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Autore: LerioSulSerio    20/07/2009    1 recensioni
Riporto qui quella che la mia situazione romantica in questo periodo, come sfogo personale. Spero che non troviate noioso il mio modo di pensare e spero anche di trovare in voi un consiglio che mi aiuti a superare questo brutto periodo. Buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Luna ascoltami se da quell’angolo di altitudine ne sai di più di me, ora stringimi, non voglio perdermi, ora non trovo più il bimbo dentro me…”

Le parole di Tiziano Ferro mi massacrano l’animo, non che centri molto con quello che sto passando ultimamente ma forse sarà perché da qualche parte nel mio cervello riesco a dare a esse un significato diverso, o forse è per la melodia che, diciamoci la verità, a tratti è molto pallosa.

Di solito si dice “Ho un nodo alla gola!” ma per me non è così. Forse la frase più appropriata è: “Ho un groppo allo stomaco!” perché in effetti sento un vuoto dentro, proprio fra il centro dello stomaco e il petto.

Che stana sensazione. Non mi sono mai sentito così in tutta la mia vita. Sono depresso, molto depresso.

Non per citare il fantastico film “Patch Adams”, ma come direbbe Dante: Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura, che la diritta via era smarrita… o qualcosa del genere. In effetti in quest’istante non me ne frega niente di Dante e della Divina Commedia, devo solo trovare un modo per far sì che questa strana sensazione sparisca del tutto, lasciando spazio a tutte le emozioni che ho diritto di provare alla mia età. Ma forse conosco il modo per farlo. Devo dimenticarla! Ma mi risulta impossibile, anche perché credo si sia creato un bel legame d’amicizia fra noi, ma forse nel mio inconscio so che non è così, so che l’unico motivo per cui penso questo è che non riesco a vederla fuori dalla mia vita.

La immagino spesso, e chissà se qualche volta l’ho sognata.

Scrivo qui ciò che provo perché per me è un modo per esternare i miei sentiti. Non voglio raccontare a nessuno cosa sento, non nei minimi particolari almeno, ma scrivere mi fa bene ed evita che prima o poi scoppi. E mi piace pensare che se scoppio può succedere qualcosa di brutto, forse perché mi vedo come una persona forte… ma in realtà non lo sono.

Ossessione! Questa è la parola giusta, e il bello è che è lei ad avermela fatta venire in mente durante una conversazione:

 

Io in questo periodo vorrei avere la mente libera

quindi non è che penso sempre a lui,

che è la mia ossessione

cioè dai intendiamoci è carino, punto,

e visto che ti dico tutto

t’ho detto anche questo!

 

Ho troppo bisogno di una canna, cazzo! Ma non ho nemmeno i soldi per una birra. Prima di questo periodo non avrei mai pensato una cosa del genere. Che cavolo mi prende? Che mi sta succedendo?

Ripenso a quando l’ho incontrata la prima volta. Ci siamo scambiati tante parole e abbiamo preso una certa confidenza, ma solo dopo qualche settimana ci siamo presentati, e tutto nemmeno grazie a me, tutto grazie a un mio amico che non si fa alcun problema quando si tratta del sesso femminile. A volte mi odio per la mia timidezza.

Mi è piaciuta da subito ma poi mi assale la notizia che è fidanzata e mi crolla il mondo addosso, poi inizia a dire che la sua relazione non sta andando bene e un briciolo di speranza si muove dentro di me. Io ci provo lo stesso e la invito a ballare quel sabato. Lei accetta, se il suo ragazzo gliel’avrebbe concesso… e lui glielo concede.

Insomma la relazione fra i due non va bene.

Alla fine arriva sabato. Le possibilità sono tante, certo, o almeno credo. Non le sto lontano un momento, e più la guardo, più voglio baciarla. Lei a volte sembra impaziente, o sono solo io che la vedo così? A volte la speranza ti altera la vista. Non mi sono mai sentito così coglione come in quel momento! Non ci provo nemmeno a baciarla. Mi faccio domande, domande assurde: e se poi non ci sta? Se alla fine ci sta e più avanti non si fa più niente? Io ci rimarrò troppo male, lo so!

I miei amici hanno detto che ho sbagliato e ho permesso loro di sfottermi, perché me lo merito.

Poi un altro briciolo di speranza arriva quando dopo nemmeno una settimana dice che ha troncato la relazione con il suo attuale ex, dopo un anno e mezzo di fidanzamento. Alleluia, mi viene da pensare.

 

Inoltre mi piace un’altra persona!

 

Aggiunge. Il cuore perde qualche colpo. Le chiedo se quella persona è qualcuno che conosco, con una leggera punta di malizia. Lei risponde con un semplice e timido:

 

Ehm…

 

Allora uno a quel punto che deve pensare? Dico a me stesso che la prossima volta non butterò via la possibilità di provarci.

Sto chattando con lei e mi chiede:

 

Comunque hai capito chi è quella persona?

 

Le rispondo di no, anche perché non posso esserne certo che si tratti di me.

Dopo un giro di parole capisco che non si tratta di me, ma del mio amico Luca. Lui è bello, pieno di soldi e atletico. È un buon amico, ma spesso rivela qualche brutto lato del suo carattere. Lui una cosa sola ha in mente: il sesso.

Questo mio amico conosce la situazione in cui mi trovo e non ci proverà mai con lei perché non è poi così bastardo, o almeno spero, ma il fatto che lui è sempre quello più fortunato aumenta la rabbia che ho dentro.

