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Autore: _ Lilac _    12/01/2019    5 recensioni
"Non è che sei ancora arrabbiata per quello che ha detto quel… ehm… giornalista?” provò a chiedere Natsu, cauto.
“Arrabbiata? E perché mai? Quello è solo un ciarlatano! GRASSA? IO? Non riuscirebbe a riconoscere una bella ragazza neppure se gliela gettassero addosso!”.
“Lo sai, Lucy, io penso che tu sia perfetta così”.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IO RESTO


Natsu ed Happy sedevano su degli scomodi sgabelli, i secondi che si trascinavano lenti l’uno dopo l’altro.
Un singolo rumore scuoteva il silenzio, vibrando nell’aria.
Tac.
Tac.
Tac.
I due si lanciarono un’occhiata, mentre parole silenziose ed invisibili correvano tra loro, concrete quanto l’ossigeno che respiravano.
Tac.
Tac.
Tac.
Altri sguardi preoccupati, forse un po’ rassegnati, rumorosi almeno nelle loro menti giacché ognuno dei due sapeva esattamente cosa stava provando a comunicare l’altro.
Happy spalancò un po’ gli occhi e fece un cenno del capo.
Parlale, voleva dire.
Le pupille di Natsu si dilatarono, i muscoli si irrigidirono. Il Dragon Slayer lanciò un’occhiata alla maga, la cui espressione pareva poter uccidere al pari di una lama piantata nel cuore.
Il rosa riportò lo sguardo sull’Exceed, il quale continuò ad incitarlo con più entusiasmo di prima, certo che oramai l’amico fosse sul punto di capitolare.
Ed aveva ragione.
Gli occhi di Natsu si posarono ancora una volta su Lucy. Deglutì, una volta, la bocca impastata, prese coraggio e… “Senti, Lucy… Ehm… Cosa si mangia stasera?” chiese, nel tono più innocente che gli riuscì.
Lucy non si premurò neppure di alzare lo sguardo.
Tac.
Tac.
Tac.
In mano reggeva, saldo, un enorme coltello da cucina. Fettine sottili si distaccavano rapidamente dalla carota che stava affettando, e Natsu non poté che chiedersi se fosse davvero necessario un coltello così grande, solamente per tagliare delle verdure.
“Non lo vedi?” fu la risposta, seccata, della bionda.
Natsu portò di nuovo lo sguardo su Happy, che riprese ad incitarlo silenziosamente. Certo, tanto non è lui che rischia la vita, pensò. “Sì, è che… Solo verdure?” chiese invece, lentamente.
Lucy si fermò, la mano che stringeva l’utensile sospesa a mezz’aria. “Sì. Qualche problema?”
Il Dragon Slayer avrebbe voluto rispondere che il suo stomaco stava minacciando di uscire dal suo corpo e trovarsi un altro che lo soddisfasse meglio.
Era da tre giorni che mangiavano solo verdure.
“Senti, ma… Non è che sei ancora arrabbiata per quello che ha detto quel… ehm… giornalista?” provò a chiedere Natsu, cauto.
“Arrabbiata? E perché mai? Quello è solo un ciarlatano! GRASSA? IO? Non riuscirebbe a riconoscere una bella ragazza neppure se gliela gettassero addosso!”.
TAC.
TAC.
TAC.
“Allora perché non cuciniamo del pesce stasera?” chiese Happy, intervenendo finalmente nella conversazione ed ignorando il suono cupo del coltello che sbatteva contro il tagliere in un monito neppure troppo velato.
Lucy lo fulminò con lo sguardo. “Perché IO ho deciso così. È casa mia questa!” sbottò, furiosa.
“M-Ma… Lucy… Sono tre giorni che praticamente non mangiamo. Noi abbiamo fame” si lamentò ancora Happy, il cui stomaco brontolava come una locomotiva a vapore.
“Non sono affari miei. Se vuoi qualcos’altro da mangiare, la porta è lì” fece la maga, puntandogli il coltello contro.
Happy non se lo fece ripetere due volte e, spaventato, scappò via dalla finestra.
Lucy portò lo sguardo sulla figura del Dragon Slayer. Fiamme ardevano nei suoi occhi
Il rosa deglutì, forte, e per un istante spostò lo sguardo nella direzione da cui era scappato il suo migliore amico, incerto sul da farsi.
Ci teneva alla vita, lui.
“Allora? Tu che fai? Vai via?” chiese la maga, seccamente.
Ma teneva ancora di più a Lucy.
Così, lentamente ma con decisione scosse la testa in segno di diniego. “No, io resto” rispose, sicuro, fissando negli occhi la sua nakama.
Fu questa a distogliere lo sguardo per prima, con la scusa di dover continuare il suo lavoro.
Natsu, invece, si spinse giù dallo sgabello ed i piedi poggiarono a terra con un piccolo tonfo. Allora si avvicinò alla maga, con circospezione. Non era sicuro, in fondo, che non lo avrebbe affettato al pari di quella povera carota.
Quando fu ad appena un paio di passi di distanza da lei, si abbassò con i gomiti a poggiare sul ripiano del tavolo da lavoro, gli occhi fissi su di lei. “Lo sai, Lucy, io penso che tu sia perfetta così”.
La maga alzò lo sguardo, sorpresa, ed incontrò il sorriso a trentadue denti di Natsu. Il suo cuore vacillò, la rabbia evaporò come neve sotto i candidi raggi del sole.
Tale era il potere del Dragon Slayer su di lei, tale la sua influenza che con un solo sguardo riusciva a cancellare l’intero mondo.
Piano, Natsu allungò le dita verso la mano di Lucy, ancora serrata contro il manico del coltello. Dapprima la circondò, con delicatezza, quindi senza farle male allargò le dita e sfilò la lama.
“Basta verdure?” chiese, speranzoso.
Finalmente, Lucy sorrise, il cuore in subbuglio nel suo petto.
“Basta verdure” confermò.
Perché la sua era l’unica opinione che contasse davvero.



Angolo autrice:
Buonsalve! Vi lascio questa piccola oneshot (un po') banale, scritta in un momento di ispirazione.
Spero vi piaccia! :3
  
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