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Autore: bibi_piccola_peste    23/02/2019    1 recensioni
E se un innocente pranzo a casa Uchiha potesse prendere la svolta sbagliata?
Cosa centra Sakura in tutto questo? E perchè Mikoto continua a fare strane domande?
One-shot ambientata in un possibile universo dove il massacro non è mai accaduto.
- itasaku -
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Mikoto Uchiha, Sakura Haruno
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sakura si trovava seduta nel salotto di casa Uchiha.

 

Per l’ennesima volta Mikoto, la madre di Sasuke, era riuscita a trattenerla a casa per scambiare quattro chiacchere.

Tuttavia la rosa sapeva bene perché la donna seduta di fronte a lei continuava a versarle felice il tè.

Glielo si leggeva negli occhi: Mikoto Uchiha aveva una missione, e suddetta missione era quella di estrapolare quante più informazioni riguardo il figlio Sasuke. O almeno così pensava Sakura.

Tutto questo perché il povero Sasuke, stufo marcio dei continui tentativi della madre di immischiarsi nella sua vita privata, aveva preso la bella abitudine di sparire nel nulla proprio in momenti come quello in cui si trovava Sakura in questo momento.

Infatti il tutto era iniziato con un innocente pasto a casa di Sasuke, con lei e Naruto come ospiti. Fugaku ed Itachi erano entrambi via e Mikoto era stata felice di condividere la casa con il figlio minore e i suoi adorabili compagni.

Al momento di chiusura del pranzo però, mentre tutti insieme si accingevano a ritirare piatti e posate, la situazione si era tempestivamente trasformata non appena Mikoto aveva deciso di sviare la conversazione verso i classici discorsi imbarazzanti.

 

Amore, relazioni e giusto per incutere ancor più timore: bambini.

 

Ed ecco che, fulmineo, Sasuke era già fuori dalla porta di casa e i suoi sandali sbattevano nervosi sulle tavole di legno del porticato esterno.

Naruto, che fino a quel momento stava stravaccato sul suo cuscino, si accingeva a bere tutto d’un sorso il tè ancora bollente, salutare con un piccolo inchino e rincorrere l’amico.

 

Ed ecco che Sakura, rimasta da sola, non poté fare altro che sospirare e guardare con faccia sorniona Mikoto.

 

“Codardi” pensò mentre si rimetteva seduta e riprendeva a sorseggiare il tè.

 

Da dietro la tazza una Mikoto trionfante la fissava contenta.

 

“Bene Sakura, vedo che tu sei ben più educata di mio figlio!” disse sospirando teatralmente “povera me, certe volte penso che nessuno abbia voglia ascoltarmi in questa casa”

 

 

“Per non parlare dell’altro, sempre in missione. Ah! certe volte mi chiedo da chi abbiano preso” continuò massaggiandosi le tempie.

 

 

“Sono entrambi dei ninja eccezionali, e l’Hokage lo sa così bene da non poterne fare a meno” rispose la rosa sorridendo, “sono sicura che si faranno perdonare in qualche modo Mikoto-san”

 

Ed ecco che subito gli occhi della madre di Sasuke si illuminarono di un nuovo interesse.

Mancava poco, pensò Sakura, e la matriarca degli Uchiha avrebbe assestato il colpo; c’era sicuramente qualcosa che voleva sapere.

Sasuke gliela avrebbe pagata per questa sottospecie di interrogatorio. Tutta colpa sua e della sua assenza di comunicazione.

Dopo qualche altra domanda su come andava la sua carriera in ospedale e i suoi miglioramenti in merito di combattimento corpo a corpo, la fatidica domanda arrivò senza preamboli:

 

“Bè quando avete intenzione di rendere la vostra relazione pubblica?”

 

“C-come prego?” balbettò Sakura, spiazzata.

 

“Ma sì cara, ogni volta che provo a parlarne con mio figlio quello scappa” riprese tranquilla, come se fosse il discorso più normale del mondo.

 

“M-ma io non…non capisco?” continuò la rosa ancora più spiazzata.

 

Non era certo la domanda che si stava aspettando. Certo, che riguardasse il campo delle relazioni sentimentali del figlio non c’era dubbio. Ma che riguardasse lei?!

 

Sakura non aveva la più pallida idea di come addentrarsi con cautela in questo argomento senza fare danni o offendere la matriarca.

 

 

“Cara, lui potrà anche pensare di ingannarmi così, ma dimentica” e qui il tono si fece più alto “che io son sua mamma per qualche motivo, e capisco quando mio figlio mi tiene nascosto qualcosa!”

