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Autore: Aching4perfection    28/01/2019    0 recensioni
Un corso degli eventi un po' diverso, dove le vite di Ino e Shikamaru si sono separate presto, ma non hanno mai smesso di essere legate dall'amore... e non solo da quello. Una storia d'amore ostacolata che finisce col coinvolgere l'intero villaggio di Konoha, e che seguirà inevitabilmente il corso del suo destino.
Dedicato a tutte le ostinate mosche bianche!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino, Shikamaru/Temari
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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Due settimane di viaggio. Miglia e miglia dietro di me. Quasi dieci anni in una terra straniera. E ora, eccolo qui, l'ingresso di Konoha. Un passo ancora, e sarò a casa.

Eppure non è così che mi sento. Non sto tornando a casa. Sono solo stato raggiunto dal mostro da cui scappavo.

La fuga ormai è finita. Riesco a vedere il ventre della bestia avvicinarsi. Se rientro a Konoha non potrò più far finta di nulla.

Provo quasi una sensazione di sollievo al pensiero...come un assassino che viene arrestato, e può finalmente smettere di fare del male e trovare riposo. Potrebbe finire qui. Oggi.

Ma in fondo io sono solo un vigliacco. Intravvedo la scappatoia che può permettermi di evitare il confronto finale e nel giro di una frazione di secondo scelgo di coglierla.

Entrerò a Konoha. Svolgerò il lavoro per cui sono venuto. Ma farò di tutto per evitare lei. Quell'arrivederci... Ino, deve restare un addio.

Lentamente compio il fatidico passo. Varco la soglia, e mi addentro per le strade del villaggio. Sono passati molti anni ma le mie gambe ricordano ancora il tragitto, conoscono gli angoli a cui svoltare, gli incroci a cui prestare attenzione, i luoghi da evitare...

Mi sorprende la rapidità con cui mi ambiento, con cui riporto alla memoria tutte le sensazioni. Sembra passato un secondo e sembra passata una vita. Ci sono poche differenze che pure mi spiazzano e quasi mi infastidiscono, forse perché mi ricordano che Konoha è andata avanti anche senza di me, come se di me non ci fosse mai stato bisogno.

I ciliegi sono in fiore, proprio come il giorno in cui sono partito. Come può uno spettacolo così bello causare tanto dolore?

Ancora una volta decido di essere codardo e scaccio la tristezza dalla mia testa. Devo concentrarmi sulla missione. L'Hokage mi sta aspettando.

So perfettamente come arrivare al palazzo evitando la via principale, dove rischierei di incontrare persone che non desidero rivedere, e rapidamente mi muovo fra i vicoli puntando dritto alla maestosa costruzione che sovrasta il villaggio.

-Chi si presenta al palazzo dell'Hokage?

Domanda in tono perentorio la guardia all'ingresso.

-Sono Shikamaru Nara, di Suna. Devo incontrare l'Hokage. Lui sa del mio arrivo.

La guardia storce il naso. Gli appartenenti al villaggio della sabbia non godono di grande simpatia da queste parti. Se mi fossi presentato come Shikamaru Nara di ritorno a Konoha, di certo avrei ricevuto una diversa accoglienza. Ma questo è ciò che sono oggi: Shikamaru Nara del Villagio della Sabbia.

-D'accordo entri. Sarà annunciato e l'Hokage la riceverà.

Mi dice suo malgrado la guardia.

Varco la soglia dell'imponente portone e seguo le scale fino a giungere davanti alla porta dell'Hokage. Un'altra guardia mi precede ed entra per annunciare la mia visita. Pochi istanti dopo esce e mi fa cenno che sono autorizzato a entrare.

- Shikamaru! Non posso crederci sei proprio tu! Quanti secoli che non ci vediamo come stai?!

Naruto come al solito non fa nulla per nascondere il suo entusiasmo e letteralmente mi travolge abbracciandomi e urlando senza ritegno.

