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Autore: goringo    29/01/2019    1 recensioni
Il villaggio di Uzushio non è mai stato distrutto ma ombre oscure si spostano dal continente verso l'isola. La vita del nostro giovane eroe dovrà esplorare un mondo che non conosce, pieno di insidie e di sofferenza per trovare al verità sul suo passato e decidere chi diventare nel futuro.
*Storia cancellata in precedenza ma ripubblicata.
Aggiornerò con più frequenza ma spero in una maggiore partecipazione da parte dei lettori.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Kushina Uzumaki, Nagato Uzumaki, Naruto Uzumaki, Tayuya | Coppie: Minato/Kushina
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Un tempo, in un mondo devastato da guerre e massacri, un giovane uomo fece la sua comparsa.

Un uomo dai grandi poteri, capace di compiere imprese impossibili agli occhi di un semplice umano. Nonostante le sue incredibili capacità, si era sempre messo al servizio dell'umanità, senza chiedere nulla in cambio. Dopo la sua morte, il mondo sprofondo nuovamente in un era di violenza e corruzione,ed i suoi insegnamenti furono dimenticati.

Tra suoi discendenti, alcuni tentarono in vano di ristabilire l'ordine,ma molti di loro erano coinvolti per destino in sanguinose faide millenarie tra essi stessi.

Secondo un'antica profezia,un ragazzo sarebbe riuscito a riportare la pace e l'equilibrio.

Molti saggi e illuminati credevano che l'eroe che avrebbe salvato il mondo sarebbe nato ad Uzu no Kuni1, terra di leggende, abitata da persone dalle grandi peculiarità ed una conoscenza immensa. Una terra circondata da acque difficili, perennemente governate da un potente moto ondoso e da meravigliosi quanto pericolosi vortici d'acqua che sembravano custodire questo luogo millenario lontano da occhi nemici. Fino ad oggi...

Un delizioso sentore aleggiava nell'aria, attraversando le finestre aperte delle abitazioni, in una calda sera estiva.

A tale odore si accompagnava il suono della carne, che sfrigolava sulla padella, e dei coperchi delle pentole, adoperate per la preparazione di zuppe e brodi, che si chiudevano ad assaggio eseguito.

Ai fornelli si destreggiava una bellissima donna dai capelli rossi con abilità e manualità invidiabile.

Quando le fiamme di cottura cessarono di fuoriuscire, la donna sorrise soddisfatta e i suoi occhi blu cielo si illuminarono, ammirando il suo lavoro. Quella sera si era data da fare per un ospite importante e di certo non aveva intenzione di sfigurare davanti a quest'ultimo. Ad un trattò si ricordò di compiere un'altra azione, indispensabile ai fini della cena che aveva preparato.

-Naruto, La cena è pronta! Scendi ed aiutami ad impiattare ed apparecchiare la tavola- urlò, chiamando il figlio.

"Quel ragazzo è incorreggibile" borbotto tra se, non udendo risposta. Era sempre così impegnato nei suoi allenamenti e tornava a casa sempre esausto. Il pensiero del figlio così dedito agli allenamenti la fece sorridere leggermente ma il sorriso duro poco, lasciando spazio ad una smorfia affranta quando le vennero in mente altre considerazioni.

Da quando era diventato un genin del villaggio, suo figlio passava molto meno tempo in casa e i rapporti con lui si erano fatti più distanti dal punto di vista emotivo, e questo la stava preoccupando molto negli ultimi giorni.

Il suo Naruto era sempre stato un bambino solare e pieno di energia e, nonostante fosse cresciuto senza padre ed emarginato dai suoi coetanei, era sempre rimasto lo stesso, Ora però...

Persa nei suoi pensieri, Kushina Uzumaki non si accorse che il diretto interessato aveva fatto la sua comparsa in cucina dopo essere sceso dalle scale, provenendo presumibilmente dalla sua cameretta.

-Mi stavi chiamando, mamma?- disse il ragazzino con sguardo confuso .

Occhi azzurri, capelli biondi che non sembravano seguire un'acconciatura ordinata e pelle leggermente più scura di quella della madre, tipicamente molto chiara a causa dei geni Uzumaki. Non passava giorno in cui la donna non si accorgesse di quanto il figlio stesse diventando simile al defunto padre.

Minato...

Quella era una ferita che non si sarebbe mai rimarginata nel cuore della giovane madre. Nel suo villaggio natale era riuscita a trovare l'affetto e il supporto della sua gente dopo tale perdita.

Supporto che per quanto grande non sarebbe mai bastato a spingerla ad andare avanti, e infatti, la vera forza fu tratta dal piccolo Naruto che, ironia della sorte, rievocava in lei il triste ricordo del marito.