 

 

“Ma Mikoto-san ci deve essere un malinteso, noi ci vogliamo certamente bene” si sbracciò Sakura “ma ci conosciamo da così tanto tempo che, che per me è come un fratello!”

 

 

“Ma non c’è bisogno che voi continuiate a fingere, capisco che vogliate proteggere la vostra privacy, ma non potete continuare all’infinito” continuò imperterrita Mikoto.

 

No, no la conversazione non le piaceva per niente, e nemmeno dove stava andando a finire. Si sentiva dentro un ginepraio.

“Ma non c’è niente da nascondere, io e Sasuke, Mikoto-san, non stiamo affatto insieme” e cercando di sfoderare l’espressione più decisa che avesse ripeté nuovamente “io e Sasuke non stiamo insieme!”

 

Silenzio.

 

La matriarca sembrava pensierosa e un po’ interdetta.

 

Ah, forse aveva capito che c’era solo un grosso malinteso. Sakura stava quasi per fare un sospiro di sollievo. Mancava poco e questa assurda conversazione sarebbe finita.

 

“Ma...” iniziò con cautela “io non stavo parlando di Sasuke”

 

 

“Eh?” rispose ghiacciata la rosa.

 

 Ecco.

 

La situazione era appena passata da disastrosa a catastrofica.

Col volto in fiamme, Sakura che non sapeva proprio cosa dire, le cui uniche parole che riusciva a pronunciare erano un mix di infiniti e sostantivi del tutto privi di senso, serrò la bocca e fissò smarrita la donna.

 

Proprio in quel momento dei passi leggeri riecheggiarono poco più in là.

 

“Oka-san non c’è bisogno che tu la continui a torturare così” si aggiunse una terza voce, “Se avessi voluto saperlo, avresti dovuto semplicemente chiedermelo “continuò pacata.

 

La nuova figura, composta e regale, stava poggiata allo stipite della porta della cucina. Del tutto fuori luogo con la sua tenuta da capitano ANBU, osservava tranquilla la scenetta che si presentava davanti ai suoi occhi scuri.

Dopo poco, scostandosi dallo stipite, questa figura decise di avvicinarsi pian piano, placidamente, per poi sedersi accanto alla rosa. Il suo braccio sfiorava delicatamente il suo e Sakura poteva percepirne il calore.

Si sentì contemporaneamente sollevata e preoccupata. Non sapeva bene a chi guardare o cosa dire, ma la matriarca decise di toglierle il dubbio alzandosi delicatamente dalla tavola.

“Itachi-kun, ma così mi rovini tutto” sbuffò scherzosamente avviandosi verso il soggiorno “bene, credo che sia arrivata l’ora di ritirarmi un po”

 

La sua aria soddisfatta era palpabile.

 

“Sakura, spero di vederti un po’ più spesso d’ora in poi” continuò sorridendo e finalmente uscendo dalla stanza.

 

Il sospiro di sollievo della rosa fece eco nella stanza. Finalmente soli.

 

“Non credo che potesse esistere modo migliore per dare la notizia a tua madre” si girò a guardare lui.

 

Un sorriso soddisfatto gli graziava le labbra.

 

“Ora aspetta che lo vengano a saper pure Naruto e Sasuke, andranno di matto!” continuò, stavolta sorridendo pure lei. Forse non era poi andata così male. Forse anche il resto del clan l’avrebbe presa bene come Mikoto.

 

Per qualche attimo i due rimasero in silenzio, con le mani che si sfioravano lentamente sotto il tavolo da pranzo.

.

.

.

“Quindi sarei un ninja eccezionale?” soffiò scherzosamente lui.

 

I suoi occhi color antracite rivelavano una sfumatura calda mentre Sakura gli si avvicinava e appoggiava delicatamente la testa sulla spalla.

 

“Cosa vuoi che ti dica, avrai sicuramente sentito male” canzonò.

 

 

 

Ebbene sì, ho deciso di cimentarmi in una fanfic dopo mille mila anni di assoluta assenza da questo sito. Una cosa però è certa: non so più editare una storia (questa più la leggo e più mi pento di averla pubblicata).

Ma poi, è sempre stato così difficile caricare una storia? Mah…

Ad ogni modo, grazie a chiunque la legga e per chi mi vuole lasciare un commento, sappiate che io ne sarei immensamente felice.

Ciao!

  
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