La
mia prima NejixKiba *ce
ne saranno altre? Boh*. La prima shot con il quale metto
il mio Kiba-kun a narrare.
Mi piace moltissimo il suo personaggio e nonostante lo metta sempre in secondo piano nelle long fic per me è di importanza enorme.
Non so perchè, ma lo adoro insieme a Neji e a Shikamaru *che alla fin fine, nel manga non lo cagano di striscio* - ci saranno occasioni di trattare anche di quest'ultima coppia, visto che ho già scritto senza postare - perchè sono coppie a mio avviso molto assortite e lo faccio stare sempre sotto. Perché è fin troppo esagitato e deve essere "domato" xD
Questa fic è nata alla fine di aprile quando sia io che il mio migliore amico ci siamo fidanzati. Lui con una in classe nostra e quindi mi sono sentita esclusa - me idiota ma tapina u.u - e quindi mi sono sfogata in questa maniera.. Mi capita sempre così ^^
Non l'ho postata fino ad ora perché non avendo beta devo fare tutto da sola - il che mi fa stare malissimo visto che non sono mai obiettiva nelle mie opere e senza che nessuno me le legga ho sempre paura - e quindi spero mi abbonerete gli errori grammaticali.
Credo che purtroppo il personaggio di Kiba sia abbastanza OOC, soprattutto perchè ho dovuto riadattare i miei pensieri di quel periodo per farli lievemente assomigliare a qualcosa che potrebbe essere il carattere di Kiba - ma non ci sono molto riuscita -
Beh, ora vi lascio alla lettura ^^
Una porta che sbatte.
Mi piace moltissimo il suo personaggio e nonostante lo metta sempre in secondo piano nelle long fic per me è di importanza enorme.
Non so perchè, ma lo adoro insieme a Neji e a Shikamaru *che alla fin fine, nel manga non lo cagano di striscio* - ci saranno occasioni di trattare anche di quest'ultima coppia, visto che ho già scritto senza postare - perchè sono coppie a mio avviso molto assortite e lo faccio stare sempre sotto. Perché è fin troppo esagitato e deve essere "domato" xD
Questa fic è nata alla fine di aprile quando sia io che il mio migliore amico ci siamo fidanzati. Lui con una in classe nostra e quindi mi sono sentita esclusa - me idiota ma tapina u.u - e quindi mi sono sfogata in questa maniera.. Mi capita sempre così ^^
Non l'ho postata fino ad ora perché non avendo beta devo fare tutto da sola - il che mi fa stare malissimo visto che non sono mai obiettiva nelle mie opere e senza che nessuno me le legga ho sempre paura - e quindi spero mi abbonerete gli errori grammaticali.
Credo che purtroppo il personaggio di Kiba sia abbastanza OOC, soprattutto perchè ho dovuto riadattare i miei pensieri di quel periodo per farli lievemente assomigliare a qualcosa che potrebbe essere il carattere di Kiba - ma non ci sono molto riuscita -
Beh, ora vi lascio alla lettura ^^
Finalmente.
Una porta che sbatte.
Un
urlo. Liberatorio. Ancora uno e poi avrò tirato fuori almeno
un po’ di tutta
questa frustrazione.
La
testa che scoppia sostenuta dalle mani che cercano di contenere il
dolore. Di
rinchiuderlo.
La
casa è vuota e il silenzio è accogliente.
Cammino
lentamente verso la stanza. Il mio mondo mi sta aspettando caloroso.
Mio.
Sulla
porta di quel noce scuro il mio nome scritto esageratamente semplice.
Sole mie
quattro nere lettere contornate di bianco.
Non
cigola quando la apro o richiudo alle spalle.
Scivolano
via gli stivali e un corpo cade pesante su un letto ancora sfatto. Il
cuscino
odora ancora di notte e se chiudo gli occhi sento i battiti che
affannosi si
inseguono.
È tutto così strano.
Le
finestre chiuse. Le tende tirate.
L’aria
consumate e il buio cercano di rattristarmi ancora di più.
Ma
so che non è il momento di essere malinconici.
Dovrei
alzarmi e dire al mondo che sono finalmente
felice.
Dovrei
decidermi a spalancare tutto e far entrare sole e aria pulita.
