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Autore: Schmetterlinge    21/01/2019    4 recensioni
“Dovresti aiutarmi a far ingelosire Gray”.
Diretta, senza troppi giri di parole.
Gajeel rimane immobile, rivolto alla finestra.
Attende ancora qualche secondo prima di voltarsi verso la sua migliore amica.
“Scusa?”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil Redfox, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dovresti aiutarmi a far ingelosire Gray”.
Diretta, senza troppi giri di parole.
Gajeel  rimane immobile, rivolto alla finestra.
Il ragazzo attende ancora qualche secondo prima di voltarsi verso la sua migliore amica.
Ha un’espressione indecifrabile: un misto tra lo sbalordito e lo spaventato.
“Scusa?”
Juvia sorride divertita ma anche con aria supplichevole.
Quello sguardo non fa presagire nulla di buono.
“Mi piacerebbe farlo ingelosire un po’, tutto qui, e  ho pensato che potessi aiutarmi.”
Si morde il labbro, la ragazza dalle iridi blu.
 “E Levi?”
“Levi è una persona matura, intelligente, capirà che è per una buona causa, ne sono sicura.”
“Una buona causa?”
Gajeel continua a guardarla basito, la osserva mentre batte le mani in segno di vittoria, con occhi sognanti, persa nel suo mondo.
“No Juvia, non è una buona idea, davvero”.
L’amica cambia espressione, sospirando.
“Peccato …”
Il ragazzo la scruta, avvicinandosi lentamente.
Conosceva bene quel tono e quando Juvia assumeva quella particolare inclinazione di voce non poteva che significare una sola cosa.



 
Guai





 
Lo guarda con aria furba, sogghignando.
“La poesia che hai scritto a Levi qualche tempo fa …”
Gajeel spalanca la bocca, sgranando gli occhi.
Immagino le sia piaciuta molto.”
Il ragazzo inizia a scuotere la testa.
“No, ti prego .”
La ragazza si finge sorpresa.
“Non mi dire che non gliel’hai ancora letta?”
Gajeel inizia a scuotere la testa.
Juvia alza gli occhi al cielo, intenerita dal quel gigante buono, come era solita chiamarlo.
La verità era che Gajeel era un timido, un insicuro, era molto più fragile di quanto volesse far credere e di quanto lui stesso potesse immaginare.
L’aveva conosciuto alla veneranda età di cinque anni e da quel momento non si erano più lasciati.
Lui era diventato la sua ombra, così come lei la sua confidente, la sua migliore amica, il suo punto fermo.
Poteva affermare con assoluta certezza che quel ragazzo dal fare un po’ brusco ma dal cuore tenero fosse il suo fratello mancato, la famiglia che non aveva mai avuto e che avrebbe tanto desiderato.
La verità era che si divertiva a provocarlo, era piuttosto permaloso, non era poi così difficile stuzzicarlo.





 
[ Però ]





 
Però non avrebbe mai potuto fargli un torto.
Non ne sarebbe stata capace.





 
[ Non a lui ]





 
 
Juvia gli si avvicina con fare rassicurante, appoggiandosi contro lo stipite della porta.
“Stai tranquillo, non ho intenzione di dire nulla a Levi.”
Il ragazzo la guarda titubante.
“Troverò un altro modo, non ti preoccupare.”
Gli accarezza un braccio, sorridendo, per poi voltarsi, preparandosi ad uscire.
E’ un secondo, una frazione di secondo.
Di getto, Gajeel scatta verso l’amica afferrandola per il polso ma qualcosa non va e, con grande sorpresa di entrambi, si ritrovano a terra.





 
Più precisamente una sopra l’altro





 
 
Juvia si passa una mano dietro la nuca, dolorante.
“Gajeel ma sei impazzito?”
Si guarda attorno la maga dai capelli turchesi, fino ad incrociare le iridi scure del ragazzo che, tuttavia, non accenna a volersi spostare.
“Ma cosa …”
Juvia lo guarda con fare un po’ imbarazzato, considerando la posizione palesemente equivoca.
Il ragazzo non risponde ma continua a fissarla, provocante.
Gajeel era sempre stato alto, prestante, con un fisico scolpito: una presenza che faticava a passare inosservata.
Per quanto amasse Gray,  Juvia  non poteva non riconoscere quanto Gajeel potesse essere carismatico.





