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Autore: Emira2705    11/02/2019    1 recensioni
Raccolta di One shots scritte per il ‘TianShan Valentine Event’, perché l’amore si può dimostrare in molti modi, anche a suon di insulti.
Day 1: Cioccolato
Day 2: Regalo
Day 3: Canzone d'amore
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: He Tian, Mo Guan Shan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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He Tian guardava sconsolato il ripiano della cucina.
Le piastrelle dietro ai fornelli del gas erano piene di schizzi marroni.
Abbandonato sul pavimento vi era un cucchiaio di legno, inzuppato di un liquido non troppo ben identificato e dalla consistenza densa. Il lavandino era pieno di stoviglie sporche: piatti, bicchieri e un contenitore del latte vuoto. Sul tavolo erano appoggiati degli stampi a forma di cuore, che si era fatto arrivare via internet qualche settimana prima, e che attendevano di essere utilizzati.
Da una piccola pentola sul fuoco proveniva un borbottio poco rassicurante.
Tra le mani il ragazzo teneva un libro aperto. Erano tre ore che se ne stava lì ai fornelli eppure avrebbe dovuto essere già tutto pronto da un bel pezzo.
Era sicuro di aver seguito tutti i passaggi, proprio come descritto nella ricetta.

Qualcosa dev’essere andato storto, si ritrovò a pensare, anche se non riusciva a capire dove fosse lo sbaglio.

Aveva deciso di preparare del cioccolato da dare al piccolo Mo per il giorno di San Valentino.
Un lieve odore di bruciato iniziò a spargersi per la stanza, e questo lo convinse che qualunque cosa stesse bollendo era arrivato il momento di toglierla dal fuoco.
Si infilò un guanto da forno trovato rovistando in uno dei cassetti e spense il fornello.
Gettò un’occhiata perplessa al contenuto della pentola: non aveva un bell’aspetto.
Raccolse un po’ di crema con un dito e se la portò alle labbra per assaggiare.
Il gusto non era così male però, forse risultava troppo acido ma era comunque soddisfatto del suo operato.
Avrebbe fatto apprezzare a Mo lo sforzo compiuto, in un modo o in un altro.
Rovesciò la crema al cioccolato negli stampini e poi mise tutto in frigo.
Ora non gli restava che aspettare.

Telefonò alla domestica dicendole che aveva bisogno di qualcuno per pulire la cucina e, senza toccare più nulla, si infilò sotto la doccia.
 
***
 
Quando Mo quella sera sentì suonare il campanello era solo in casa.
Sua madre lavorava e quindi non aspettava nessuno.
Guardò dallo spioncino della porta e vide un ragazzo con il cappellino di una ditta di consegne.
Aprì e si ritrovò con due pacchi tra le mani e un foglio da firmare.
Il tizio, piuttosto annoiato, si dileguò in fretta.
Appoggiò i pacchetti ben confezionati sul tavolo della cucina e spense il fuoco sotto alla pentola degli spaghetti di riso, ormai pronti.
Tornò a prestare attenzione a ciò che il corriere gli aveva appena consegnato.
Si insospettì immediatamente.
Non c’era un biglietto, né alcuna informazione sul mittente.
Erano forse per sua madre? Non aveva mai pensato che potesse ricevere doni da qualcuno.
L’idea che un uomo, magari di quelli viscidi e che vogliono in cambio qualcosa di ben preciso, cercasse di comprarla con dei regali gli dava la nausea.
Non le avrebbe permesso di accettarli.
 Il suono insistente del cellulare lo strappò dai suoi pensieri.
Gettò un’occhiata al nome che lampeggiava sullo schermo e, con poco tatto, rispose:

“Cosa cazzo vuoi a quest’ora?”

“Buonasera a te, piccolo Mo. Se sei così pieno di energie vieni a prepararmi uno stufato!”

Parole che fecero irritare il rosso ancora di più.

“Ti sono già arrivati i miei cioccolatini? Assaggiali!”

A quel punto Guan Shan capì.

“Li ho preparati io, se ti piacciono te ne porto altri”.

Mo iniziò a sudare freddo.
Abbandonò il telefono, senza chiudere la chiamata, e aprì uno dei pacchetti.
Ciò che vide fu una serie di palline senza una forma ben precisa e di un colore che tutto sembrava tranne cioccolato.

“Fanno schifo” fu il laconico commento che il moro ricevette.
 Dall’altra parte ci fu un attimo di silenzio.

“Piccolo Mo, questa non è una cosa carina da dire… Mi sono impegnato molto, sai?”

Non ci poteva fare niente se era la verità e poi chi glielo aveva chiesto il cioccolato.

“Non importa, te ne farò arrivare una scorta dalla pasticceria”

“Ma chi cazzo lo vuole?” tentò di dire il rosso, ma He Tian sembrò non curarsi affatto di ciò che gli stava dicendo e chiuse la chiamata.

Guan Shan lanciò furiosamente il telefono che volò, fortunatamente, sul divano.
Afferrò i due pacchetti pronto a buttarli nell’immondizia ma poi per qualche, a lui insensata, ragione non lo fece.

Quel bastardo…
Mo non riusciva a capire il suo modo di comportarsi.

Prese tra le dita una di quelle palline informi e se la portò alla bocca.
Il gusto non era tanto male.
Arrossì, imbarazzandosi per ciò che stava facendo.
Ne avrebbe mangiato uno solo e gli altri sarebbero comunque finiti nella spazzatura.
E, naturalmente, a He Tian non lo avrebbe detto neanche sotto tortura.
 





 
 
Drawn by Ari 
 
   
 
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