Dovrei…
Eppure
non sento neanche la forza necessaria ad alzarmi.
La
vita gira finalmente nel verso
giusto.
La
mattina quando mi alzo posso finalmente sorridere.
Ricomincio
ad avere fiducia nella gente e riesco a non avere
l’indifferenza come prima
opzione. Ci sono riuscito, finalmente.
Sento
la soddisfazione, di una vita come la volevo io, e insofferenza, per
quell’unico grande particolare che cerca di oscurare il mio
sole finalmente brillante,
sovrapporsi.
Come
si permette? Come può adombrare la mia felicità
in questa maniera e non
accorgersene?
La
cosa che mi fa più rabbia è proprio questa. Il
tuo non accorgerti della mia
ostilità nei tuoi confronti.
Non
hai che occhi per lui adesso vero?
E
tutto il resto del mondo non esiste più, giusto?
Neanche
io. Quello che chiamavi tuo fratello.
Io
che c’ero.
C’ero
quando eri triste e piangevi. E mi chiedevi di rimanerti vicino.
C’ero ed ero triste anche io.
C’ero
quando ti è ritornato il sorriso. Quando hai riaperto il
cuore all’amore.
C’ero
ed ero felice per te.
E
adesso?
Hai
quel tuo nuovo mondo e io non ti servo più.
La
tua nuova vita si nutre d’amore. Del vostro amore grande ed
così esplicito da
fare male agli occhi.
L’amicizia
non ti serve più?
Io
non ti servo più?
Adesso
che sono io ad avere bisogno di te, tu
dove sei?
Sento
gli occhi pungere. Non posso piangere.
Stai
rendendo tutto così triste mentre io dovrei essere felice.
Adesso
ho Neji.
Mi
ha detto che mi ama, lo sai? No che non lo sai…
Mi
ama e io non gli ho risposto. Sto impazzendo e l’unica
persona con la quale
voglio parlare sei tu.
Non
posso piangere ma…
Ho
troppa paura di espormi di nuovo troppo. Non voglio soffrire
più per amore.
Solo
tu puoi comprendere tutto quello che mi trovo dentro, raggomitolato e
confuso.
Io
che l’amore l’ho sempre vissuto come una malattia.
Difficile e dolorosa.
Io
che odio concedermi alle persone, ma che se provo a sporgermi un
po’ troppo in
quel fuoco della passione rimango sempre troppo scottato.
Io
che quando riesco a guarire poi sono troppo timoroso e affronto il
tutto con la
sfacciataggine di una maschera d’indifferenza ed eccessiva
sconsideratezza.
Ci
sono quei due Kiba che tu conosci tanto bene dentro di me che aspettano
il tuo
conforto adesso.
Dove
sei quando ho bisogno di te?
Ancora
con il tuo Uchiha?
Non
c’è nessuno in casa. Magari se lascio cadere
quella maledetta lacrima non se ne
accorgerà mai nessuno.
Vorrei
dare un pugno alla parete e liberarmi di questa tensione.
Voglio
continuare ad urlare ma non ho più voce.
La
lacrima finisce nel colletto di questa maglietta scura.
Suonano
alla porta proprio mentre mi sembra di aver ripreso il mio
autocontrollo.
Non
ho nessuna voglia di aprire.
Chiunque
sia se ne andrà presto. Non è mai per me quando
suonano a quella porta.
Eppure
il campanello continua a suonare. Imperterrito. Mi fa quasi venire il
mal di
testa. Bussano con insistenza.
Con
un balzo esco dalla stanza e vado alla porta d’ingresso.
Molto arrabbiato e con
la voglia di spaccare la faccia a chiunque abbia osato disturbarmi in
un
momento di autocommiserazione così intenso.
Invece…
Neji di fronte a me.
Mi
sembra faccia quasi rumore la facciata furente mentre cade ai miei
piedi.
Gli
sorrido teneramente.
-ciao.
La
sua voce cupa mi parla piano. Sembra quasi arrabbiata.
-ciao.
Co-cosa ci fai qui?
-dobbiamo
parlare.
Oh
no. Le parole più orribili.
Oh
no. Ti prego, no. Tutto ma non il solito “dobbiamo
parlare”.
Pensavo
di aver ristabilito il mio equilibrio invece sento di nuovo le lacrime
farsi
strada sul mio viso.
