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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    20/02/2019    0 recensioni
[Human!BoxHeiki!AU]
Raccolta di momenti di vita delle Vongola Gear diventate umane al fianco dei loro padroni.
Spin-off di Box Human.
Capitolo 1: Non da solo (Roll)
Capitolo 2: Bambini (Gyuudon)
Capitolo 3: Catching me, catching you (Natsu)
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Box Human Saga'
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Titolo: A Box Human Life
Autore: SHUN DI ANDROMEDA
Fandom: Katekyo Hitman Reborn
Personaggi: Human!Box Heiki (Natsu, Uri, Gyuudon, Jiro, Kojiro, Garyuu, Mukurou, Roll)
Genere: Sentimentale, Slice of Life
Rating: Verde
Avvertimenti: AU, What-If, Raccolta
Note: Dedicato a G, il mio meraviglioso Braccio Destro

 

A BOX HUMAN LIFE

CAPITOLO 1

NON DA SOLO

“Roll?”

Seduto a gambe incrociate sotto il porticato di casa Hibari, col viso rivolto verso il sentiero di pietre che conduce al cancello principale e una spessa vestaglia sulle spalle, Roll non si era subito accorto della presenza di Kusakabe che - apparso in piedi accanto a lui – portava un vassoio con una tazza e un piatto di dolci: “Kyo-san mi ha detto che non puoi riprendere le energie con il cibo e che servono le sue Fiamme, ma ho pensato che qualcosa di dolce poteva comunque farti piacere.” sorrise lui, prima di inginocchiarsi per poggiarlo accanto al ragazzino.

“Grazie. Kyoya-dono quando torna?” chiese questi, mentre Hibird andava a posarsi sulla sua spalla cinguettando: era tardo pomeriggio, presto il giardino sarebbe stato illuminato dalle lucerne e la casa si sarebbe riempita degli uomini del Comitato Disciplinare per la riunione serale con il Guardiano della Nebbia.

Kusakabe scosse la testa: “Non ne ho idea.” rispose sinceramente il ragazzo più grande, allungando una mano a scompigliargli i capelli, “Kyo-san si è raccomandato perché mi occupassi di te e ti tenessi compagnia, con lui c’è Kuwabara al momento.”.

“Mi dispiace, magari avevi altro da fare.” disse Roll chinando il capo in segno di scusa: “Kyoya-dono si preoccupa troppo per me, non è necessario.”.

Con un sospiro, Kusakabe si sedette accanto a Roll e restò a osservare il giardino che, rapidamente, diventava sempre più scuro per il crepuscolo che avanzava: “Siete uguali, tu e Kyo-san.” disse improvvisamente, dopo qualche minuto di silenzio.

L’affermazione fece scattare Roll, che sollevò il capo e puntò lo sguardo sul luogotenente: “Sì, voglio dire… Kyo-san è abituato a cavarsela da solo, da che lo conosco difficilmente si lascia aiutare se non in casi estremi, e anche in situazioni simili non è felice della cosa. E voi siete proprio uguali, pensate di potercela fare da soli in tutti i frangenti.”

Roll non rispose.

“Però…”

“Però?”

“Non siete tenuti a farlo, lo sai?”

Roll lo guardò con gli occhi sgranati.

“Non ho molte informazioni, anche perché Kyo-san non ama parlarne, ma tra le immagini che ho visto,” Roll era certo si riferisse ai ricordi del Kusakabe del futuro, “le parole di Romario-san e le lettere del Nono penso di essermi fatto un’idea abbastanza precisa di quello che sta accadendo attorno a voi. Quello che voglio dire è che non siete soli ad affrontare tutto, Sawada-san… il Decimo non è forte fisicamente ma ha un grande cuore e ho grande fiducia in lui perché si occupi di Kyo-san se io non posso essere lì a supportarlo. E così Dino-san e tutti gli altri. E lo stesso vale per te, Roll. Hai anche tu dei compagni che ti sono vicini. Avete solo bisogno di un po’ di tempo per capirlo appieno.”

Gli occhi del ragazzino, rimasto in silenzio fino a quel momento, si riempirono di lacrime, dalla sua gola eruttò un singhiozzo ma Kusakabe fu veloce a passargli un fazzoletto di stoffa per asciugarsi gli occhi; senza guardarlo per dargli il tempo di riprendersi, il luogotenente di Hibari spostò lo sguardò sul cielo ormai violaceo sopra gli alberi: si stava facendo tardi.

Il timer della casa scattò e, un istante dopo, le luminarie del cortile si accesero, illuminando la veranda ormai buia.

Calmatosi, Roll poggiò accanto a sé il fazzoletto e, con mano tremante, prese la tazza di tè ancora tiepido: ne bevve qualche sorso mentre Hibird sbocconcellava i daifuku sul piattino.

“Grazie, Kusakabe-san.” disse il ragazzino con un filo di voce: “Grazie di cuore.”

Il maggiore sorrise prima di scompigliargli nuovamente i capelli: “Che ne dici di aiutarmi a cucinare la cena dopo aver finito qui? Cosa pensi possa far piacere a Kyo-san?”

   
 
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