1 settembre, ore 8:00 Albus Severus Potter dorme beato sul letto: il vento proveniente dalla finestra aperta gli sfiora la pelle, e l'ondulare delle tende bianche riflette strane ombre sulla parete. La luce filtra dai vetri della finestra e l'unico suono percepibile è quello dei respiri del sonno dei due Potter; finché... DRIIIIIIIIIN Inizia la giornata. Albus's Pov. La sveglia distrugge la pace mattutina, puntuale come sempre. Sento un brontolio proveniente da mia sorella, e qualcosa mi dice che dovrei spegnere quella dannatissima sveglia. E lo farei se solo non fossi ancora in bilico fra il mondo dei sogni e quello reale. "AAAL LA SVEGLIAAA! SPEGNILA PORCA MISERIA FA UN CASINO" Come farei senza la perspicacia di James? Provo a dar fine a quel fracasso infernale tastando con fare lento la mano sul comodino, non trovando la sveglia. Preso da un attacco d'ira afferro il mio amatissimo cuscino e lo butto letteralmente sopra la fonte di tutto quel rumore, facendolo finalmente cessare. Richiudo gli occhi sperando di riprendere quel fantastico sogno iniziato qualche minuto fa, solo che la mia tranquillità è subito interrotta da un pensiero: Hogwarts. Ebbene sì, è arrivato anche per me il fatidico giorno, durante il quale varcheró per la prima volta la soglia di quella che è la scuola di magia e stregoneria più famosa di sempre (o almeno in Inghilterra). Ed è proprio per questo che, preso dalla più completa euforia, mi butto giù dal letto e comincio a correre giù per le scale come un forsennato. Ovviamente cado e arrivo in cucina col culo dolorante per terra; ma l'ansia sovrasta di gran lunga il dolore. OK, diamoci una calmata. Mi rialzo, e con un fortissimo "BUONGIORNO FAMIGLIA" entro in cucina. "Ho sonnooo" Ecco che mia sorella Lily irrompe nella stanza sbandando per le scale con tanto di capelli scompigliati e occhi semichiusi. Lily è la piccola di casa, nonché la "principessa" di papà. Sicuramente ha ereditato gli occhi e i capelli di mia madre, nonché le innumerevoli lentiggini. Ma il carattere è sicuramente quello di Harry Potter... In aggiunta con l'incredibile capacità di non farsi mai i cavoli suoi di mamma. "Lily, Al, sedetevi a tavola che la colazione è pronta" Ginny Weasley è una donna di 36 anni, non troppo alta, magra, i soliti capelli rossi e ondulati marca weasley, arcipelaghi di lentiggini sparsi sugli zigomi, sulle braccia, e sulle spalle, e ancora inspiegabilmente un aspetto da ventenne nonostante la sua età. Lavora da anni come giornalista sportiva per la gazzetta del profeta, anche se il suo vero sogno è quello di ricominciare a giocare per le Holp Hories. Ecco che papà entra in scena abbracciando mamma da dietro e salutandola con un rumorossissimo bacio sulla guancia. Capelli scompigliati, occhi verdissimi, carnagione scura e occhiali rotondi. Insomma, penso non abbia bisogno di troppe presentazioni. D'altronde, è il capo del dipartimento Auror nonché colui che ha salvato il mondo magico, e i giornali sono pieni e strapieni di sue foto, nonostante lui e la mamma abbiano lottato contro i giornalisti per non permettergli di invadere la privacy della famiglia. Quello che i giornali non dicono, però, è che è una persona e un padre fantastico, nonostante sia quello severo fra i due genitori, dato che la mamma, per quanta buona volontá ci metta, non riesce mai a nascondere le sue risate agli scherzi di James. A proposito di Jamie! Lui, invece, è caratterizzato da folti, foltissimi , ma soprattutto DISORDINATI capelli rossicci. Occhi marroni, lentiggini sul viso e la pelle quasi olivastra di mio padre. Per farvi capire meglio: è la fotocopia di mia madre al maschile sia in aspetto che in carattere, con la carnagione di papa`.Lui e gli altri malandrini, nonostante debbano entrare soltanto al secondo anno, sono costantemente circondati da miliardi di oche, che gli si attaccano per tutto il giorno. Anche quando, MAGARI, io dovrei parlare con mio fratello; e questa situazione è terribile. E poi ci sono io: Capelli neri perennemente tenuti fermi da quintali di gel, pelle chiara, luminosi occhi verdi, ed una tremenda bassezza. Nonché il mio essere "un insopportabile perfettino crudele con l'unico scopo nella vita di farti sentire stupido" (testuali parole di mio fratello James). Ed ecco che, con uno sbadiglio, entra in cucina il primogenito. La mattina è come tutte le altre: la colazione mangiata con una lentezza assoluta, fra palpebre che cadono, sbadigli e mormorii con voce impastata dal sonno (tutti tranne me,ovviamente, che sembro sveglio già da ore). Ma tutto cambia in pochi minuti: mia madre si rende conto dell orario, ed ecco che tutti cominciamo a correre, a vestirci e a lavarci nel minor tempo possibile, per non arrivare terribilmente in ritardo. Passano circa due ore, e tra sfuriate, litigi, insulti e grida di disperazione, ci troviamo finalmente di fronte quel treno scarlatto che ci avrebbe portato ad Hogwarts. "Non fare cavolate, ok? Non fare impazzire i professori, e occupati di Lily. No, forse è meglio che di Lily si occupi Al. Allora cerca di studiare un minimo". "Ok papà ho capito" esclama James esasperato, mentre abbraccia mia madre. Lily nel frattempo sta avvinghiata a mio padre con un broncio di protesta, mentre io vengo schiacciato dagli abbracci dei miei. Con un cenno di saluto a Ron ed Hermione, che avevano appena affiancato i miei genitori, mi dirigo verso l'Hogwarts Express,mandando un ultimo saluto alla mia famiglia.