Sede centrale della J.I.A. ore 9:30
Ranma
si era ritrovato a percorrere i bianchi e asettici corridoi della base
centrale, non ancora completamente convinto di aver fatto bene ad accettare
l’appuntamento con il direttore generale. I dubbi gli erano già sorti nel
momento in cui aveva aperto quell’e-mail semplice e asciutta che gli forniva
solo l’ora dell’appuntamento…un simile invito poteva significare più di una
cosa:o essere degradati per qualche errore commesso o essere promosso per
meriti. Ranma era sicuro che il suo lavoro era stato svolto nel migliore dei
modi, quindi non aveva alcun timore, ma…il problema essenziale era che quel
lavoro, che pure gli aveva regalato tante soddisfazioni e forti emozioni, non
gli piaceva. Era stato addestrato tutta la vita per questo lavoro. La famiglia
Saotome era nel campo dello spionaggio da generazioni, ma lui era interessato
solo ad una parte del suo addestramento: le arti marziali.Ma il padre non aveva
voluto sentire ragioni, i bei tempi dei viaggi d’addestramento erano
finiti, ed ora erano già due anni che
lavorava per la Japan Intelligent Agency .
Dopo
un paio di sospiri si sentiva pronto ad affrontare qualsiasi cosa gli fosse
piovuta addosso. Girò piano la maniglia della porta dell’ufficio del direttore
generale, si fece coraggio ed entrò. La stanza era immersa nel semibuio e alla
luce filtrante dalle persiane quasi chiuse si riconosceva dietro la scrivania
in noce la figura di una donna seduta su un enorme poltrona di pelle.
D.G:Benarrivato,
Saotome.Cominciavo a credere che avresti disertato l’appuntamento!Come stai?
Ranma:
Lasci stare i convenevoli e venga al sodo!Perché mi ha chiamato con
quest’urgenza?
D.G.:
Era per darti una buona notizia, caro…ma andiamo con ordine.Avrai sicuramente
saputo del caso di cui si sta occupando tutta l’unità, vero?
Ranma:
La sparizione degli ordini di biancheria intima?So che stanno fallendo quasi
tutti i negozi del settore dell’intero paese…
D.G.:
E sappiamo anche chi c’è dietro a tutto questo, e che è un osso duro. Abbiamo già
perso molti dei nostri agenti, e non vogliamo più rischiare.Allora ho pensato
che sarebbe meglio organizzare una squadra d’azione…e a te.In questi anni sei
stato il nostro più brillante agente…e ho deciso di promuoverti a capo sezione.
Ranma:
Ma io non ho intenzione di stare dietro una scrivania…
D.G.:
Sei stato il protagonista ed il solutore dei nostri casi più difficili, ed è
giusto che ora te ne occupi dall’esterno,organizzando l’azione.Abbiamo già
scelto le reclute che agiranno in gruppo… -Allungando un
dito verso l’interfono- Kasumi!Puoi
portarmi le cartelline di cui ti ho parlato prima?
Dall’interno
dell’apparecchio rispose la voce della mite segretaria tuttofare.
Kasumi: Certo capo!Le porto il caffè?Le lustro le
scarpe?Le faccio entrare di nascosto il sign.Hibiki nell’ufficio?
“E-Ehm…no,limitati a portare le
cartelline…”disse il direttore generale, osservando Ranma che la fissava con un
eloquente sopracciglio alzato ed un sorrisetto malizioso.
D.G.:
Embè, che ti credi? E’ solo per lavoro…
Kasumi
arrivò subito, spezzando il momento d’imbarazzo.
“Ecco
a lei!”
“Grazie
Kasumi!”La segretaria rispose con un dolce sorriso e ritornò subito alle sue
innumerevoli mansioni. “Ecco, queste sono le schede delle tre agenti che
abbiamo scelto per formare il tuo team…sfoglia pure con calma.”
