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Autore: hikaru83    02/03/2019    8 recensioni
Ci sono giorni in cui ti capitano delle cose strane. John lo sa bene. Ma quello che gli sta per rivelare Greg è molto più che strano.
Ci sono giorni in cui ti capitano delle cose strane e ce ne sono alcuni in cui è tutto troppo anche per chi è abituato a Sherlock, che di stranezze è il Re.
Ci sono giorni come oggi.
[Johnlock][Mystrade]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nella speranza che una ff corta mi permetta di uscire dal blocco “creativo” che mi attanaglia ho sfornato questa cosetta piccina picciò. Non so localizzarla in un tempo specifico, scegliete pure voi dove sistemarla.
Sonia, Bea sapete che la colpa è vostra. Chiara, Marcella, Prisca, Annina, Linda, Fiorella, Silvia, Susanna, Katherine, Daniela e tutte voi bellezze del gruppo supersegreto e meraviglioso di Johnlock is the Way un po’ di colpa anche a voi, spero vi faccia sorridere un pochino.
E visto che la foto da cui è nata è stata postata su “L’inghilterra e lo Yarder” un altro bellissimo gruppo, la dedico anche a voi.
E dopo tutte ste dediche che sono più lunghe della storia, buona lettura!
 
 
Sei felice?
 

Faceva caldo per essere i primi di marzo. Troppo caldo per i suoi gusti.

Il pub era affollato, ma non da impedire a John di trovare posto al solito tavolo nell’angolo da cui c’era un’ottima visuale del locale e della grande tv, ma che era anche abbastanza isolato rispetto al resto.

La giovane cameriera che li serviva sempre si era appena avvicinata con un sorriso per prendere la sua ordinazione.

«Comincia a ordinare o aspetta il suo amico?» Chiede. Lui le rivolge un sorriso prima di risponderle.

«Porta pure due birre e patatine. Tanto sta per arrivare.» Non ha neanche bisogno di dirle che tipo di birre vogliono, oramai in quel pub sono clienti abituali. Lei scrive l’ordinazione e si avvicina al bancone.

John si sente nervoso, Greg gli aveva mandato un messaggio pochi minuti prima. Lui stava tornando a casa, da quel pazzo del suo compagno quando aveva ricevuto quel:

“Vediamoci al pub. Subito!”

Aveva dovuto controllare più volte il mittente perché era certo che  fosse lo stile di Sherlock ma, senza dubbio, il numero era quello dell’ispettore.

Così aveva chiamato Sherlock spiegandogli che sarebbe arrivato un po’ più tardi e pregandolo di non far esplodere casa per stizza solo perché lo aveva lasciato solo più del previsto. Si sarebbe fatto perdonare, promise, ed era certo che solo grazie a quella promessa Sherlock non si era messo a fare i capricci.

Era un po’ preoccupato, non era da Greg quel tipo di messaggio, e la sua preoccupazione aumentò appena lo vide superare l’ingresso. Sembrava stravolto.

Si sedette pesantemente sulla sedia di fronte a lui.

John stava per domandargli cosa fosse accaduto, ma la cameriera di prima si avvicinò con la loro ordinazione.

Quando si fu allontanata John prese la parola.

«Ho ordinato anche per te, qualsiasi cosa mi devi dire sono certo che una birra non può fare male. » Prova a scherzare, ma evidentemente non funziona. Greg non alza nemmeno lo sguardo, l'unico suo movimento è quello di prendere il boccale di birra, avvicinarlo alle labbra facendo dei lunghi sorsi. In tutta risposta John riesce solo a rimanere immobile ad osservarlo, senza il coraggio di dire una sola parola.

Aspetta in silenzio sperando che Greg si decida a parlare, e per lui quell'attesa è come un’agonia. A parte con Sherlock, che era la sua eccezione preferita, non era famoso per la sua pazienza.

All’improvviso Greg mormorò qualcosa a voce così bassa che, se gli occhi di John non fossero fermi su di lui probabilmente non se ne sarebbe neanche accorto.

«...baciato.»

«Eh?» L’unica parola che era riuscita a sentire non poteva essere vera. Sapeva che Lestrade aveva passato il pomeriggio con Mycroft per una questione di lavoro. Ultimamente capitava spesso che il maggiore degli Holmes usasse il lavoro dell’ispettore quando aveva a che fare con qualche missione non del tutto top secret. Si fidava di Greg, e John trovava ovvio che lo facesse. Era un ottimo ispettore, ed era una bella persona.

