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Autore: Queen of the Night    27/03/2019    0 recensioni
Hogwarts.
Sesto anno del Golden Trio.
Molly Weasley ha costretto i gemelli a ri-frequentare l’ultimo anno
Arriva a scuola una nuova studentessa il cui padre… Ci saranno sorprese lungo la storia.
Lei non è felice di stare lì e vuole tornare a casa sua; tra Grifondoro e Serpeverde cercheranno di convincerla a restare.
Storyline modificata in quanto Sirius, James e Lily sono vivi.
Alcuni personaggi potrebbero portare a pensare che la storia sia un crossover con Shadowhunters, ma non è così; io adoro Magnus e Alec e li ho ripresi con i loro caratteri ma come personaggi nuovi non collegati all'universo dei cacciatori di demoni.
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Dal primo capitolo:
Il suo era un caso su 100.000 maghi ed oltretutto era molto sviluppato; sua madre lo definiva “dono dell’angelo” e lei ora le dava ragione ma da piccola quando non riusciva a tenere fuori i pensieri della gente pensava che fosse una maledizione.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio, Severus Piton, Sirius Black
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Coralee Kuran poteva dire di avere tutto, una madre che le voleva bene, un padrino e una madrina perfetti, amici fantastici e un lavoro/scuola che adorava.

Aveva appena terminato il suo quinto anno alla Crisalide, una scuola di magia privata particolare, in cui combattere era l'insegnamento principale in quanto i professori e il direttore erano convinti che una volta fuori i ragazzi dovevano sapersi difendere.

La Crisalide oltretutto selezionava gli studenti migliori inseriti nella A-Class per svolgere missioni fuori dall’istituto sotto pagamento; questo perché oltre la scuola era anche un’organizzazione privata tipo CIA.

Coralee (Kora per gli amici), apparteneva alla A-Class dal suo primo anno in quanto era nata con un potere particolare; poteva sentire, modificare e controllare le menti altrui, andava ad agire direttamente sui neuroni con la possibilità di causare sensazioni di dolore, rilassamento ecc. nei suoi nemici.

Il suo era un caso su 100.000 maghi ed oltretutto era molto sviluppato; sua madre lo definiva “dono dell’angelo” e lei ora le dava ragione ma da piccola quando non riusciva a tenere fuori i pensieri della gente pensava che fosse una maledizione.

Nel suo anno altri tre ragazzi avevano abilità particolari come la sua: Seiji, un ragazzo biondino era in grado di controllare gli elementi con una predilezione per l’acqua, Hiroto moro con occhi scuri poteva creare una cortina di fumo che se ti circondava annullava i tuoi sensi, ne tempo poi l’aveva sviluppato; l’ultima era Hanna una ragazza con i capelli biondo cenere e gli occhi verdi che poteva far fare alla gente ciò che voleva iniziando le frasi con “Ho sentito delle voci…”.

Questi quattro ragazzi erano stati nominati Element Four sia a scuola che in tutta l’America ed erano la Task Force della Crisalide.

 

Yuri Kuran, di 45 anni, purosangue era una donna meravigliosa, forte e intelligente; di origini inglesi aveva studiato ad Hogwarts, rimasta incinta si era trasferita a Brooklyn da un suo amico, Magnus Bane, per sfuggire alla prima Guerra Magica.

Non si era mai sposata, aveva dato la sua vita per sua figlia decidendo di mandarla alla Crisalide in quanto lei ad Hogwarts non aveva avuto la piena possibilità di imparare a combattere.

Magnus e Chatarina erano suoi amici di infanzia, avevano battezzato sua figlia e la adoravano.

Magnus era un mago dai poteri straordinari, un mezzosangue immortale nato da un demone e una strega; non aveva mai avuto figli in quanto la sua anima gemella sembrava non esistere; nei suoi 855 anni era stato sia con uomini che con donne ma per motivi vari nessuno andava bene.

Chatarina aveva le stesse origini di Magnus, non aveva figli perché aveva immolato la sua vita ad aiutare gli altri concentrandosi poco su se stessa.

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Hogwarts.

Albus Silente si trovava nel suo ufficio insieme a Severus, Minerva, Malocchio e tutti i membri dell’ordine.