-Beh, lo sapevi che sarei venuto... Hokage.

-Ma che Hokage, chiamami Naruto no?

Ride imbarazzato il mio vecchio compagno. Io sorrido amaramente ricordando le avventure vissute insieme.

-Nossignore. Hai lottato tutta la vita per avere questo titolo, ora meriti che ti si chiami così.

Naruto arrossisce leggermente e mi indica una sedia invitandomi ad accomodarmi.

-Tu piuttosto – mi dice prendendo posto dall'altra parte del tavolo – cos'è questa storia che vai in giro a presentarti come Shikamaru di Suna? Hai già rinnegato tutti noi di Konoha?

Naruto scherza. Non sa che è proprio così. Non perchè ce l'abbia con Konoha. Semplicemente non me ne sento degno.

-Beh ormai è un pezzo che manco, sono a tutti gli effetti un figlio della sabbia non credi?

Taglio corto.

-Beh certo immagino che dopo tanti anni che vivi li...e soprattutto dopo che sei diventato il marito di Temari... sì hai senz'altro trovato il tuo posto nella sabbia. Ma rimarrai sempre un figlio della foglia ricordalo!

-Già... - ammetto con rassegnazione – suppongo che questo non si possa negarlo.

Devo cambiare argomento e devo farlo subito. Non voglio affrontare la realtà, non ora. Sono Shikamaru del villaggio della sabbia e sono qui perché ho un lavoro da svolgere.

-Ma veniamo a noi Hokage. Come sai sono qui in veste di ambasciatore per concludere l'accordo sul canale del sud.

Naruto assume immediatamente un espressione seria e in un attimo mi rendo conto del suo cambiamento. Lo conosco come Naruto il Baka. Ora davanti a me c'è Naruto l'Hokage.

-Come sai Shikamaru è nell'interesse di tutti trovare un accordo sul controllo di quel canale, ma la proposta avanzata dal villaggio della sabbia non è accettabile per noi. Capisco perfettamente che necessitiate del canale per l'approvvigionamento idrico, ma quello è anche un punto strategico a cui non possiamo rinunciare se vogliamo arginare i ribelli delle dune. Concedere al villaggio della sabbia di sfruttare il canale lungo tutto il ramo est è troppo pericoloso, indebolirebbe la nostra linea di difesa.

Mi ci vuole un momento per realizzare che sto per affrontare quella questione così seria proprio con Naruto. Con Naruto, Naruto! Il vincitore della gara di rutti del ristorante di Ichikaru è ora il capo villaggio e sta parlando di accordi politici!
Mi sforzo di concentrarmi sul suo sguardo deciso per riprendere subito il controllo sulla contrattazione.

-Accogliamo pienamente le vostre preoccupazioni. Ecco perchè sono qui. Vi porto una nuova proposta che potrebbe soddisfare le esigenze di tutti. Non voglio mentirti Hokage: hanno mandato me perchè contano sul fatto che la nostra amicizia possa indurti ad accettare più facilmente.

Naruto si sorprende, ma non troppo. Sa che sono sempre schietto, e sa che so esattamente quello che faccio... quasi sempre.

-Secondo me è un'idea stupida, perchè la soluzione che ti propongo è la migliore da un punto di vista oggettivo e non c'è affatto bisogno di oliare i cardini per convincerti ad accettarla. Anzi, io credo che tu abbia immediatamente capito perchè hanno mandato me e che questo ti abbia solo fatto capire quanto il villaggio della sabbia abbia bisogno di concludere l'accordo.

L'Hokage sorride soddisfatto.

-Non sei cambiato Shika. Sempre diretto e acuto. È vero ho subito pensato questo. Ma come ti ho detto la conclusione di questo accordo è nell'interesse di tutti e non è mia intenzione tirarla per le lunghe per ottenere condizioni più favorevoli. Quindi avanti – dice mettendosi comodo sulla sedia – mostrami questa proposta e se è così buona come dici sarà un piacere chiudere qui la questione.

