What do you think of him

Il Grand Festival rappresentava il suo sogno, la vita che aveva scelto.
Si era allenata in un estenuante viaggio, era pronta a stupire il pubblico insieme ai suoi Pokèmon. Quest’anno il suo elemento principale era il ghiaccio: grazie a disperate ricerche e tentativi che superavano il numero delle stelle, ora il suo Glaceon poteva far nevicare fiocchi di neve celesti e dorati. Per l’occasione Vera indossava il vestito utilizzato per la coppa Adriano a Sinnoh ma al posto del girocollo con il cuore c’era una collana con il simbolo dell’Inverno.
La ragazza di Petalipoli non vedeva l’ora di esibirsi, a testimoniarlo era il suo sorriso migliore.
Si trovava nella platea in attesa del suo turno, infatti prima di lei c’erano una dozzina di talentuosi coordinatori, tra cui lui: il rivale che aveva seguito a Johto e che non aveva smesso di brillare nella sua carriera. Era cresciuto, ma la sua determinazione non si era mai spenta, anzi illuminava il suo animo da guerriero.
La presentatrice urlò il suo nome come se fosse la persona più importante del mondo. In effetti, con i suoi precedenti spettacoli, si era fatto un nome e innumerevoli fan. Era giusto trattarlo come la star. Sull’enorme palco chiamò il suo insostenibile compagno Rosade.
Dopo un minuto, Vera pensò che sarebbe diventato supercoordinatore.
Impossibile non essere incantati da quella tempesta di colori. Era così presa da quello spettacolo che quasi non si accorse dell’individuo che la stava chiamando. Non lo aveva mai visto prima, si sarebbe ricordata di quegli occhi chiari. Aveva l'aspetto di un giornalista, lo sguardo deciso di un giornalista.
In mano aveva un taccuino nero e una penna del medesimo colore. La macchina fotografica che aveva al collo era spenta, gli servivano solo le sue parole.
«Sei Vera?» annuì distratta mentre l’arena si riempì di applausi. L’esibizione si concluse, le cose più belle sono sempre quelle che finiscono in fretta.
«Mi descriveresti Drew di LaRousse City, per favore?» chiese il giornalista. Vera rimase per un attimo perplessa, poi andò nel panico. Il suo cervello non ne voleva sapere - anzi si rifiutava - di pensare. Si sentì il volto in fiamme: la domanda la imbarazzava ma non nel modo in cui Brianna le chiese se avesse una cotta per il verde o quando Harley li aveva interrotti mentre ammiravano il tramonto. Un nuovo tipo di imbarazzo, forte e pungente.
Quando venne annunciato il prossimo concorrente Vera decise che era ora di parlare.

«E’ un ragazzo fiducioso a talvolta arrogante, ma non per questo cattivo. Gli piace ricevere attenzione. Ha un buon rapporto con i suoi Pokemon» iniziò cercando la figura del rivale nello stadio fino a trovarlo tra il pubblico circondato da amici.
«A volte non sembra sapere il significato della gentilezza ma se vuole può incantarti grazie ai suoi Pokemon. Ambisce alla perfezione e molti pensano che l’abbia già raggiunta»
In quel momento si rese conto che non conosceva bene Drew. Stava fornendo a quella persona le parole di una semplice fan, commenti che potevano dire chiunque sul ragazzo dai capelli verdi. Vera era sicura che quel giornalista l’aveva rintracciata perché molto probabilmente sapeva del loro rapporto e si sarebbe aspettato qualche rivelazione interessante. Cosa poteva dire?
«E’ il rivale migliore che si potesse mai avere, su questo non c’è dubbio. Senza di lui non sarei al Grand Festival a tentare di ottenere per la terza volta il titolo più prestigioso. Drew…mi ha aiutato anche in momenti difficili.»
Come dimenticare la lotta che aveva scacciato la tristezza. Come dimenticare la rosa che gli aveva lanciato dopo aver conquistato il primo fiocco. Come dimenticare i sorrisi che intravedeva quando Drew faceva parte del pubblico e lei lottava per la vittoria. Come dimenticare il sollievo quando si era svegliato quella volta nella caverna degli Wynaut. Come dimenticare la loro chiacchierata sotto le stelle.
Come dimenticare le volte in cui avrebbe voluto rubargli un bacio.
Lui era presente nei momenti più importanti nella sua vita.

Vera si stava chiedendo perché quella persona non la stava interrompendo, di solito i giornalisti erano magazzini di domande. Proseguì con la sua lunga risposta.
«Non so i suoi gusti musicali, il suo film preferito o la ragazza ideale ma so per certo che è un incantatore. Mi chiedo se lo raggiungerò mai, fino a quel momento non mi resta che seguirlo e sperare di poter almeno camminare al suo fianco a testa alta»
Si fermò un’altra volta analizzando i battiti irregolari del suo cuore, era sicura che quello provava l’avrebbe travolta prima o poi.
«Lo descrivo con tre parole: tenacia, stupore e emozione»
Il giornalista aveva posato la penna a metà discorso: gli erano servite poche frasi per comprendere i sentimenti di Vera i cui occhi brillavano e le guance erano rosee. Aveva trovato quello che cercava.
«Gli dirai che lui ti piace?» quella domanda che suonava come un’affermazione la lasciò impietrita. Sospirò rassegnata.
«Non è per questo, la mia è solo ammirazione»
Dirlo ad alta voce non avrebbe mutato i suoi sentimenti - lo sapeva - ma per il momento doveva far di tutto di sotterrarne almeno una parte.
Ora doveva concentrarsi sulla gara, ma non riusciva a fare a meno di chiedersi se la sua esibizione avrebbe potuto raggiungere il cuore di Drew.

❄👑Angolo Autrice 👑❄
Non pensavo che sarei riuscita a scrivere questa storia in un giorno, specialmente dopo aver affrontato un temibile blocco dello scrittore, e sono anche raffreddata! Beh spero che questa semplice ff vi sia piaciuta e se volete scrivere una recensione non può che farmi piacere.
Questa storia fresca fresca è basata su un mio sogno, solo che i tre aggettivi che pronunciai erano “musica, stupore e emozione".
Grazie a coloro che hanno letto, ciaoooooooooo 👑