Malocchio appariva più nervoso del solito: “La Crisalide ha rifiutato la nostra richiesta d’aiuto Albus, quei bifolchi sostengono che questa guerra non li riguarda; assurdo, la gente muore e loro se ne lavano le mani”

“Calmo Alastor, in America la criminalità è alta e capisco che hanno i loro affari di cui occuparsi. Tuttavia come voi sapete Yuri Kuran una nostra ex-studentessa che molti di voi conoscono avendo frequentato nei suoi stessi anni è entrata anni fa a far parte della Crisalide e si da’ il caso che sua figlia Coralee sia una degli Element Four.” Disse Silente in tono pacato.

“Professore, io e Yuri eravamo amiche, ma dopo che è andata via non ci siamo più sentite se non raramente, cosa le fa pensare che sua figlia verrebbe qui ad aiutarci?” Domandò Lily dubbiosa.

“La signorina Kuran è rimasta incinta quando era ancora ad Hogwarts, ciò vuol dire che il padre è britannico di origine. La signorina ha avuto, ahimè, un brutto incidente qualche settimana fa ed ora è in un coma profondo con prognosi indefinita. Ora, la figlia ha un anno in più di Harry, perciò ancora minorenne e sarebbe possibile per il padre riconoscerla e portarla qui.

“Ma signore non sappiamo chi sia il padre, non me lo ha mai voluto dire e poi sarebbe scorretto e crudele sradicare la ragazza dalla sua vita.”

“Si da’ il caso che io sappia chi è il padre, lo conoscete tutti ed è qui in questa stanza”

Il silenzio circondò la stanza, non ci volle molto per capire a chi si stesse riferendo; James era escluso, Remus anche in quanto aveva repulso il genere femminile a causa della sua condizione, sull’albero genealogico dei Black non era apparso nessun erede per cui anche Sirius era escluso. C’era solo una persona  in quella stanza che aveva frequentato Hogwarts nei loro stessi anni e che ora aveva gli occhi di tutti puntati addosso.

“Oh mio Dio” esclamarono Sirius e James insieme, scioccati.

“Severus” iniziò Lily tremante “hai avuto una relazione con Yuri? Voi vi odiavate,lei ti accusava di essere un mangiamorte. Non… non è possibile, sapevi di avere una figlia e non hai mai fatto nulla?”

“Si calmi signorina Potter, il professor Piton sarà così gentile da spiegarci il tutto”

Piton era rimasto impassibile davanti allo shock generale e con tono calmo inizio finalmente a parlare

“Si, ho avuto una relazione con Yuri, l’ultimo anno, ho scoperto che era incinta quando stava per partire per l’America e avevamo chiuso i rapporti da un paio di mesi. Abbiamo perso i contatti, ha voluto farsi una nuova vita quando ha scoperto il mio coinvolgimento con il Signore Oscuro. La ragazza non sa nulla, abbiamo provveduto recentemente ad informarla tramite un gufo.”

Di nuovo silenzio

“Sei sempre stato privo di senso umano Piton ma informarla tramite una lettera insignificante è troppo anche per te” era stato Sirius a dire quelle parole avvicinandosi pericolosamente al viso del professore che rimase comunque impassibile.

“Si calmi Signor Black, siamo qui per questo. Come immaginavamo la ragazza non è collaborante, motivo per cui alcuni di voi andranno insieme a Severus a parlarle. Sorge qui un problema in quanto il padrino e la madrina della ragazza si sono messi di traverso e bisognerà mediare anche con loro.

Chiederei ora a lei, al signor Lupin, ai signori Potter e ai signori Weasley di andare con Severus per aggiustare il tutto”

Ghiaccio, era la parola giusta per descrivere l’atmosfera in quel momento: Lily e Molly, in quanto madri erano inorridite dalla situazione, Sirius e gli altri uomini adirati mentre il signor Weasley guardava Piton con rammarico.

Non c’era molto da dire, la decisione era stata presa, sarebbero partiti per l’America l’indomani mattina e in una settimana al massimo sarebbero dovuti tornare con la ragazza al seguito.

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Brooklyn.

Coralee, al capezzale di sua madre piangeva, Magnus affianco a lei aveva gli occhi lucidi.

Sua madre era in coma da due settimane, due giorni prima le era arrivata una lettera in cui vi era scritto che il suo padre biologico aveva deciso di riconoscerla e di portarla con sé in Inghilterra, in quanto attualmente sua madre non era in grado di occuparsi di lei.

Magnus stava agitando mari e monti per impedirlo, lei voleva scappare, i suoi amici volevano combattere e mandare via gli estranei che stavano arrivando a prenderla.

