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Autore: ONLYKORINE    20/02/2019    0 recensioni
Contest ad introduzione comune. Mi è stato dato l'incipit (parte verde del prologo) e io continuerò la storia.
Nicole ha iniziato ad avere dei Flashback di cui non si ricorda. Sta diventando pazza? La sua miglior amica la crederà pazza? Cosa succederà? E poi, perché ha questi flashback?
Genere: Fantasy, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

-

Salgo le scale e mi accorgo che è da dieci minuti che penso ininterrottamente a quello che è successo prima.

Quello che è successo prima.

Stefano mi ha spinta violentemente solo perché gli ho detto una cosa che gli ha dato molto fastidio. E stavamo assieme da tre mesi.

Ti sembra che puoi venirmelo a dire solo ora? Pensavo che tu fossi una ragazza seria” mi ha detto poco fa.

“Sono una ragazza seria. Se ho problemi a parlare con le persone non vuol dire che io non tenga a te. Io ti amo come non ho mai amato nessun altro” ho risposto io di rimando.

“Che vuol dire che hai problemi a parlare? Mi sembra che tu abbia una pronuncia stupenda” ha risposto lui amaramente sarcastico.

“Chi ha mai parlato di pronuncia!? Io ho difficoltà a sfogarmi e a lasciarmi consolare dalle persone. Non ci riesco. Ci sono dei momenti in cui mi sento tristissima e mi metto a piangere il Nilo. Poi, come per magia, torna tutto allegro. Dopo essermi sfogata tutto quello che mi è successo non mi sembra più niente. Prima l'Apocalisse, poi sembra solo un vago ricordo di una storiella triste, una storiella in cui la Bella Addormentata non si sveglierà mai più, perché nessun principe azzurro si prenderà mai la briga di andarla a cercare”

“Ma cosa centra la Bella Addormentata? Te mi hai appena detto che... vabbè lasciamo perdere quello che hai detto è così orribile che non voglio neanche pronunciarlo” e dopo aver concluso con parole cariche di rancore mi ha spinta così violentemente contro un muro che per qualche secondo non sono più riuscita a respirare.

Fine. Mi accorgo solo ora che ho appena vissuto un flashback.

Sono arrivata in cima alle scale e sto già bussando alla porta.

Solo quando la porta si apre mi accorgo che mi sono messa a piangere a dirotto, per fortuna apre mia sorella.

Cristina mi guarda e fa una smorfia come a dire ‘lasciamo perdere che il mio tempo è prezioso’.

Percorro il corridoio in parquet e entro in camera mia.

Noto che mia madre deve aver cambiato le lenzuola, ha messo le mie preferite, quelle viola con scritte citazioni del mio cantante preferito.

Il mio gatto si è addormentato sul cuscino che è a tema con le lenzuola.

Fantastico, non posso nemmeno stringere il mio cuscino tra le braccia mentre i miei occhi diventeranno la nuova sorgente del Piave.

 

***

Mia madre mi sveglia entrando in camera con un vassoio e lo appoggia sul comodino.

“Come stai, tesoro? Ti sei addormentata e non ti ho svegliato per la cena” Annuisco distrattamente. Ultimamente non dormo molto bene e ogni minuto di riposo in più è regalato. “Grazie” dico allora, mettendomi a sedere.

“Cristina dice che sei rientrata piangendo” Annuisco ancora mentre prendo il piatto che mi porge. Abbasso gli occhi, un po’ vergognosa, e faccio finta di studiare il panino che lei mi ha preparato per cena. Tonno. Pane bianco con tonno, maionese e insalata. Sorrido perché è il mio preferito e mia mamma, che lo sa, lo deve avere preparato apposta.

“Ancora Flashback?” Continuo ad annuire mentre mordo il panino. Diventerò uno di quei cani sul lunotto posteriore delle auto che muovono la testa su e giù, se continuo così. La mano della mamma mi accarezza la testa, comprensiva. È l’unica a cui l’ho raccontato. L’unica che sa tutto. Non l’ho detto neanche a Sabina.

La sua mano continua ad accarezzare i miei capelli, e io la guardo di sottecchi: è pensierosa. So che sono io il problema. Io le creo dei pensieri. Mia madre è preoccupata per me e mi dispiace immensamente di aver creato questo problema, visto che in casa pensano tutti che io sia fuori di testa.

Continuo a masticare e lei si allunga a passarmi un bicchiere d’acqua. “Mi dispiace, mamma” Lei mi sorride stancamente e scuote la testa, per dirmi di non preoccuparmi. Come se fosse così semplice. Bevo appena finisco il panino e quando riappoggio il bicchiere al comodino, la mia mamma mi abbraccia. Sospiro. Perché la vita non potrebbe essere sempre come questo momento? Mi sento così bene finché sono fra le sue braccia. Neanche avessi tre anni. Invece ne ho diciotto, penso mentre ricambio l’abbraccio.

“Ancora nessuna idea su chi sia questo Stefano?” sussurra lei. Una domanda che mi ha già fatto e di cui sa già la risposta. Perché se io avessi scoperto qualcosa, l’avrei detto a lei per prima. Perché è l’unica che lo sa.

Scuoto la testa.

“No. Nessuna.”

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***Eccomi qui con un altro concorso... questa volta mi è stato dato un incipit (parte verde) da lì poi ho scritto la mia storia. Fatemi sapere se vi piace. 😊😘😉

   
 
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