Naruto, nel frattempo, approfittando del breve momento di distrazione del genitore, si diresse verso le leccornie preparate, il cui profumo aveva attirato la sua attenzione dal momento in cui era sceso, e mosse la mano verso la pentola da cui proveniva l'irresistibile odore di Ramen2 ma si pietrificò alla voce di Kushina:

-Cosa avevi intenzione di fare signorino?- disse la madre con voce lenta e gelida. Il biondo gli dava le spalle ma era quasi sicuro di aver visto, anche solo per un attimo, i capelli della madre vorticare come se fossero stati posseduti da qualche spirito maligno e i suoi occhi illuminarsi di luce sinistra.

Immediatamente desistette dall'iniziale intenzione di “assaggiare” qualcosa prima di cena. Chiunque conoscesse un minimo Kushina Uzumaki sapeva che non era affatto conveniente sfidarla, specialmente suo figlio.

-Ehm...niente mamma, mi accertavo che non si fosse raffreddato niente!- mentì e seguì una breve risata isterica. Ninja o no, la mamma arrabbiata era un incubo per chiunque.

Naruto si affrettò nel svolgere i compiti a lui affidati ma completati, prima che potesse andare a lavarsi le mani, i due udirono qualcuno bussare alla porta.

-Vado io- disse Naruto. La madre gli aveva ripetuto per tutta la settimana che quel giorno sarebbe venuto un ospite molto speciale a cena, senza però rivelarne l'identità.

Ora il ragazzino era curioso di sapere chi fosse il misterioso ospite e scoprirlo in prima persona.

 

Con passo spedito si avvicinò alla porta e l'aprì.

Dovette alzare lo sguardo per incontrare gli occhi dell'uomo davanti a lui, e a tale azione quasi sussulto dalla sorpresa, mista ad un leggero timore.

L'uomo aveva i capelli rossi cremisi che gli ricadevano quasi fino al collo e lasciavano scoperta solo la parte sinistra del volto, pelle pallidissima, a parere del biondo persino più di quella della madre. Ma quello che lo colpì maggiormente di quell'uomo erano gli occhi, color viola ed attraversati da linee concentriche che partivano dall'iride, quasi irrilevante dinanzi alla singolarità dei primi.

-Tu devi essere Naruto-kun- disse l'uomo, notando il che il ragazzino non riusciva a smettere di fissarlo, quasi come se fosse caduto in uno stato catatonico.

-Naruto! Chi è alla porta?- chiese Kushina, incuriosita dallo strano comportamento del figlio, avvicinandosi alla porta in maniera disinvolta.

Non si sorprese nel vedere chi era alla soglia dell'ingresso.

-Oh, Nagato...non ti aspettavo così presto- disse, con sincero stupore. Solitamente, il suo vecchio amico d'infanzia passava a notte fonda a causa dei suoi doveri da Kage che lo tenevano impegnato tutto il giorno. La donna quindi si fece più seria. Non era lui l'ospite che aspettavano. Doveva essere successo qualcosa di grave.

Intanto, il biondo, ripresosi dallo shock iniziale, il biondo chiese spiegazioni: -Mamma, lo conosci?-disse, sinceramente sorpreso. A tale domanda, l'uomo ridacchio un po'.

-In effetti sono passati un po' di anni dall'ultima volta che ti ho visto e tu eri soltanto un bambino- disse Nagato accennando un sorriso.

Naruto non riuscì comunque a riconoscerlo ma un dubbio inizio a farsi strada nella sua mente.

-Aspetta un attimo mamma, hai detto Nagato?- domandò nuovamente. Seguì un attimo di pausa.

-...non ci posso credere!- esclamò all'improvviso mentre un grandissimo sorriso si delineava sul suo volto. -Lei è l'Uzukage!-

Sua madre conosceva l'Uzukage! Che notizia!

In risposta, il rosso accennò un sorriso, mentre Kushina però parve non sentirlo, concentrata su quest'ultimo, visto come un ospite inaspettato. -Accomodati Nagato- invitò, mandando un sguardo perentorio al figlio, intimandogli velatamente di sedersi.

-E' un peccato che il maestro Jiraya oggi non possa essere qui con noi, ma sarebbe un peccato ancora più grave sprecare tutto questo cibo- disse, cercando di convincere il capo villaggio a rimanere per cena. La sua era una menzogna poiché sapeva bene che la voracità del figlio non avrebbe lasciato scampo neanche a tale quantità di prelibatezze che, solitamente, sarebbero state consumate nel giro di uno o due giorni.

Durante la cena Naruto riempì Nagato di domande, venendo, in risposta, continuamente richiamato dalla madre che cercava di nascondere l'imbarazzo causato dal figlio così esuberante. Il kage, tuttavia, non sembrava affatto infastidito dal comportamento del ragazzino che gli ricordava per molte abitudini un vecchio amico.

