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Autore: The Blue Devil    16/02/2019    4 recensioni
[Jeeg Robot]
Raccolta di storielle su Jeeg, con protagonista la bella Miwa, per sorridere un po'...
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di questa storia appartengono a Go Nagai, Dynamic Planning, Toei Animation, Yamato Video, Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Gazzettino, La Repubblica etc.
Avendo scritto ‘sta cosa per divertirmi non infrango alcun © che rimane agli aventi diritto.

 
Sono rientrato al lavoro…
 
Buona lettura
 
 
 
MIWA E... IL PROFESSOR SHIBA
 
L’orologio che Miwa, la dolce e coraggiosa pilota del Big Shooter, indossava sempre s’illuminò e cominciò ad emettere un segnale acustico; dopo che la ragazza ebbe premuto un pulsante si udì la voce del professor Dairy:
«Miwa, presto, devi uscire col Big Shooter! Il professor Shiba ha individuato delle onde di natura misteriosa intorno al monte Fuji e teme possa trattarsi di un mostro Haniwa o comunque di una qualche diavoleria di Himika».
«Bene, arrivo subito», fu la risposta della nostra eroina.
A bordo della sua moto (in questo era in parità con i colleghi maschi) giunse alla Base Antiatomica e, in men che non si dica, dopo aver eseguito un’acrobazia degna di una campionessa di ginnastica artistica, atterrò, perfettamente seduta, nella cabina di pilotaggio della sua navetta. E, in questa operazione, aveva un vantaggio sui già citati colleghi: non doveva neanche cambiarsi d’abito, visto che indossava sempre la sua "mise" da battaglia, un sexy vestitino che le lasciava scoperte le bellissime cosce.
Una grossa cintura nera di sicurezza la imprigionò nell’abitacolo e, premuto un pulsante sul cerchiello, una visiera le calò sugli occhi.
L’immancabile giravolta che la portava a testa in giù – Miwa, e anche noi, si era sempre chiesta perché cavolo dovesse partire a testa in giù; oltretutto ciò le faceva andare il sangue alla testa – non tardò a verificarsi: era tutto pronto per la partenza. Fu dato il via.
La cabina percorse i duecentocinquanta chilometri che la separavano dalla meta a velocità supersonica, non dimenticandosi, ad un certo punto del tragitto di riportarsi in posizione corretta, sfruttando un inspiegabile – e improbabile – avvitamento su sé stessa, della pista, arrivando ad agganciarsi ai razzi propulsori (dai quali uscivano le ali) del Big Shooter.
Ora non mancava da percorrere che il famoso corridoio con i "Go" a sinistra e i "No" sulla destra: l’accensione delle luci sui "Go", con relativi segnali acustici, diede il via libera all’apertura del Mar Rosso e all’uscita della potente navicella dalla Base.
L’immagine del professor Shiba comparve sul monitor del Big Shooter e, come di consueto, non abbandonò Miwa per tutta la durata della missione.
«Miwa, dirigiti al monte Fuji».
«Subito, professore».
La navicella sorvolò il monte Fuji più volte.
Miwa ripeteva:
«Qui non c’è niente, sembra tutto normale».
Shiba rispondeva:
«Non sono convinto, prova il punto XY, poi controlla il punto ZX», e così via.
Dopo una ventina di minuti di botta e risposta, il professore tirò un sospiro di sollievo e si rilassò, dopo aver detto a Miwa, poco prima:
«Miwa, lo so che è dura, ma resisti ancora un po’. Fra poco abbiamo finito».
A questo punto Miwa ebbe il permesso di rientrare.
Il professor Shiba continuò a rilevare quelle strane onde di natura misteriosa per parecchi giorni a seguire e Miwa fu costretta ad uscire sempre con il Big Shooter.
Una sera, rilassandosi a guardar le stelle con Hiroshi, sul prato della Base, lui osservò:
«Sai Miwa ti ammiro: sei sempre pronta a soddisfare mio padre, ad uscire in missione senza mai una protesta, una crisi; invece io, quando ho scoperto di avere quel "coso" nel petto, la crisi l’ho avuta».
«Hiroshi, questa è la vita che ho scelto: proteggere la Terra e l’Umanità dal Regno Yamatai è sfibrante, ma ti soddisfa, alla fine; sapevo a cosa andavo incontro, quando sono diventata l’assistente di tuo padre».
«Già», rispose lui.
«Ma, ringraziando il Cielo, arriva sempre la sera e il meritato riposo: per oggi credo di avere già dato».
Hiroshi, dopo averla ben osservata, la gelò:
«Non vorrei deluderti, ma... penso che, tempo dieci secondi, sarai richiamata in azione».
La ragazza non fece neanche in tempo a stupirsi per quella predizione, che l’orologio s’illuminò, parlò e via sul Big Shooter.
Una volta a bordo, durante i consueti venti minuti di volo, la ragazza chiese al professor Shiba:
«Mi tolga una curiosità: perché chiama sempre me, e qualche volta non fa fare il giro di ronda anche ad Hiroshi?».
«Non credo tu possa capire...».
«E poi mi chiedevo: ho notato che oggi mi guarda in modo strano e, mentre le altre volte si è tranquillizzato, oggi mi ha fatta uscire di nuovo... queste onde di natura misteriosa la preoccupano così tanto?».
«Ti chiedi perché ti ho fatta uscire ancora, oggi? È perché oggi hai messo quelle con i cuoricini rosa che mi piacciono tanto...».
 
FINE
 
 
© 2019, The Blue Devil
 
 
 
Chi conosce Jeeg e lo seguiva, sicuramente ha capito...
   
 
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