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Autore: balboa    16/01/2019    1 recensioni
Ciaooo era da un po che scrivevo questa storia e non sono proprio soddisfatta! Parla di Axl che a 17 anni vorrebbe abbandonare la scuola ma i suoi genitori non glielo permettono, così si caccia in qualche guaio... Buona lettura!!c
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axl Rose, Izzy Stradlin, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Andiamo Bill!! Il pullman passa tra 5 minuti!! - mia sorella piagnucolava fuori dal bagno, io cercavo di farmi la barba in santa pace, cosa praticamente impossibile a casa mia. Ci voleva una grande concentrazione e mia sorella mi stava disturbando. Mi sciacquai il viso e osservai il risultato nello specchio ammuffito e con le crepe. Avevo fatto un casino.
 - Ce la fai a uscire entro stamattina?! - sbuffai, armandomi di acqua ossigenata e carta igienica e tamponando freneticamente il torrente di sangue che sgorgava dal mento. Uscii, sperando di non morire dissanguato e mia sorella mi carbonizzo con lo sguardo. 
- Era ora!!! - stavo per ribattere quando mio padre cominciò a urlare dalle scale.
- William! Amanda! Lo scuolabus è qua fuori!!!- 
- Cazzo anche oggi – sospirai.
- Per colpa tua perderò il pullman!! - disse Amy incazzata entrando in bagno
- Seh per colpa mia - presi lo zaino praticamente vuoto e mi fiondai fuori. Quando arrivai alla fermata era appena ripartito. 
- Fanculo - accesi una camel e mi avviai a casa di Jeff. Mi ero dimenticato a casa i soldi del pranzo, se non avessi avuto la testa attaccata al collo avrei dimenticato pure quella.
Arrivai da Jeff in cinque minuti, sua nonna era fuori in giardino che annaffiava i fiori.
- Giorno signora Isbell, Jeff è già in piedi? -
- Buon giorno William!! Sì, stava facendo colazione - disse gentilmente -entra pure, è in cucina -
- Va bene grazie - entrai con passo felpato per spaventare Jeff
- BUONGIORNOOOOOO - lui sobbalzò facendo cadere una scatola di ceriali. 
- Fanculo mi è venuto un infarto - ridacchiai poggiondo lo zaino per terra
- Che ti metto da bere barra da mangiare? Anche se non te lo meriti perchè sei un coglione – sorrisi compiaciuto
- ne hai coca? - 
- ehm si è pseudo coca del Seven Eleven -
- Va benissimo grazie -
- Ma oggi David viene a scuola? - chiesi sorseggiando la coca 
- Non ne ho idea perchè? - 
- Mi doveva dire qualcosa da tipo sabato - dissi pensoso
- Tu fai forca oggi?- chiesi, scosse la testa
- No oggi abbaimo l'esame di storia ricordi? -  quasi mi strozzai 
- É uno scherzo  vero?? maiala cane - mi misi la testa fra le mani disperato
- Mi presti il libro? Studio per strada - 
- Erano qulcosa come 100 pagine Bill senza contare le immagini -
- Cazzooo - dovevo passarlo per forza quel test, contava come il sessanta percento del voto finale. Il fratello di Jeff entrò in cucina sbadigliando. 
- Bella Jim – lo salutai e lui mi fece un cenno con la mano sbadigliando di nuovo. Eravamo un casino in ritardo ma andavamo comunque a rilento. Guardai l'ora e sbarrai gli occhi
- Cazzo abbaimo dieci minuti per arrivare lì, quindici se il preside non è all'entrata- Jeff mi guardò impanicato 
- O merda! - volò a cambiarsi e scese due minuti dopo con la maglia al contrario e le scarpe slegate. Si specchio nel tostapane e fece spallucce, ridacchiai e finii la coca in un sorso. Uscimmo correndo come razzi e arrivammo a scuola che la seconda campana stava suonando. Il preside era all'ingresso che ci guardava torvo
- In classe muoversi muoversi!!!- Jeff mi aiutò a ripassare storia, scoprii che mi ricordavo molte cose dalle lezioni in classe. Alla prima ora avevamo inglese, corremmo in aula che la lezione stava cominciando. Mi sedetti affannato, salutai I miei amici, era da un po' che non tornavamo a scuola tutti insieme. David mi lanciò una pallina di carta con una penna, la srotolai, c'era scritto di voltarmi. Mi girai verso di lui. In mano teneva due biglietti per il concerto dei Roadmaster. Quasi mi caddero le braccia in terra.
