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Autore: gabryTheGift    22/04/2019    1 recensioni
"Oggi l'ho visto. Ho rivisto il mio primo amore."
Pensieri dettati da un semplice saluto che fa riaffiorare ricordi e sensazioni perse nel tempo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Oggi l'ho visto.
Ho rivisto il mio primo amore.
Stavo camminando per le vie della mia piccola città, con la testa tra le nuvole.
Ero avvolta, anzi protetta dalla lana della mia grande sciarpa, troppo grande e ingombrante come ama ripetere mia madre.
Camminavo con la mia sciarpa colorata che mi protegge dal mondo, che mi fa da scudo.
Il vento muoveva i miei riccioli in una dolce carezza e ad un tratto, dopo così tanto tempo, lo vedo.

Ed è lì, proprio davanti a me.
Un sorriso, un semplice abbozzo da entrambe le parti, ed ognuno ha continuato a percorrere senza incertezze la propria strada.
Il mio sorriso, la piccola curva che ho tracciato istintivamente sulle mie labbra, sapeva di rimpianto, di nostalgia.

Il suo? Non potrò mai saperlo.

Ed è stato strano.
Ad essere sincera, lo è ogni volta. Sempre.

Tuttavia, questa volta aveva un retrogusto diverso: sapeva di cose non dette, di parole incastrate tra le fauci delle corde vocali.
Sapeva di parole che rimarranno taciute, probabilmente per sempre.
Il mio primo amore.
Lì, davanti a me con i suoi occhi troppo chiari.

Cos'è questo mio primo amore? È un amore mai realmente sbocciato per cui ho sofferto, tanto forse troppo.
Un amore che dopo tanto tempo ho abbandonato.
Ma ho cullato per tanto tempo questa strana miscela di emozioni, perché proprio non so fare altrimenti.
Non sono facile agli innamoramenti, alle dolci infatuazioni.
Quando un sentimento trafigge il mio petto lo fa con precisione, con grande maestria, e difficilmente abbandona il mio cuore. Semplicemente non sono fatta per lasciare andare le cose, sono troppo celebrale per provare della tiepida passione.

Ma ho dovuto, l'ho lasciato andare perché tutto questo sentire non trovava linfa vitale.
È andata così.
È andata semplicemente così.

Perché? Alcune volte me lo chiedo ancora.
Forse eravamo troppo piccoli.
Forse eravamo troppo ingenui, per lo meno io lo ero sicuramente.
Ma più di tutto credo che fossimo entrambi certi che quella colla magica che unisce le persone ci sarebbe piovuta dal cielo.
Proprio così: magicamente!
Forse pensavamo che bisognava solo attendere.
Probabilmente eravamo convinti che il tempo, lo scorrere dei giorni, ci avrebbe donato la nostra occasione.
Così senza motivo, senza fare nulla per prendercela.

Ma la vita non ti dona nulla, non fa regali.
E così quella scintilla, il pezzo mancante, quella magica occasione non è mai arrivata e noi non ci siamo ribellati.

Mi tremavano le gambe, come sempre.

Il primo amore non si dimentica mai, specie se è un amore rimasto nel cassetto.
Alcune volte la mia stupida testolina si chiede se lui abbia mai davvero provato qualcosa per me.
Alcune volte mi chiedo se sono stata solo un gioco, una sfida lanciata tacitamente ad una ragazzina con la risposta pronta.
Una ragazzina che sentiva il bisogno di far sentire la sua voce, il proprio pensiero.

Un aspetto che viene odiato dalla maggior parte del mondo.

Ma delle volte anche la mia mente si prende una pausa e in quei momenti mi chiedo se mai un giorno ci riparlerò davvero con lui.
Mi chiedo se tra noi oggi, da adulti, un dialogo scorrerebbe diversamente.

Cambierebbe qualcosa parlarsi con tanti anni in più e con tante ferite nel cuore?
È stato forse sbagliato il tempo in cui ci siamo conosciuti, incontrati, sfidati?

Oggi sarebbe diverso? Lo sarebbe davvero?

Queste domande, questi farneticamenti non troveranno mai una risposta e a dire il vero il mio cuore si è rassegnato tanto tempo fa.
Quasi non ricordo più quando ho smesso di sperare, di sperare in lui, in me, in un noi.

Mi tremavano le gambe, oggi come ieri.

Cosa vuol dire? Non lo so davvero con certezza.
Ma so che una piccola parte del mio cuore malandato sarà sempre sua.
È questo ciò che fa un primo amore, quello vero.

Ti rimane sotto la pelle, ti segna.
Basta un piccolo sguardo, un abbozzo, un accenno di un sorriso per far tornare a galla i ricordi, le emozioni.

Perché quella faccia, quegli occhi troppo chiari, così diversi dai miei, mi ricorderanno sempre che lui è stato il primo per cui ho sentito il mio cuore battere una melodia diversa.

Mi piacerebbe solo sapere se tutto quell'amore, quelle lacrime, non sono state inutili, sprecate.
Mi piacerebbe sapere se sono entrata di prepotenza nei suoi pensieri, almeno una volta.
Mi piacerebbe sapere se qualche volta, anche per un centesimo di secondo, mi ha sentita.
Se sono stata davvero vicina lui.
Se sono stata in qualche modo importante per lui, anche solo per il tempo di un sospiro.

Mi piacerebbe sapere che tutto quell'amore, in fondo, non sia stato completamente inutile.

Sono sempre stata una stupida e romantica sognatrice, a dispetto delle apparenze.

Forse non era davvero il nostro tempo.

Quindi ciao, ciao mio primo amore.

Al prossimo sorriso.
Al prossimo tremore.
Al prossimo palpito.
  
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