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Autore: Royal Blood    14/04/2019    9 recensioni
Storia sospesa
Da quando la Seconda Guerra Magica è finita nessuno vuole più finire in Serpeverde. La comunità magica protegge e incoraggia i matrimoni misti tra purosangue e nati babbani.
In questo clima accogliente e tollerante però annida anche il disprezzo e il timore di perdere la propria cultura. I nostri giovani maghi saranno costretti così a fondare la setta di Yggdrasill.
"Un mago non è solo un uomo con la bacchetta. Un mago è un figlio della natura. E questo, loro, non lo saranno mai."
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Ask veitk standa,
heitir Yggdrasill
hár baðmr, ausinn
hvíta auri;
þaðan koma döggvar
þærs í dala falla;
stendr æ of grænn
Urðar brunni.



La setta

Prologo
 
 
Seduto insieme ai suoi compagni al tavolo di Serpeverde, Augustus Selwyn osservava distrattamente il liquido scuro nel suo bicchiere mentre con un orecchio prestava ascolto alle parole di Sechlainn. Il suo amico ripeteva quel discorso ogni anno. Avrebbe potuto recitarlo a memoria, parola per parola, ma per qualche motivo aveva bisogno di ascoltarlo. Ormai era un’abitudine, un rito: la cerimonia di smistamento, il discorso di Sechlainn, il pasto. Sentiva che se avesse spezzato la catena, allora non avrebbe più potuto godersi la cena.
«Sempre più babbani» stava dicendo Sechlainn. «Ancora un po’ e ci sentiremo ospiti a casa nostra!»
«Tecnicamente,» soggiunse sua sorella Ida all’altro lato del tavolo, «Sono figli di babbani».
Sechlainn la zittì con un rapido movimento della mano intimandole di non immischiarsi.
«Hanno il sangue marcio. Non hanno nulla a che vedere né con noi né con questa scuola. Diglielo tu, Aug.»
Sechlainn sapeva dell’influenza che Augustus esercitava sulla sorella e non era la prima volta che se ne serviva. Come fratello maggiore sentiva il dovere di guidare Ida verso gli ideali di purezza cui tanto la ragazza sembrava sottrarsi, impartendole lezioni, spesso brusche e poco efficaci, sull’importanza di mantenere pulito il proprio sangue. Ida però non sembrava particolarmente persuasa dalle parole del fratello e Sechlainn, questo, lo sapeva bene. Ma se non voleva dare retta a lui, l’unica cosa che Sechlainn poteva fare era chiedere l’aiuto di Aug. Dopotutto, lui sembrava piacerle.
Augustus posò lento il bicchiere sulla tavola imbandita, ormai completamente riscosso dai suoi pensieri, e lanciò un’occhiata eloquente alla ragazza. Era cambiata molto durante l’estate: si era fatta più grande e i lineamenti più maturi. Quasi non ricordava più il suo viso di bambina. I capelli biondo cenere le ricadevano lisci intorno al volto, più magro e allungato, e gli occhi castani avevano acquisito più sicurezza. Da qualche parte in quello sguardo Ida doveva aver seppellito il passato di soprusi da parte del fratello.
La guardò dritto negli occhi, duramente.
«Siamo diversi, Ida.»
«E faresti meglio a mettertelo in testa.» disse Sechlainn. La discussione sembrava chiusa. Ida indugiò per qualche secondo su di lui, sembrava esitante, ma poi abbassò lo sguardo. Si era sbagliato; Ida era ancora dalla loro parte.
 
