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Autore: _Gandalf    18/07/2009    4 recensioni
Questa è la mia prima fan fiction, spero sia di vostro gradimento, è liberamente ispirata al signore degli anelli e ad un film di cui non dico il titolo per non rovinare la sorpresa
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boromir, Denethor, Faramir
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno come un altro. Il sole era già sorto da molto ed illuminava già le mura di minas tirith di un bianco lucente. Il sovrintendente Denethor stava nel palazzo a leggere alcuni avvisi da cair andros. Invece Boromir e Faramir erano sulle mura a passeggiare. Di lì a poco Boromir sarebbe partito in volta di gran burrone, in cerca dell’aiuto di Elrond. “Boromir, fratello mio, lascia che parta io al tuo posto. L’esercito qua ha bisogno di te, ora che abbiamo riconquistato osghiliat (o come cavolo si scrive XD) ci serve qualcuno che riesca a tenerla sototi l nostro controllo e quello sei tu” disse Faramir “Faramir, tu sai cosa pensa nostro padre al riguardo, è irremovibile, non possiamo, non posso farci niente” disse Boromir, ma Faramir era girato verso il Pelennor “Faramir, ma mi ascolti?” “Shh” fece Faramir “Guarda là” disse indicando col dito tre orchetti a cavallo “Preparate gli uomini” stava per urlare Boromir alle guardie, ma Faramir lo fermò “Hanno una bandiera bianca, sono venuti come ambasciatori” disse Faramir. Boromir si voltò e vide che era così. Subito corsero alle porte della prima cerchia di mura e li attesero per un paio di minuti gli orchetti. Appena essi arrivarono Boromir chiese subito in modo minaccioso “Che cosa volete?” “Vogliamo un’udienza col sovrintendente” rispose un orchetto. Faramir corse subito dal padre e lo avvisò dell’imminente visita. “Falli pure venire, voglio sentire cos’hanno da dire” disse Denethor. Le porte della sala furono subito aperte da due servi, gli orchetti entrarono seguiti da Boromir e un manipolo di guardie. “Cosa vi porta qua?” disse Denethor impaziente di ascoltare le loro offerte. “Il nostro signore Sauron, ha detto che vuole finire questa guerra inutile. Vuole chiedervi un trattato di pace.” Disse l’orchetto. “Un trattato di pace? Con quali condizioni?” chiese Faramir. “Beh le condizioni sono queste, voi dovrete permettere alle nostre truppe di passare per il vostro regno, e dovrete pagare un tributo mensile di cento uomini e un milione di ducati.” Disse l’orchetto “Per il sire Sauron queste condizioni sembrano più che giuste.” “Andiamo fuori a parlare” disse Denethor “guardie potete rimanere qui, andremo solo io, i messi e i miei due figlioli” Uscirono, fuori dal palazzo e Denethor li condusse sulle mura, lì ricominciò il discorso. “Quindi insomma volete che Gondor si sottometta a Mordor. Voi siete venuto qui a chiederci di sottometterci pensando di non subire conseguenze? Pensate che io vi dica di si e vi lasci andare con il milione di ducati?” disse Denethor. L’orchetto rispose semplicemente di sì. Denethor riprese poi la parola e disse “Beh vi sbagliavate, il mio regno non sarà mai una provincia di Mordor. QUESTA È GONDOR!!!!!” detto questo diede un calcio all’orchetto che cadde giù dalle mura, gli altri due furono decapitati dai figli. “Bene, anche questa è fatta” disse Denethor ritornando al palazzo.
  
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