Prendo tutte le carte e le apro sul tavolo davanti a noi. Io stesso ho contribuito a ideare questa soluzione, è la più logica. È talmente perfetta che si vende da sola, quegli idioti di Suna potevano tranquillamente lasciarmi dove stavo.

Espongo tutto in modo sicuro a Naruto, spiegandogli che il villaggio della sabbia potrebbe accontentarsi solo di una parte del ramo est in cambio di un accesso al canale grande, che con l'aiuto di Konoha potremmo costruire delle fortificazioni in grado di permettere il lavoro di approvvigionamento e allo stesso tempo di mantenere salda la linea di difesa del villaggio della foglia. Un corpo di ninja della sabbia collaborerebbe attivamente alla protezione della zona e a Konoha si chiede solo di unire le forze per garantire la sicurezza durante tutte le operazioni di allestimento.

Naruto segue tutto il mio discorso con interesse, spostando lo sguardo dalle mappe ai progetti al mio viso.

-Beh Shikamaru... - dice infine - la cosa funziona. Certo dovremmo impegnare altri uomini nei prossimi mesi, ma se è uno sforzo una tantum non vedo ostacoli.

-Sono lieto che il piano convinca anche te.

Dico sollevato che la mia permanenza possa già considerarsi conclusa.

- E avevi ragione – continua l'Hokage – non c'era affatto bisogno che fossi tu a presentarmela. Però sono contento che tu sia qui e vorrei che ti trattenessi qualche settimana.

A queste parole il respiro mi si blocca in gola. Non ho nessuna intenzione di restare e devo dirlo subito.

-Io...

-Non voglio entrare nel merito del perchè tu sia scappato in fretta e furia da qui per non fare ritorno Shikamaru – mi interrompe subito l'Uzumaki – Però ho bisogno di qualcuno che mi consigli su delle importanti questioni in sospeso col villaggio della pioggia, e solo tu puoi essere quel qualcuno.

Subito la mia mente comincia a lavorare alla velocità della luce per trovare una via di fuga, una scusa, un modo di rifiutare e tornarmene subito indietro. Ma ancora una volta Naruto gioca d'anticipo.

-È una questione di vitale importanza e da quando sono Hokage ho capito questo, Shikamaru: quando una cosa è vitale non si guarda in faccia nessuno.

L'espressione di Naruto è tremendamente seria e non promette nulla di buono.

-Ti chiedo solo questo: resta qualche settimana e aiutami. Te lo chiedo amichevolmente, ma sappi che sono pronto a rivedere la mia posizione sull'accordo del canale pur di trattenerti.

Come tutte le persone che hanno grandi poteri e responsabilità, anche il candido Naruto si è reso conto che per fare il bene di tutti è necessario scendere a compromessi.

Evidentemente si trattava di qualcosa di veramente vitale. Lo capivo. Ma per Suna anche l'accordo era vitale. Si trascinava ormai da anni e le tensioni erano alle stelle: rischiavano di mandare all'aria l'alleanza fra i villaggi, con conseguenze disastrose.

Io sono una persona logica. Non vorrei restare qui. Ma non posso anche solo rischiare che il mio desiderio di fuggire rovini le vite di due interi villaggi.

-D'accordo.

Pronuncio infine con tono grave.

-Evidentemente così dev'essere.

Mi volto leggermente e guardo fuori dalla finestra, come un animale in trappola che rimpiange la libertà.

Il vento scuote le cime degli alberi, che si agitano senza sosta… e ho come la sensazione di essere più sicuro qui dentro.
 

Eccoci alla fine del primo capitolo. Non temete non vi lascerò appesi troppo a lungo nel mistero, presto tutto sarà chiaro.
Intanto godetevi la lettura e fatemi sapere le vostre impressioni!
 
   
 
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