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Autore: braver than nana    22/07/2009    1 recensioni
La vita gira finalmente nel verso giusto.
La mattina quando mi alzo posso finalmente sorridere.
Ricomincio ad avere fiducia nella gente e riesco a non avere l’indifferenza come prima opzione. Ci sono riuscito, finalmente.
Sento la soddisfazione, di una vita come la volevo io, e insofferenza, per quell’unico grande particolare che cerca di oscurare il mio sole finalmente brillante, sovrapporsi.
Pairing principale : KibaxNeji - accenni di SasuxNaru.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kiba Inuzuka, Neji Hyuuga
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La mia prima NejixKiba *ce ne saranno altre? Boh*. La prima shot con il quale metto il mio Kiba-kun a narrare.
Mi piace moltissimo il suo personaggio e nonostante lo metta sempre in secondo piano nelle long fic per me è di importanza enorme.
Non so perchè, ma lo adoro insieme a Neji e a Shikamaru *che alla fin fine, nel manga non lo cagano di striscio* - ci saranno occasioni di trattare anche di quest'ultima coppia, visto che ho già scritto senza postare - perchè sono coppie a mio avviso molto assortite e lo faccio stare sempre sotto. Perché è fin troppo esagitato e deve essere "domato" xD

Questa fic è nata alla fine di aprile quando sia io che il mio migliore amico ci siamo fidanzati. Lui con una in classe nostra e quindi mi sono sentita esclusa - me idiota ma tapina u.u - e quindi mi sono sfogata in questa maniera.. Mi capita sempre così ^^
Non l'ho postata fino ad ora perché non avendo beta devo fare tutto da sola - il che mi fa stare malissimo visto che non sono mai obiettiva nelle mie opere e senza che nessuno me le legga ho sempre paura - e quindi spero mi abbonerete gli errori grammaticali.
Credo che purtroppo il personaggio di Kiba sia abbastanza OOC, soprattutto perchè ho dovuto riadattare i miei pensieri di quel periodo per farli lievemente assomigliare a qualcosa che potrebbe essere il carattere di Kiba - ma non ci sono molto riuscita -
Beh, ora vi lascio alla lettura ^^

Finalmente.

