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Autore: fiammah_grace    18/07/2009    1 recensioni
Per andare avanti ci vuole coraggio. Quel coraggio che hai avuto sempre per due, ma tu non meriti questo involucro senza significato. Questo corpo di un uomo ferito e frustrato che hai guarito con tutta l’anima, ma che si è lasciato morire lo stesso.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA: La seguente fanfiction è stata classificata 2° posto nel contest di www.strifeheart.forumcommunity.net

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Non avevo mai scritto una fanfic dedicata alla CloudxTifa, né ne sono fan, ma sono molto affascinata da questo rapporto e soprattutto dalla figura di Cloud che interpreto molto problematica ed ermetica. Infatti la mia fanfic vuole immergersi nella sua mente contraddittoria e piena di dubbi spesso infondati, che hanno sconvolto la sua psiche e ancora non è riuscito a guarire.

Seppur con poche righe, il mio intento era spiegare la mia concezione angst del pairing, e perché secondo me non riesce ad arrivare ad un punto saldo. Spero di essere riuscita nel mio intento o comunque di aver scritto una oneshot minimamente piacevole da leggere^^

Ringrazio il forum Strifeheart per avermi dato la spinta giusta per scrivere qualcosa su di loro, cosa che da sola forse non avrei fatto. Mi ha divertita molto!

Un bacione a tutti!! Nd Grace





A man Who doesn’t exist




Sembra così facile capire le cose…
Siamo così superbi da pensare di capire tutto…ed è qui la nostra debolezza.

Cosa penso io?

Io sono tra questi superbi!

Cosa pretendo? Assolutamente niente…eppure non so quanto tempo sono disposto ad aspettare. Aspettare poi che cosa? Che un angelo mi piova del cielo?
Quell’ angelo mi è gia caduto, ma è caduto tra le braccia sbagliate.


----------


Cloud Strife, ex-soldier… ex-abitante di Nibelheim…

Cloud era stato molte cose. Un semplice ragazzo rinchiuso nel corpo di un debole che voleva emergere.
Poi è emerso e non è più tornato…

Cloud Strife, ex- Cloud…Cloud….Cloud…..

Cosa significa ex-Cloud?

…Non lo so! Fatto sta che non sono più Cloud….o forse non lo sono mai stato…
Se dapprima ero troppo giovane per capirlo, ora sono totalmente fuori per ricordarlo, per scoprirlo…
Questa è la mia storia paradossale…
La storia di un uomo che non esiste.


Eppure c’è tanta gente che dice di conoscermi, di sapere chi sono, che tipo sono, cosa penso, il mio modo di vivere, di vedere le cose…
Ma se questo Cloud non esiste, a chi si riferiscono?

O forse….

Sono loro a darmi la mia identità?

CLOUD STRIFE_


A quell’ora le strade erano ancora umide e buie, illuminate appena dalla fioca luce del primo mattino, ma la gente già cominciava a ciondolare per le vie.
Per ricercare quiete? Una semplice passeggiata mattutina? Sonno leggero?
I motivi possono essere tanti.
Un ragazzo dalla capigliatura scomposta e dorata era tra queste persone, rintanato in un angolo di un bar di periferia un po’ malandato, frequentato da gente come lui. Gente che aveva voglia di stare in pace. Possibile trovare la pace in un posto così?
No, non è la pace che si cercava…era solo un attimo di illusione.

Nonostante la figura esile e malandata, Cloud ergeva su di se una sorta di barriera che trasmetteva forza e freddezza.
Non passava mai inosservato, spesso la gente gli lanciava un sguardo veloce, ma nessuno gli si avvicinava. Semmai qualcuno lo avesse fatto per semplice briga …se ne sarebbe ricordato per tutta la vita.

Lui era li, tra le sue. Sempre.

__

Il caffé non mi è mai piaciuto, perché diavolo lo sto bevendo?

Ricordo di essere entrato solo per ripararmi dalla pioggia che ho beccato in pieno proprio durante la partenza, ma non capisco perché poi sono venuto qui spedito e ho detto: “un caffé”. A me nemmeno piace…

Bah, sarà la stanchezza.

Cloud avvicinò a sé la tazzina per poter sentirne il calore, ma ciò che avvertì fu solo un odore nauseante.

Che schifo, come si fa a bere una cosa del genere?



Era scappato via come un ladro, eppure quella mattina avrebbe potuto agire con molto comodo dati i pochi e scarsi impegni di lavoro. Allora perché tutte le mattine si alzava, si vestiva, prendeva la moto per…per cosa?

Per scappare…per non vedere nessuno…
Per non vedere il mondo che ha costruito quell’uomo…quell’uomo che poi non conosco.

Sì, perché io e quell’uomo siamo due persone diverse, solo che non so chi sia né l’uno e né l’altro.

Cloud rivolse gli occhi al soffitto, non che ci fosse qualcosa di interessante da vedere a parte la ventola che girava, girava, girava…

Forse non siamo tanto diversi…giriamo e giriamo…ma rimaniamo sempre nello stesso punto. Ci siamo, ma siamo distanti…

Distaccò lo sguardo.
Nessuno doveva vedere ciò che era stato…nessuno che lui non voleva…rivolgere gli occhi dove la gente potesse identificare il suo sguardo, lo sguardo di un uomo che aveva visto di tutto…
No…nessuno doveva avvicinarsi ai suoi occhi…quegli occhi ancora marcati.
Abbassò lo sguardo e ingurgitò il caffé bollente, poi uscì dal bar.

