La
Superficie lo trascinava con sé come il giorno fa con la
notte. Ade, però, si
celava allo sguardo di uomini e dèi, poiché
Invisibile era il suo nome, sua
eterna condanna.
Non
era l’Ombra che calava sugli occhi dei mortali ad attrarlo,
ma la Luce. I campi
indorati di spighe gravide, i prati floridi di fulgidi fiori, il mare
chiaro che
si congiungeva al cielo nell’orizzonte brumoso; il profumo di
frutti maturi, di
sole e fieno, di miele e latte, di aromi a lui sconosciuti.
Ade
vagava, lasciando dietro di sé orme nere. Vagava,
finché la rotondità di un
ventre non catturò la sua attenzione...
E
si sentì sprofondare.
Angolino
dell’autrice:
Ciao a tutti,
da quanto tempo non
scrivevo qualcosa su Ade e Persefone? Eoni, direi... beh, è
il caso di
recuperare e lo faccio con questa raccolta. Il tutto è
narrato dal punto di
vista di Ade, non ci sono dialoghi e nei capitoli venturi ci saranno
due
componimenti poetici, se così vogliamo chiamarli, dato che
io e la poesia siamo
due sconosciute, ma apprezzate l’enorme sforzo.
Non scriverò altri
angolini dell’autrice per non spezzare il ritmo della
narrazione, spero che
questo piccolo esperimento vi piaccia, anche se la brevità
non è decisamente il
mio forte (e chi ha letto le mie storie lo sa bene!).
110 parole esatte
per 9 drabbles (+ due “poesie”).
Senza pretese,
Elly