Lui
cammina verso la mia stanza.
La
conosce. La conosce molto bene la strada.
Io
lo seguo come un piccolo cagnolino segue il suo padrone.
-cosa
è questa storia di Naruto?
-che…
che cosa?
Si
gira verso di me smettendo di mostrarmi solo le sue spalle.
Mi
imprigiona solo con quegli occhi chiari.
Non
sto capendo e sento la gola pesante. Non mi fa parlare.
Capisci
la mia confusione, vero Neji?
-Inuzuka
non farmi arrabbiare.
-sei
già arrabbiato a quanto pare.
Però
non sopporto se mi tratta così. Lo fisso negli occhi
cercando di fargli capire
che sta esagerando. Da quando sono di nuovo solo
“Inuzuka”?
-esatto.
Sono arrabbiato.
-perché?
-dovresti
saperlo invece, Inuzuka.
Sono
sempre stato un ragazzo fin troppo impulsivo.
Devo
cercare di stare tranquillo. Ho già fatto fin troppe scenate
oggi…
E se…
-si
tratta di oggi dopo la scuola. Giusto?
-allora
a volte non sei così completamente stupido.
-ma
perché sei arrabbiato?
-no,
sei veramente scemo come immaginavo.
Un
respiro. Ci provo a calmarmi, ci sto provando con tutto me stesso, lo
giuro. Ma
la cosa non mi sta riuscendo moltissimo.
Sento
un ringhio nascere dal diaframma.
Esplodo.
-SMETTILA!
Dimmi cosa diamine vuoi, perché non sono in vena di queste
cazzate. Se stai di
oggi saprai benissimo che ho litigato con quel coglione del mio
migliore amico,
perché ti ci metti anche tu?
Il
suo sguardo vacilla.
Sono
distrutto Neji. Non lo capisci?
-scusa
io… sapevo che andare a finire così. Dopo che mi
hanno raccontato di quella
litigata con Naruto sono tornato a casa e ci ho riflettuto. Magari non
era
destino per noi…
-ma
di che stai blaterando?
-ti
piace Naruto?
Conciso
e diretto.
Finalmente
mi sembra di nuovo il mio Neji che parla del destino.
Mi
esce spontaneo sorridere di nascosto.
-ti
sei ingelosito?
Guarda
nella direzione opposta dei miei occhi.
Probabilmente
il glaciale Neji Hyuuga è arrossito.
Mi
avvicino a lui e lo abbraccio piano. Sussulta.
-non
mi piace Naruto, scemo. Mi manca…
La
mia voce voleva uscire ferma e magari sensuale nel suo orecchio, ma
l’ultima
frase ha assunto tonalità terribilmente triste.
Lui
però si ammorbidisce tra le mie braccia.
Si
gira lentamente e mi guarda in viso.
-è
perché da quando sta con Sasuke sembrano completamente nel
loro mondo, vero?
-si!
Te ne sei accorto anche tu?
-ricordati
che Sasuke è anche il mio di migliore amico. Ci sono stato
male anche io, ma
poi ho parlato con lui e abbiamo chiarito. Se avessi fatto
così anche tu…
-ehi!
Non
ero l’unico a stare male.
Anche
il mio Neji era nella mia stessa situazione. A volte mi sembra di
essere
terribilmente egocentrico.
Ho
sempre pensato a me stesso. A me e alla mia felicità che
doveva stare davanti a
tutto.
L’ho
messa addirittura prima del mio amore per Neji.
Lo
stringo più forte a me.
Quando
straparlava sul destino, che non avrebbe funzionato mi era caduto tutto
il
mondo addosso.
Adesso
non farò allontanare mai più da me. È
inconcepibile l’idea di poter vivere
senza di lui.
Lo
stringo ancora più forte.
Lui
ricambia.
È
soffocante ma mi fa sentire bene.
Lo
guardo in viso, accaldato, e lo bacio. Voracemente.
La
sua lingua con la mia, si scontrano. Lottano.
Le
nostre mani vagano sul corpo reciproco. Graffiano.
È
quasi violento il nostro scontro.
Il
nostro rapporto è sempre stato così.
Ricordo
ancora i litigi, le battute cattive, le scazzottate. Per poi ritrovarsi
indissolubilmente innamorati senza neanche rendersene conto.
