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Autore: _Glaucopis_    20/04/2019    1 recensioni
Il finale dell'episodio 5x11 narrato dal punto di vista di Selina.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alfred Pennyworth, Bruce Wayne, Selina Kyle
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Cara Selina,

devi scusarmi se non ti ho salutata di persona, ma devi credermi: era necessario. Se ti avessi informata della mia imminente partenza avresti sicuramente tentato di fermarmi, e non potevo permetterlo.

Non pensare che tu non conti più nulla per me. Mi allontano da Gotham per Gotham, e a Gotham ci sei anche tu.

Mi sento ancora legato a te in un modo in cui non mi sono mai sentito legato a nessun altro, e sono certo che ciò non potrà cambiare nel corso del tempo.

So che te la sai cavare benissimo da sola, ma di qualunque cosa tu abbia bisogno, Alfred sarà disponibile.

Un giorno, quando il momento sarà giunto, tornerò. Fino ad allora, addio.

Per Gotham.

Tuo,

Bruce

Selina correva.

Correva come non aveva mai corso in vita sua, neanche quando rischiava di essere acciuffata dalla polizia.

Correva per quelle strade che un attimo prima conosceva come le proprie tasche ed ore le sembravano un labirinto intricato.

Correva ignorando completamente la stanchezza. Meglio un corpo stanco che un cuore nuovamente infranto, no?

Perché tutti coloro che amava dovevano abbandonarla, in un modo o nell’altro?

Si era fidata di sua madre (ovviamente. Era solo una bambina) e lei l’aveva abbandonata. L’aveva attesa per anni, speranzosa, e lei era tornata solo per usarla.

Aveva creato legami con Bridgit e Ivy, e ora loro andavano in giro rispettivamente a carbonizzare la gente e a ipnotizzarla e avvelenarla.

Tabitha era stata un’insegnante e una sorella per lei, ed era morta.

Correva e le pareva di muoversi a rallentatore. Accelerò e le sembrò che le sue gambe stessero divenendo due blocchi di pietra.

Corse, ma nonostante tutto arrivò troppo tardi, quando Bruce già solcava i cieli di Gotham.

Lo guardò allontanarsi dalla città e da lei, impotente.

 

Si era fidata di Bruce. Si era aperta a lui. Gli era stata accanto. L’aveva amato. Lo amava ancora. E si era persino sentita ricambiata!

Ma cosa aveva guadagnato, alla fine? Una lettera d’addio e l’essere lasciata sola in un aeroporto.

Aveva commesso un errore enorme. Voleva solo tornare indietro e avvertire la ragazzina che era stata di non andare in quel maledetto vicolo. Allora le loro vite non si sarebbero mai incrociate, e lei avrebbe continuato a sopravvivere per le strade, e lui a fare quel che diamine gli pareva.

Non tentò nemmeno di trattenere le lacrime.

Le lasciò scorrere incontrollabili, assieme alla sua rabbia.

Cominciò a prendere a pugni la cosa a lei più vicina, la porta.

Buona vita, Bruce Wayne.

Goditi il viaggio mentre noi altri restiamo qui a Gotham senza di te.

Fregatene di noi e di quello che proveremo.

Dimenticami.

Dimentica di tutte le volte che hai detto che saresti rimasto al mio fianco.

Il vetro si era incrinato e la mano le faceva male e sanguinava, ma non si fermò.

Inizia una nuova vita per te. Cosa conta il passato?

Cosa contano le parole dette?

E quelle taciute?

Era un fiume in piena.

E cosa conta un futuro che non ci sarà, eh?

Quanto conto veramente io? Quanto quello stupido foglio di carta che mi hai lasciato? O ancora di meno?

Continuò a riversare la sua rabbia sulla porta finché non udì una voce familiare.

-Miss Kyle, desidera qualcosa? Una tisana, magari? –

Si voltò.

-Tu lo sapevi – la sua voce era dura come granito. Era un’affermazione, non una domanda: certo che lo sapeva. Era il suo tutore.

-Purtroppo devo dirle che sì, ero a conoscenza delle intenzioni del signorino Bruce- rispose l’uomo.

-Nessuno mi ha detto nulla! – urlò furiosa, e la sua voce riecheggiò nello spazio deserto dell'aeroporto.

-Miss Kyle, lei deve capire che…-

-Oh, basta, Alfred! – lo interruppe lei – Non devo capire un bel nulla. Al Diavolo Bruce. Al Diavolo tutto e tutti-

Senza attendere che Alfred aprisse nuovamente bocca, se ne andò per iniziare la sua nuova vita.

Da sola. 

 

Ho bisogno di sapere cosa c'era scritto su quel biglietto .-.

Le critiche costruttive sono ben accette. Ne ho bisogno.

 

 

   
 
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