La legge dava ragione a questo fantomatico padre Severus Piton, i padrini potevano subentrare solo se entrambi i genitori non potevano svolgere la propria attività genitoriale.

“Non voglio andare via, non può farlo, non è umano”

“Lo so tesoro mio purtroppo la legge è dalla sua, io e Chatarina cercheremo di avere la tua tutela sostenendo che una giovane ragazza non può essere tolta così dalla sua vita di tutti i giorni, ma ci vorrà tempo. Nemmeno la Crisalide può far nulla.”

La ragazza si asciugò le lacrime, sorrise al padrino e amico  e andò dai suoi amici al parco comunale dove spesso si trovavano per chiacchierare.

“Ciao ragazzi” salutò con un sorriso sforzato.

“CORALEE…” urlo Elle una sua amica abbracciandola.

Tutti avevano gli occhi lucidi, una squadra da Hogwarts stava arrivando per parlarle e portarla via.

C’erano tutti, pronti a dar battaglia: gli Element Four (EF), MiraJane, Raphael un vampiro, ed Elle una lupa.

“Ragazzi state calmi, non ci possiamo fare nulla”

“Non puoi arrenderti, tu non lo fai mai”

“L’inghilterra è sull’orlo del collasso a causa di questo Voldemort, hanno chiesto aiuto alla Crisalide e gli è stato negato e loro hanno agito di conseguenza.”

“La Crisalide non è l’unica agenzia, sono tante, da Alicante il consiglio generale non sta muovendo un dito”

“Lo so, per questo non c’è nulla da fare, cercherò di ritardare il più possibile la partenza ragazzi”

“Sono qui” Esclamò MiraJane allarmata, poteva sentire le persone arrivare a chilometri di distanza identificandone alcune basilari caratteristiche, come la derivanza etnica.

“Sono sette, due donne e cinque uomini, tutti maghi”

“Attacchiamoli, non se lo aspettano, li superiamo come numero e come potere” tutti erano d’accordo con Hiroto ma poco prima che partissero all’attacco fu Kora a fermarli. “Fermi, non ne vale la pena, dopo di loro ne arriveranno altri, Silente non si arrende facilmente”.

 

Quando i sette di Hogwarts si avvicinarono squadrarono i ragazzi, non sapevano come fosse fatta Coralee, ma non ci volle molto per riconoscerla: capelli neri come la pece, ondulati, lunghi fino a metà schiena e occhi azzurri come il cielo.

Lì fissava con sguardo serio, assomigliando tantissimo al padre, era a capo del gruppo di amici in piedi.

Fu Arthur a parlare per primo avvicinandosi con fare amichevole.

“Buongiorno ragazzi, mi chiamo Arthur Weasley, sto cercando Coralee Kuran, sei tu?” disse tendendo la mano alla ragazza.

Coralee rispose al gesto asserendo di essere lei la persona che cercavano.

L’aria era tesa, i ragazzi erano pronti a dar battaglia da un momento all’altro e gli adulti se ne erano resi conto per cui anche se a malincuore tenevano ben salda la mano sulla bacchetta.

Arthur sorrise a Coralee che ricambiò.

Poi si fece avanti una figura vestita di nero e la ragazza si tirò indietro irrigidendosi. Raphael con uno scattò arrivò al fianco della ragazza, rivelando la sua natura sovrannaturale, mentre gli occhi di Elle iniziarono a brillare attirando l’attenzione di Remus.

Piton si fermo a un metro da loro con lo sguardo fisso sulla figlia che stava ricambiando ponendo una mano sul petto del vampiro per fermarlo, il quale con un ringhio gutturale si tirò indietro di un passò rimanendo però attaccato a lei.

“Quindi?” chiese l’uomo con tono neutro.

“Quindi” ripete Kora rabbiosa“Rimango con quanto scritto nella mia lettera, non ho alcuna intenzione di andare via da qui  per cui temo tu debba costringermi” gli amici a quelle parole rimasero leggermente sorpresi pensando che l’amica volesse seguirli senza combattere. Subito però sorrisero pronti a darle manforte.

“Potremmo parlarne in maniera civile in un posto più tranquillo non credete?” L’attenzione si sposto su Lily che, rimasta affianco a James, aveva parlato.

“Si, credo sia la maniera migliore per agire in questa situazione” La sostenne Seiji il più ragionevole del gruppo.

Tutti i presenti annuirono.

Coralee si mise di lato e con un mezzo inchino di strafottenza si rivolse al padre “Prego, dopo di te”.