- Non ci credo o cazzo... - sussurrai. Avevo mangiato cracker a pranzo per due mesi per comprarmi quel cavolo di biglietto e David era riuscito a procurarceli a tutti
La prima ora finì presto, e feci il test senza molti problemi, aiutato da David e Jeff che mi suggerivano da dietro.
Alla terza ora uscii fuori per una pausa sigaretta. Raggiunsi gli altri dietro l'auditorium dove c'era uno spazio grande quanto un palmo della mia mano dove eravamo tutti schiacciati. Era l nostro quartier generale
- Come vi è andato il test? - chiesi offrendo le mie Marlboro.
- Bah secondo me non sono passato – disse Paul – In che anno fu firmato il patto delle alleanze? -
- Nel 1938 – rispose Anna 
- Porca miseria io ho messo 1936!! - esclamó David 
- Raga parliamo di cose serie- dico aspirando - Andiamo tutti al concerto vero? -
- Io mi devo imbucare - dice Paul accendendo un'altra sigaretta
Chiaccherammo per un po' poi John, un amico con cui avevo delle classi in comune, apparve all'improvviso
- Cazzo Bill!! Smith si è stancato di non vederti mai a ginnastica, ha avvisato il preside e ora ti stanno cercando dovunque!!! - Io sbiancai
- Porca puttana!!- buttai la sigaretta e cominciai a correre mentre gli altri ridevano. Risposi alzando il dito medio e mi fiondai dentro
- Ti sei messo in guai grossi ragazzo – mi disse il bidello scuotendo la testa
- Ero qui fuori Mike te lo giuro!! stavo solo prendendo aria!! - inventai di sana pianta. Smith sbucò dal corridoio
- Ma dov'eri finito?! Vieni con me cammina!! -. Mi afferrò un braccio e mi trascinò in presidenza. Cercai di convincermi che la mia storia era intaccabile, mi bastarono due minuti di ramanzina per capire che non era così. Puzzavo di fumo, il preside fece due più due e io mi trovai con le mani legate.
- Questa é l'ultima goccia!!- gridó infine. - Un'altra così e ti giochi l'anno! Sei sospeso con obbligo di frequenza fino a nuovo ordine e voglio che per un mese rimanga qui a scuola il pomeriggio a lucidare i pavimenti!! Ti tengo d'occhio è chiaro?? -
- Si signore - mi guardava rosso di rabbia, Smith era dietro di me in piedi altrettanto furioso
Uscii dalla presidenza e incontrai Amy che usciva dalla classe di filosofia
- Oggi torno tardi non mi aspettare all'uscita -
- Cos'hai fatto stavolta? -
- Niente niente, se mamma e papà ti chiedono io sono in biblioteca a lavorare a un progetto di fisica – lei sospirò.
- Sei incredibile -  
Il pomeriggio passo molto lentamente. Finite le lezioni rimasi nell'aula di detenzione un paio d'ore a fissare 'orologio e a scarabocchiare le parole per una a canzone, poi mi cimentai a pulire tutti i corridoi. Finii alle sette e mezza che mi stavo addormentando sul manico della lucidatrice, che peraltro si era pure inceppata e ci avevo messo mezz'ora a capire cosa dovevo sistemare del motore.Tornai a casa che era buio e stavo morendo di sonno. Entrai in cucina e senza levarmi manco il giubbotto cercai qualcosa da mettere sotto i denti. Trovai un panino, della lattuga e dei pomodori. Divorai il panino in piedi, assaporando ogni morso, come se non avessi mangiato da settimane. Mia madre entró e mi guardò storto

Io inghiottii l'ultimo boccone e buttai il tovagliolo.
