Film > Miss Peregrine - La casa dei Bambini Speciali
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Autore: Paibak    19/03/2019    0 recensioni
“Ho bisogno che tu ti fidi di me. Ho bisogno che tu ti apra con me." Disse la direttrice alla ragazza in lacrime.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Miss Peregrine guardava i suoi bambini mentre mangiavano la cena. Stavano tutti parlando di cosa avevano fatto quel giorno. Emma aveva salvato uno scoiattolo dal cadere giù da un albero, con l’aiuto di Abe. Avevano cercato di rendere la storia interessante, ma tutti la conoscevano già a memoria perché accadeva ogni giorno. Claire aveva giocato con i gemelli sull’altalena che si trovava davanti il cortile. Hugh e Millard avevano giocato a calcio. Fiona, come sempre, era stata nel bosco, cercando di scoprire nuove piante. Horace aveva finito il suo libro e stava parlando riguardo a cosa potesse leggere dopo. Miss Peregrine sorrise ai suoi bambini, fino a quando uno di loro non parlò. L’attenzione di tutti si spostò su Carolyn. Carolyn, oh dolce Carolyn.

Carolyn Eve aveva avuto il passato più tragico rispetto a tutti i bambini della casa di Miss Peregrine. Era una delle più grandi, ma anche una delle più nuove. Era arrivata circa un anno dopo la creazione dell’anello.
Miss Peregrine l’aveva portata dentro con i tutti i bambini che la seguivano, curiosi di sapere chi fosse la nuova arrivata. In quel momento era stato detto loro che lei aveva 16 anni e che la sua peculiarità era l’abilità di parlare con gli animali. Era a malapena viva  e le ci sono volute almeno tre settimane per riacquistare tutte le forze. Dal momento che era ancora nuova, nessuno sapeva molto di lei o di come era fatta. Avevano mantenuto le distanze la maggior parte del tempo, e se Carolyn fosse stata onesta con se stessa, avrebbe preferito che le cose andassero così. Prima che lei venisse salvata dall’uccello, era stata picchiata, abusata e quasi data in pasto ai lupi. Il suo passato aveva fatto rabbrividire tutti, e ciò poteva essere la causa per cui nessuno le parlava. Miss Peregrine l’aveva sempre notata in biblioteca da sola. Lei sapeva che alla ragazza non importava, ma si sentiva comunque dispiaciuta per lei.

“C’è un vecchio libro in biblioteca che mi è piaciuto davvero molto, Horace. Posso mostrartelo, se vuoi.” Horace sorrise a Carolyn.

“Prendete una stanza!” Gridò Millard dal suo posto.

“Zitto, Millard.” Disse Horace lanciando una carota al ragazzo invisibile. “Non stiamo nemmeno insieme.”

“Horace!” esclamò Miss Peregrine. “Le persone educate non sprecano il cibo.”

“Mi scusi, Miss P.” Disse Horace guardando il suo piatto.

“Potete scusarmi?” Chiese Enoch alzandosi. Non gli piaceva restare con la famiglia troppo a lungo. Passava la maggior parte del suo tempo in camera a lavorare con le sue creazioni.

“Hai un affare importante di cui occuparti?” chiese Miss Peregrine folgorando il ragazzo. Enoch si sedette nuovamente, sapendo di non poter discutere. “Fiona non ha finito di mangiare.” Continuò “ Le persone educate non si alzano da tavola finché non hanno tutti finito.” Dopo che Fiona finì, Miss Peregrine iniziò a togliere i piatti.

“Chi la aiuta con le faccende stasera?” Chiese Olive. Miss Peregrine si guardò intorno.

“Carolyn, tu non aiuti da un po’.” Carolyn sospirò.

“Non osare discutere con l’uccello.” Disse Millard alzandosi.