L’uomo alzò un sopracciglio, ma senza dar adito alla provocazione iniziò a camminare seguendo i ragazzi.

Tutti i britannici si mossero con Kora, Raphael e MiraJane a chiudere la fila.

A pochi passi da questi vi erano James, Sirius e Remus che camminavano pensierosi.

“Ti assomiglia molto sai?”

“Non ti ci mettere pure tu Mira” le rispose l’amica in malo modo.

La ragazza sorrise intenerita e raggiunse i ragazzi a capo di quello strambo gruppo.

“Non ascoltarla, non gli assomigli per nulla, solo il colore dei capelli”, asserì il vampiro circondandole le spalle con fare protettivo.

“Solo quello?” Chiese lei.

“Forse lo sguardo… ma lui sembra più un pipistrello” rispose lui accennando una mezza risata.

Sentendo quella frase i tre malandrini risero con lui attirando l’attenzione dei due ragazzi.

“Come mai ridete?” Chiese lui dubbioso

“Sapete” iniziò Remus pacato e amichevole “Quando studiavamo ad Hogwarts era il soprannome che gli avevamo dato noi”

“Allora non deve essere molto diverso da allora”

“In realtà è cambiato molto, ma non vuole darlo a vedere” sostenne il licantropo.

“E’ un’idiota patentato, l’ho è sempre stato in realtà” Intervenì Sirius appoggiato da James.

Coralee sorrise mesta e si accese una sigaretta offertale dall’amico che la imitò.

“Comunque piacere io sono Coralee e lui è Raphael”.

“Piacere nostro, siamo Remus Lupin, James Potter e Sirius Black” sorrise il Black.

“Black?” chiese lei.

“Si, mi conosci?”

“Già visto sui giornali, sei stato ad Azkaban vero?”

“Si, so che quando sono evaso il ministero ha chiesto aiuto a voi per catturarmi, e che la Crisalide si è mossa subito ma non vi ho mai incontrati” rispose l’animagus mesto al ricordo di quei tempi.

“Si, più o meno” rispose lei.

“In che senso, la Gazzetta era chiara, gli EF si sono mossi alla ricerca di Black. Se non mi avete trovato vuol dire che mi sono nascosto bene.

Lei sorrise gioviale “non è proprio così, quando è arrivata la richiesta il consiglio di Alicante si è riunito, la maggioranza credeva nella tua innocenza, motivo per cui la Crisalide si è mossa sì, ma per aiutarti”

“Cosa?” chiese lui allibbito come i compagni.

“In realtà ti abbiamo trovato quasi subito, ma siamo rimasti nascosti evitando che gli Auror inglesi ti trovassero, appena ti sei rifugiato da Silente siamo tornati a casa.

I tre uomini erano sorpresi ma non ebbero il tempo di chiedere delucidazioni perché erano arrivati a destinazione.

Nel frattempo Molly e Lily avevano iniziato a parlare con MiraJane e Seiji della Crisalide e del suo funzionamento come scuola.

Piton camminava in silenzio e Arthur era al suo fianco che lo osservava aspettando la sua prossima mossa.

Hiroto e Elle invece camminavano davanti tenendosi per mano e pensando al da farsi.

Arrivati ad un bar della zona magica si sedettero fuori in modo tale da starci tutti.

Coralee era in mezzo al gruppo con affianco Raphael ed Hanna, a seguire gli altri.

“Volete ordinare?” Chiese il cameriere in americano, cosa che per un momento sorprese gli stranieri

Fu MiraJane a rispondere “La specialità della casa per tutti grazie.

In effetti Coralee e i suoi amici avevano iniziato a parlare in inglese britannico da subito anche se su alcune parole si dovevano leggermente correggere.

“Ci sono novità su tua madre?” riprese la parola Lily

“Nessuna, la prognosi non è definibile”

“Sai eravamo a scuola con lei, era una Grifondoro”

La ragazza sorrise mesta e iniziò a parlare con loro degli anni ad Hogarts.

Dopo qualche secondo Mira Jane iniziò a tenersi la testa con le mani. Un grande mal di testa la stava facendo impazzire e non capiva perché.

Elle annusò l’aria e percepì immediatamente un incantesimo in atto, iniziando a ringhiare.

Tutti si girarono verso Piton, il quale stava effettivamente cercando di accedere ai ricordi della ragazza per cercare dei punti deboli della figlia.

