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Autore: Dafne    02/05/2005    15 recensioni
Una ragazzina appena investita con il nome di " Silver Saint di Linx " e con il desiderio di diventare maestra viene assegnata a Milo, portando una ventata di allegria al Grande Tempio... o meglio, un tornado di istinti omicidi. Ma è davvero tutto così allegro? Chi sta tramando nell'ombra, mietendo vittime a non finire? Nuovi personaggi, nuovi combattimenti, nuovi nemici. E stavolta, la posta in gioco è davvero troppo alta, persino per i Gold Saint.
Genere: Romantico, Comico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Scorpion Milo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di Saint Seiya sono di proprietà di Kurumada (peccato...), tranne quelli inventati da me che di sicuro non vorrà nessuno ^^;

 

Quella volta camminavo per le vie della città di Atene.

L'armatura non l'avevo portata con me, per mescolarmi meglio con la gente comune; forse, se avessi saputo prima a cosa andavo incontro, o meglio, a chi andavo incontro, sarei rimasto al Grande Tempio a fare la guardia alla mia casa da bravo cagnolino... anzi, da bravo scorpione.

Fischiettavo tranquillo, con le mani in tasca, come avrebbe fatto qualsiasi ragazzo che esplorava la propria città, rimanendo affascinato dalle vetrine, dai negozi, diciamo anche dalle bariste, siamo sinceri.

Chi però in quel momento riuscì a notarmi, mi scambiò sicuramente per un ubriaco che passeggiava per le vie del villaggio come un morto vivente.

 

Già… Un morto vivente… Perché ero questo, no?

Dopo l’ultima battaglia, quasi tutti i cavalieri devoti ad Atena tornarono in vita, e io con loro; non ricordavo bene come, prima ero nell'Ade e subito dopo nel mio letto, all’ ottava casa dello zodiaco, come se fosse stato tutto solo un sogno.

Scoprii solo dopo che non avevo sognato: Athena aveva supplicato l’Onnipotente Zeus di farci rinascere… ovviamente solo quelli ritenuti più meritevoli.

Aphrodite di Pisces, per esempio, si salvò grazie al suo tradimento non rivelato esplicitamente; al contrario, Death Mask rimase a fare il re nel regno dei morti assieme al povero Saga, il cui posto nel mondo dei vivi fu preso dal gemello Kanon.
Quest'ultimo non era proprio contentissimo di ciò, dato che molti Gold non l'avevano ancora perdonato del tutto; in particolare, era piuttosto guardingo quando gli
passavo io davanti...
Forse il ricordo delle ferite che gli avevo procurato non era ancora del tutto svanito.

E Aiolos? Lady Saori non ci pensò neanche per un secondo… Proprio lui, a cui Sua Maestà doveva la vita, fu stato gettato nel dimenticatoio…

Ma non esitò a salvare Seiya; oh, no! "Lui è un eroe, è grazie a lui se abbiamo sconfitto Hades, quindi a lui il diritto di precedenza!
Bisognerebbe rivedere i cartelli stradali, allora, e aggiungerne qualcuno con l’obbligo di servire la Signorina Nostra Divina protettrice Scassamaroni."

Siamo sinceri, quella lì non è mai stata simpatica a nessuno: ho sempre pensato che Mu, quando i Bronze Saint arrivarono al Grande Tempio per la battaglia, avrebbe preferito conficcare quella stramaledettissima freccia d’oro ancora più in profondità, tanto per non avere più problemi; il Saint dell’ Ariete divenne Gran Sacerdote subito dopo essere stato resuscitato, perciò ora non si sognerebbe mai di dirlo in faccia a Saori... Eppure a volte sentivo il suo istinto omicida verso di lei..

Ma bisognava capirla, povera ragazza! Seiya è stato un tale dongiovanni che lei non ha potuto farci niente… Dovevo nominare qualcuna delle sue spasimanti? Miho, Shaina…
Marin non osavo aggiungerla perché altrimenti Aioria mi avrebbe fatto secco a suon di pugni... 

