Questa
fanfic è ambientata durante quello che sarebbe
dovuto essere l’ultimo anno di Harry, Ron e Hermione a Hogwarts, quindi durante l’ultimo anno di Draco e il penultimo anno di Ginny.
Harry, Ron e Hermione
non sono tornati a scuola e sono partiti alla ricerca degli Horcrux.
Il
primo capitolo è abbastanza breve ma serve ad introdurre la storia!
Spero
vi piaccia e spero continuerete a seguire questa fanfic!
Buona lettura!
Looking for the Right
Era
passato appena un mese dall’inizio dell’anno scolastico e già Ginny non ne poteva più. Si sentiva dannatamente sola…cosa
abbastanza insolita dal momento che, in una famiglia numerosa come la sua, era
difficile trovare il tempo per soffrire di solitudine.
Non
che non avesse compagnia: passava la maggior parte delle sue giornate con Luna
e Neville e con pochi altri compagni, i più sopportabili tra quelli rimasti ad Hogwarts nonostante la morte di
Silente. Eppure si sentiva vuota, come se
Forse
era per il fatto che durante la prima settimana dopo la partenza di Harry, Ron e Hermione,
non era passato un singolo attimo senza che pensasse dove erano, cosa stavano
facendo e, cosa più importante, se stavano bene. Si era detta che non poteva
continuare così, che sarebbe impazzita continuando a preoccuparsi per la sua
migliore amica, suo fratello e per….già come poteva
definire Harry?! Non era il suo ragazzo, a quanto
sembrava non voleva metterla in pericolo… nessuno voleva metterla in pericolo.
Non si erano neppure posti il problema che forse lei questo pericolo avrebbe
voluto correrlo, perchè probabilmente la sua vita non sarebbe valsa la pena di
essere vissuta senza quei 3, e nessuno aveva pensato che forse lei sarebbe
lentamente impazzita in attesa di loro notizie, in
attesa del loro ritorno…e se erano stati così stupidi da non preoccuparsene,
perché ora lei si doveva preoccupare per loro?!
Ecco come Ginny era passata gradualmente dalla
preoccupazione alla rabbia. E ora si sentiva completamente svuotata, come se
avesse avuto un sovraccarico di emozioni e ora il suo cuore non avesse più né
spazio né voglia di ospitarne di nuove.
Una
folata di vento fresco la fece risvegliare dai suoi pensieri; lanciò un ultimo
sguardo allo spicchio di luna che le sorrideva dal cielo terso e rientrò dalla
terrazza del castello. Percorse lentamente il corridoio che conduceva
alle scale pensando che, da quando era diventato Piton
il preside, la scuola viveva nella sregolatezza totale, cosa che, doveva
ammetterlo, a volte faceva proprio comodo!
Dovevano
essere quasi tutti a cena, ma lei non aveva proprio fame quella sera, e poi
ogni tanto aveva bisogno di sparire per qualche minuto, per rimanere sola con
l’unica persona che la capisse davvero: se stessa.
Voltò
l’angolo del corridoio urtando qualcuno che evidentemente aveva molta fretta e cadendo
a terra.
-
Accidenti
a te, Weasley…-
Anche
se non avesse alzato lo sguardo avrebbe capito di chi si trattava.
Si
alzò massaggiandosi il fondoschiena e guardando arrabbiata il ragazzo contro cui aveva sbattuto, ora con una brutta espressione di
disgusto dipinta sulla pelle chiara, gli occhi color ghiaccio stretti in 2
piccole fessure.
-
Ma
che diavolo ti salta in mente?! Non puoi fare
attenzione, Malfoy?- urlò la rossa in tutta risposta.
-
Come
ti permetti?!- urlò Draco
sventolando pericolosamente una mano verso di lei, cercando di spaventarla, ma Ginny non si spostò di un millimetro.
-
Oh,
non oserai toccarmi…- disse lei. Per un attimo un lampo pericoloso attraversò
gli occhi del Serpeverde ma poi la sua espressione si trasformò in un ghigno e il
suo braccio tornò a rilassarsi lungo il fianco.
-
Hai
ragione, Weasley. Potrei prendermi qualche strana
malattia…-
Ginny gli si avvicinò di qualche centimetro per lanciargli
l’occhiata più raggelante che riusciva, mentre lui sosteneva il suo sguardo
minaccioso, poi lo oltrepassò indignata senza dire una parola, diretta alla
torre di Grifondoro.
Il
biondo rimase qualche secondo fermo dov’era, la mano destra stretta in un pugno
che gli sbiancava le nocche, poi fece un sospiro e la rilassò, si diresse
deciso sulla terrazza in fondo al corridoio, aveva bisogno di aria.
Si
appoggiò alla balconata di pietra chiara, sfilò un sigaretta
dal pacchetto che portava in tasca, se la mise tra le labbra e la accese.
Sbuffò una piccola nuvoletta bianca guardando pensieroso il cielo scuro
punteggiato di stelle, lasciando che la luce della luna sottile che brillava
quella sera gli penetrasse nella pelle e lo calmasse.
Tutto
quello che gli stava accadendo era troppo strano: emozioni opposte e
contraddittorie gli si affollavano in testa, non sapeva più cosa pensare.
Avrebbe solo voluto conoscere un buon incantesimo che gli svuotasse il
cervello, a costo di dimenticare anche tutto ciò che gli poteva essere davvero
utile. Gli avvenimenti dell’anno precedente lo avevano scosso più di quanto si
sarebbe mai immaginato: ormai non era più sicuro di nulla, dov’era il male,
dov’era il bene, quale era la strada che doveva seguire e quale era quella che
voleva seguire. Di una cosa sola era certo: non voleva più essere Draco Malfoy.