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Autore: nattini1    27/02/2019    8 recensioni
Ispirata alla 6x20. Castiel, pur di sconfiggere Raffaele e scongiurare una nuova Apocalisse, accetta di allearsi con Crowley. Quando i demoni fanno un patto con gli umani, si scambiano un bacio e il patto diventa vincolante; ma Castiel è un angelo, quindi Crowley gli chiede qualcosa di più. Spero di divertirvi quanto ho fatto divertire Crowley!
Scritta per la Valentine/Carnival Challenge del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

 

 

 

 

“Ah Castiel, l’angelo del Giovedì” la voce vellutata con quel tipico accento amaro di Crowley strappò Castiel dalle sue riflessioni. Se l'angelo avesse avuto un po' di immaginazione, l'avrebbe paragonata a un sorso di whiskey scozzese.

“Che ci fai qui?” gli rispose scostante, voltandosi appena per vedere che era comparso esattamente alle sue spalle.

Il demone sorrise accattivante: “Voglio aiutarti ad aiutarmi ad aiutarci”.

Già normalmente Castiel aveva delle difficoltà a capire quello che diceva la gente, figuriamoci poi se riceveva una risposta volutamente criptica: “Parla chiaro”.

Crowley decise che poteva cominciare a sbottonarsi piano piano: “Vorrei discutere una semplice transazione d’affari”.

La parte di soldato del Signore che albergava nell'animo di Castiel insorse: “Tu vuoi fare un patto con me? Io sono un angelo, imbecille! Non ho un’anima da vendere!”.

“È di questo che si tratta? Anime? La vera ragione?” continuò Crowley mellifluo. Aveva gettato l'amo e sperava che quel pesce lesso di Castiel (un pesce lesso piuttosto grazioso in verità) abboccasse.

Non fu deluso: “Di che diavolo stai parlando?”.

“Della testa di Raffaele su una picca e soprattutto di un lieto fine per noi due con tutti i possibili doppi sensi inclusi” spiegò Crowley “Andiamo, facciamo una semplice chiacchierata...”.

Se possibile, Castiel si irrigidì ancora di più: “Non ho nessun interesse a parlare con te”.

“Perché no, sono molto interessante” ammiccò il demone “Coraggio, cinque minuti, nessun vincolo. Lo prometto, ne varrà la pena”.

Cas non era veramente stupido, sapeva chi era Crowley, ma fece l'errore di credersi più furbo e più forte, quindi accettò e si lasciò condurre nel regno del Re degli Inferi; così asettico, ordinato e noioso, gli ricordò il Paradiso.

Crowley approfittò della concessione che gli era stata fatta per battere il ferro finché era caldo e arrivò al punto: “Cosa hai intenzione di fare con Raffaele?”.

“Sottomettermi o morire. Ti restano quattro minuti” rispose gelido Castiel.

Per esperienza personale, Crowley sapeva che la superbia era il punto debole più semplice da stuzzicare per qualsiasi essere senziente e cominciò a lusingare il suo interlocutore con fare ammiccante: “Ci sono molti angeli in estasi per te, tu hai sex appeal amico”.

“Ti ringrazio, arriva al punto” per quanto si fosse sforzato, l'angelo non riuscì a nascondere una nota di velato compiacimento.

Crowley affondò il colpo: “Potresti guidare un esercito di angeli contro Raffaele, ti verrebbero dietro sicuramente”.

“Ci vuole un’enorme potenza per combattere una guerra civile in Paradiso” commentò amaramente Castiel.

Crowley aveva la risposta pronta: “Guarda caso io so come passare al nucleare: troviamo il Purgatorio, un pozzo petrolifero di anime mai sfruttate”.

Da bravo angelo, Cas sapeva che i demoni non fanno niente per niente, che il loro motto era do ut des: “E qual è il tuo prezzo?”.

Crowley assunse un'aria professionale: “La metà. La mia posizione non è stabile, ho bisogno di quelle anime. Mi interessa giocare questa partita con te e, già che ci siamo... ti informo che, se non accetti, ci sarà una nuova apocalisse e tutto quello per cui hai lavorato con Dean e Sam se ne andrà”.

Castiel era incerto, Crowley lo percepiva, così decise di dargli una spintarella: “Dipende soltanto da te. Dio ti ama, ti ha scelto per salvare tutti noi e tu lo sai...”.

