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Autore: Sherry    14/02/2019    1 recensioni
"Non sapeva nemmeno come era iniziata.
Della sua prima volta ricordava soltanto l'odore dell'alcool, immagini sfocate e un turbinio di capelli rossi.
Della seconda volta, ricordava solo un paio di occhi verdi, non abbastanza simili ai suoi.
Della terza volta, come pure di tutte le successive, ricordava solo qualche stupido dettaglio."

Oneshot introspettiva su James, che si accorge di cercare sempre una parte di Lily nelle ragazze con cui va a letto.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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James si rigirò nelle lenzuola sudate. Come spesso accadeva, le coperte gli stavano strette, si aggrovigliavano, lo legavano, soffocandolo.

Accanto a lui, una ragazza, l'ennesima. Questa volta per cosa l'aveva scelta? L'odore? Che poi, se si concentrava davvero bene, non era neanche così simile al suo.

Il profumo di Lily era ben diverso, ne era consapevole. Lo aveva scoperto quando avevano preparato l'amortentia: sapeva di giglio, di carta, di foresta. 

Quello della ragazza accanto a lui era solo un surrogato di giglio, un profumo che probabilmente la ragazza aveva indossato per fare colpo su di lui.

Si girò a controllare che dormisse, sospirando frustrato. 

Non poteva continuare così, lo sapeva.

Aveva cercato di rimpiazzare Lily con ogni ragazza del castello, senza riuscirci. 

A volte, aveva cercato un po' di compagnia notturna per sbollire la rabbia dovuta a una litigata con lei. A volte, perchè una ragazza si era avvicinata a lui e aveva intravisto qualcosa che gli ricordasse lei: il colore dei capelli, la forma delle labbra, l'altezza, le lentiggini. 

Salvo poi accorgersi sempre, che non era mai lei.

 

Non sapeva nemmeno come era iniziata.

Della sua prima volta ricordava soltanto l'odore dell'alcool, immagini sfocate e un turbinio di capelli rossi.

Era stato durante il suo quarto anno, era poco più che un bambino. Avevano organizzato un festino nella sala di Griffondoro, aveva litigato con Lily e si era lasciato andare a qualche boccale di troppo. La mattina, quando si era risvegliato, era nudo, soddisfatto, e compiaciuto. Questo subito prima di accorgersi che la ragazza di schiena accanto a lui non poteva essere Lily, poichè i capelli erano sì rossi, ma di una sfumatura di rosso più spenta, e poi erano più ricci.

Della seconda volta, ricordava solo un paio di occhi verdi, non abbastanza simili ai suoi.

Della terza volta, come pure di tutte le successive, ricordava solo qualche stupido dettaglio. 

 

James si alzò dal letto, in maniera molto silenziosa, ormai aveva imparato a farlo da tempo, e lasciò la stanza senza nemmeno voltarsi indietro.

Le ragazze con cui andava a letto sapevano cosa aspettarsi, dopotutto. Lo metteva in chiaro, lui.

Sicuramente ci rimanevano male, sperando di essere quella speciale, ma non era mai così.

Si diresse verso la sua camera, con un ghigno pronto - preparato, tanto falso quanto calcolato - per raccontare a Sirius e agli altri le sue prodezze.

Non poteva ammettere di essere innamorato, davanti agli altri. Era importante mantenere le apparenze.

Anche se, dentro, non era affatto soddisfatto.

 

Lily si rigirò sul divano, quando sentì il quadro della signora grassa aprirsi. Non aveva voglia di aprire gli occhi, era così stanca.

Si era addormentata sul divano della sala comune, e voleva godersi il tepore del camino ancora per cinque minuti, prima di decidersi a spostarsi nel suo letto.

James, come entrò nella sala comune di Griffondoro, rimase spiazzato dalla visione che gli si pareva innanzi. Ogni volta che la vedeva, in realtà, gli faceva quell'effetto.

Si avvicinò lentamente a lei, cercando di non fare rumore, ed evocò una coperta. Gliela mise dolcemente sopra, poi si sedette sulla poltrona lì accanto, deciso a guardarla ancora per qualche minuto. Non aveva mai avuto la possibilità di ammirarla senza essere minacciato, affatturato, o trattato male. Ma in quel momento Lily, la sua Lily, sembrava così docile e pacifica. Non si era mai accorto che le lentiggini sul naso della ragazza formassero la costellazione di Cassiopea, come non si era mai accorto del riflesso dei suoi capelli alla luce della luna e del camino quasi spento.

