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Autore: AsahiAceAzumane    10/03/2019    1 recensioni
Aprì gli occhi di colpo.
Dove si trovava? Perché era circondato da monete d'oro? E soprattutto...perché era coperto di scaglie?!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi di colpo.
Dove si trovava? Perché era circondato da monete d'oro? E soprattutto...perché era coperto da scaglie?!

Per un momento il panico lo assalì, poi meditò: un drago, si disse, dalla mole e dalle ali che si era ritrovato. Guardò in basso, tra le monete e i diamanti c'era una figura che cercava di non farsi notare; conosceva forse, quel piccolo ometto...ma – era John!

Perché il suo Jawn era vestito in una maniera tanto orrenda, senza scarpe, quei capelli lunghi che mai avrebbe portato in vita sua e con i piedi pelosi per di più!

- John! - la sua voce era divenata ancora più profonda e gutturale, di conseguenza il tono che voleva risultare tranquillo si rivelò un ruggito. Sherlock si spaventò, temendo di non poter più parlare al suo amore senza “urlare”.

- C-chiedo scusa, Vostra immensità, S-Smaug...ma non mi chiamo in quel modo -

Un'altra stilettata al cuore del povero detective. Chi era quel buffo omuncolo che non la smetteva più di balbettare?

- I-il mio nome è Baggins, Bilbo Baggins, V-vostra calamità - ecco svelato il nome di quel noioso ometto.

In quel momento dal nulla apparve un passaggio, da dove uscì colui che a prima vista poteva sembrare un tizio vestito da carnevale, o magari quei supereroi che piacciono tanto ai bambini:

- Maledizione! Un'altra volta...maledetto Sling Ring e maledette mani! - esclamò l'ultimo arrivato.

Sherlock emise un gemito strozzato (più un ringhio forse data la circostanza), vedendo quell'uomo che tanto gli somigliava.

“Slong che cosa?! Poi danno a me dello psicopatico.” Pensò divertito. “Tralasciando quell'orribile barba, quello sono io...prima il drago-”
“Quella è una viverna Sherlock, se osservi-” pronunciò una voce familiare.
“oh zitto Mycroft! Per L'amore del cielo devi tediarmi anche qui con la tua presenza assolutamente non gradita? Speravo di poter essere lasciato in pace nel mio palazzo mentale.” Prese un bel respiro prima di continuare “prima la viverna, poi una specie di mago volante e questo nanetto che-”

Mycroft lo interruppe ancora una volta “è uno Hobbit fratellino.” 

A quel punto il giovane Holmes perse tutta la calma e la pacatezza di cui disponeva abitualmente “Non mi interessa! Può essere anche un peluche per quanto mi riguarda!” Fece un respito e, tentando di ricomporsi, si portò le mani alla testa con la consapevoezza di essere appena tornato umano, con addosso il suo fedele completo.

- Per Diana! Adesso ci manca solo una nave spaziale e siamo a posto.> in quel momento lo Hobbit gridò per lo stupore
Presto detto, una gigantesca astronave comparve in quella grotta piena di preziosi e l'uomo col mantello alzò le mani e si difese, guardando gli altri due - Non guardate me, questa volta non c'entro - .
Dalla nave uscì un altro uomo molto simile a Sherlock, ma con i capelli tirati indietro e completamente rasato, che cominciò a sparare raggi laser senza battere ciglio.
Scoppiò il finimondo e Sherlock si trovò presto in mezzo ad una vera e propria guerriglia, dove tutti sembravano intenzionati a fargli del male finché-

- Basta! Basta con draghi, Hobbit, maghi e alieni! - urlò svegliando John di colpo, il quale lo guardò preoccupato.
- Sherlock, morfina o cocaina? - anche quest'ultimo si svegliò di colpo tutto sudato e ansimante nel loro letto. 
- J-John? - rispose visibilmente scosso e John, il suo dottore gli prese il viso tra le mani facendogli appoggiare la fronte sulla sua.
- Ehi tesoro...guarda me, hai preso qualcosa prima di dormire? -
- N-no - rispose cercando di calmarsi, ma più ci provava e più aumentavano le pulsazioni del suo cuore.
- Perfetto, per un secondo ho avuto paura...era solo un incubo amore - Sherlock annuì - però me lo racconterai domani. Adesso ti sdrai, mi abbracci e torniamo a dormire -gli disse dolcemente suo marito, guardando l'orologio che segnava le tre e mezza del mattino.
- Non sono più un bambino John - gli disse facendo finta di fare l'offeso e ricomponendosi un poco
- Ne sei sicuro? - gli sorrise shembo e tornarono a dormire abbracciati.

Fine.

Angolo dell'autrice: Ciao ragazzi! Lo so non scrivo dal paleolitico e me ne vergogno un sacco, ma finalmente torno in pista. Spero che la mia prima storia a tema Johnlock vi sia piaciuta (ovviamente ce ne saranno altre). Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un abbraccio, Elena.
  
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