Sì, ho iniziato ad odiare Saori con tutte le mie forze: si cacciava sempre nei guai e noi Saint dovevamo venire a salvarle il fondoschiena.. Poi chi importava se perdevamo la vita, l’importante alla fine era salvare Seiya..

Non ho mai dimenticato il modo in cui morì Saga… Quella odiosa ragazzina non pensò neanche lontanamente di salvarlo, lui era un pericolo per l’umanità! Ah, non dovevamo dimenticare che per poco non faceva secco il suo puledrino preferito.

Lui non si doveva stancare, povero piccolo idiota: non ha mai fatto niente in battaglia, interveniva quando non ce n’èra bisogno e tutti lo dovevano difendere, perché lui era un figaccione ed era più forte di qualsiasi essere umano!

 

Comunque, ritornando al mio discorso iniziale, quel giorno non avevo voglia di rimanere al Grande Tempio; avevo cercato di seguire l’esempio degli altri Gold Saint, ma lasciai perdere quasi subito.

Mur, per esempio, faceva il baby sitter a Saori, che chissà perché veniva al Tempio una volta ogni due ore ( per la cronaca: i cazzi suoi mai… ) e Dohko veniva ad aiutarlo ( decise di rimanere giovane… il che fu peggio, dato che si è sempre creduto un gran fiQo. Bah, per me sarà sempre il solito puffo con la pelle color prugna.)

Aldebaran si rinchiuse nella seconda casa a mangiare tutto il santo dì ( guadagnava di più se se ne fosse andato in Spagna a partecipare alla corrida...)

Kanon usciva sempre, ed era così timoroso di parlare con noi che preferiva evitarci; stesso discorso per Aioria, solo che lui evitava esclusivamente ME, poiché sapeva che l'avrei preso in giro riguardo alle sue scappatelle con Marin.

Shura era partito per un allenamento sulla catena dell’ Himalaya ( già, dove altro poteva andare un caprone come lui? ) e Camus ero sparito ( forse se lo cercavo nel freezer lo trovavo )

A questo punto rimaneva solo Shaka, ma non osai avvicinarmi a lui perché Aphrodite era sempre nei paraggi, cercando di convincerlo a sostituire quel dannato fiore di Loto con qualche rosellina.

Girai l’angolo della via, sospirando mentre mi accorgevo di aver sbagliato strada.

Che stupido...

Neanche il tempo di voltarmi che qualcuno mi puntò un coltello contro la schiena.

 

- O la grana o la vita! – disse senza tanti complimenti una voce metallica.

Mi girai lentamente, coprendomi prima il volto con un fazzoletto, tanto per giocare un po’; mi divertivo a prendere in giro i furfanti...

Mi ritrovai davanti un ragazzino più basso di me, tutto imbacuccato dalla testa ai piedi e con un cappello calato sul volto, lasciando però in vista i capelli mediolunghi e castani.

 

- Pensavo fossi un rapinatore… Invece sei solo un ladruncolo da quattro soldi… -

Non sapevo di poter essere così bastardo…

- Ladruncolo? Attento a come parli, o ti taglio la gola! -

- Sempre che tu riesca a non sbagliare mira, orbo come sei. –

- CHE CAZZO HAI DETTO? –

 

Mi lanciò addosso il coltello con uno scatto fulmineo e poco ci mancava che mi centrasse in pieno per davvero; riuscii ad abbassarmi in tempo e a tirargli un pugno in volto, che lo fece volare contro delle casse di legno.

- Beh? Non fai più il gradasso? -  

 

Qualcuno mi spieghi perché… vi prego… ditemi perché mi avvicinai… ditemi perché lo afferrai per il colletto…

Perché il vento gli portò via il cappello, perché quello alzò lo sguardo verso di me…

Perché non mi ero accorto subito che il ladruncolo era…

 

- Una ragazza??? -

- Problemi? – chiese lei, sputandomi in faccia. – Lasciami subito, scimmione, o giuro che ti stendo! –

 

Cercò di tirarmi qualche pugno, ma non ci riuscì, abbassando leggermente la testa li evitai tutti.

