TI AMO!
Harry si rese contro che erano già le dieci di sera, quando finalmente rientrarono al ministero, andò a lavarsi negli
spogliatoi, e pensò a quello che gli aspettava tornando a casa. Il ragazzo lo
avrebbe ucciso di sicuro, oggi era il loro anniversario, facevano 3 anni, aveva promesso che gli avrebbe fatto trovare
una cena, si sentiva in colpa, non aveva
avvertito che faceva tardi, ma non era stata colpa sua.
-Harry, hai da fare?- domandò un auror, avvicinandosi, mentre si stava
vestendo.
Harry sbuffò, questo ci provava sempre, specialmente se si trovavano in momenti
imbarazzanti.
-Robert, ancora ci provi con Harry- esclamò una voce divertita -Secondo te, con un biondo che ha casa, che
sembra un fotomodello, sceglie te?-
-Grazie Alex- rispose divertito Harry.
-Ma- balbettò lui.
-Mi dispiace, ha ragione- rispose divertito Harry, toccandoli il viso con la stoffa
del maglione, divertito.
Rientrando a casa trovò delle candele nel entrata, che
crearono un sentiero da percorrere, andò vero la sala, nottò che doveva uscire
nel giardino. Mise lo zaino nel mobiletto e uscì, e vide un cerchio grande,
sempre fato di candele dove si trovava un cesto da picnic, un grande lenzuolo
sotto, e vide la figura del suo biondo seduta, a guardare le stelle.
Cercò di non spaventarlo, sembrava assorto in chi sa quale pensiero, e nottò
che aveva una linea nella guancia, aveva pianto, e questa cosa lo colpì come
una pugnalata.
Si sedette vicino, e gli prese la mano, ma Draco la scansò.
-Mi dispiace, non è stata colpa mia- sussurrò, cercando di guardarlo negli
occhi.
-Stai zitto- rispose rude, senza guardarlo.
-Lo so che è tardi, mi farò perdonare – gli rispose, avvicinando il viso per
cercare di guardarlo, ma Draco girò il viso nel altra parte.
-Draco ti prego non fare cosi- lo pregò.
-Vado a farmi un giro- rispose, alzandosi.
-A quest’ora?- domandò alzandosi anche lui.
-Lasciami andare- ordinò, sentendo la mano di Harry che gli aveva preso un
polso.
-No, non ti faccia andare via cosi- rispose –Ti prego Draco, guardami- lo pregò
di nuovo.
-Ho bisogno di pensare- rispose Draco, per poi andarsene velocemente,
lasciandolo li da solo, sconvolto.
Draco camminò, finché non arrivò a un parco li vicino, aveva
camminato una mezzoretta al meno, pensava a tutte le volte che lo aveva
aspettato, a tutti i ritardi che aveva fato, ma mai cosi tante ore. Il problema
non era che non lo avesse avvisato, sapeva che fare l auror, capitavano
situazioni di emergenza che alle volte, non cera ne anche il tempo di mandare
un gufo o un Patronus. Il problema era un altro, la paura di non vederlo più, l’ansia
che gli fosse successo qualcosa, voleva sul serio vivere, con quella
sensazione, che appena usciva di casa poteva non vederlo più, si domandò.
-Harry, stai bene?- domandò, raggiungendolo nella stanza del infermeria,
che avevano nel ministero, veniva usata solo in caso non ci fosse il bisogno di
portare gli auror al San Mungo. Lo raggiunse, e lo aveva visto seduto, con il
petto scoperto, e una ferita che prendeva dal collo fino l’ombelico.
-Sto bene Draco, e solo un graffio – rispose, al abbraccio.
-MI SPIEGHI IL PERCHÉ HAI DECCISO DI FARE IL COGLIONE!- lo accusò
-Draco, non potevo lasciare il mio collega da solo- rispose dispiaciuto, di
averlo fatto preoccupare.
-Ti avevano ordinato di tornare
indietro-ricordò di aver sentito, appena era arrivato.
-Lo so, ma Draco, non potevo, sai sua moglie e incinta, e io….- mormorò.