Ranma
cominciò a sfogliare gli spessi volumetti prima con aria annoiata, poi man mano
sgranando gli occhi. Tre ragazze…La prima , con grandi occhi e lunghi capelli
lavanda; la seconda con i capelli blu tagliati corti e l’aria determinata; e
l’ultima, con dei lunghi capelli castani ed un largo sorriso. Non c’era bisogno
di leggere oltre…LORO non potevano formare una squadra !E di certo lui non
avrebbe accettato di dirigerle!Abbandonare l’azione, l’adrenalina delle sfide
all’ultimo sangue per stare dentro un ufficio ad ideare piani e cercare di
mettere accordo tra quelle tre?Ma neanche per sogno!
Ranma:
-Cercando a mala pena di trattenere la rabbia- e se non accettassi?Può sempre
mettere qualcun altro al mio posto!Ci sono degli agenti più anziani…
D.G.:
“No, Ranma, per quel posto voglio te. Non puoi rifiutarti.”
Ranma:
-sbottando del tutto- Io non voglio
abbandonare i MIEI casi per stare a guidare QUESTE tre pazze!!Mi hanno creato
problemi da quando lavoro qui…e lei me le inserisce tutte e tre nel programma!!
D.G::
Allora è questo il problema!Lo so che tra voi ci sono dei rapporti
interpersonali particolari…ma prima cosa, abbiamo analizzato i loro dati nel
computer centrale e ci sono risultate le più adatte per questo caso , e poi
abbiamo pensato che sarebbe stato un fattore positivo il tuo …ehm…ascendente su
di loro…
Ranma:
Assolutamente no. L’ultima parola tocca a me ed io non voglio questa
promozione!
Ranma
stava facendo per andarsene e stava violentemente girando la maniglia della
porta quando fu la voce del direttore a fermarlo.
D.G. : Mi dispiace Ranma , ma questo incarico sei COSTRETTO ad accettarlo. E non solo perché sono il direttore generale di quest’agenzia di spionaggio… Improvvisamente la serranda cominciò ad alzarsi inondando la stanza di luce e rivelando una ragazza dai lunghi capelli biondi e ricci.
Ranma: Ma tu..tu sei Mikage, l’autrice della
fanfiction!
Mikage
: Esattamente…e potrei usare altri
mezzi per convincerti a collaborare a questo AU!! (sguardo folle alla Kodachi)
Potrei sempre scrivere della dolcissima storia d’amore tra Kuno e la ragazza
con il codino…o magari un lemon che ti vede protagonista insieme ad Obaba…Che
ne dici?
Ranma:
MA CHE SCHIFO!!Ehm…tornando a prima… mi sembra un’ ottima idea!Comincio subito
a contattare le ragazze!
Detto
questo abbandonò la stanza a tempo di record.
Mikage:
OHOHOHOHOH!(risata folle alla Kodachi) Certo che so essere convincente quando
voglio!
Strada costiera di Nerima ore 11:15
La
mattinata era molto calda, ed il sole, che batteva forte, si rifletteva
accecante sui lampioni spenti e sulle splendide cromature di una macchina da
corsa nera, scoperta.Al volante una ragazza con degli occhiali da sole a
specchio che sfidavano il sole forte ed i capelli corti che ondeggiavano per
l’alta velocità. La strada era ampia e sgombra, fiancheggiata da alte palme che
a tratti donavano un po’ d’ombra. Nel bel mezzo del tragitto verso l’interno,
quando la quiete e la tranquillità avevano raggiunto le più godibili punte, un
suono sgradevole la riportò alla realtà.
Allungò
un dito verso il piccolo schermo che si trovava sul cruscotto, attivando la
comunicazione.
“RANMA?!”
“Proprio
io... ci sono un po’ di novità…”
Akane: Non posso crederci…ti hanno promosso!Cosa
c’è, perché hai chiamato?
Ranma: Non certo perché ho bisogno di sentire in
maschiaccio violento come te…
Akane: Ma come ti permetti, idiota impert…
Akane
aveva già stretto il pugno, e stava dirigendolo a tutta potenza verso lo schermo.
Ranma: No,ferma!Sarebbe già il trentesimo negli
ultimi due mesi…
Akane
si fermò di colpo. Si era lasciata andare all’ira troppo spesso, e non poteva
aggiungere un altro schermo rotto alla già lunga lista di debiti con la
sorella, che finanziava l’agenzia. Si impose la calma, e dopo un lungo sospiro
cercò di concentrarsi su quello che le avrebbe detto di serio Ranma.
