Doveroso piccolo tributo alle meravigliose mani di Sherlock.
MANI
Ripeto a me stesso che sono solo diciannove muscoli e ventisette ossa, eppure quella mano che si muove veloce sulle corde del tuo violino apre le porte ad un mondo di sogni fatti di sinuosi ballerini che passano da una nota all’altra, volteggiando come aria fresca che fa roteare foglie ingiallite nelle giornate autunnali.
Tocchi delicati come pioggia primaverile e rugiada del mattino, calde come sole d’estate.
Suoni e io nemmeno più ti sento, così catturato dal modo in cui tieni l’archetto con la punta delle dita sicure e salde. In ogni nota tutto il tuo amore a la tua dedizione.
Resterei a guardare all’infinito quelle ventisette ossa.
[109 parole]
MANI
Ripeto a me stesso che sono solo diciannove muscoli e ventisette ossa, eppure quella mano che si muove veloce sulle corde del tuo violino apre le porte ad un mondo di sogni fatti di sinuosi ballerini che passano da una nota all’altra, volteggiando come aria fresca che fa roteare foglie ingiallite nelle giornate autunnali.
Tocchi delicati come pioggia primaverile e rugiada del mattino, calde come sole d’estate.
Suoni e io nemmeno più ti sento, così catturato dal modo in cui tieni l’archetto con la punta delle dita sicure e salde. In ogni nota tutto il tuo amore a la tua dedizione.
Resterei a guardare all’infinito quelle ventisette ossa.
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