 
 
[ Un carisma che attrae ]





 
 
“Che c’è Ameonna, imbarazzata?”





 
 
[ Non faticava a capire perché Levi se ne fosse perdutamente innamorata]





 
 
La ragazza gli tira un pugno nello stomaco nella speranza di farlo scansare ma con scarsi risultati.
Inizia a ridere, tentando di nascondere un certo nervosismo.
“Mi spieghi che ti prende?”
Gajeel sorride, iniziando a solleticarle il ventre e le braccia.
Quando erano bambini facevano a gara a chi riusciva a resistere più a lungo.
Questo molto prima di entrare in Phantom Lord.





 
 
Questo quando ancora sapevano cosa volesse dire  gioire, assaporare la vita.





 
 
Juvia ricomincia a ridere di gusto, dimenandosi  senza alcun contegno.
“Gajeel smettila per favore.”
Poi, all’improvviso, cala il silenzio; con fare interrogativo, si volta quel poco giusto per scorgere Gray fissarli senza parole.
Il mago di ghiaccio scosta lo sguardo, concentrando la propria attenzione su un punto indefinito del muro lì vicino.
La ragazza potrebbe giurare di averlo visto arrossire.
Fa per parlare, Gray, anche se il risultato è un flebile balbettio.
“Scusate, non volevo interrompervi.”
Deglutisce, continuando il suo discorso.





 
 
Sembrava  infastidito.





 
 
“Ti cercavo, Makarov  ha una missione da assegnarci.”





 
 
Lo era?





 
 
Juvia annuisce,  imbarazzata.
Quando hai finito, ti aspetto di là in salone.”
Gajeel non fiata, almeno fino a quando non scorge l’Ice Maker svoltare l’angolo e chiudersi la porta alle spalle.
Si prepara a ricevere una sberla in pieno volto ma l’unica cosa che vede è la sua migliore amica intenta a trattenersi dallo scoppiargli a ridere in faccia.
“E’ stato imbarazzante.”
Il ragazzo la scruta, sorridente.
Sembrava alquanto infastidito, non credi?”
Sbuffa la ragazza, colpendolo in piena pancia.
“Dal fatto che mi stessi sopra o dal fatto che, standomi sopra, mi stessi facendo il solletico?”
“Mi devi un favore, Ameonna.”
Juvia scosta le dita quel tanto che basta per poterne incrociare lo sguardo.
“L’hai fatto apposta?”
L’Iron Maker non risponde, lascia che sia lei a continuare.
“Sapevi che stava arrivando e hai improvvisato tutto per cercare di infastidirlo?”
La ragazza spalanca la bocca, scuotendo la testa.
 “Non eri obbligato, Gajeel .”
L’amico sbuffa con fare ilare, fingendosi offeso.
“Non potevo permetterti di far leggere a Levi quella poesia.”
Juvia sospira, mordicchiandosi il labbro.
Ancora una volta Gajeel le si era dimostrato un amico.





 
 
[ Il migliore che potesse desiderare ]





 
 
Si solleva [appena] sui gomiti, avvicinandosi al volto del ragazzo.
“Comunque mi stai ancora sopra, ti spiacerebbe spostarti per favore?”
Gajeel la sfida, un sorrisetto agli angoli della bocca.
“E se non ne avessi voglia?”
“Io la farei Gajeel, fidati.”
Il ragazzo pare non capire, almeno fino a quando non sente la voce di Levi alle sue spalle.
“E così non ne avresti voglia?”
L’Iron Maker pare pietrificarsi.
“Levi …”
Sembra quasi sul punto di avere un infarto.
“Levi, non è come pensi, davvero.”
La turchese si passa una mano sulla fronte, sconsolata.
“ Lo so, tranquillo, sono sicura che è per una giusta causa”.
Passa oltre, la maga dalla mente acuta, toccandosi il ventre, sorridente.
“Ti aspetto di là Gajeel, abbiamo un lavoro da svolgere.”
Poi, si volta verso la sua confidente.
“Ci vediamo dopo, Juvia, d’accordo?”
Attendono che svolti l’angolo, proprio come avevano fatto con Gray.
L'amica fa per parlare ma Gajeel  la blocca all’istante.
“Non una parola, Ameonna.”
 
 
 
 
 










 






E niente, oggi va così.
Era da un po’ che non toccavo "carta e penna."
Nella speranza che vi sia piaciuta, alla prossima.
Schmetterlinge
   
 
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