Accortasi di ciò Coralee schermò immediatamente la sua mente insieme a quella degli altri., alzandosi irata.

“Come ti permetti di invadere la mente altrui senza permesso?”

“Detto da te è un eufemismo” rispose l’uomo.

Il tavolo sparì, assieme alla caffetteria e tutti si ritrovarono nel campo in cui si erano incontrati.

Era stato Seiji a riportarli lì, per non creare scompiglio in città

Tirava una brutta aria.

“Non c’è molto altro da dire, verrai con noi a Londra, non hai scelta!” disse avvicinandosi Piton.

L’uomo però non ebbe il tempo di avvicinarsi troppo che qualcosa lo sbalzò via ad almeno 5 metri;  Raphael si era mosso tanto velocemente che non era riuscito nemmeno ad estrarre la bacchetta.

Gli inglesi tirarono fuori subito le bacchette puntandole verso il vampiro.

Fu allora che anche Hiroto e Elle si mossero mettendosi affianco al vampiro.

L’aria amichevole di poco prima era scoparsa, prevedibile.

Sfoderando la bacchetta Piton si rialzò schiantando la lupa ,la quale si rialzò subito aggredendolo.

Nel frattempo Hiroto se la stava vedendo con Molly e Lily, mentre Raphael fronteggiava Lupin, per lui un licantropo che evidentemente non padroneggiava la sua trasformazione non era un gran problema.

James e Sirius combattevano contro Hanna e Seiji.

Gli unici che in tutto questo erano rimasti immobili erano Coralee e Arthur che si fissavano. La ragazza entro nella mente dell’uomo senza difficoltà; lui le mostrò i suoi ricordi, i suoi figli, i suoi anni ad Hogwarts, la prima guerra magica ed il terrore che imperversava nella sua terra.

Il tutto durò un paio di minuti e quando entrambi tornarono alla realtà erano scossi, per un motivo o per un altro.

“Hai visto?” iniziò lui “La mia casa, la mia famiglia, i miei figli rischiano la vita tutti i giorni. Non voglio separarti dalla tua terra, sono venuto qui per chiederti aiuto.”

La ragazza lo osservava stupita dalla sincerità delle sue parole.

Si guardò attorno, vide alcuni dei suoi amici prevaricare, altri no. Ripensò a ciò che Arthur le aveva fatto vedere, al dolore provato in quelle missione andate male in cui i suoi amici rischiavano di non tornare a casa; ripensò ai volti dei figli di Arthur e Molly, a Harry Potter, a tutti quei nati babbani morti o che si nascondevano.

Voleva aiutarlo, era stato gentile con lei così come Lily, Molly, James, Sirius e Arthur.

Chiuse gli occhi Kora e si allacciò alla mente dei suoi amici. “Basta così”, essi si fermarono, Molly e Lily vennero liberate dal fumo di Hiroto, Raphael si allontanò da lupin aiutando Elle ferita da Piton mentre Hanna, Seiji, Sirius e James avevano smesso quella inutile lotta tempo prima.

James corse da Lily e Arthur da Molly, Remus si avvicinò ferito a Sirius che lo sostenne.

Piton osservava Raphael, il quale irato, decise che non avrebbe permesso ad uno stronzo patentato di portare via la sua amica.

Lo attaccò di nuovo senza ascoltare Coralee che lo implorava di fermarsi.

Successe tutto tanto rapidamente che pochi se ne resero conto.

Piton puntò la bacchetta in alto pronunciando “Lumos Solem”, Raphael si fermò di colpo iniziando a gridare, la sua pelle stava bruciando sotto i raggi di quel sole magico.

Sirius e James cercarono di bloccare il loro vecchio compagno di scuola ma vennero sbalzati via dallo stesso sbattendo la testa.

La terra iniziò a tremare, Seiji voleva far perdere l’equilibrio al professore senza ferirlo, ma Coralee non era dello stesso parere; punto gli occhi sul professore, si concentrò e scandì “Dolore!”, immediatamente Piton si accasciò al suolo tenendosi la testa, sangue iniziò a colare da naso e dalle orecchie, mentre il suo incantesimo si affievoliva.

Molly e Lily  corsero subito ad aiutare il vampiro mentre Remus e Arthur soccorrevano gli amici svenuti.

