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Autore: Temari    22/07/2009    2 recensioni
- "Era arrabbiato con se stesso per non essere riuscito a fermarlo; era arrabbiato con Sanzo per essersene andato mentre lui era incoscente.
Non aveva potuto dirgli niente. Assolutamente niente.
Non gli aveva nemmeno detto 'Ci vediamo presto'." -
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Konnichiwa minna! XD

Ok, lo ammetto, ho qualche problema: non so che mi prende ma ultimamente non faccio che scrivere su Saiyuki! ^^" Da un verso sono contenta perché vuol dire che ancora mi prende tanto da farmi venire sempre altre idee; dal'altro però mi preoccupa un pò perché per scrivere su Saiyuki mi ritrovo a non scrivere più in inglese e a lasciare in sospeso storie a cui tengo... ù.ù 'ccidenti...

Va bè, questi sono problemi miei, quindi lasciamo stare :D Fatto sta' che sono qui con un'altra one-shot!

Questa è ambientata dopo il vol.10 del Reload.

Ah, piccole note: "Okaeri nasai" = bentornato/a (a casa) "Tadaima" = sono tornato/a (a casa)
All'inizio non volevo mettere parole in giapponese, ma poi sono uscite natirali... in più credo che mettere
queste parole sottolinei maggiormente il significato che non metterle in italiano :P

Ringrazio tutte le fantastiche persone che hanno recensito le mie One-shot: GRAZIEEE!! XD

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari



Welcome Back




Stanchi. Erano tutti incredibilmente stanchi, ma c'era da aspettarselo dopo quello che avevano passato - a dirla tutta, era già un'impresa il fatto che avessero resistito così tanto. Sebbene avessero fatto una 'scommessa', in verità ognuno si chiedeva se sarebbero finiti in fondo ad una scarpata prima di raggiungere la civiltà... e pensavano "... Certo che sarebbe proprio una fine misera per il Gruppo di Sanzo... morire nel bel mezzo del nulla..." e così avevano stretto i denti (chi con più difficoltà di altri) ed erano arrivati ad un piccolo villaggio dove, alla vista dei quattro ricoperti di sangue e ferite, erano stati subito ospitati nella piccola locanda locale - camera quadrupla - e curati alla bell'e meglio (si erano rifiutati di vedere un medico).

Appena toccati i letti, senza pretese o battute di sorta, erano piombati tutti e quattro in un sonno profondo, privo di sogni a causa della stanchezza: avevano resistito solo grazie alla loro proverbiale ostinazione perché come dicono loro stessi "Preferisco morire mordendomi la lingua." e non sia mai che muoiano per così poco! Non dopo aver dato un bel calcio dove non batte il sole a quel bastardo di Ukoku! Solo nei suoi sogni, il Gruppo di Sanzo si lascia morire dopo aver segnato il punto del vantaggio: non è riuscito a distuggerli, non è riuscito a dividerli. Anzi, i suoi giochi - trattando gli altri come pedine di scacchi - non hanno fatto altro che rafforzare il loro legame, la loro determinazione, il loro desiderio di continuare a vivere e combattere.


[ Certo, non hanno vinto.
Ma questo vale anche per Ukoku.
I giochi sono divertenti - anche loro a volte lo fanno con i loro avversari - ma cosa succede se l'avversario è più forte di te, di quel che ti aspattavi?
Sanzo e gli altri lo sanno, cosa succede: la sconfitta brucia, le ferite sembrano far più male, l'orgoglio ti prende a calci fino a che ti rimetti in piedi.
Ed è esattamente in questo che loro quattro sono molto bravi: quando cadi in basso, rialzarsi è prova di grande forza.
Hanno visto molte scene pietose... ed hanno fatto finta di nulla... perché sono amici; perché sono compagni... perché sono uomini. ]

Dopo un giorno di completo riposo, i primi segni di vita hanno iniziato a vedersi - gli scatti dei nervi nel sonno, una mano che si contrae, una gamba che scalcia via le coperte - e già nel pomeriggio del secondo giorno, qualcuno si sveglia e cammina per la camera, per la locanda... dopotutto è lui il più resistente dei quattro: Goku. Una buona parte delle sue ferite erano già in via di guarigione - in un paio di giorni sarebbe sparito tutto.

