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Autore: elyranma    21/07/2009    3 recensioni
Alla tavola di Serpeverde, Tiger e Goyle borbottavano tra loro. Corpulenti com'erano, sembravano stranamente soli senza l'alta figura pallida di Malfoy che li strapazzava. Harry non gli aveva dedicato molti pensieri. La sua ostilità era tutta per Piton, ma non aveva dimenticato la paura nella voce di Malfoy in cima a quella Torre, e nemmeno il fatto che aveva abbassato la bacchetta prima che arrivassero gli altri Mangiamorte. Harry non credeva che Malfoy avrebbe ucciso Silente. Lo disprezzava per la sua infatuazione per le Arti Oscure, ma ora una minuscola goccia di pietà si mescolava alla sua avversione. Si chiese dove fosse in quel momento, e che cosa Voldemort lo stesse costringendo a fare sotto la minaccia di ucciderlo insieme ai genitori. (Harry Potter e il Principe Mezzosangue, J. K. Rowling, Salani Editore, pag. 577)
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Severus Piton, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ho paura

I don’t wanna fall down

 

 

Ho paura.

 

Che succederà, adesso? Oddio, che succederà? Ho quasi ucciso un uomo. L’ho quasi fatto! Ma poi non ho potuto farlo, o non ho voluto, o semplicemente sono stato troppo codardo… Come sempre, maledizione! Perché diavolo non sono riuscito a fare l’unica cosa che mi aveva ordinato di fare?! Come farò ad essere un degno Mangiamorte? Mi dirà di uccidere altre persone? E io che farò? Che farò?

 

Ma ora non è questo il problema! Sto delirando! Severus mi ha detto di aspettare qui, di stare fermo e zitto. Come se potessi muovermi, poi! Mi sento uno schifo. Che ne sarà di me? Non so più che fare, davvero, non lo so più. Alla fine non ce l’ho fatta, ed ora mi ucciderà, lo so. Tutta questa fatica, e adesso mi scaglierà contro un bell’Avada e tutto finirà. Oddio spero solo… no, non può toccare i miei genitori! Che ne sarà di noi, che ne sarà di noi?

 

Ecco, adesso sto piangendo. Di nuovo. Maledizione, sono diventato proprio una femminuccia! Non avevo mai pianto prima, non avevo mai sofferto così tanto prima…prima che entrasse sul serio nella mia vita. Era tutto così facile, prima. Avevo una vita perfetta, per la miseria! Quest’anno è stato un incubo, un inferno. Ho voglia di sprofondare…

 

Però, dopotutto, il vecchio è morto, no? Non era quello che voleva? Anche se non sono stato io… E comunque, penso di essermi sbagliato, su Severus. Forse… forse voleva davvero aiutarmi… Che cavolo di riconoscimento, di guadagno ne ha ricavato? Era già il suo braccio destro, almeno da quando mio padre è il prigione. E ora non potrà più neanche tornare a scuola. A meno che Lui non prenda il potere anche sul Ministero… Oddio, non ci voglio neanche pensare, sarebbe la fi-

 

Aspetta, che accidenti sto dicendo?! Ovvio che debba prendere il potere, no? Ed è quello che vogliono i Mangiamorte, giusto? Quindi è quello che voglio anch’io. Perché…io lo…lo voglio sul serio che…che Lui vinca…questa guerra. Cazzo, che convinzione… Però io lo volevo davvero! Già, prima, quando tutto era diverso. Quando ancora non mi ero reso con-

 

Maledizione, basta! Basta con questi pensieri! Che diavolo mi prende? Ci manca solo che mi vengano i dubbi, adesso! E lì, sulla Torre, poi? Sul serio stavo prendendo in considerazione la proposta di quel pazzo? È stata solo la paura, sì…sì, ne sono sicuro. Se mi spavento per così poco, però, dove andrò a finire? Non posso continuare a vivere così, non ce la farò a sopravvivere fino alla fine… E quando ci sarà questa maledetta fine, poi? Vedo solo un tunnel nero, davanti a me… Non ce la farò, no, lo sento…

 

Aspetta, ora che ci penso, Potter era subito dopo di noi, quando io e Severus siamo scappati. Ma certo, era per lui la seconda scopa! Sicuramente avrà avuto quel cazzo di mantello con sé! Perché non ha fatto niente, allora? Non ci teneva alla vita del vecchiaccio? Però Silente ha detto che sapeva tutto…tutto quello che avevo fatto e…e quello che avrei dovuto fare. Non avrà voluto che il suo prezioso Golden Boy si mettesse nei guai un’altra volta, sicuro! Se si fosse messo in mezzo di certo l’avrei ammazzato!