Coralee si avvicnò lentamente, con le mani in tasca al padre, ora in ginocchio dolorante e sanguinante. Annullò l’incantesimo ed immediatamente scandì “Non so per quale insulsa ragione mia madre abbia deciso di concedersi ad una persona come te. Sei freddo, vuoto, senza un briciolo di empatia verso il prossimo. Hai attaccato un ragazzino senza remore e lo avresti ucciso. Sei ripugnante”

Detto questo si spostò, Mira Jane aveva velocemente curato Raphael che però era stremato, la sua capacità di guarigione era stata messa a dura prova. Era potente ma anche giovane ed inesperto.

La ragazza spostò lo sguardo dal padre ai suoi accompagnatori, aveva capito che di amici non si poteva parlare, e si diresse verso i signori Weasley.

“Signor Weasley io ho…”

“Chiamami Arthur!” sorrise lui

“Arthur, va bene! Ho apprezzato il tuo gesto di prima, in questo periodo credo tu sia stata l’unica persona a preoccuparsi di dirmi cosa succede, di chiedermi un aiuto sincero. Per questo ti ringrazio.

Ad essere sincera non capisco perché ci sia tutto questo interesse ad avermi ad Hogwarts, non credo di poter essere un così grande cambiamento in questa guerra immonda che vi circonda. Comunque togliendo lo screzio appena avuto sarei felice di venire ad aiutarvi” terminò il suo discorso con un sorriso rivolto ai più.

I suoi amici erano allibiti dalle sue parole.

“Sia chiaro però che non ho intenzione di muovermi da qui prima della settimana datami da Silente.”

“Non sei obbligata, noi capiamo cosa tu possa provare a lasciare tutto.” La rassicurò Lily.

“Abbiamo finito di fare discorsi inutili?” la voce di Piton sembrava arrivare direttamente dall’oltretomba e tutti si voltarono verso di lui.

Si era rialzato in piedi curandosi le ferite, si era spostato verso la figlia.

“Quello che qui non è chiaro è che non siamo qui per una visita di piacere, non vi è alcun bisogno che tu dia la tua approvazione, la legge è più che chiara. Domani mattina ripartiremo per Hogwarts e tu verrai con noi volente o nolente.” Detto questo si voltò e si smaterializzò, dove non è dato saperlo.

Tutti erano sorpresi e allibiti, i ragazzi invece sembravano arrabbiati, Hiroto e Elle si erano smaterializzati subito per andare a cercare il bastardo che voleva portargli via l’amica e Coralee non li aveva fermati.

Sirius e James erano andati anch’essa alla ricerca del professori e Remus li aveva seguiti per evitare che facessero guai.

Raphael era ancora a terra con Mira Jane vicino, ci avrebbe messo un po’ a riprendersi; l’anello solare creato anni prima da Kora per lui lo proteggeva dai raggi solari ma non da dei raggi magici.

Hanna si era seduta su una pietra e stava fumando tranquillamente una sigaretta apparentemente estranea agli avvenimenti che le accadevano intorno;

Coralee guardava ancora allibita il punto dove il padre era scomparso, era arrabbiata, furiosa per la mancanza di tatto e di rispetto mostratale.

Erano giorni che la gente voleva sballottolarla di qua e di là come se fosse una bambola e nessuno si era veramente interessato a cosa lei volesse davvero.

Voleva aiutare quelle persone e andare con loro, era molto sensibile alla sofferenza altrui, ma non avrebbe mai accettato di essere obbligata a rimanere in quella scuola tutto il tempo con persone che non conosceva senza la possibilità di tornare quando voleva dai suoi amici e dalle persone a lei care.

Studiare alla Crisalide portava i ragazzi a diventare adulti in fretta, a confrontarsi subito con la realtà della morte e del dolore di milioni di persone; era favorevole all’incontro e alla socializzazione tra persone di specie diverse.

Queste cose in Gran Bretagna non esistevano, a scuola gli studenti imparavano incantesimi banali, a dire di sua madre, con l’ausilio della bacchetta portandoli all’impotenza se disarmati e non potendo mai sperimentare il vero potere all’interno di ognuno; dei vampiri probabilmente non consideravano l’esistenza, i lupi erano considerati bestie pericolose e nessuno si era mai veramente interessato a porre un rimedio per la luna piena o per il sole; in America anni prima erano stati creati con incantesimi antichi anelli in grado di proteggere i vampiri dal sole e permettergli di essere come tutti gli altri, specialmente per bambini e ragazzi, e anelli lunari che permettevano ai lupi di non trasformarsi obbligatoriamente con la luna piena, così i branchi si allenavano per controllare la trasformazione a proprio piacimento; ovviamente la creazione di questi anelli era sorvegliata e regolata dal consiglio di Alicante: non si davano anelli solari a vampiri che potevano essere una minaccia per gli esseri umani, in particolar modo per i babbani, e non si concedevano anelli lunari a lupi o vampiri appena trasformati e non in grado di controllarsi.