La calma della stanza lo innervosiva leggermente, ma l'aver i suoi amici nel suo raggio visivo era un grande sollievo: non aveva idea che potesse esistere un tipo tanto terrificante; e che quell'Ukoku possedesse un Sutra lo rendeva ancora più pericoloso... il pensiero di doversi confrontare nuovamente con lui gli faceva venire i brividi ma sapeva che sarebbe successo, prima o poi, soprattutto se dava la caccia a Sanzo... Goku non poteva permettere che succedesse qualcosa a Sanzo.

Non voleva vederlo allontanarsi di nuovo.
Non voleva vederlo di nuovo così disperato.
Non voleva vederlo di nuovo così spaventato.

Mentre il ricordo del viso di Sanzo intrappolato nel sortilegio del Muten Kyomion si riaffaccia alla sua mente, Goku osserva il monaco dormire - non ci sono indizi su cosa il biondo stia vedendo nelle profondità dell'inconscio - e pensa che non deve succedere più: la prossima volta che affronteranno quell'uomo, Goku è deciso a frapporsi tra il potere di quel Sutra e Sanzo. E' sicuro di poter battere la negatività di quell'arma... il nulla... 'ku'...

Entro sera, anche gli altri si sono svegliati benchè malridotti e doloranti - Hakkai è ancora troppo debole per usare il Ki. Tutto nel gruppo pare tornato alla normalità, come se quel periodo di separazione non fosse mai successo. Gli scherzi, le battute, i colpi di harisen, le risatine pacate - tutto è come prima ma in un certo senso, per Goku, questo non sembra affatto giusto... dopotutto l'esperienza di viaggiare separati ha avuto delle conseguenze e per quanto abbia fatto male (e forse è l'unico ad essere pronto ad ammetterlo), è stata una lezione di vita. Molto difficile da digerire, in alcuni casi.

Gojyo e Hakkai sicuramente se ne rendono in parte conto, ma l'assenza di Sanzo non aveva avuto poi molta rilevanza per loro. Per Goku, invece, la faccenda è diversa: non era mai rimasto diviso da Sanzo per lungo tempo, non senza un buon motivo (come una particolare missione per i Sanbutsushin), e il risvegliarsi dopo aver rischiato di morire sul serio e non trovare il monaco nelle vicinanze era stato un duro colpo. Si era sentito solo, in un modo che non gli capitava da anni... da più di sei anni, in effetti... e, doveva ammetterlo, continuare a sentire i demoni dire "Ecco il Gruppo di Sanzo!" lo aveva fatto infuriare come mai prima: Sanzo non era con loro! Era arrabbiato con se stesso per non essere riuscito a fermarlo; era arrabbiato con Sanzo per essersene andato mentre lui era incoscente.

Non aveva potuto dirgli che stava bene.
Non aveva potuto dirgli che non c'era bisogno che si allontanasse - non voleva che si allontanasse.
Non aveva potuto dirgli niente. Assolutamente niente.
Non gli aveva nemmeno detto "Ci vediamo presto."

Così se per una parte del gruppo tutto era tornato come prima, per Goku non lo era. Erano di nuovo in quattro ormai da tre giorni ed ora non sopportava più quella sensazione di qualcosa lasciato in sospeso tra lui e Sanzo... sentiva di dovervi porre fine o sarebbe inevitabilmente esploso causando malintesi, fratture e altro dolore perché quando troppe emozioni si accumulano dentro, finisce per non sapere più come esprimersi causando solo fraintendimenti.

In un momento in cui Gojyo e Hakkai non sono in camera, Goku si avvicina a Sanzo che, in piedi alla finestra nonostante le sue condizioni, fuma una sigaretta in silenzio. Non sa quale potrà essere la reazione del monaco, ma non gli importa: è disposto a tutto per ricucire il divario che si è creato tra loro, perché questo tipo di distanza - non tanto fisica quanto... mentale - lo fa stare in ansia. Con passi un pò indecisi, Goku si ferma a pochi centimetri da Sanzo e aspetta lui lo noti, paziente. Sanzo finisce la sigaretta e si volta, incrociando gli occhi dorati che lo guardano attentamente e aspettando che Goku si decida a parlare - sa che c'è qualcosa che lo impensierisce.

"Sanzo...?"

"Mmmh..."

Goku sorride minutamente nel vedere che Sanzo sembra tranquillo e rilassato, anche ricoperto di bende.

"Okaeri nasai, Sanzo."

Per qualche secondo regna il completo silenzio nella camera, poi il monaco si concede un piccolissimo accenno di sorriso allungando una mano e spettinando i capelli castani di Goku.

"... Tadaima..."

   
 
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