Draco sospirò, e lo abbracciò per poi darli un bacio leggerlo sulle labbra.
Chiuse gli occhi, e sorrise, cosa stava facendo si domandò, guardando la
scatolina che aveva in mano .
In tanto Harry, aveva sistemato tutto con la magia, per poi
accendere il cammino e vide la foto che si trovava sopra. Erano loro due
insieme, stavano sorridendo, quella foto era stata fotografata da Hermione,
mentre erano a una festa al ministero,
erano seduti in un divano, che bevevano qualcosa da un bicchiere, ora
non si ricordava che cosa fosse, poi era in tento a guardare gli occhi di Draco
e giocare con le sue mani, quando Hermione gli vide e aveva chiesto di fare una
foto.
Draco non meritava vivere cosi, il suo lavoro lo portava alle volte anche
lontano per giorni, lo avrebbe fato vivere in ansia, e un ritardo anche solo di
pochi minuti lo avrebbe fato preoccupare, figuriamoci di ore, chi sa che aveva
pensato, magari che era stato rapito, o peggio ucciso.
Guardò l’ora, erano già mezzanotte, aveva passato un ora seduto a guardare le
stelle e a piangere, e ora non sapeva che fare, e vedendo l’ora, si arrese, non
sarebbe tornato pensò. Alzandosi nottò un mazzo di fiori, erano gigli bianchi,
erano messi nel centro del tavolino.
Salì in camera, e vide nel letto un cuore fatto con dei petali rossi e in mezzo
una parola “TI AMO”, quella scritta lo fecce scoppiare, e iniziò a
singhiozzare, per poi sentire delle forti braccia, che gli prese i fianchi
facendolo girare.
Draco lo guardò negli occhi, e lo strinse, facendoli appoggiare il viso sul suo
petto, facendoli bagnare la camicia bianca.
-Sono qui- sussurrò cullandolo.
-Draco….Non lasciarmi – singhiozzò. Draco sorrise tristamente, come poteva
credere che lo avrebbe lasciato, era solo infastidito, leggermente arrabbiato, ma mai lo avrebbe
lasciato.
Lo staccò e lo guardò negli occhi, e gli sorrise in contro.
-Draco mi dispiace, io sono una frana- iniziò a dire.
-Harry calmati, io adoro come sei, e pazienza che dovrò vivere con la paura che
sei ferito da qualche parte, o peggio che non tornerai più da me-
-Non succederà- rispose Harry, cercando di parlare, ma Draco lo bloccò, mettendo
il dito sulle sue labbra, con il gesto di fare silenzio.
-Harry io ti amo, voglio vederti appena ti svegli, voglio tenerti nelle mie
bracci quando sei felice, triste, arrabbiato, voglio coccolarti fino allo
sfinimento – sussurrò, carezzandoli le guance dolcemente.
-Draco – mormorò.
-Ti amo, vuoi sposarmi?- domandò, inginocchiandosi.
Harry restò senza parole, non credeva i suoi occhi, il suo Draco era
inginocchiato e aveva una scatolina aperta, era un piccola fede, e i suoi occhi
era cosi luminosi, poi nottò che indossava la camicia bianca che gli aveva
comprato qualche tempo fa, e i Jeans, lo aveva preso in giro, perché era un
tessuto un po’ grezzo come diceva lui, e per non darli vinta, gli avrebbe detto
che non lo avrebbe messo.
-Harry- lo chiamò, togliendolo nei suoi pensieri. Harry si buttò su di lui,
facendolo cadere di indietro, facendolo ridere.
-Ti amo, ti amo- rispose baciandolo per ogni parola.
-Dovrei dedurre che è un si?- domandò prendendolo per i fianchi .
-Si, si, e ancora si !- rispose baciandolo.
AUTORE:
Spero che vi piaccia questo piccolo regalino, che ho voluto farvi
;)
Scusatemi per gli errori che ci saranno, in caso scrivetemeli.
Non insultate, si può far capire un errore, anche senza :P.