-Amy ha detto che eri in biblioteca per fare un progetto di fisica. Di cosa si tratta?- chiese a bruciapelo, con le mani conserte. Il suo sguardo mi trafiggeva, percepivo che era arrabbiata ma non sapevo cosa sapeva. Cercai di comportarmi tranquillamente
-bah nulla di molto interessante, è sull'elettrostatica - inventai sul momento, mi era rimasto un briciolo di fantasia dopo quella giornata.
-e con chi eri?- chiese. -uhm David, Sara, Dana, Michael..-
-strano perché David ha chiamato qui chiedendo se c'eri-. Rimasi muto
-riesci- disse mia madre in collera -riesci a dire la verità ogni tanto?! Potresti provare almeno!!-
Non c'era molto che potessi dire a mia discolpa e così mi levai il giubbotto aspettando che la predica finisse
-eri al parco vero? Cosa stavi facendo?-
Alzai gli occhi al soffitto
-sono rimasto a scuola tutto qui-
-in punizione suppongo- rimasi zitto
-io non so più cosa fare con te- sospiró
Mio padre rientró in quel momento, si levò la giacca e venne in cucina
-beh la cena?- chiese levandosi la cravatta. Guardó mia madre e poi me. Feci spallucce e andai a guardare la televisione. Sentivo i miei parlare in cucina, sapevo che mio padre mi avrebbe fatto un'altra scenata. Bocciai l'idea di uscire di nascosto, ero troppo stanco anche per salire a dormire. Mentre cambiavo canale stravaccato sul divano mio padre venne verso di me.
-cos'è questa storia che eri di nuovo a scuola oggi?- chiese con la voce che vibrava di rabbia.
-nulla solo mi hanno dato la colpa per una cosa che non avevo fatto- inventai ancora, mi veniva così spontaneo.
-guarda che faccia da culo...- disse girandosi verso mia madre dietro di lui
-ma cosa sono nato ieri forse?-
-che cazzo hai combinato eh?? Stavo vendendo droga?? Eh? La stavi fumando?- alzai gli occhi al cielo innervosito
-ancora con sta storia?? io non mi drogo- dissi mettendomi a sedere
Quelle cose mi facevano uscire di testa, non era vero, odiavo quando dicevano delle cavolate




Punto di vista di Amy
Il padre di Jessica mi riaccompagnò in macchina a casa, era molto premuroso e io non ero abituata a reagire alla gentilezza e cercavo di sorridere. Quando scesi dall'auto sentii le urla di mio padre dal giardino. Sospirai e entrai. Stava sgridando mio fratello come come praticamente ogni giorno. Mia madre non interveniva, era appoggiata all'uscio della cucina con sguardo deluso e stanco. Mi sedetti sulle scale con lo zaino ancora sulle spalle e ascoltai tutto quello che dicevano, preoccupata che la situazione degenerasse. Mio fratello passava un sacco di tempo a scuola il pomeriggio in punizione, l'avevano già sospeso varie volte e ed erano sul punto di buttarlo fuori ma lui continuava a fare casini.
-sono stufo ragazzino!! Stufo!!! Ogni giorno ne combini una, hai superato ogni limite!!- urlò mio padre furente
-io te l'ho detto che non voglio più andarci!!! Perché non mi ascolti?? Voglio ritirarmi e basta!!- mio padre perse le staffe e gli tirò uno schiaffo, vidi Bill imprecare sottovoce. Guardò mio padre sprezzante con la guancia arrossata, stringendo i pugni
-ora basta vai in camera tua!! A pregare!! E niente cena!!-
Mio fratello mi passò davanti senza guardarmi, respirava veloce, stava implodendo
Corse in camera sua e sbatté la porta come se volesse far cadere la porta e l'intera casa.
   
 
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