-Credo che saresti un ottimo Uzukage in futuro, Naruto-kun- sentenziò all'improvviso Nagato Uzumaki, cogliendo di sorpresa sia il biondino, che sua madre. A sentire tali parole, gli occhi del genin sembrarono vibrare di un azzurro ancora più acceso.

Dopo un po' di silenzio, strano per la sua persona, prese parola.

-Uzukage-dono, la ringrazio per queste parole. Grazie ad esse ho preso una decisione. Diventerò Uzukage, proprio come lei che è fighissimo!- disse con un sorriso a trentadue denti.

I tre passarono tranquillamente la serata e, quando finalmente finirono di mangiare, Naruto sparecchiò e lavò i piatti, sotto lo sguardo vigile della madre.

Decise poi di andare a dormire, congedandosi con l'ospite.

Nel soggiorno rimasero i due adulti.

A prendere la parola fu la donna:

-Non mi aspettavo una tua visita, Nagato. Sono piacevolmente sorpresa di rivederti però. Di solito sei sempre così impegnato ed è da un po' di tempo che non ci vediamo- disse, sfoggiando un dolce sorriso all'amico d'infanzia.

-In realtà non era prevista ma credo che sarebbe stato un peccato perdermi questa cena deliziosa- disse, adulandola scherzosamente.

-Non era niente di che, 'ttebane!- rispose la rossa, con una nota d'imbarazzo mentre le guance si imporporavano leggermente. Nagato sorrise divertito alla reazione dell'amica. Certe cose non sarebbero mai cambiate nonostante lo scorrere del tempo.

Questo stato d'animo durò poco e cambiò quando l'uomo si ricordo il motivo per cui era lì. Anche Kushina, per quanto felice di rivederlo, si era resa conto che quella non era una semplice visita di cortesia, visto che non era l'ospite che stava aspettando in precedenza, e il volto serio del Kage le davano ormai questa certezza.

-Stavi aspettando Jiraya-sensei, giusto?- chiese alla donna.

Kushina, annuì, esitando per un attimo prima di riprendere la parola. Nella sua mente iniziarono a affollarsi mille domande. Quindi Nagato sapeva!

-Purtroppo credo che non riuscirà a venire al villaggio per il compleanno di Naruto-kun- disse, capendo i pensieri della donna.

-Gli è successo qualcosa di grave? Per favore Nagato, non tenermi sulle spine. Dimmi cosa sta succedendo- sbotto la donna, pentendosene per un attimo, rendendosi conto del tono utilizzato verso il ragazzo dai capelli rossi. Da tempo aveva notato strani comportamenti sia da parte di quest'ultimo che da quella del maestro del suo defunto marito. Jiraya, che aveva sempre risposto con puntualità ad ogni sua lettera, non lo faceva più da circa un anno, e anche le visite notturne dell'amico si erano fatte sempre più rare. Kushina non era sicuramente una stupida e aveva concluso che c'era qualcosa che non andava al villaggio.

Nagato fece un lungo sospiro. Sapeva del carattere vivace e impulsivo della casalinga, dopotutto si conoscevano da sempre e lei aveva tutte le sacrosante ragioni di sapere che cosa stesse succedendo, tuttavia era un compito difficile il suo. Lei aveva passato momenti difficili ed aveva profonde ferite al cuore che finalmente, dopo tanto tempo, si stavano gradualmente rimarginando ed ora toccava a lui, il suo migliore amico, informarla della situazione.

-Il maestro Jiraya è attualmente in missione ad Ame. Pare che le voci di circa un anno fa siano state confermate da Yahiko...voci di una guerra incombente.- disse, facendo una pausa e osservando lo sguardo sbigottito di Kushina. - Non è possibile- quasi sussurrò la donna, con una preoccupazione che permeava dai suoi lineamenti delicati.

-Pare che Kiri abbia intenzioni di attaccarci in questi giorni, forse domani. Yagura sembra impazzito, e nonostante la sanguinosa guerra civile di qualche anno fa, sembra sia riuscito a sopprimere le rivolte e formare un esercito ben addestrato.- continuò.

Kushina era sconvolta. Possibile che neanche suo figlio sarebbe potuto crescere lontano dagli orrori della guerra?

-Ho preparato delle scialuppe per mettere in salvo i civili e i giovani Genin. Salperai domani all'alba, insieme a Naruto ed altre famiglie. Sbarcherete a Hi no Kuni, dove vi attende una squadra di Konoha che vi scorterà al villaggio. Lì vi sarà garantito lo status di profughi e l'Hokage si sta già impegnando a predisporre la costruzione di abitazioni temporanee all'interno del villaggio- finì, guardando insistentemente la donna davanti a lui-

Kushina cercò di ricomporsi. Ciò che gli era appena stto detto l'aveva sconvolta ma ora una domanda si faceva largo nella sua mente.

-Tu cosa farai?- disse, con apprensione visibile nel suo sguardo.