“Come
stavo dicendo, prima che tu come al solito mi interrompessi…”-Akane represso un
moto di rabbia- “c’è un caso della massima importanza, e vorrei che fossi tu ad
occupartene…so che ne sei all’altezza…ti aspetto alla sala segreta B5 tra una
mezz’ora. A presto.” E con un occhiolino chiuse la comunicazione.
Akane
era rimasta basita, e continuava a fissare la schermo ormai spento (e come fa a
guidare contemporaneamente?nda).Era una cosa incredibile…era proprio Ranma
quello?Lo stesso ragazzo superbo ed antipatico che non faceva altro che
offenderla? Quello che suo padre voleva a tutti i costi che sposasse? Aveva un
caso difficile per le mani… ed aveva pensato a lei!Si fidava di lei! Finalmente si era accorto del suo valore!
Magari, dopo aver risolto questo caso, anche lei sarebbe stata promossa…ed
avrebbero affrontato assieme i peggiori criminali del paese e scalato la vetta
del successo, nel segno del rispetto reciproco e della complicità…sì, si disse,
sorridendo a se stessa.
Le
cose non potevano far altro che migliorare…
Cambiò
la marcia e si diresse a tutta velocità verso il parco pubblico di Nerima.
Sala segreta B5 Ore
11:45
Akane,
dopo aver parcheggiato l’auto, si diresse in tutta fretta verso l’ingresso del
parco di Nerima, cercando di apparire quanto più disinvolta possibile, e
confondersi bene tra le tante persone che affollavano il parco in mattinata.
Sforzandosi di ricordare dove fosse la sala segreta, si diresse verso est,
cercando con lo sguardo il passaggio. Quando vide in lontananza la statua a
forma di fenice, le ritornò in mente tutte le informazioni che aveva cercato
sulla sala B5, in cui non era mai stata. Si avvicinò lentamente alla statua, ed
abbassò l’ultima piuma della coda, a mò di leva. Subito sotto di lei, alzando
un po’ della polvere che la ricopriva, si rese visibile una botola. Guardandosi
intorno con circospezione, e accertatasi che non c’era nessuno nei pressi,
sollevò la botola e cominciò a scendere la gradinata, illuminata solo da
piccole luci fioche. Era una parte che malediva…la maggior parte delle agenzie
avevano a disposizione grandi uffici, lusso e tecnologia, e loro dovevano fare
convegni in una cantina ammuffita? Era tipico di Nabiki ridurre al minimo le spese, ma così…
Continuando
ad avanzare il corridoio si allargava e si sentiva l’odore recente delle pareti
ritinteggiate di un bianco brillante, illuminate da grandi neon. Forse aveva
sbagliato a giudicare sua sorella così duramente. Per quanto se ne potesse dire
di lei, quando faceva qualcosa la faceva sempre per bene!
Continuò
a percorrere il corridoio, fino ad arrivare ad una porta sulla destra,
anch’essa completamente bianca.Cercava di tenere il respiro sotto controllo, ed
il cuore le batteva all’impazzata. Spalancare quella porta voleva dire avanzare
a grandi passi nel futuro, un futuro che poteva promettere solo cose grandiose…
“Lanma,
amole, ma è necessario che ci sia la spatolona? Potremmo mandarla a fare un
giretto…”
“Giù
le manacce, smorfiosa cinese!”
Akane
rimase con la mano incollata alla maniglia, fissando allibita la scena:due
ragazze, che lei conosceva mooolto bene si guardavano in cagnesco, stringendo i
pugni, mentre Ranma era disinvoltamente appoggiato alla scrivania, stranamente
vestito in giacca e camicia. Cosa ci facevano Ukyo e Shan-pu al SUO appuntamento?!
Ranma: Ah, Akane, sei arrivata finalmente!
Le
ragazze, impegnatissime nello scontro di sguardi, misero una tregua alle
ostilità per girarsi verso la porta.
