Un solo altro bicchiere di vodka e sarebbero seriamente collassati durante la serata, o almeno quelli che erano ancora svegli. Illuso si era già addormentato da un pezzo, Formaggio era sul punto di fare la stessa cosa e, fortunatamente, Pesci se l'era svignata poco prima che Prosciutto tornasse a casa con le bottiglie tra le mani. Per una volta, Risotto avrebbe preferito essere uscito assieme a Melone e Ghiaccio piuttosto che dover controllare costantemente che i suoi amici non si ubriacassero, cadendo come sacchi di patate sul divano; ma in quel momento tenere gli occhi puntati sulla strada era comunque più rilassante di dover passare il suo tempo con loro. Così rientrò dopo aver passato gli ultimi minuti affacciato al balcone della sala da pranzo; e nemmeno si stupì di trovare Prosciutto come unico di loro sveglio in mezzo a quel gruppo di ubriaconi. Si avvicinò, prestando attenzione a non svegliare Sorbetto, e si sedette accanto a lui. «Come ti senti?» «Bene, ma non tanto, però bene» disse, lasciando accidentalmente la bottiglia che teneva nella mano destra, sul punto di frantumarsi al suolo. «Non proverò nemmeno a chiederti cosa dovrebbe significare, ma hai davvero bisogno di dormire» «Sei così gentile quando sei preoccupato» rise. «Su, andiamo, sei più che ubriaco» «Chissene importa, ho 27 anni» rispose Prosciutto, toccando lievemente la gamba di risotto con la mano tentando di mantenere l'equilibrio. Il più grande la prese tra le sue e la strinse non troppo forte, guardandolo negli occhi. «Ascoltami, finirai per sentirti male domani se continuerai così, e nessuno di noi vorrebbe che accadesse. Su, posa quella bottiglia.» Prosciutto continuò a guardarlo nello stesso modo, poi ricominciò a parlare. «Va bene, va bene. Ma prima ho bisogno che tu sappia una cosa» continuò. «Qualsiasi cosa, basta che manterrai la parola. Dimmi tutto» affermò Risotto. Prosciutto sorrise fissando le sue iridi rosse, che fissavano lui allo stesso modo. Si avvicinò e sussurrò al suo orecchio, provocando un brivido sul collo dell'altro, che sussultò appena. «Diamine, sei così fottutamente bello» Risotto rise. «Non so nemmeno se sta succedendo seriamente o sei solo molto, molto ubriaco» confessò. «a te la scelta, che ne dici?» disse Prosciutto, avvicinandosi alle sue labbra senza la minima esitazione. Un bacio che diventò sempre più appassionato istante dopo istante, mentre potevano finalmente provare l'emozione di quel piacevole, profondo sentimento in un modo che solo tutti quegli anni di attrazione avrebbero potuto dargli. E come iniziò, finì, con entrambe le loro mani sulle guance dell'altro, allontanandosi. Poi riprese ad avvicinarsi a lui, gettandosi questa volta alla base del suo collo. «E se vuoi una terza conferma, ti chiedo, non fermarmi» Prosciutto implorò, mentre la sua mano sinistra scorreva lungo l'impaziente corpo del maggiore, abbandonandosi ormai solamente ai loro desideri più nascosti.