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Autore: kibachan    27/03/2019    3 recensioni
raccolta di flash-fic ambientata a cavallo tra infinity war e endgame. Immaginando una possibilità di riportare in vita i caduti dello schiocco di dita, vari personaggi affrontano in modo diverso il giorno prima della missione. Aggiornerò una volta ogni due giorni circa.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Rocket Racoon, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1

Tony afferrò il mucchio di dati che riempivano lo schermo olografico davanti a sé, li compresse chiudendo il pugno e li trascinò sul software dell'orologio. Dietro di lui Pepper continuava a fissarlo con sguardo duro. La ignorò nonostante la pressione che sentiva sulle spalle.

"dico solo!" esclamò lei a voce alta per richiamare di nuova la sua attenzione su di sé "se ci hai pensato... se davvero è la cosa giusta da fare!" Questa volta Tony le concesse di voltarsi dalla sua parte per poterla meglio fulminare con lo sguardo "è un anno che non faccio altro. Quindi... sì! direi che ci ho pensato!" la donna non si lasciò scoraggiare "rompere la barriera spazio temporale, tornare indietro, cambiare il passato. Hai idea delle implicazioni che questo potrebbe avere sulla vita di tutti? Io dico di no! perché nessuno può averla!"Queste cose gliele aveva dette quasi urlando. Seguendolo nel lungo corridoio che dal laboratorio portava all'ascensore per la superficie "evitare lo schiocco di dita?" ribatté lui premendo con forza il tasto dell'ascensore "impedire la morte di tre miliardi e mezzo di persone? Non mi sembrano implicazioni negative!" poi fece un grosso respiro e le poggiò le mani sulle spalle, guardandola negli occhi per tentare di condurla sulla sua stessa linea di pensiero "non capisci? se riusciamo nel nostro intento sarà come se questo orribile anno non ci fosse mai stato, il mondo ha bisogno di questo, la gente ha bisogno di questo" Pepper scosse la testa mentre un jingle annunciava l'apertura delle porte "sei tu che non capisci..." disse con voce flebile seguendolo nell'ascensore "quel che è accaduto è stato orribile, devastante.... ma è passato un anno. Non pensi che la gente ora stia cominciando a voltare pagina? A riprendersi, ad accettare" su queste parole Tony scosse la testa vigorosamente e smise di nuovo di guardarla. Lei lo accarezzò sul braccio "non pensi che le persone siano stanche della guerra? Di combattere? Di avere nuovi motivi per soffrire?" la voce della donna era dolce. Quella di Tony non lo fu "Pepper stiamo parlando della perdita di 3 miliardi e mezzo di persone" ringhiò quasi "padri, figli, mogli, mariti, amici... cosa può far soffrire più di questo! L'altro giorno ho saputo che il nostro funzionario delle risorse umane si è suicidato! Lo schiocco di dita gli aveva portato via moglie e tre bambini. Non è abbastanza come sofferenza???"

Le porte dell'ascensore si aprirono sul sospiro doloroso di Pepper. Tony uscì a passo di marcia ma lei lo bloccò poco oltre la soglia "ma c'è anche chi in quest'ultimo anno ha avuto un figlio!" gli disse "chi si è liberato dalla schiavitù di qualcuno, chi è sfuggito a una relazione violenta, chi ha avuto una vocazione e ha dedicato tutta la sua vita e le sue sostanze ad aiutare gli altri, salvando centinaia di vite! Tornando indietro queste cose potrebbero anche non avvenire mai!" la voce sempre più alta "il punto è che non puoi decidere tu per tutti quanti Tony!" guardò il soffitto in un moto di esasperazione, sforzandosi per non piangere.
Ma Tony sembrò indurito ancora di più da queste ultime parole "beh, non poteva farlo neanche Thanos" tagliò corto. Poi si divincolò con uno strattone dalla sua presa e si diresse con passo deciso alla porta d'ingresso. Pepper tirò forte su col naso e si asciugò rapidamente gli occhi prima di seguirlo.
"dimmi la verità!" la sua voce rotta lo bloccò mentre già aveva aperto la porta "lo fai per il mondo??? davvero?? o lo fai per lui!?"

Tony sentì una fitta dolorosa al petto. Pepper aveva colto nel segno, ma comunque non capiva. E d'altra parte come poteva? Lei non era lì. Non aveva visto i suoi occhi di bambino pieni di paura. Non si era sentita stringere con disperazione, come con la convinzione che il solo fatto di abbracciarlo avesse potuto salvarlo. Non gli aveva sentito chiedere scusa un attimo prima di sparire. Non si era ritrovata a stringere nel pugno null'altro che polvere.

Forse era davvero egoista, ed egocentrico, come sempre. Ma lui quella sofferenza non la sopportava più.

E senza dire più una parola varcò la soglia chiudendo con forza la porta dietro di sé.

 

 

  
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