Finalmente, si goderono il banchetto.
Mentre mangiavano Augustus rifletté sulle parole dell’amico. A giudicare dai cognomi, quell’anno c’era stato un boom di iscrizioni da parte di nati babbani. Anche i mezzosangue si erano moltiplicati, complice il fatto che i matrimoni misti erano sempre più frequenti. Guardò brevemente il suo tavolo e le facce meste dei suoi compagni. Serpeverde aveva fato pochi acquisti stavolta: una manciata di ragazzini emaciati e nulla più. Da quando era finita la guerra, poco più di vent’anni prima, nessuno voleva più finire in Serpeverde. Il prestigio della sua Casa, già vacillante sul finire del secondo millennio, era andato sfiorendo nel corso degli anni e ormai erano in pochi a vestire la divisa verde-argento. 
Non poteva accettarlo. Più il tempo passava, più Augustus sentiva di dover fare qualcosa. Non poteva rimanere inerte mentre il suo mondo moriva alla mercé dei babbani.
Si portò il tovagliolo alla bocca con fare meditabondo. Se avesse potuto mettere tutto in pausa per pensare al da farsi l’avrebbe fatto più che volentieri, ma non era possibile. Nemmeno la magia poteva tanto.
Forse avrebbe potuto riunire i purosangue inglesi ancora esistenti. Si chiese che fine avessero fatto le altre ventisette famiglie sacre. Sapeva che i Weasley ormai non avevano che mezzosangue per discendenti e che buona parte delle altre famiglie era ad Azkaban per aver seguito il Signore Oscuro, o Tu-Sai-Chi come era solito dire Augustus in presenza di altre persone. Anche se fosse riuscito a mettersi in contatto con qualcuno, non sarebbero stati abbastanza. Le sue spalle ricaddero mogiamente mentre si versava l’ennesima portata, poi il suo occhio si posò sulla mano di Sechlainn e sulle sue dita lunghe e affusolate. Nemmeno la famiglia del suo migliore amico, i Veridian, erano veri e propri purosangue, ma disprezzavano apertamente i nati babbani e da più generazioni cercavano di conseguire solo matrimoni sicuri. Per questi motivi Sechlainn, ma anche Ida, si poteva definire un purosangue pur non appartenendo alle sacre ventotto. Inoltre il nonno di Sech era stato preside a Hogwarts secoli prima, cosa di cui il ragazzo andava particolarmente fiero. Un leggero bagliore lambì il suo volto. Forse non gli servivano le sacre ventotto, bastava circondarsi delle persone giuste. Serpeverde era piena di personalità amareggiate che aspettavano solo una rivalsa, ma doveva fare attenzione. Con la caduta del Signore Oscuro gli auror si erano fatti più attenti, per intervenire tempestivamente. In un clima del genere dar vita a una congrega simile a quella dei Mangiamorte sarebbe stato pressoché impossibile.
Eppure doveva fare qualcosa. La purezza del mondo magico andava preservata, come diceva Sechlainn, ma non solo. Tutti quei sanguemarcio erano pericolosi per la loro società, ma soprattutto per la loro gente. Erano diversi. Forse possedevano una bacchetta ma non appartenevano alla loro cultura. Non erano figli della natura, non la difendevano. Ne erano anzi gli assassini, gli usurpatori, i distruttori. Non erano cresciuti nella foresta, ma in città. Magari potevano muovere la bacchetta e lanciare qualche incantesimo, ma non era stato insegnato loro a vivere la magia, a sentirla fin dentro le ossa. Erano diversi e Augustus non li tollerava. Ma quelli non erano tempi buoni per manifestare il proprio dissenso, una parola di troppo e sarebbe finito nei guai. Ora si doveva essere gentili coi nati babbani, accoglienti, ospitali, aperti. Era talmente tanta l’ipocrisia che permeava l’aria che ormai non si poteva più respirare. Non si viveva più di ideali, ma di un perbenismo falso che alla fine li avrebbe uccisi.
 
Quando il preside dichiarò concluso il banchetto e augurò a tutti gli studenti un felice soggiorno Augustus Selwyn aveva finito di mangiare già da un pezzo. Seguì i suoi compagni lungo i corridoi della scuola, giù per le rampe di scale e oltre i sotterranei bui del castello verso la Sala Comune della sua Casa. Quello sarebbe stato il suo ultimo anno a Hogwarts e ancora non sapeva cosa aspettarsi, ma aveva un presentimento dentro di sé.
Continuò a camminare, il bastone alla mano per non zoppicare e superò la porta di pietra, umida e fredda.
«Sech» chiamò lasciandosi cadere sulla poltrona. «Questo sarà un anno importante. Ne sono certo.»
 