Altro che ragazzina fine e gentile… ‘sta qui di una ragazza aveva solo le forme… e tra un po' neanche quelle si notavano...

 

- Uffa, che palle, non si picchiano le donne! – sbuffai, annoiato, e la lasciai cadere per terra, girandomi.

- Ma vai a quel paese! – mi gridò di rimando, massaggiandosi il fondoschiena per la botta ricevuta.

Tornai a guardarla ancora un minuto; strani i suoi occhi, sembravano cambiare di intensità a seconda del sole.

 

- Che vuoi ancora??? Torno a spacciare cocaina, idiota! -


A quel punto, una sola frase continuò a rimbombarmi in testa, accompagnata da uno strano ronzio... 

" Mi ha preso per un drogato???? No, dico, drogato a me????Razza di cretina, ora ti faccio vedere io! "

 

- Senti un po’ tu! Sai con chi stai parlando? – chiesi, togliendomi quel fazzoletto che mi copriva il viso dal naso al mento.

Quella mi fissò un momento, per poi portarsi le mani alla bocca. – Ma tu sei… -

 

Incrociai le braccia al petto, strafottente.

" Ecco, mi ha riconosciuto come cavaliere d'oro.. ora mi chiederà scusa in ginocchio, me lo sento…"

 

E invece…

 

La ragazzina con un balzo si attaccò al mio braccio destro, con gli occhi a forma di cuore, mentre urlava: - MA TU SEI UN FIGO DELLA MADONNA! –

 

Da allora passarono ben tre giorni… Non ricordavo come mi fossi liberato di quella scema, temevo di dover seriamente prendere le pillole col fosforo.

Quel giorno mi recavo da Camus, che voleva vedermi a tutti i costi… Mi minacciò di morte se non fossi venuto, ma, ancora adesso, vorrei sapere perché dovevo andare io da lui, dato che dovevo fare in salita tutti gli scalini fino all’undicesima casa!

 

" Ah, ecco, adesso lo vedo! Sbaglio o è nervoso? " mi chiesi, mentre la figura del mio amico si delineava sempre più.

- Milo, amico mio, non sai quanto ti voglio bene! -

 

????

 

"Ma dico, è impazzito????? "

- Camus, tutto ok? A forza di stare nel freezer ti si è congelato il cervello con tutto il sistema nervoso? -

Camus si guardò intorno come avrebbe fatto un gatto in cerca del topo, poi mi fece cenno freneticamente di entrare nella casa di Aquarius.

- Che non si sappia in giro una cosa del genere! -  mormorò, preoccupatissimo, per poi calmarsi.


I miei pensieri si posarono tutti sul mio cellulare 

"Forse è meglio se chiamo la neuro" pensai "Se mister ghiacciolo è così nervoso deve essere successa una catastrofe… è arrivata la fine del mondo, per caso?"

 

- Milo… Da questo momento in poi tu sarai un maestro… -

 

"Sono sempre più preoccupato."

 

- E ora ti mostro l’allievo… -

 

"Sei sbrigativo, vuoi forse affidarmi una furia e toglierti il pensiero?
Gran bell’amico…"

 

Ma ecco che sentii dei passi risuonare da fondo della casa; qualcuno si stava avvicinando e io socchiusi gli occhi, annoiato.

La luce cominciò a illuminare i contorni della figura e io sbiancai, vedendo davanti a me il mio nuovo e primissimo allievo.

 

O meglio, la mia primissima allieva, che come ogni sacerdotessa che si rispetti, portava una maschera, sebbene Athena l’avesse abolita.

 

- Milo, ho il piacere di presentarti Cristal della Lince Bianca… -

 

Se la fatica che fece Camus per dire la parola “ piacere” mi rese sospetto, il fatto che la ragazzina avesse gettato la maschera, rivelando il suo viso, per poco non mi fece morire di crepacuore.

 

Riconobbi i suoi occhi cangianti…

"Questa è la scema che ho incontrato tre giorni fa…"

 

- Cristal della Lince… - disse, inchinandosi dinnanzi a me. – Ma puoi chiamarmi Cris, tesoro! -

  
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