Coralee pensava a tutte queste cose con lo sguardo fisso, quando Lily le si avvicinò:

“Non dargli ascolto” cercò di rassicurarla.

“Silente lo appoggia e il vostro ministero anche, non ho scelta anche se mi sono voluta illudere del contrario

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Qualche ora dopo il gruppo di Londra si trovava in un B&B della zona, Sirius, James e Severus avevano palesemente litigato e lottato e Remus aveva uno sguardo torvo rivolto a tutti e tre; Lily, Molly e Arthur invece stavano prendendo un thè , ognuno perso nei propri pensieri.

“Io non ci posso credere, è così che credi di creare un rapporto con tua figlia?” Molly si era alzata e ora fronteggiava Piton.

“Il punto non è creare un rapporto frivolo padre/figlia con quella ragazza, ma avere un solido aiuto contro l’Oscuro. Se lei sarà a Hogwarts quando ci sarà la resa dei conti gli EF, la Crisalide e tutti gli altri la raggiungeranno combattendo al nostro fianco e aumentando le nostre capacità di vittoria” tono distaccato e freddo.

Un rumore sordo pervase la stanza.

L’alchimista aveva gli occhi spalancati per lo stupore, il viso voltato di lato e la parte lesa si stava arrossando vistosamente sul suo volto pallido; Molly aveva ancora la mano in aria, anche lei era sorpresa del suo gesto.

Il professore tornò lentamente con lo sguardo iroso verso la donna, mettendo così tanto timore da spingere Arthur ad avvicinarsi alla moglie per proteggerla.

“Non permetterti mai più di toccarmi Molly, o la prossima non risponderò delle mie azioni”

Detto questo uscì dalla stanza.

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Dall’altra parte della città, più precisamente nel loft di Magnus Bane i ragazzi stavano parlando di ciò che era successo e stavano valutando alcuni modi per ritardare la partenza, rinunciando al poterla evitare.

“Magnus non ci credo che tu non possa farci nulla, non puoi chiedere al consiglio?”

“Mi dispiace ragazzi, io e Chatarina abbiamo provato tutte le vie possibili. L’unica sarebbe provare che non è effettivamente suo padre, ma il test del DNA qui in America non richiede molto tempo per avere risultati.

“E provare che non ha capacità genitoriali adatte?”

“Ci vorrebbe comunque un periodo di osservazione; lui ha un lavoro, una casa e può dare i sostentamenti adeguati a Coralee, come la legge richiede. Non sarà tanto stupido da farsi prendere dalla rabbia”

“Ma era un mangiamorte, questo non conta?”

“E’ stato scagionato”

I ragazzi erano affranti; Coralee era seduta sul divano tra le braccia di Raphael che si era ripreso.

Il vampiro era furioso, non voleva lasciare l’amica non sapendo quando l’avrebbe rivista e poi, aveva un conto in sospeso con quel pipistrello; stringeva l’amica in maniera convulsiva e possessiva.

Magnus era al quarto gin tonic della giornata e per quanto ci provasse non trovava una soluzione; la mattina seguente avrebbe perso la sua bambina e non poteva fare nulla per evitarlo.

Se solo Yuri si fosse svegliata, avrebbe risolto tutto, ma nessuno sapeva né se, né quando lo avrebbe fatto.

Qualche ora e qualche gin tonic più tardi Kora era in camera sua con Hanna e Mira Jane, stava preparando i bagagli, anche se a malincuore.

Verso le due del mattino tutti erano andati via e nella casa erano rimasti solo lei e Magnus, sul divano a bere l’ultimo spritz della serata fumando una sigaretta.

“Magnus?”

“Dimmi bambina”

“Posso dormire con te stanotte?”

“Certo tesoro, non lo fai più da quando eri bambina.”

“Con il tempo ho capito che non saresti sparito nella notte, ahahah! Ma domani mattina me ne andrò e ho paura di non rivederti più per molto tempo”

“Alla peggio sono un paio di anni”

“Sono troppi lo stesso, ho 15 anni e 16 li compirò ad Aprile, questo vuol dire che i 17 li farò… tra troppo tempo!”