Una porta che sbatte.
Un urlo. Liberatorio. Ancora uno e poi avrò tirato fuori almeno un po’ di tutta questa frustrazione.
La testa che scoppia sostenuta dalle mani che cercano di contenere il dolore. Di rinchiuderlo.
La casa è vuota e il silenzio è accogliente.
Cammino lentamente verso la stanza. Il mio mondo mi sta aspettando caloroso. Mio.
Sulla porta di quel noce scuro il mio nome scritto esageratamente semplice. Sole mie quattro nere lettere contornate di bianco.
Non cigola quando la apro o richiudo alle spalle.
Scivolano via gli stivali e un corpo cade pesante su un letto ancora sfatto. Il cuscino odora ancora di notte e se chiudo gli occhi sento i battiti che affannosi si inseguono.
È tutto così strano.
Le finestre chiuse. Le tende tirate.
L’aria consumate e il buio cercano di rattristarmi ancora di più.
Ma so che non è il momento di essere malinconici.
Dovrei alzarmi e dire al mondo che sono finalmente felice.
Dovrei decidermi a spalancare tutto e far entrare sole e aria pulita.
Dovrei…
Eppure non sento neanche la forza necessaria ad alzarmi.
La vita gira finalmente nel verso giusto.
La mattina quando mi alzo posso finalmente sorridere.
Ricomincio ad avere fiducia nella gente e riesco a non avere l’indifferenza come prima opzione. Ci sono riuscito, finalmente.
Sento la soddisfazione, di una vita come la volevo io, e insofferenza, per quell’unico grande particolare che cerca di oscurare il mio sole finalmente brillante, sovrapporsi.
Come si permette? Come può adombrare la mia felicità in questa maniera e non accorgersene?
La cosa che mi fa più rabbia è proprio questa. Il tuo non accorgerti della mia ostilità nei tuoi confronti.
Non hai che occhi per lui adesso vero?
E tutto il resto del mondo non esiste più, giusto?
Neanche io. Quello che chiamavi tuo fratello.
Io che c’ero.
C’ero quando eri triste e piangevi. E mi chiedevi di rimanerti vicino.
C’ero ed ero triste anche io.
C’ero quando ti è ritornato il sorriso. Quando hai riaperto il cuore all’amore.
C’ero ed ero felice per te.
E adesso?
Hai quel tuo nuovo mondo e io non ti servo più.
La tua nuova vita si nutre d’amore. Del vostro amore grande ed così esplicito da fare male agli occhi.
L’amicizia non ti serve più?
Io non ti servo più?
Adesso che sono io ad avere bisogno di te, tu dove sei?
Sento gli occhi pungere. Non posso piangere.
Stai rendendo tutto così triste mentre io dovrei essere felice.
Adesso ho Neji.
Mi ha detto che mi ama, lo sai? No che non lo sai…
Mi ama e io non gli ho risposto. Sto impazzendo e l’unica persona con la quale voglio parlare sei tu.
Non posso piangere ma…
Ho troppa paura di espormi di nuovo troppo. Non voglio soffrire più per amore.
Solo tu puoi comprendere tutto quello che mi trovo dentro, raggomitolato e confuso.
Io che l’amore l’ho sempre vissuto come una malattia. Difficile e dolorosa.
Io che odio concedermi alle persone, ma che se provo a sporgermi un po’ troppo in quel fuoco della passione rimango sempre troppo scottato.
Io che quando riesco a guarire poi sono troppo timoroso e affronto il tutto con la sfacciataggine di una maschera d’indifferenza ed eccessiva sconsideratezza.
Ci sono quei due Kiba che tu conosci tanto bene dentro di me che aspettano il tuo conforto adesso.
Dove sei quando ho bisogno di te?
Ancora con il tuo Uchiha?
Non c’è nessuno in casa. Magari se lascio cadere quella maledetta lacrima non se ne accorgerà mai nessuno.
Vorrei dare un pugno alla parete e liberarmi di questa tensione.
Voglio continuare ad urlare ma non ho più voce.
La lacrima finisce nel colletto di questa maglietta scura.
Suonano alla porta proprio mentre mi sembra di aver ripreso il mio autocontrollo.
Non ho nessuna voglia di aprire.
Chiunque sia se ne andrà presto. Non è mai per me quando suonano a quella porta.
Eppure il campanello continua a suonare. Imperterrito. Mi fa quasi venire il mal di testa. Bussano con insistenza.
Con un balzo esco dalla stanza e vado alla porta d’ingresso. Molto arrabbiato e con la voglia di spaccare la faccia a chiunque abbia osato disturbarmi in un momento di autocommiserazione così intenso.
Invece… Neji di fronte a me.
Mi sembra faccia quasi rumore la facciata furente mentre cade ai miei piedi.
Gli sorrido teneramente.
-ciao.
La sua voce cupa mi parla piano. Sembra quasi arrabbiata.
-ciao. Co-cosa ci fai qui?
-dobbiamo parlare.
Oh no. Le parole più orribili.
Oh no. Ti prego, no. Tutto ma non il solito “dobbiamo parlare”.
Pensavo di aver ristabilito il mio equilibrio invece sento di nuovo le lacrime farsi strada sul mio viso.
Lui cammina verso la mia stanza.
La conosce. La conosce molto bene la strada.
Io lo seguo come un piccolo cagnolino segue il suo padrone.
-cosa è questa storia di Naruto?
-che… che cosa?
Si gira verso di me smettendo di mostrarmi solo le sue spalle.
Mi imprigiona solo con quegli occhi chiari.
Non sto capendo e sento la gola pesante. Non mi fa parlare.
Capisci la mia confusione, vero Neji?
-Inuzuka non farmi arrabbiare.
-sei già arrabbiato a quanto pare.
Però non sopporto se mi tratta così. Lo fisso negli occhi cercando di fargli capire che sta esagerando. Da quando sono di nuovo solo “Inuzuka”?
-esatto. Sono arrabbiato.
-perché?
-dovresti saperlo invece, Inuzuka.
Sono sempre stato un ragazzo fin troppo impulsivo.
Devo cercare di stare tranquillo. Ho già fatto fin troppe scenate oggi…
E se…
-si tratta di oggi dopo la scuola. Giusto?
-allora a volte non sei così completamente stupido.
-ma perché sei arrabbiato?
-no, sei veramente scemo come immaginavo.
Un respiro. Ci provo a calmarmi, ci sto provando con tutto me stesso, lo giuro. Ma la cosa non mi sta riuscendo moltissimo.
Sento un ringhio nascere dal diaframma.
Esplodo.
-SMETTILA! Dimmi cosa diamine vuoi, perché non sono in vena di queste cazzate. Se stai di oggi saprai benissimo che ho litigato con quel coglione del mio migliore amico, perché ti ci metti anche tu?
Il suo sguardo vacilla.
Sono distrutto Neji. Non lo capisci?
-scusa io… sapevo che andare a finire così. Dopo che mi hanno raccontato di quella litigata con Naruto sono tornato a casa e ci ho riflettuto. Magari non era destino per noi…
-ma di che stai blaterando?
-ti piace Naruto?
Conciso e diretto.
Finalmente mi sembra di nuovo il mio Neji che parla del destino.
Mi esce spontaneo sorridere di nascosto.
-ti sei ingelosito?
Guarda nella direzione opposta dei miei occhi.
Probabilmente il glaciale Neji Hyuuga è arrossito.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio piano. Sussulta.
-non mi piace Naruto, scemo. Mi manca…
La mia voce voleva uscire ferma e magari sensuale nel suo orecchio, ma l’ultima frase ha assunto tonalità terribilmente triste.
Lui però si ammorbidisce tra le mie braccia.
Si gira lentamente e mi guarda in viso.
-è perché da quando sta con Sasuke sembrano completamente nel loro mondo, vero?
-si! Te ne sei accorto anche tu?
-ricordati che Sasuke è anche il mio di migliore amico. Ci sono stato male anche io, ma poi ho parlato con lui e abbiamo chiarito. Se avessi fatto così anche tu…
-ehi!
Non ero l’unico a stare male.
Anche il mio Neji era nella mia stessa situazione. A volte mi sembra di essere terribilmente egocentrico.
Ho sempre pensato a me stesso. A me e alla mia felicità che doveva stare davanti a tutto.
L’ho messa addirittura prima del mio amore per Neji.
Lo stringo più forte a me.
Quando straparlava sul destino, che non avrebbe funzionato mi era caduto tutto il mondo addosso.
Adesso non farò allontanare mai più da me. È inconcepibile l’idea di poter vivere senza di lui.
Lo stringo ancora più forte.
Lui ricambia.
È soffocante ma mi fa sentire bene.
Lo guardo in viso, accaldato, e lo bacio. Voracemente.
La sua lingua con la mia, si scontrano. Lottano.
Le nostre mani vagano sul corpo reciproco. Graffiano.
È quasi violento il nostro scontro.
Il nostro rapporto è sempre stato così.
Ricordo ancora i litigi, le battute cattive, le scazzottate. Per poi ritrovarsi indissolubilmente innamorati senza neanche rendersene conto.
Con il necessario bisogno l’uno dell’altro.
Quando ormai i litigi erano solo per cercare l’attenzione l’uno dell’altro.
Le battute cattive si facevano più maliziose e non erano più così malvagie.
Le scazzottate erano solo per sentire i corpi a contatto.
Il letto disfatto ci riaccoglie.
L’odore sul cuscino non si sente più e il mio naso non comprende altro che il profumo inebriante del ragazzo che posa baci sul mio collo.
I miei pantaloni rimpiccoliscono.
Sento chiaramente le nostre erezioni crescere.
Il respiro farsi pesante.
I tuoi capelli cadono fastidiosamente lisci tra di noi. Ci racchiudono in quello che è il nostro mondo.
Mi ubriacano.
I vestiti non servono più.
Il tuo corpo, splendido è tra le mie gambe.
Sento tutto il bisogno che ho di te bruciarmi dentro. È insopportabile.
-Ne..eji. Ti prego…
-ti prego cosa?
La sua lingua bastarda entra ed esce dal mio ombelico.
-fottimi.
Ride sommessamente.
Sa la sensazione che sto provando adesso. La conosci fin troppo bene, vero Neji?
-certo.
E allora senza farmi aspettare entra dentro di me
Rude e violento. Fa male e mi piace.
Tra noi le cose sono sempre state così. Se Neji fosse dolce con me in momenti come questi mi farebbe quasi paura. Non sarebbe lui.
Entra ed esce da me e io impazzisco.
Non riesco più a parlare.
Frasi sconnesse non arrivano alle sue orecchie. Muovo la testa e sospiro tra i gemiti incontrollabili.
Il piacere riesce ancora una volta ad arrivare sempre più in alto.
Sempre di più delle volta precedente. E la consapevolezza che, se sarai sempre vicino a me, sarà sempre meglio mi annebbia la vista.
Tutto è bianco.
Vieni dentro di me.
Il mio nome riecheggia nella stanza seguito dal tuo.
Vengo tra di noi.
Ti abbraccio per non lasciarti andare mai più.
Mi abbracci facendomi capire che non vuoi lasciami andare mai più.