Sospirò, James, prima di capire quanto grave fosse la situazione. Si poteva amare incondizionatamente una persona a tal punto? 

Avrebbe soltanto voluto poterla sfiorare, senza il rischio di rimanerci secco.

 

Lily dal canto suo, era perplessa. L'aveva visto entrare con la coda dell'occhio, sapeva che era seduto accanto a lei, lo percepiva.

Era rimasta colpita dalla gentilezza del ragazzo, quando le aveva messo addosso la coperta. Era rimasta colpita, soprattutto, del fatto che non ne avesse approfittato in nessun modo, per farle qualche scherzo, qualsiasi cosa idiota ci si potesse aspettare da lui. No, in realtà si era accorta che James stava cambiando. Aveva smesso di comportarsi da sbruffone, di fare scherzi agli studenti indifesi, aveva addirittura iniziato a studiare e la sua media era diventata così alta che per poco non la batteva. L'unico vizio che non aveva perso era quello di andare a passare momenti ambigui con qualsiasi ragazza gli capitasse a tiro, oh sì, di quello se ne era accorta perfettamente. Teneva a mente tutte le ragazze con cui era andato a letto, ma non perchè fosse gelosa, o interessata a lui, assolutamente no.

James aveva anche smesso di chiederle di uscire, spontaneamente, dopo gli avvenimenti di quel fausto giugno dell'anno precedente - quando aveva scoperto di aver perso il suo amico Severus per sempre.  

Un po' le mancavano le sue attenzioni, ma solo poco. 

Non che lei nutrisse certo un qualsiasi interesse nei suoi confronti, dopotutto.

Strano, invece, era stato sentire per una frazione di secondo quell'odore, così maschile, così suo, in quella frazione di secondo in cui le aveva sfiorato la spalla posandogli sopra la soffice coperta. Le sembrava di averlo già sentito da qualche parte...

Lo sentì sospirare e per un attimo temette che la avesse scoperta: tutto il suo coraggio Griffondoro era finito da qualche parte, molto molto lontano da lì.

Ma che aveva da sospirare poi? Era appena tornato, era sicuramente notte fonda, e aveva visto la Patil fargli gli occhi dolci a cena, quindi facendo due più due e se la matematica non era un'opinione... No, non voleva pensarci. Le sarebbe venuto il nervoso, lo sapeva, preferiva concentrarsi ancora per qualche minuto sul tepore della coperta e sulla presenza di James così forte accanto a lei. Poi, qualche minuto dopo, avrebbe finto di svegliarsi.

 

"Lily..." gli sfuggì il suo nome dalle labbra, come se fosse la cosa più dolce del mondo. Poteva un semplice nome scatenare tutte quelle emozioni?

Lily tremò leggermente, indecisa se fargli presente che era sveglia, o continuare a fingere di dormire. Perchè poi, il suo nome pronunciato da lui aveva un così bel suono?

James pensò che sarebbe stato bello, se lei si fosse svegliata. Avrebbe potuto vedere i suoi splendidi occhi verdi nel momento del risveglio, guardarsi intorno confusi e acquisire consapevolezza sempre di più man mano che il tempo passava. Avrebbe potuto godere di una sfumatura di verde che solo in pochi - più che altro le sue compagne di stanza - avevano avuto la fortuna di osservare. 

Sospirò di nuovo, mettendosi una mano nei capelli. Non lo faceva per farla innervosire, come sosteneva lei. Lo aiutava a pensare, ecco.

In un attimo, tutti i volti, i sospiri, i gemiti, gli odori delle ragazze con cui era stato si mescolarono, facendogli capire che no, così non poteva andare avanti.

Era già cambiato per lei, era maturato.

Aveva iniziato a studiare.

Aveva smesso di tormentarla.

Aveva smesso di fare scherzi a Piton.

Avrebbe anche potuto smetterla di cercarla in altre donne.

James si alzò, con questa nuova consapevolezza, e si avvicinò alla scala che portava al suo dormitorio.

 

Lily lo sentì allontanarsi, e fu colta da un brivido di freddo. Non percepirlo più così vicino a lei, già le mancava.

Cercò di concentrarsi per sentire qualunque suono potesse provenire dalla stanza, decisa ad andare a letto una volta per tutte.

Nel silenzio della notte, sentì solo una frase.

"Nessuna mai, ti potrà sostituire. Ci sarai sempre e solo tu, nei miei pensieri"

  
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