– Siamo in trappola! – Qualsiasi uscita è bloccata. Mucchi di pietre si frappongono tra noi e la salvezza. Io, Rikimaru e la principessa Kiku rischiamo di morire soffocati. No, non è giusto! Ad un tratto, Rikimaru, con un gesto solenne, posa la katana a terra. Cosa intende fare? Calmo, si avvicina ad un grosso masso e cerca di sollevarlo. Lo sforzo gonfia i suoi muscoli e distorce il suo volto, solitamente calmo. Qualche istante dopo, il masso viene sollevato. Si è aperta una via verso la salvezza. Ma quale sarebbe il prezzo? Non voglio nemmeno immaginarlo. Fisso il volto di Rikimaru. I suoi occhi neri non esprimono alcuna emozione. – Ayame, presto! Prendi la mia spada e vattene! – Queste parole distruggono le mie speranze. Il gelo invade il mio cuore. Dopo Tatsumaru, tocca anche a te Rikimaru? No! Non lo accetto! Non voglio perdere un altro compagno di addestramento! Un nuovo, violento boato mi scuote dal torpore. Rikimaru ha ragione. Il nostro primo dovere è la salvezza della principessa. Capisco. Annuisco. Prendo la katana di Rikimaru, afferro Kiku per un polso e ci allontaniamo verso la salvezza. – Kiku! Andiamocene, presto! – Rikimaru! –