Finisco qui di scrivere quello che spero sarà l’ultimo riassunto della situazione del cazzo in cui mi trovo, e non mi va nemmeno di correggere gli errori grammaticali che ho fatto, come non posso più correggere quelli che ho fatto nella mia vita…

 

***

 

È passato tantissimo tempo da quando stilai questo sfogo personale che avete appena letto. Da allora sono successe tantissime cose. Io e lei ci baciammo. Semplicemente baciammo. Il suo nome? Giovanna. Stavamo ritornando da una serata caraibica e lei, beh, lei mi fece due coccole ed io ne approfittai. Già all’andata disse:

 

Non ti vedo come un semplice amico.

 

“E come mi vedi?” le chiesi.

 

Non lo so…

 

Scrolla le spalle e sorride. Il suo fantastico sorriso mi infiamma l’anima e fu allora che sentii quella strana sensazione alla bocca dello stomaco, come se avessi ingerito un mattone, per la prima volta.

Quando l’accompagnammo a casa, lei mi scocca un bacio sulle labbra e sorride ancora.

 

Pensami stanotte…

 

Quello fu il giorno più bello della mia vita. Il giorno dopo, invece, sarebbe stato l’esatto opposto.

 

Non mi pento di ciò che abbiamo fatto, ma non dovevamo farlo!

 

Ora ditemi voi se questa non è incoerenza.

Passarono settimane intere, durante le quali il mio pensiero era sempre e solo lei. Naturalmente ci vedevamo più di una volta alla settimana, come amici.

Fu un venerdì sera che feci una cosa di cui me ne pento amaramente: mi ubriacai… e il tutto per colpa sua, o almeno lei è stata parte della causa.

Il succo di tutto fu che sentii un ragazzo dire: “A questa me la faccio” all’amico lì accanto.

Normalmente gli sarei saltato addosso senza pensarci due volte, ma quella sera c’era Giovanna. Ora credo che fosse meglio averlo picchiato a quello. Dio, se penso a quello che feci da ubriaco. Lei non voleva vedermi più perché si spaventò, ma poi decise di perdonarmi.

Tempo dopo scoprii che lei iniziò ad uscire con un ragazzo e credetemi quando vi dico che sono di gran lunga migliore io.

La cosa più strana è che lei mostra un pizzico di gelosia quando ballo con le altre o rivelo la mia ammirazione per le bellezze che ci sono in giro.

Una ragazza del nostro gruppo, una sera, ci prova con me. Mi dispiace dire che uscii con lei solo perché ero in cerca di un chiodo schiaccia chiodo, se capite cosa intendo e questo fu il secondo errore che non avrei assolutamente dovuto fare.

La gelosia di lei non riuscivo a capirla, o almeno mi infondeva un briciolo di speranza in più.

Dopo un periodo di tempo, la ragazza con cui iniziai ad uscire e con la quale mi spense ben oltre a qualche sbaciucchiamento, avvertì la mia distanza e capì.

“Non posso competere con una ragazzina di sedici anni” esclamò.

“Hai ragione” le dissi, “mi dispiace.”

Quindi fu ovvio che chiudemmo lì, ma né io né lei ce la prendemmo tanto. Per lei io ero stato solo una forma di divertimento, come del resto anche lei era stata per me; ciò non toglieva il fatto che io ci stavo male lo stesso.

Fu un’altra sera che accadde qualcosa di imprevisto.

Io e Giovanna rimanemmo da soli in auto mentre gli altri prendevano i cornetti, fu così che le rivelai cosa stavo passando.

 

Non devi pensarmi…

 

Disse abbracciandomi e scoccandomi un bacio a stampo.

Bel modo di non farti pensare!

Rimanemmo così per un po’, abbracciati e ogni tanto ci usciva un bacetto a stampo. Quando provai a darle un vero bacio si ritrasse. Quel periodo stava uscendo ancora con un ragazzo.

Sembrava volermi baciare avvicinando il suo volto al mio, poi si ritraeva, come se fosse fermata da qualcosa.

Mi abbracciò.

 

Secondo me un giorno io e te faremo l’amore!

 

Lo disse con un innocenza che mi fece impazzire.

“Sarà un giorno bellissimo, ma non perché l’amore: perché sarà con te…” esclamai.

Lei non rispose, ancora abbracciata a me.

 

Vedremo il destino cosa ci riserverà, per ora rimaniamo amici…

 

Dopo qualche giorno il pomeriggio chattiamo e mi dice che ha chiuso con il ragazzo con cui sta uscendo, ma la sera, dopo un uscita fra amici, dice alla compagna:

 

Ma ora si risolve…

 

Mi sarebbe bastato uno sguardo, uno solo, ma so che lei non volle guardarmi di proposito.

Mi confido ancora con lei e le dico letteralmente che sono troppo cotto.

 

Ma sei pazzo?

 

Esclama, senza aspettarsi quelle parole improvvise che gli sferrai in viso.

“Sono solo pazzo di te…”

 

Te l’ho detto che ti vedo solo come un amico!

 

Sembra essersi scordata di tutte le sue parole, in auto, l’ultima volta.

Ora il tempo è trascorso. Sono passati tanti mesi da quando l’ho incontrato ed ho scoperto una cosa che mi ha sconvolto di gran lunga: non so quando di preciso, ma Luca e Giovanna sono usciti più di una volta.

Mi rimbombano le parole di lui nel cervello: “Io le piaccio ma comunque non farò niente sapendo che piace a te. Sinceramente rovinare un’amicizia di dieci anni…”

Io a lui non gliel’ho mai detto che l’ho saputo. Lei però sa che io so e sembra godere nel vedermi soffrire.

Quella fu l’unica volta nella mia vita che piansi per la prima volta.

Quindi è questo l’amore? È questo quello si prova? Solo sofferenza?

Inoltre lei ultimamente è troppo scorbutica con me. Si presenta distante e non so il motivo. Ormai non so più niente a parte il fatto che la amo.


  
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