Era un discorso sconnesso che fece ridere l’uomo. Quella ragazza che aveva affianco era stata una bambina che aveva dovuto crescere in fretta, aveva sofferto per un potere che non aveva scelto e a causa di questo aveva fatto fatica a creare rapporti con le persone e ora si ritrovava a dover ricominciare tutto da capo.

Andarono a dormire e l’uomo cullò la ragazza finchè non si addormentò per poi alzarsi, andare alla finestra e accendersi una sigaretta; sarebbe stata una lunga notte senza sonno.

 

Alle 6 di mattina il campanello di casa Bane iniziò a suonare senza sosta ridestando la giovane e attirando l’attenzione del mezzo-demone.

In fila e con molta roba in mano entrarono gli amici di Kora seguiti da Chatarina.

“Abbiamo pensato di fare un’ultima colazione tutti insieme come facevamo da piccoli” disse MiraJane sorridente ed emozionata per quella tradizione che nel tempo avevano perso.

Coralee sorrise nostalgica e tutti insieme si misero a mangiare cornetti e bere caffè e cappuccini.

“Bene, ora che abbiamo la pancia piena vorremmo darti questo!” Seiji porse un pacchetto alla ragazza che lo apri e iniziò a piangere.

Era un album di fotografie che raccoglieva tutti i loro momenti felici, dall’infanzia alla colazione di quella mattina. Davanti, sulla copertina brillava uno smeraldo, la ragazza lo prese e notò che era un ciondolo.

“Lo smeraldo è sempre stata la tua pietra preferita, è stata la nostra prima missione tutti insieme, voglia che ti la porti sempre con te, così ti ricorderai sempre di noi” Seiji aveva pronunciato quelle parole con gli occhi lucidi.

I ragazzi si abbracciarono e poi tutti insieme si diressero tutti insieme alla passaporta dove già gli inglesi la aspettavano. tramite un incantesimo Coralee aveva trasferito i suoi bagagli nell’anello che portava all’anulare destro in modo tale da viaggiare più comoda.

Magnus e Chatarina presero a parlare con gli adulti evitando sapientemente  Piton per non schiantarlo mentre Raphael prendeva Coralee da parte.

si sedettero sulla scogliera, guardando il mare.

“Ehi”

“Ehi, dovevi dirmi qualcosa Rapahel?”

il ragazzo ora la guardava negli occhi e sembrava molto serio.

“Si, io…”

“Tu?”

“Cioè tu”

“Ok io?”

“Vedi…”

“Insomma Raph vuoi parlare?”

“Odio quando mi chiami così, volevosolodirtidinondimenticarci”

“Cosa? non pensavo che la velocità dei vampiri riguardasse anche la parola” lo sfotte lei

“Non dimenticarci” torno serio lui “là ti farai dei nuovi amici, potresti anche trovare un ra-ragazzo, ma non dimenticarci, noi rimarremo qui e ti aspetteremo, non ci dimenticheremo di te”

Coralee lo guardava in modo strano, era convinta che l’amico dovesse dirle altro, ma non sapeva cosa.

Tornarono dagli altri poco dopo, Coralee li abbracciò uno dopo l’altro, Raphael sembrava non volesse lasciarla andare.

Per ultimi andò da Magnus e Chatarina.

“Piccola, noi verremo a trovarti presto, non preoccuparti di nulla, sarai a casa quanto prima e ci sentiremo tutti i giorni” Chatarina piangeva mentre diceva queste cose e l’abbracciava.

“Tra una settimana sarò ad Hogwarts per parlare con Silente e passeremo la giornata assieme” Magnus dicendo questo l’abbraccio rimanendo serio, ma si capiva che si stava trattenendo.

Pochi minuti dopo, Coralee scomparve insieme agli inglesi.

 

“Allora? Glielo hai detto?” Chiese Seiji a Raphael

“No, non ci sono riuscito” rispose il vampiro abbassando lo sguardo.

“Siete assurdi, lei su queste cose è davvero ingenua mentre tu sei assurdo, da quanto sei innamorato di lei? Anni? Ora è probabile che incontrerà qualcuno a Londra, e se succedesse?”

“Lo accetterei, sarebbe stata colpa mia, sono troppo codardo per dirglielo, ma ho paura che se non mi ricambiasse la nostra amicizia finirebbe, per cui va bene così”

Gli amici lo guardarono inteneriti e tutti insieme si diressero verso la scuola con il peso di un’amica lontana sul cuore.

  
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