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Autore: Sunako_7    21/04/2019    0 recensioni
Sono tante le cose che possono andare storte il giorno di un matrimonio, per fortuna che Kakashi però ormai conosce i suoi allievi, anche se cresciuti non smetterà mai di vederli come tali.
[Partecipante alla challenge Colomba Express del gruppo SasuNaru Fanfiction Italia.]
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kakashi Hatake, Sasuke Uchiha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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In time

 

 

Il sole splendeva alto su Konoha, la natura era in fiore, i cieli erano pieni di uccellini, i prati di coniglietti e altri animali usciti dal letargo; una splendida giornata, ma non quella di cui stiamo parlando.
Infatti il giorno primaverile prescelto per il matrimonio dell’anno sembrava portare con sé tutti i presagi di sventura: pioggia, fulmini, vento e… uno sposo in fuga.
Nonostante la redenzione e tutte queste belle cose, avrebbero dovuto immaginare che Sasuke rimaneva pur sempre Sasuke, con una propensione alla fuga e alle uscite di scena quanto mai melodrammatiche. Eppure tutti pensavano che, nonostante la tempesta, quel giorno sarebbe filato senza intoppi: Sakura avrebbe sposato il suo amore d’infanzia, Naruto avrebbe avuto il suo amico, Konoha il suo unico Uchiha; per fortuna però l’Hokage aveva una visione un po’ più parziale della faccenda.
Kakashi fin dalla prima mattina si era appostato su un albero vicino all’uscita del villaggio, monitorando il viavai di gente, i suoi cani erano disposti in posizioni strategiche a fare la guardia come lui; forse anche meglio, lui si distraeva continuamente con letture di dubbio gusto. Fu infatti grazie a Pakkun che riuscì a intercettare Sasuke prima che scalasse le mura vicino al quartiere Uchiha.
“Lo sai che se stavolta scappi, Sakura non si accontenterà di un buffetto sulla fronte quando ti riacchiapperà?” gli disse comparendogli alle spalle.
Lo vide sussultare e poi voltarsi, così continuò col suo solito sorrisetto sotto la maschera: “Mi sembra ormai chiaro che siamo in grado di trovarti dovunque tu vada”
“Non è come sembra! Io…” si affrettò a rispondere Sasuke, per poi bloccarsi.
A chi voleva darla a bere? Sotto la pioggia battente e il vento preferiva tentare una scalata folle piuttosto che andarsi a sposare all’asciutto, in una sala piena di amici e, soprattutto, la donna che avrebbe dovuto amare; sopportare perlomeno.
“Non sono affari tuoi” brontolò, rifugiandosi nel solito e confortevole atteggiamento scontroso.
Pakkun vide il proprio padrone sospirare e alzare gli occhi al cielo, già pregustava l’imbarazzo e le difficoltà che l’uomo avrebbe mostrato da lì a breve; pensò anche che erano due idioti a stare sotto la pioggia invece di ripararsi come lui.
Uomini…
“Sono affari miei” affermò Kakashi che dopo lunghi istanti passati a scrutare le nuvole o forse a chiedere assistenza a Obito e Rin, si era deciso a parlare. Aveva una faccia – quel che si vedeva insomma – di un condannato a morte, però era lì, a cercare di dire qualcosa di sensato e serio una volta tanto.
“Ascolta, tecnicamente non sono più il tuo maestro, sono il tuo Hokage e tu non sei più il mio studente ma un ninja incomparabile, con rinnegan e tutto il resto, però forse ho ancora qualcosa da insegnarti, magari avrei dovuto farlo prima, ma…”
Si grattò i capelli fradici, chiaramente imbarazzato, eppure stava sotto la pioggia battente a parlare al suo ex allievo di rimpianti e occasioni perdute, del tempo che non tornava indietro, di affetti persi e vite segnate per sempre. Perché in fondo era facile scappare dinanzi a situazioni complicate, responsabilità, paure o discorsi difficili, ciò che rendeva un uomo era il restare, affondare i piedi nel terreno fangoso e mantenere la posizione di fronte alle difficoltà della vita, anche se questo richiedeva stare sotto una pioggia battente a farsi prendere a schiaffi dal vento.
Pakkun non riuscì a sentire tutto a causa del rumore del temporale, ma giudicò che invece Sasuke non doveva aver avuto quei problemi: lo vide chinare la testa e poi rialzarla con una nuova risoluzione, ancora diversa da quanto mostrato negli anni passati. Poi, insieme, si voltarono e camminarono fianco a fianco verso il centro del villaggio, un braccio di Kakashi attorno alle spalle dell’altro, a proteggere e guidare. Era sempre in ritardo, ma almeno quella volta era riuscito ad arrivare in tempo ed essere il maestro di cui il suo allievo cocciuto aveva bisogno.

 

 

 

L’angolino oscuro: Buona Pasqua Elena! Questa cosina è tutta per te, spero ti sia piaciuta e possa essere stata un buon sostituto della cioccolata XD non è una flash, a un certo punto ho perso il controllo delle parole e mi sono accorta che se avessi tagliato sarebbe venuta una schifezza senza senso, ma penso che non te ne avrai a male per qualche centinaio di parole in più. Almeno quelle, a differenza della cioccolata, non fanno ingrassare.
Amo il personaggio di Kakashi con tutti i suoi difetti e gli sbagli commessi, tra questi sottovalutare il malessere di Sasuke e non averlo compreso, quindi ho voluto farlo riscattare almeno in questa fic. All’inizio doveva essere più seria e cupa, ma la mia vena di idiozia ha preso il sopravvento, sorry! Ancora auguri a te e tutti quelli che hanno letto fin qui, alla prossima!

 

   
 
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