Con
il necessario bisogno l’uno dell’altro.
Quando
ormai i litigi erano solo per cercare l’attenzione
l’uno dell’altro.
Le
battute cattive si facevano più maliziose e non erano
più così malvagie.
Le
scazzottate erano solo per sentire i corpi a contatto.
Il
letto disfatto ci riaccoglie.
L’odore
sul cuscino non si sente più e il mio naso non comprende
altro che il profumo
inebriante del ragazzo che posa baci sul mio collo.
I
miei pantaloni rimpiccoliscono.
Sento
chiaramente le nostre erezioni crescere.
Il
respiro farsi pesante.
I
tuoi capelli cadono fastidiosamente lisci tra di noi. Ci racchiudono in
quello
che è il nostro mondo.
Mi
ubriacano.
I
vestiti non servono più.
Il
tuo corpo, splendido è tra le mie gambe.
Sento
tutto il bisogno che ho di te bruciarmi dentro. È
insopportabile.
-Ne..eji.
Ti prego…
-ti
prego cosa?
La
sua lingua bastarda entra ed esce dal mio ombelico.
-fottimi.
Ride
sommessamente.
Sa
la sensazione che sto provando adesso. La conosci fin troppo bene, vero
Neji?
-certo.
E
allora senza farmi aspettare entra dentro di me
Rude
e violento. Fa male e mi piace.
Tra
noi le cose sono sempre state così. Se Neji fosse dolce con
me in momenti come
questi mi farebbe quasi paura. Non sarebbe lui.
Entra
ed esce da me e io impazzisco.
Non
riesco più a parlare.
Frasi
sconnesse non arrivano alle sue orecchie. Muovo la testa e sospiro tra
i gemiti
incontrollabili.
Il
piacere riesce ancora una volta ad arrivare sempre più in
alto.
Sempre
di più delle volta precedente. E la consapevolezza che, se
sarai sempre vicino
a me, sarà sempre meglio mi annebbia la vista.
Tutto
è bianco.
Vieni
dentro di me.
Il
mio nome riecheggia nella stanza seguito dal tuo.
Vengo
tra di noi.
Ti
abbraccio per non lasciarti andare mai più.
Mi
abbracci facendomi capire che non vuoi
lasciami andare mai più.
-ti amo.
-ti
amo. Il nostro destino è quello di stare insieme.
Lui
sussulta e mi stringe. Ride alle mie parole sul fato.
Lo
sa che non credo nel destino. Ma se ci permetterà di stare
così all’infinito
allora potrei anche provare a fidarmi.
Non
ho avuto bisogno del mio migliore amico per stare bene.
Ho
capito di poter riamare di nuovo. Questa volta è la volta
buona.
Anche
Naruto avrebbe detto così. I suoi consigli sarebbero stati
li stessi che sto
seguendo senza rendermene conto.
Mi
avrebbe detto di essere felice e di vivere questa storia
così come viene.
Io
sono finalmente felice.
Se
ho lui vicino posso affrontare tutto, anche la paura di essere
diventato meno
importante per la persona che sento come mio fratello.
Non
mi lascerò oscurare quest’amore.
Lo
dovrò dire a Nasuto, domani.
Se siete arrivati fino a qui il mio obiettivo è stato raggiunto.
La mia fic è stata letta e se avete qualche suggerimento, critica costruttiva o qualsiasi altra cosa da dirmi basta cliccare con il mouse su quella scritta in basso e scrivere due righi ^^
Mi dispiace se la lemon è così poco descrittiva ma io personalmente le preferisco così soft - a dirla tutta non doveva neanche esserci ma alla fine ho ceduto alla tentazione -
Baci baci.
Nana.
Owari.
Se siete arrivati fino a qui il mio obiettivo è stato raggiunto.
La mia fic è stata letta e se avete qualche suggerimento, critica costruttiva o qualsiasi altra cosa da dirmi basta cliccare con il mouse su quella scritta in basso e scrivere due righi ^^
Mi dispiace se la lemon è così poco descrittiva ma io personalmente le preferisco così soft - a dirla tutta non doveva neanche esserci ma alla fine ho ceduto alla tentazione -
Baci baci.
Nana.