“Non volevo discutere.” Esclamò Carolyn alzandosi a sua volta. “Il sospiro poteva significare qualsiasi cosa. E per tua informazione, era un sospiro di sollievo. Non ho passato molto tempo con la direttrice ultimamente perché ho dovuto prendermi cura di te e Hugh questa settimana, dal momento in cui voi due non riuscite a smettere di litigare per –“

“Carolyn!” La avvertì Miss Peregrine. Iniziò ad andare verso la cucina. “Basta così.” Carolyn smise di gridare e prese la pila di piatti dietro di lei.

“Non sei neanche abbastanza speciale per stare qui.” Sibilò Millard colpendole una spalla  facendo tremare i piatti che aveva in mano. Carolyn poteva sentire le lacrime nei suoi occhi mentre andava in cucina. Posizionò i piatti nel lavandino e iniziò a lavarli cercando di evitare Miss Peregrine.

“Carolyn, permettimi di aiutarti!” Disse Miss Peregrine andando verso di lei. Iniziò ad asciugare i piatti e a metterli al loro posto. “Stai bene?” Chiese. Carolyn guardò la donna più grande e sorrise.

“Certo, Miss Peregrine.” Disse. “Sto bene.” Dopo che tutti i piatti erano stati messi al loro posto, Carolyn se ne andò. Andò fuori verso il grande albero. Sembrava essere l’unico sulla proprietà. Scalò l’albero e si distese stando a gambe divaricate sui rami. Incrociò le braccia e chiuse gli occhi.

“Carolyn!” La chiamò una voce. Carolyn sobbalzò. “Carolyn, è quasi ora del reset. Vieni?” Era Emma, una dei primi bambini nella casa di Miss Peregrine.

“Sto arrivando!” Urlò mentre scendeva dall’albero. Una volta scese, iniziò a correre verso Emma, che si era già incamminata verso la casa.

“Eccovi!” Disse Miss Peregrine aprendo la porta prima ancora che loro potessero anche solo pensare di farlo. “Miss Eve, sei un disastro!”

“Mi scusi, Miss Peregrine. Andrò a lavarmi.” Disse oltrepassando la donna.

“Miss Peregrine,” Disse Emma guardando la ragazza allontanarsi. “Ha bisogno del nostro aiuto.” Miss Peregrine guardò Emma.

“Lo so.” Disse. “Perché era ridotta così male?”

“Era sull’albero. Deve essersi addormentata” Disse entrando in casa a sua volta.

Carolyn si svegliò da un sonno profondo. Si sedette sul letto come iniziò a sentire le lacrime calde scendere dal suo viso. Aveva piegato le ginocchia verso il suo viso mentre ricordava l’incubo che aveva avuto. Dal momento in cui era stata salvata, aveva avuto sempre lo stesso incubo. Poteva quasi sentire il dolore pungente attraversare la sua schiena e gli schiaffi sul viso. Poteva sentirli gridarle contro. Presto i suoi occhi iniziarono a chiudersi per scivolare di nuovo in un sonno profondo.

Il mattino seguente, qualcuno bussava alla sua porta. Miss Peregrine entrò nella stanza della ragazza. Vide la ragazza dormire e sorrise. Andò verso di lei e la scosse leggermente.

“Miss Eve,” La chiamava dolcemente. La ragazza gemette. “Carolyn.” Carolyn aprì gli occhi e vide Miss Peregrine di fronte a lei. Gemette pensando fosse ora di alzarsi.

“Solo cinque minuti, per favore.” Disse girandosi dall’altro lato. Miss Peregrine ridacchiò.

“Speravo volessi accompagnarmi in città prima che gli altri si sveglino.” Gli occhi di Carolyn si spalancarono e si mise a sedere.

“Davvero?” Chiese sorridendo.