Era fatta: Castiel fece cenno di sì con la testa.

Ah, la superbia era decisamente il peccato preferito di Crowley, ma pensò che la partita non era finita e poteva giocare qualche altra carta. Dopotutto, il suo secondo peccato preferito era la lussuria.

“Non ci resta che siglare il nostro patto!” trillò Crowley molto soddisfatto.

Castiel restò immobile, con le mani dentro le tasche del trench, inizialmente del tutto spiazzato, poi con uno sguardo che diventava piano piano consapevole.

“Dovremmo scambiarci un bacio, giusto? In fretta, ti restano due minuti del tempo che ti ho concesso” disse con rassegnazione, quasi come se fosse la vittima sacrificale che si immolasse per una giusta causa.

Crowley trattenne a stento uno sbuffo divertito e assunse l’espressione più solenne che gli riuscì: “Quando si tratta di patti con gli umani, è scambiandosi un bacio che il patto diventa vincolante per le due parti, ma con un angelo serve un suggello più forte”.

L’angelo aggrottò le sopracciglia pensoso, cercando di concentrarsi, ma le labbra rimasero socchiuse e immobili, così come la sua mente rimase all’oscuro di dove il demone stesse andando a parare.

Quando fu chiaro che no, proprio non ce la poteva fare, Crowley, stanco di aspettare che la testolina candida ci arrivasse, tossicchiò e disse: “La buona notizia è che è molto semplice: dovremmo fare sesso”.

Gli occhioni blu di Castiel si sgranarono per lo stupore e furono attraversati da un lampo di collera: “Non capisco il tuo concetto di buona notizia! Starai scherzando, voglio sperare!”.

“Oh no, non scherzo mai quando si tratta di affari!” rispose Crowley notando con sommo divertimento le guance di Castiel diventare rosse.

“Già mi disgusterebbe baciarti, figurati fornicare con te!” protestò l’angelo avvicinandosi minaccioso al demone fino ad arrivare ad avere la faccia a un palmo da quella dell’altro.

Crowley si era aspettato la reazione opposta, cioè che l’angelo avrebbe messo la maggior distanza possibile tra loro, e quasi si fregò le mani vedendo che le cose andavano letteralmente nella direzione giusta.

Addolcì il più possibile il tono, cercando di essere seducente: “Non essere così rigido come se avessi un paletto nel culo, considerala una ulteriore opportunità di approfondire la conoscenza del mondo degli umani”.

“Non ho mai cercato questo tipo di conoscenza!” sputò fuori Castiel, che restava ancora immobile dov'era.

Questa conferma che l'angioletto fosse vergine (Crowley lo sospettava, ma quando avevi un amico come Dean Winchester non si poteva mai dire) mandò in estasi il demone, che si deliziò delle pieghe scomposte del trench, del disordine dei capelli, pregustando l'idea che gli sarebbe proprio piaciuto arruffare ancora di più quel bel piumino: “Non ci vorranno più di altri cinque minuti. Ti posso far scegliere la location per rendere speciale la tua prima volta; una romantica spiaggia caraibica o una più intima stanza d’albergo? Se posso suggerire, data la tua palese mancanza di esperienza, io...”.

Non fece in tempo a dire altro perché Castiel l’afferrò per il bavero della giacca e lo spinse contro il muro.

Stavolta il sorriso di Crowley si allargò: “Oh, che intraprendenza angioletto, mi piace il tuo spirito, dovresti tenere viva questa foga!”.

“Sta’ zitto, Crowley!” intimò Castiel.

Restarono un momento in silenzio, poi Castiel, con voce più roca del solito, disse: “Sia chiaro che lo faccio solo per scongiurare una nuova Apocalisse”.

Crowley non si trattenne dal commentare a mezza voce: “Oh, ma certo, continua a ripetertelo e ci crederai!”.

Nelle tre ore successive, Castiel non gli ricordò nemmeno una volta quanti minuti gli rimanessero.

 

 

 

NdA

 

Ciao a tutti!

The King mi manca, era il personaggio più irriverente e intelligente che Supernatural ci abbia regalato!

Grazie a chi legge e, se avete un momento per lasciarmi un commento, mi renderete felice!

   
 
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