 

Ma chi voglio prendere in giro. Sto solo ingannando me stesso. Forse - ma solo forse, eh! - davvero non sono un assassino. Peccato che non è quello che il Signore Oscuro si aspetta da me. Certo che se do ragione al vecchio devo essere ridotto proprio male! Però io…io non voglio più tutto questo, non lo voglio più, ma ormai non posso più tirarmi indietro. Sempre se stasera sopravvivo, comunque. Se sopravvivo, spero di poter stare più in disparte possibile, in questa maledetta guerra. Cazzo, in che guaio mi sono andato a cacciare?

 

«Draco.»

 

Alzo gli occhi di scatto, e vedo Severus che mi fissa con uno sguardo che a chiunque altro sembrerebbe indecifrabile, ma nel quale io vedo… cosa, compassione? E anche tanta tristezza, e stanchezza, ovviamente.

 

«Draco, vieni. Il Signore Oscuro vuole parlarti.»

 

Ecco, è la fine. Chissà che ci scriveranno sulla mia lapide. Chissà se me la concederanno, una lapide. Mi alzo come un automa, e seguo Severus fino al salone. Il salone di casa mia. Mi guardo intorno, ma quasi non riesco più a vedere. Benissimo. Sto morendo dalla paura. Letteralmente. Mi avvicino alla poltrona dove è seduto, proprio quella in cui mio padre è era solito sedersi per leggere il giornale.

 

«Buonasera, Draco.» Mi sento un groppo in gola al solo sentire quelle parole. Quelle parole…«Severus, Bellatrix e Amycus mi hanno raccontato cosa è successo. Non credo ci sia bisogno di ripeterlo. Dopotutto, sei soltanto un ragazzo, e ovviamente si trattava di un compito piuttosto impegnativo.»

Non credo alle mie parole. Che fa, mi perdona? Cazzate, il perdono non esiste, per lui, né per quelli come noi. Comunque, ora che ci penso, si è trovato Silente a portata di mano, l’anno scorso. Perché non l’ha ucciso immediatamente lui stesso, invece di farmi passare questo inferno?

È meglio eliminare subito certi pensieri, prima che me li legga.

 

«Nonostante ciò, sei riuscito a far entrare gli altri all’interno del castello, e so bene quanto sia difficile, con tutte quelle protezioni.» Ma si può sapere che sta facendo? Perché mi sta dicendo queste cose? Sembra quasi che voglia prendermi in giro.

 

«E alla fin fine, quel pazzo di Silente è morto. Quindi Hogwarts, ormai, è nelle mie mani.» Perché queste parole non mi suonano così…promettenti come dovrebbero?

 

«Tuttavia, Draco, tu non hai portato a termine il compito che ti avevo affidato, non è così?» Ho paura anche solo di guardarli, quegli occhi rossi come il sangue. È a capo chino, quindi, che rispondo: «Sì, Signore, ne sono consapevole. Sono davvero mortificato per aver deluso le sue aspettati-»

 

«Crucio!»

 

Cado a terra, in preda a spasimi incontrollati e incontrollabili. Maledizione, non me l’aspettavo! Il dolore è insopportabile: mi sembra che il corpo sia dilaniato da lame invisibili, o che qualcuno mi abbia direttamente appiccato fuoco addosso… Urlo come un ossesso, il sangue mi rimbomba nelle orecchie… mi sembra di morire, e forse sarebbe meglio…

 

All’improvviso, il Signore Oscuro allontana la bacchetta, e la tortura finisce. Quanto sarà passato? Mi sono sembrate ore, ma devono essere stati solo pochi secondi, altrimenti sarei già morto. O pazzo, che è ancora peggio, come quegli sfigati dei Paciock. Sono ancora steso sul pavimento, e in un lampo di lucidità mi ricordo che si tratta del pavimento di casa mia. Mi fa male tutto, e ho il fiato corto. Ma devo alzarmi, e lo faccio. Si può vivere di sola forza di volontà?

 

«Bellatrix, portalo giù nei sotterranei. Per una settimana rimarrà lì. Codaliscia, tu sarai a guardia della cella. Severus, chiama Narcissa e avvertila che suo figlio è ancora vivo. Ed ora via, fatene quello che volete, basta che non lo uccidiate. Ah, un’ultima cosa: Draco, prova anche solo a lamentarti per qualcosa e non rivedrai mai più i tuoi cari genitori. Né la luce del sole. Devi imparare che non si può disubbidire a nessuno dei miei ordini. Sono stato fin troppo magnanimo con te, questa sera.»

 

Che c’è, dovrei sentirmi riconoscente, grato, perché (per adesso) non mi ha ucciso? Perché mi ha solo dato un assaggio della settimana di tortura che mi aspetta? Forse Silente aveva ragione, forse…forse ce l’avevo, un’alternativa. Ma adesso non ce l’ho più. Però io ho paura.

 

E finalmente lo odio, perché mi rendo conto che mi ha rovinato la vita, e quella dei miei genitori.

 

 

 

  
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