Nagato fece un sorriso amaro e rispose con voce ferma: -Ho fatto un giuramento Kushina. Ho giurato che avrei protetto questo villaggio, anche a costo della mia...- vennè prontamente interrotto dalla donna. -Non provarci Nagato Uzumaki!- lo richiamò con sguardo severo. -Non ti permettero di terminare quella frase. Ho già perso tanto non permetterò che succeda anche con te- disse. Ormai era una donna ed era stata, per un tempo relativamente breve per gli standard ninja, una shinobi, imparando a controllare, sebbene in maniera limitata, le sue emozioni, ma adesso l'unica cosa che la tratteneva dal non rompere la sua voce in un pianto ea l'orgoglio e la consapevolezza che non sarebbe stato un bel ricordo di lei da lasciare all'amico, per cui provava sentimenti molto profondi, anche incosciamente.

-Promettimi che non morirai Nagato- implorò con un filo di voce. L'Uzukage non rispose subito. -Nagato!- insistette lei fissandolo in quegli occhi tanto eccentrici.

Alche finalmente la degno di risposta. - Non morirò- disse, senza però convincere l'amica che continuò: -Promettimelo!- una richiesta importante, una risposta non ovvia.

-Te lo prometto Kushina- a tali parole la donna si rasserenò. Nagato d'altro canto, per un momento si pentì di essere stato così debole nell'assecondare la sua richiesta, ma per lei, fin da ragazzino, aveva provato sentimenti che andavano aldilà della semplice amicizia, tuttavia si era messo da parte quando l'amica ha iniziato a palesare sentimenti simili verso l'uomo che poi divenne suo marito, Minato Namikaze.

Con la sua morte, sembrava essere giunta l'occasione del rosso, che però non la sfrutto per rispetto verso quell'uomo che, seppur suo rivale in amore,era riuscito a rendere felice la donna che l'Uzumaki amava come nessuno, e verso quella stessa donna che ne soffriva ogni giorno la morte, in silenzio.

Perso nei suoi pensieri, non si era neanche reso conto che aveva annullato la distanza con quest'ultima, senza smettere di perdersi in quelle iridi bellissime. Senza preavviso, quando la raggiunse, si fece trasportare dalle sue emozioni. Le sue labbra si stamparono su quelle di lei, che inizialmente non oppose resistenza e, infatti il bacio si approfondì ed emozioni contrastanti travolsero Kushina, che dopo qualche secondo, infatti, si allontanò da lui, tormentata dall'insicurezza ed il rimorso. Abbassò lo sguardo dalla vergogna.

-Mi dispiace Nagato...non posso- sussurrò. -Sono io quello che deve scusarsi, Kushina- rispose il kage. La donna percepì una stretta al cuore. Non poteva biasimarlo per quello che era appena successo. Lui la amava e lei lo sapeva, l'aveva sempre saputo. Le era sempre stato vicino nei momenti difficili, mettendo la parte i propri sentimenti e anteponendo ad essi il suo bene. In dodici anni da vedeva, Nagato si era sempre comportato in maniera ineccepibile ed ora, con la guerra incombente, era comprensibile che palesasse i suoi sentimenti verso di lei.

-Ho già parlato con l'Hokage riguardo Naruto- disse il ragazzo, cercando di cambiare discorso e attirando nuovamente l'attenzione.

-Generalmente, in quanto forza portante, dovrebbe essere inviato nelle missioni di guerra ma di comune accordo, sarà operativo solo quando riuscirà a controllare abbastanza il chakra del Kyubi e salirà di rango. Non ti preoccupare, tuo figlio non sarà usato come arma- disse risoluto, consentendo alla donna un sospiro sollevato.

Kushina era stanca di lottare per i sentimenti che si erano fatti strada nel suo cuore sofferente e, forse anche a causa della partenza imminente, aveva realizzato di ricambiare il suo amico di vecchia data.

-Questo è tutto Kushina, se non hai domande, io vado- si congedò il rosso, voltandosi verso la porta. Prima che potesse afferrare la maniglia però, la sua mano sinistra venne stretta e tirata da quella calda e delicata della donna che catturò le sue labbra in un bacio appassionato, più di quello precedente, sorprendendolo.

Quando il bacio terminò, con uno sbigottito Uzukage, la rossa sorrise e si rivolse nuovamente all'ormai amante, prima che potesse attraversare la soglia della porta verso l'esterno.

-Dopo che sarà tutto finito, vorrei un futuro con te, Nagato- dichiarò. -Non desidero altro!- rispose sinceramente l'altro. Con questo uscì dalla casa e sparì in un Shunshin.

Kushina si sedette in una sedia del soggiorno e si ritirò nei suoi pensieri. Sarebbe stata una lunga notte.

1Paese del vortice

2Pietanza giapponese

  
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