano copiose mentre la lama affondava nella carne del braccio; il mondo quel giorno sembrava così falso ed effimero: non sopportava più nessuno. Che andassero al diavolo, pensò mentre il sangue iniziò a fuoriuscire. Era davvero questa la sua vita? Era davvero destinato a quell’apatia? Esistevano solo questi sentimenti? Cos’è la felicità? Com’è sentirsi vivi e sentirsi soddisfatti di sé stessi.
Byungjae si ricompose; i capelli davanti al viso, i vestiti scuri e lunghi per mascherare il tutto ed era pronto. Pronto per fingere, per essere un qualcosa di diverso; per essere un qualcuno di diverso per le telecamere, per la musica avrebbe fatto tutto: la musica era l’unica cosa che riusciva a renderlo vivo. Era pronto a diventare un fantoccio per mostrare la sua musica.
Byungjae si ricompose; i capelli davanti al viso, i vestiti scuri e lunghi per mascherare il tutto ed era pronto. Pronto per fingere, per essere un qualcosa di diverso; per essere un qualcuno di diverso per le telecamere, per la musica avrebbe fatto tutto: la musica era l’unica cosa che riusciva a renderlo vivo. Era pronto a diventare un fantoccio per mostrare la sua musica.
주위에 남아있던 행복을 놓쳐 빛나지 못하는 거야
Inspira.
Espira.
Inspira.
Espira.
Haon espirò lentamente, aprendo gli occhi. Si alzò dal pavimento freddo dirigendosi verso il bagno, lasciò cadere la tuta sdrucita mentre la maglietta finiva sul lavabo del lavandino. L’acqua fredda gli attraversò la pelle ad arrivare sino alle ossa, il cespuglio zuppo mentre cercava di rilassarsi provando, di nuovo, il suo rap per un’ultima volta. Maglia a strisce gialla e nera, pantaloni marroni e vans al piede. Sarebbe andato tutto bene, tutto sarebbe stato okay; più che okay. Aveva perso il conto dei casting, il conto dei giorni e gli sguardi dei suoi genitori: Haon sentiva di star perdendo tempo prezioso, doveva entrare.
Espira.
Inspira.
Espira.
Haon espirò lentamente, aprendo gli occhi. Si alzò dal pavimento freddo dirigendosi verso il bagno, lasciò cadere la tuta sdrucita mentre la maglietta finiva sul lavabo del lavandino. L’acqua fredda gli attraversò la pelle ad arrivare sino alle ossa, il cespuglio zuppo mentre cercava di rilassarsi provando, di nuovo, il suo rap per un’ultima volta. Maglia a strisce gialla e nera, pantaloni marroni e vans al piede. Sarebbe andato tutto bene, tutto sarebbe stato okay; più che okay. Aveva perso il conto dei casting, il conto dei giorni e gli sguardi dei suoi genitori: Haon sentiva di star perdendo tempo prezioso, doveva entrare.
굳이 피를 안 봐도 되는 현실에 감사를
Byungjae guardava gli altri interagire mentre le telecamere li filmavano come animali in gabbia, l’aria la si poteva tagliare in maniera netta: questo era un survival. Qui puoi essere acclamato dal mondo oppure puoi essere odiato. Chissà quanta gente proverà pietà nel vederlo.
La porta si aprì rivelando un piccolo calabrone che ronzava attorno a tutti, toccava la scenografia, sorrideva allo staff e agli altri concorrenti: era troppo diverso, troppo…strano. Quel ragazzo irradiava troppa luce.
«Ehi, io sono Kim Haon».
Non rispose.
«Da dove vieni?» il ragazzo ronzava nel suo orecchio «Incheon» rispose. Haon annuì, continuando a chiedere del più e del meno.
«Da quanto hai lasciato la scuola?».
Basta, Byungjae non ne poteva più. Voleva farlo stare zitto, a causa sua la sua testa pulsava dal dolore. Troppe parole, troppa- troppo Haon.
La porta si aprì rivelando un piccolo calabrone che ronzava attorno a tutti, toccava la scenografia, sorrideva allo staff e agli altri concorrenti: era troppo diverso, troppo…strano. Quel ragazzo irradiava troppa luce.
«Ehi, io sono Kim Haon».
Non rispose.
«Da dove vieni?» il ragazzo ronzava nel suo orecchio «Incheon» rispose. Haon annuì, continuando a chiedere del più e del meno.
«Da quanto hai lasciato la scuola?».
Basta, Byungjae non ne poteva più. Voleva farlo stare zitto, a causa sua la sua testa pulsava dal dolore. Troppe parole, troppa- troppo Haon.
그리고 지금 나의 비밀을 아는 너는
«Cosa sono quelli»
«Tagli»
«Come hai fatto»
«Taglierino, lametta da barba- semplicemente, con quello che ho nei paraggi»
«Perché»
«Perché no»
«Tagli»
«Come hai fatto»
«Taglierino, lametta da barba- semplicemente, con quello che ho nei paraggi»
«Perché»
«Perché no»
난 사랑받을 가치 있는 놈일까
Haon gli strinse la mano, stava mettere per mettere a nudo sé stesso; Byungjae stava, sul serio, per dire tutto quello che provava e Haon era al suo fianco.
«Mic check 1,2,3: barcode» Byungjae si sistemò meglio affianco all’altro ragazzo «okay ragazzi siamo pronti a registrare».
«Mic check 1,2,3: barcode» Byungjae si sistemò meglio affianco all’altro ragazzo «okay ragazzi siamo pronti a registrare».
I want to cut everything off
I just want to let go of everything
I wonder how my mom feels when she scans that barcode
I want to ask her, but will I be hurt when I find out?
Am I deserving of receiving love?
Hate broadcasts, yet here I am with a barcode hanging off me
Black lines on a white background makes me look down at my arms
And I'm curious again if living this way has any meaning
What is happiness?
It's at once existing everywhere and nowhere
Because we've learned to live only looking forward
We leave happiness behind even though it was always near us
What do you know? I don't need happiness
Misery was the one that updated my tracks
It'll just flash and disappear like the light of a barcode
And we will too
- Barcode Vinxen ft Haon