“Ci vediamo giù tra cinque minuti.” La ragazza annuì velocemente  prima di alzarsi dal letto. Andò verso il guardaroba e prese qualcosa da mettersi. Una volta soddisfatta del suo aspetto, scese le scale silenziosamente, cercando di non svegliare gli altri bambini. “Pronta?” Chiese Miss Peregrine aprendo la porta. Uscirono e vennero accolte dalla fresca, frizzante, brezza del mattino. Carolyn sorrise. Camminava di fianco alla sua direttrice mentre andavano verso la carrozza che le aspettava. Miss Peregrine aiutò la ragazza a posizionarsi davanti, seguendola a sua volta.
Schioccò le redini facendo andare il cavallo ad un ritmo regolare. “Hai bisogno di qualcosa, cara?” Chiese Miss Peregrine. Carolyn scosse la testa e aprì il suo libro. Nessuna delle due parlò fino a quando non arrivarono in città. Carolyn guardò oltre il suo libro non appena sentì la confusione del mattino della città. Sorrise. Adorava le uscite mattiniere con la direttrice.

“Ha letto tutti i libri nella sua libreria?” Chiese Carolyn quando Miss Peregrine fermò il cavallo.

“La maggior parte.” Disse scendendo. Offrì la sua mano alla ragazza, aiutandola a scendere dalla carrozza. “Ti piacerebbe andare in biblioteca?”  Chiese. Il volto di Carolyn si illuminò.

“Intende quella del posto?” Domandò. “C’è un libro nuovo, e sto morendo dalla voglia di leggerlo. Secondo lei lo hanno?”

“C’è solo un modo per scoprirlo.” Disse Miss Peregrine dando alla ragazza una banconota da venti dollari. “Mi troverai al mercato. Penso anche che sia ora che tutti abbiano una nuova camicia da notte, quindi potrei anche essere in negozio a cercare della stoffa.” Carolyn annuì. “La biblioteca è da quella parte.” Disse Miss Peregrine indicando un piccolo edificio sul quale era scritto “Biblioteca” in alto. “Se hai bisogno di più soldi, vieni a cercarmi.”

“Dovrebbe essere abbastanza.” Disse la ragazza sorridendole riconoscente.

“Incontriamoci qui tra trenta minuti. E’ un tempo sufficiente?” Carolyn annuì.

Dolore. Questo era tutto quello che sentiva quando la frusta la colpì. Gridava sperando che qualcuno la sentisse.

“Strega!” La derideva una voce.

“Non sono una strega!” Esclamò la ragazza, guadagnando un altro colpo. Si sentì cadere sulle ginocchia mentre continuava a gridare. Non sapeva quanto ancora potesse sopportare. Sentì qualcuno andare verso di lei. La alzarono e la colpirono in viso, facendola cadere nuovamente.

“Datela in pasto ai lupi!” Gridò una voce. Era suo padre. “Mangerebbero qualsiasi cosa su cui possano mettere le loro zampe.” Tutti stavano andando via ma lei la lasciarono lì. Gridava in cerca di aiuto.


Un grido agghiacciante fece svegliare Miss Peregrine. Era sicura che avesse svegliato l’intera città. Le porte si aprirono e le luci si accesero. Miss Peregrine corse fuori dalla sua stanza.

“Bambini!” Chiamò. “Tornate a letto!”

“Miss Peregrine, è Carolyn. Sta cercando il suo aiuto.” Disse Emma uscendo da una delle camere da letto. Camminò verso la direttrice e parlò a voce bassa. “Lei non fa avvicinare, è davvero in un brutto stato.” La donna più grande ringraziò Emma mentre andava verso la camera di Carolyn. Chiuse la porta dietro di lei notando che Carolyn continuava ad andare avanti e indietro la stanza borbottando qualcosa.

“Carolyn.” Disse dolcemente Miss Peregrine. Carolyn si fermò e la guardò. “Cosa posso fare?”

“Posso sentire tutto.” Disse Carolyn. Il panico cresceva nella sua voce. “E… E mio padre. Voglio solo che vada via! La prego! Lo faccia andare via.” La ragazza stava singhiozzando ora, ovviamente pietrificata dal suo sogno.