-ti amo.
-ti amo. Il nostro destino è quello di stare insieme.
Lui sussulta e mi stringe. Ride alle mie parole sul fato.
Lo sa che non credo nel destino. Ma se ci permetterà di stare così all’infinito allora potrei anche provare a fidarmi.
Non ho avuto bisogno del mio migliore amico per stare bene.
Ho capito di poter riamare di nuovo. Questa volta è la volta buona.
Anche Naruto avrebbe detto così. I suoi consigli sarebbero stati li stessi che sto seguendo senza rendermene conto.
Mi avrebbe detto di essere felice e di vivere questa storia così come viene.
Io sono finalmente felice.
Se ho lui vicino posso affrontare tutto, anche la paura di essere diventato meno importante per la persona che sento come mio fratello.
Non mi lascerò oscurare quest’amore.
Lo dovrò dire a Nasuto, domani.



Owari.



Se siete arrivati fino a qui il mio obiettivo è stato raggiunto.
La mia fic è stata letta e se avete qualche suggerimento, critica costruttiva o qualsiasi altra cosa da dirmi basta cliccare con il mouse su quella scritta in basso e scrivere due righi ^^
Mi dispiace se la lemon è così poco descrittiva ma io personalmente le preferisco così soft - a dirla tutta non doveva neanche esserci ma alla fine ho ceduto alla tentazione -

Baci baci.
Nana.
   
 
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