Shan-pu: Aya!C’è anche la ragazza violenta?
Ukyo: Ah, capisco Ran-chan, volevi che
assistessero al mio trionfo…
Akane
si risvegliò di colpo dal torpore dovuto allo sbalordimento trasformandolo
subito in rabbia. Che vuol dire “anche”? E spettatrice a cosa?
Akane: Che significa, Ranma?Credevo che avessi
scelto me per questo caso!
Ranma: Certo! Confermo quello che ho detto…ho
scelto te…e loro!
Come
basta una semplice ondata per radere al suolo in un niente un castello di
sabbia, così tutti i sogni di gloria di Akane furono spazzati via con queste
semplici parole. Anche Ukyo e Shan-pu assunsero un’espressione che faceva
capire che anche i loro castelli dorati si erano sgretolati miseramente…
Pensandoci la situazione poteva sembrare assolutamente paradossale, ma il tono
serio di Ranma non lasciava la possibilità di credere che fosse tutto uno
scherzo.
La stanza si riempì di un silenzio gelido. La quiete prima della tempesta, pensò Ranma, decidendo di intervenire all’istante.
“Vedete
ragazze, all’inizio il progetto di formare una squadra composta da voi è nata
ai piani alti dell’agenzia, che ha analizzato le vostre referenze e vi ha visto
come l’ultima possibilità di risoluzione di uno dei casi più spinosi che ci sia
mai finito tra le mani. All’inizio ero scettico anch’io, ma una cordiale (grr…)
chiacchierata con il direttore generale mi ha aperto gli occhi, con degli
argomenti molto…ehm… mooolto convincenti…” (aggiustandosi la frangia ribelle e
sfoderando il suo sorriso da figo) “…e adesso sono sicuro che unendo le nostre
forze riusciremo ad ottenere grandi successi…(tono commosso da attore
consumato) Tutte le speranze mie e dell’agenzia sono riposte i voi… la salvezza
dell’umanità dipende solo da voi…io mi fido di voi!”
Ukyo
e Shan-pu : (sospirando) Oh, Ranma!
Akane
: Tsk!
Ranma: Bene ragazze, sapevo che avreste
capito!Posso contare su di voi?
Shan-pu:
Certo, amole!
Ukyo: Per te qualsiasi cosa, Ran-chan!
Ranma: E tu, Akane?
Akane
ci pensò non poco. Se avesse dovuto seguire l’istinto, avrebbe sbattuto la
porta dietro di sé da un pezzo, invece di stare a sentire la scena madre di
Ranma, che con i suoi discorsi sembrava una delle Sailor. D’altro canto però,
se la decisione veniva da così in alto…magari l’avrebbero degradata e le
avrebbero dimezzato lo stipendio, e poi con cosa avrebbe finito di pagare i
debiti a sua sorella e mantenere il suo stile di vita? E non ultimo, correre il
rischio di lasciare Ranma nelle grinfie di quelle due oche?
“E
va bene…partecipo anch’io!”
Ranma: Perfetto!
* Non credevo sarebbe stato così facile! * accomodatevi pure!
Le
ragazze si sederono sul divanetto di pelle bianca che si trovava a poca
distanza di fronte alla scrivania, ognuna persa nei propri pensieri, mandandosi
occhiatacce di sottecchi.
Ukyo
e Shan-pu: * Potrebbe essere una buona occasione per dimostrare chi è la
migliore…ed eliminare questa concorrenza invadente! *
Akane:
* Ma chi me lo ha fatto fà!*
Nel
frattempo Ranma aveva messo in funzione un proiettore, e si era spostato
accanto al telone dove apparivano le immagini. La prima immagine era quella di
una serie di negozi con le serrande abbassate ed accanto ad essi delle persone
in lacrime.
“Avrete
senza dubbio sentito parlare di questo in agenzia e ne avrete osservato gli
effetti in giro per la città…gli ordini di biancheria intima femminile
destinati ai negozi specializzati non arrivano più a destinazione da mesi, e
questo li ha ridotti tutti in ginocchio e molti sono falliti. Si corre il
rischio di non trovare più un solo negozio in tutto il paese…”
Tutte:
Ma è terribile!!