“Non posso farlo andare via, Carolyn. E’ il tuo passato. Ma posso prometterti una cosa, non accadrà mai più.” Miss Peregrine andò verso la ragazza e prese delicatamente le sue braccia. “Ti prometto che starò con te ogni singola notte finché i tuoi ricordi non saranno andati via. E prometto di asciugare ogni singola lacrima. Ma tu devi fare una cosa per me.” Carolyn annuì comprensiva. “Ho bisogno che tu ti fidi di me. Ho bisogno che tu ti apra con me. Voglio aiutarti, ma non posso se tu non me lo permetti.” La ragazza si mosse a disagio come Miss Peregrine portò una mano sul suo viso. “Sei al sicuro.” Il singhiozzare della ragazza divenne più forte come cercava di allontanarsi. Miss Peregrine glielo permise, sapendo esattamente come lei si potesse sentire. In trappola. Non importava quanto qualcuno fosse buono, i ricordi erano ancora lì. La direttrice poteva sentire la ragazza respirare pesantemente. Sapeva che stava avendo un attacco di panico, ma più la donna più grande cercava di aiutarla, più peggiorava.

“Non riesco a respirare.” Disse Carolyn.

“Carolyn, fai dei respiri profondi.” Disse Miss Peregrine. “Cammina verso di me.” Carolyn lentamente andò verso di lei. “Prendi la mia mano.” La ragazza esitò prima di prendere la sua mano. Sorrise al calore. Miss Peregrine si piegò così che potesse vederla. “Va tutto bene. Sono qui.” Carolyn singhiozzò lentamente. “Brava ragazza, Carolyn. Fai qualche respiro profondo.” Miss Peregrine la portò verso il letto e la fece sedere.

“Grazie.” Disse Carolyn. Appoggiò il suo corpo alla direttrice che lentamente la avvolse nelle sue braccia. La ragazza sobbalzò al suo tocco improvviso, ma presto si rilassò nelle sue braccia.

“Non ti farò mai del male, Carolyn.”

“Miss Peregrine, le farò vedere una cosa.” Carolyn si alzò. Andò ad accendere la luce e tornò indietro. Voltò le spalle alla direttrice e alzò la maglietta. Miss Peregrine ansimò. “Mi dicevano che ero una strega. E dopo mi legavano e mi picchiavano. Andò avanti per settimane fino a quando mio padre, finalmente, mi lasciò ai lupi.” Carolyn si voltò a guardava la direttrice. C’erano lacrime nei suoi occhi.


“Mi dispiace così tanto.” Disse Miss Peregrine mettendo giù la maglietta. “Se avessi potuto salvarti prima, lo avrei fatto in un attimo.” Carolyn sorrise e annuì comprensiva mentre si sedeva nuovamente vicino la direttrice. “Carolyn, posso chiederti una cosa?” Domandò Miss Peregrine. La ragazza annuì. “Sei felice qui?” Guardò la ragazza preoccupata.

“Si, direttrice. Sono molto felice.”

“Quindi ti piace stare qui?” La ragazza annuì.

“Perché?”

“Ero solo preoccupata che non ti piacesse essere qui. Ci sono molti bambini e può essere opprimente.”

“Ma voglio bene ad ognuno di loro, così come sono sicura che è lo stesso anche per lei.” Miss Peregrine sorrise alla ragazza.

“Si, è così.” Disse. “Ora penso sia ora che tu provassi a dormire.”

“Può rimanere qui fino a quando non mi addormento?” Miss Peregrine sorrise e annuì. “Grazie.” La ragazza si distese sul cuscino. “Le voglio bene, Miss Peregrine. Grazie per avermi salvata.” La donna più grande sorrise guardando la ragazza chiudere gli occhi.

“Sei un tesoro.” Disse a voce bassa mentre le dava un bacio sulla fronte. “E prometto, che niente potrà farti del male mentre sei qui.”
  
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