Aveva smesso di piovere, ma il cielo presagiva un ulteriore tempesta.
Perché farsene un problema? In quel momento aveva smesso, quindi…

Proseguì il suo viaggio mattutino, verso dove?
Verso qualsiasi posto lo avrebbe intrattenuto per almeno un’ora. Perché un’ora? Quel giorno aveva deciso così.
Per quale motivo? Chiedetelo a quel uomo, non a me.

-Ma che cazzo di tempo, le persone normali se ne tornerebbero a casa.-

Io invece…torno in un posto che non è la mia casa…ma…


Il vento soffiava forte, quella brezza era capace di portarlo via da tutto.
Aspettare… aspettare… non aspettava un perdono… ma aspettava lo stesso.
Che cosa?
Già….

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Settore 5_ Chiesa_

Cloud spense la moto e arrivò davanti le rovine. Una sorta di sesto senso lo spinse a fermarsi e a non proseguire.
Perché non era da solo.
Lei era lì.


I capelli scuri erano irradiati da una fioca luce che trafiggeva le impalcature. Il vestito nero elegante ondeggiava come un prolungamento del suo corpo già longilineo. Lei era lì, con lo sguardo basso.
Lei era lì, poggiata su un pezzo rotto di qualcosa in quella chiesa che di chiesa aveva solo il ricordo, neanche le macerie.
Era lì, che incrociava le dita tra di loro, accavallando di tanto in tanto le gambe. Soave tra quel gioco di luci e ombre.
Tifa Lockheart era sempre lì, perché sapeva che sarebbe tornato…

Esistono persone che hanno la presunzione di conoscermi…ma conoscere chi? Io non sono…

No, lei sa chi sta aspettando…


Sapevo che mi avresti cercato.
Per cosa lo fai?
Per parlare? Per discutere? Per sapere se sto bene?

No…

Tu…sei qui…per lui, non è vero? Per lui…la persona che abita questo corpo, ma che io non conosco…

Ti guardo. Trovo che sia così bello guardarti aspettarmi, perché mi fa star male…perché mi punisce.
Perché mi trafigge, mi penetra, mi lacera.

…Ma… mi fa male vederti sola e silenziosa, tu che…

Tu che non sei questo.


Soave tra questo gioco di luci e ombre, non temi la pioggia, non temi che io possa non arrivare.
Tu sei qui.

Sei sempre stata così buona con me…e in cambio di cosa? Di fedeltà? Amicizia? Amore…?
Non ti ho mai offerto nulla di tutto questo.
Mai.
Non so neanche chi sono…

E tu…neanche tu sai chi sono…allora…

No…tu lo sai benissimo chi sono io…

sono colui che stai aspettando e nient’altro…
sono colui che ti ha deluso, che avrebbe dovuto deluderti,
che ti ha lasciata, che ti trascura, che ti ha negato una libertà, la libertà di raggiungermi….

Una libertà che ho negato anche a me stesso.

Eppure sei sempre qui. Stranamente sai sempre dove cercarmi. Non lo sai, ma mi ha sempre trovato. Sono io che scappo.
Perché non posso.
Non posso guardarti con occhi che invece non osano guardarti, non posso sentire di volerti accontentare quando non so di chi siano questi sentimenti. Perché non so chi sia colui che ha questo corpo…

Non a te…che sei sempre qui ad aspettarmi. Nonostante tutto.


Per quanto tempo hai intenzione di farlo? Per oggi? Domani? Per sempre…? No.


Non ti lascio diventare ciò che hai deciso di diventare….


Sei una sciocca… il mio cuore già ti appartiene, non è mio da tanto tempo.

Perché solo a te posso donarlo. Tu che sai di me ciò che io non potrò mai accettare. Non è mai stato di quell’ uomo…
Perciò conservalo, ricordalo, e non aspettarmi…

…Sei tu la prova della mia esistenza…dell’esistenza di un uomo che non sa chi è…di un uomo che è stato ma non lo ricorda…tu sei la prova di tutto questo.
Tu certifichi la mia vita.



Qualcosa nella mia vita cambia quando ci sei, ma sono troppo stupido per volerlo capire. Per andare avanti ci vuole coraggio. Quel coraggio che hai avuto sempre per due, ma tu non meriti questo involucro senza significato. Questo corpo di un uomo ferito e frustrato che hai guarito con tutta l’anima, ma che si è lasciato morire lo stesso. Sono colui che ti lascia e ti vuole. Che adesso ti fa restare sola nell’incertezza, ma che sa che in ogni istante dovrebbe correre da te.



---------Sembra così facile capire le cose…
Siamo così superbi da pensare di capire tutto…ed è qui la nostra debolezza.




Cosa penso io?

Tu non sei tra questi superbi!





Cosa pretendo?________________

Questa è la storia di un uomo che non esiste chiamato Cloud. Basta così….


Conservalo, ricordalo, e non aspettarmi…


Cloud chiuse gli occhi, montò sulla moto e andò via.
Tifa si girò. Riprese a piovere.

“Cloud?”









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