“E’
quello che penso anch’io… ma dopo lunghe ricerche sono riusciti a risalire al
colpevole” spinse un tasto sul piccolo telecomando che aveva tra le mani, e
l’immagine di un vecchio, piccolo ed orrido, sostituì la precedente. “Ecco,
questo è il signor Happosai, ma per tutti meglio noto come Mr.H, grande
imprenditore nei più svariati rami, è sempre stato conosciuto come un
incredibile maniaco ed inguaribile feticista. Ora in vecchiaia ha fondato un
impero sulla pornografia…la cui rivista di punta è play (old)man, per i vecchi
bavosi come lui… prima avevamo solo dei forti sospetti, ma dopo la misteriosa
sparizione di tutti gli agenti che si sono messi sulle sue tracce…”
Cambio
di diapositiva.La pianta stellare di un grosso edificio .
“Questa
è la villa dove soggiorna, nell’isola più grande delle Hentai Islands, un
piccolo arcipelago che ha recentemente acquistato. Abbiamo saputo che sabato
terrà lì un grande party blindatissimo. Per prima cosa è necessario infilarsi
alla festa, e poi mettere in azione il piano…
Colpi
alla porta .Un bell’uomo sulla trentina vestito con un elegante completo scuro
e degli occhiali neri, che in contrasto con gli abiti che incutevano un po’ di
soggezione aveva un volto rilassato e rassicurante, fece capolino dalla porta.
Uomo:
Disturbo?
Ranma:
No, anzi entri pure! Ragazze, questo è il dottor Tofu, il direttore del
laboratorio dell’agenzia.Si occuperà di tutto ciò che vi sarà utile nella
missione.
Dott.Tofu:
Salve, ragazze! Ho portato quello che potrà servirvi per questo caso…
Trascinandola
e poi sollevandola posò con grande fragore sulla scrivania una grossa valigia
di metallo satinato, e cominciò ad aprire le sicure che la bloccavano.
Dott.Tofu:
E uno -CLICK e due -CLICK e tre -CLICK e quattro -CLICK e cinque -CLICK e sei
-CLICK…
Un’ora
dopo…
“E
centosessantasette -CLICK , e centosessantotto –CLICK, e centosessantanove
–CLICK…”
Ranma:
E basta!!Ma quante sicure ci sono?
Dott.Tofu:
“E’ per sicurezza…ecco ho finito.”
Aprì
con estrema delicatezza la valigia, tirando fuori dalla custodia in gomma un
piccolo schermo quadrangolare.
“Questo
è un piccolo palmare che vi permette di tenervi in contatto con Ranma e con le
altre, che potete comodamente allacciare al polso.Converrebbe che lo teneste
sempre con voi…
Rimettendolo
al suo posto prese poi una piccola pistola…
“Questo
è uno spara-ganci…vi permetterà di aggrapparvi ovunque…”
Un
paio d’occhiali…
“Questi
sono degli occhiali ad infrarossi…così potrete vedere senza problemi al buio”
E
poi un sacchetto che conteneva delle piccole palline.
“Con
queste potrete creare delle cortine fumogene…”
Tutti:
Ma sono petardi!!
Dott.
Tofu : Embè? I vecchi metodi sono spesso i migliori…
Tutti.: Ehm…
Dott.Tofu: Ma soprattutto, abbiamo elaborato questo
gioiello della tecnologia…un’arma sofisticata che abbiamo creato appositamente
per voi…
Tutti:
“Oooh…”
Fine
parte uno
E
così le angiolette sono pronte per entrare in missione…riusciranno le nostre
eroine a salvare l’umanità dalla triste perdita di coulotte e perizomi?
Riuscirà Ranma a salvarsi dalle minacce dell’autrice? Riuscirà il Dott.Tofu a
richiudere tutte le sicure della sua valigia?
Riuscirà l’autrice a continuare la fanfiction nonostante la lunga fila di
lettori disgustati che si apposterà sotto casa sua con l’intenzione di
randellarla? Lo scoprirete nella
prooosssssima puntata!