 



 
 
Nome
Pronuncia
Origine
Significato
Augustus Xorian Selwyn
O - gus - tus
Latino
Degno di venerazione
Sechlainn Rowyn Viridian
Sek(h) - la - in
Alto Irlandese
Secondo
Ida Aslaug Viridian
I - da
Alto Tedesco
Donna guerriera


 
A qualcuno questa storia potrebbe apparire familiare. Pubblicai questo prologo molto tempo fa, ma dovetti allontanarmi da Efp per circa un anno, causa problemi famigliari. Ma ora sono tornata e sono pronta a riprendere la mia piccola storia, che non ho mai dimenticato.
Ho aggiunto l'avvertimento tematiche delicate perché questa storia tratterà di razzismo, sostanzialmente. 
Come avrete certamente notato la storia è narrata principalmente dal punto di vista di quelli che comunemente vengono definiti gli "antagonisti"; questo però non vuol dire che non possiate partecipare con personaggi onesti, tolleranti, insomma buoni (anche se ritengo che la bontà sia un concetto piuttosto relativo).

Di seguito vi espongo le informazioni generali che dovete tenere a mente se volete prendere parte a questa avventura:
 
  • La storia è ambientata nel 2021. Cerco principalmente personaggi che frequentino il VI o VII anno, quindi nati nel 2004/2005;
  • Non prenderò in considerazione gli avvenitmenti di The Cursed Child: la maledizione dell'erede;
  • Accetterò principalmente maghi, ma anche Veela e licantropi (no vampiri);
  • I maghi purosangue devono avere nomi particolari e/o antichi (siano essi di origine romana, celtica, gaelica, scandinava -meglio se in accordo con l'origine della famiglia);
  • I maghi mezzosangue invece possono avere nomi moderni, tuttavia vi chiedo di limitarvi quanto possibile alla Gran Bretagna e all'Irlanda (la comunità magica è più conservatrice della nostra);
  • Le schede vanno inviate per messaggio privato e vanno nominate con il nome dell'OC e la casa di appartenenza;
  • La scadenza per le iscrizioni e la consegna delle schede è il 28 aprile (proroga su richiesta);
  • Sarà fatta una selezione: sceglierò i personaggi che riterrò più utili ai fini della trama;
  • Avete carta libera sul numero di personaggi da inviarmi.

Nel capitolo "scelta OCs" inserirò una tabella con tutti i personaggi (miei, vostri o canonici) che compariranno nella storia.
Ho scelto di non servirmi di prestavolto per lasciare libero spazio alla fantasia, ma se preferite prendere un attore di riferimento potete specificarlo nella scheda.
 
 
 
Nome completo (con eventuale pronuncia, origine, significato e diminutivo):
Età, anno e data di nascita:
Stato di sangue: si è purosangue se si hanno parenti maghi per più e più generazioni, altrimenti si è mezzosangue. Se nato babbano specificare come ha preso la notizia di essere un mago.
Casa: voleva finire in questa casa? L’ha scelto lui? Era indeciso? Come l’ha presa? Si trova bene?
Aspetto fisico: molto dettagliato, avete carta libera su tutto purché i personaggi siano verosimili. Se ha una cicatrice va spiegato anche come se l’è procurata. Per eventuali ‘difetti’ dire cosa prova l’OC a riguardo (es: ha il naso storto e lo fa sentire a disagio/ha il naso storto ma non gli dà problemi)
Famiglia e rapporto con essa: + storia di famiglia
Carattere (dettagliato): spiegate perché si comporta in un certo modo
Paure e debolezze:
Molliccio e perché:
Patronus e perché:
Ruolo (Caposcuola, Quidditch, etc.): per evitare eventuali doppioni segnate anche un ruolo alternativo (es: lo vorrei portiere, ma in alternativa va bene anche cacciatore) se caposcuola specificate il motivo per cui è stato scelto. ATTENZIONE: Augustus è già caposcuola, quindi c'è posto solo per una ragazza
Cosa vorrebbe fare dopo la scuola?
Amicizie/Inimicizie (tipo di persona): ama/odia una Casa in particolare? Perché?
Orientamento sessuale/romantico: quando l’ha scoperto? Come l’ha presa? Dichiarato? Rapporto con il sesso? Vergine? Fidanzato? Ex? Che tipo è in una relazione?
Amore (tipo di persona):
Amortentia: il suo proprio odore, non quello della persona amata
Altro: qualunque cosa vi venga in mente



 
  
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