Considerando quindi con chi avesse passato le ultime ore quindi, la parola che aveva sentito non poteva essere vera. Greg prese un bel respiro, sollevò lo sguardo e lo fissò dritto negli occhi.

«Mycroft Holmes mi ha baciato!» John rimase immobile, il boccale di birra a pochi centimetri dalla bocca, grazie al cielo non aveva preso un sorso o a Greg sarebbe toccata una doccia alcolica.

«Devi scusarmi, io non credo di...» cerca di rispondere appena decifrò ciò che aveva appena udito.

«Hai sentito benissimo.» replicò asciutto Lestrade.

«Lui ti ha baciato?» Chiese per sicurezza. Convinto che Greg l’avrebbe guardato male e l’avrebbe preso in giro per mesi sul fatto che oramai fosse vecchio visto che sentiva cose senza senso. Del resto forse doveva fare sul serio un controllo di udito, con tutte le bombe che gli erano esplose vicino non sarebbe stato strano se avesse già cominciato ad avere problemi.

«Sì.» Rispose invece.

«Mycroft Holmes bacia le persone?» John non riesce a crederci, c’è qualcosa di sbagliato in quella frase, almeno per come conosceva lui Mycroft.

«Ha sorpreso anche me!» Replicò seriamente l'ispettore, ancora più sorpreso di John.

«Ma sei sicuro?» Continuò il dottore. Sul serio non riusciva a farsene una ragione.

«John, ero lì, fidati. Mi ha baciato.» Sospira, socchiudendo gli occhi e facendo un altro sorso dal boccale.

«Okay, ragioniamo, non è che l’hai solo sognato?» chiede. Sa che Greg è attirato dal maggiore degli Holmes da tempo. Oramai il rapporto tra John e Greg, - che era nato come una semplice frequentazione per capire come sopravvivere ai fratelli Holmes senza ucciderli e senza finire in galera - era diventato col tempo un amicizia reale. Era normale per loro passare diverse serate a chiacchierare al pub, come stavano facendo in quel momento, o a vedersi una bella partita in compagnia. Avevano scoperto di poter essere amici, una parola che entrambi facevano fatica a considerare reale. Avevano tanti colleghi, ma "amici" no. Poi avevano iniziato a frequentarsi e quella parola aveva preso significato. Per questo sapevano tanto l’uno dell’altro.

«I sogni ti ficcano la lingua in bocca?» Risponse piccato Greg. John per un istante rischia di soffocare con la birra appena bevuta.

«No, d’accordo,  questo è troppo anche me.» dice, dopo aver ripreso a respirare normalmente.

«Lo dici a me?» ribadisce Greg. Il suo sguardo è ancora stralunato.

Finiscono le patatine, sorseggiando la birra di tanto in tanto in un silenzio quasi assoluto.

«Allora, tu e Mycroft?» il silenzio viene rotto da John mentre sorride all’amico.

«Sembrerebbe.» risponde Greg arrossendo.

«Ora capisco come ti sei sentito quando ti ho detto di me e Sherlock.» scherza il dottore.

«John, vorrei ricordarti che tra te e Sherlock gli unici a non aver capito la cosa eravate voi due.» lo prende in giro Greg.

«Dettagli, » John sventola la mano tra loro, con noncuranza, come a cacciare una mosca invisibile.

«Se lo dici tu.» Ride l’ispettore.

Passano ancora qualche minuto in silenzio.

«Greg?»

«Si?»

«Sei felice?»

«Sì!»

Le loro risate diventano una, mentre brindano con i due boccali mezzi vuoti.

Nessuno avrebbe mai detto che avrebbero trovato la felicità entrambi con le persone più insolite del mondo.

E mentre ridevano raccontandosi la giornata, erano sicuri che quella consuetudine di incontrarsi al pub sarebbe stata essenziale per la loro sopravvivenza. Essere i compagni dei fratelli Holmes era seriamente un lavoro a tempo pieno.


Fine

Note: tutto è nato da un post con foto che non sono in grado di mettere ma dettagli, il resto l’ha creato il mio cervellino XD spero vi sia piaciuta, alla prossima.
  
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